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Il ventoux

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occitano

Louis Charrasse 1911 1911 Emanuele Portal Indice:Antologia provenzale, Hoepli, 1911.djvu poesie Il ventoux Intestazione 10 giugno 2024 25% Da definire

Alla provenza La giunchglia e la violetta
Questo testo fa parte della raccolta Antologia provenzale


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IL VENTOUX.

Come un re gigante, seduto sulla pianura in mezzo alla sua corte di principi galanti, il Ventoux alza la fronte coronata di bianchi capelli e porta, come mantello, l’ermellino sovrano. È coperto, grazie a Dio, di neve quasi tutto Tanno e le nubi che vanno verso tramontana, s’arrestano lassù, bel pennacchio di lana, e lo fan somigliare al Vesuvio ardente. Il giorno verso il cielo azzurra, la notte verso le stelle leva un capo altero; ma la sua razza fedele s’agita o dorme pacifica nei verdi prati circostanti. E il rumore delle genti e gli strazi della guerra e tutto il baccano delle città della terra, muoiono prima di commuovere un pastore del Ventoux.


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Louis Charrasse

1868.

LOU VENTOUR.

Tau qu’ un rèi gigantas asseta dins la plano
Au mitan de sa court de princihoun galant,
Ventour aubouro un front courouna de péu blanc
E porto en mantelet Tarmino soubeirano.
Es cubert, dóumacl, de nèu quasi tout Tan.
E li nivo que van de-vers la tremountano
S’arreston eilamount, bèu plumachié de lano,
E fan qu’ansin reverto au Vesùvi brulant.
Lou jour vers lou cèu blu, la niue vers lis estello,
Lèvo un cap autourous. Mai sa ra?o fidèlo
Vanego o dor paisiblo i prat verd dis entour.
E lou trafé di pople, e lis estras di guerra,
E tout lou chafaret di déuta de la terrò
Moron avans d’esmòure un pastre dóu Ventour.
(Armarla dóu Ventour, A. 1899).