La gaia donna, che, del mio paese

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Pieraccio Tedaldi

Aldo Francesco Massera 1916 Indice:AA. VV. – Sonetti burleschi e realistici dei primi due secoli, Vol. II, 1920 – BEIC 1928827.djvu sonetti La gaia donna, che, del mio paese Intestazione 23 luglio 2020 25% Da definire

O vita di mia vita, quando io penso Qualunque vuol saper fare un sonetto
Questo testo fa parte della raccolta XXIV. Pieraccio Tedaldi
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VI

S’è innamorato donna donna, che rassomiglia ad un’altra giá da lui amata.

La gaia donna, che, del mio paese,
vidi fra l’altre donne, ch’eran molte,
con velo in capo e colle treccie avvolte,
4acconcia adornamente a la lucchese,
mirando in lei, subito il cor mi prese
colle bellezze, c’ha nel viso accolte,
e tutte noie m’ha levate e tolte,
8e le virtú doblate e forte accese.
E ciò m’è divenuto, per che sembra
alquanto quella, ch’era romagnola,
11di cui a ciascun’ora mi rimembra
de la dolce figura, collo e gola,
de la grandezza, e di certe altre membra,
14e de la sua angelica parola.