Memorie storiche civili, ed ecclesiastiche della città, e diocesi di Larino/Libro IV/Di Bonefro

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Libro IV
Capitolo XII
Di Bonefro

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1. SOtto nome di Benifro, come uno de’ Castelli del Contado di Pantsia, vediamo nominata questa Terra nel Diploma di oblazione del Monistero, e Prepositura di S. Eustachio in Pantasia, fatta al Monistero di Montecasino, essendo Abate Richerio, che governò dall’ anno 1038. fin’ all’anno 1038. dal Conte Alferio, da Adelaida Contessa sua Madre, e dalla Contessa Adeltruda sua Moglie de’ Principi Longobardi, come in esso, che si legge trascritto in questo lib.4. cap.10. §.2. n.2. Nel Catalogo de’ Baroni sotto Guglielmo II. detto il Buono, dato alle stampe da Carlo Borello in parlarsi de1 Feudatarj di Capitanata p. 151. si legge : D. AEtenulphus de Stipitis tenet Benafrum, quod est III. partes Militis. Nella Bolla di Lucio III. del 1181. e nelle Bolla d’Innocerzo IV. del I254. tra i luoghi della Diocesi Larinese si nota Venafro. Ne’ Registri della Regia Camera non manca appellarsi Venifro, e regolarmente si appella

Bonefro. 

   2. La fama tra que’ Paesani vuole, che questo luogo prima Gastello, al presente Terra abbia la sua origine da Persone della Città di Venafro, posta in Campagna Felice, o sia Terra di Lavoro, non già nel Sannio, come altri dicono, benché erroneamente, coll’occasione, che passando per questo luogo, e che non convenendo ritornare alla loro Patria per cagione, che qui non ardisco esporre, stimandola favolosa, si fermorono in esso, e gli diedero il nome di Venafro, preso dal luogo della loro propria origine, poi corrotto fu chiamato Benifro, Venifro, ora Bonefro, e che il proprio suo nome sia di Venafro, e per altro cosi sta registrato indotte Bolle.

   3. Questa Terra sta situata in una falda di montagna, volgarmente detta la Montagna del Bonefro, cinta di muraglie con Palazzo riguardevole del Padrone del luogo, e le fabbriche civili sono comode, e comodi i suoi Abitatori, dove sono molti, e buoni professori in Medicina, e nelle Leggi, Notari, Giudici a’ contratti, né mancano degl’artefici più necessarj. Nella situazione del 1626. vecchio 304. nuovo 391.e in quella del 1669. de’ fuochi del Regno, di cui più volte si è parlato, si dice aver fuochi 144. al presente sono le Anime del numero di circa 1600. La Terra, e ’l Territorio è abbondante di acqua, ma non è molto fertile, né bastante al bisogno ; l’aria però è piuttosto ventilata, e amena.

   4. Bonefro, Montorio, e Montelongo, luoghi della Diocesi Larinese, posti in quelle vicinanze furono Feudi posseduti in quest’ultimi tempi dal Reggente D. Luigi Castelletti, dal quale passorono nella nobile Famiglia Mastrogiudice per matrimonio d’una sua figliuola, unica sua erede. Nella situazione del 1669. tra Baroni, e Feudatarj di Capitanata si dice ; Ill. D. Pietro di Castelletti, Marchese di Montorio per la Terra di Venifro, e appresso : Ill. D. Paolo di Sangro Principe di Sanseviero per la Portolania della Terra di Venifro. Ed oggi per matrimonio di D. Sinforosa Mastrogiudice, unica figlia, ed Erede del Signor D. Luigi Mastrogiudice, Marchese di Montorio con D. Francesco dell’Illustre Casa Cevagrimaldi, Marchese di Petracatella, per morte di detta Signora, seguita ultimamente è passata in dominio del Sig. D. Giuseppe Maria Cevagrimaldi, Marchese di Petracatella, suo figlio.

   5. Ella si amministra nella giustizia dal Governatore, che si destina dal Padrone del luogo, e nel Civile si governa da quattro Eletti ; e due Sindaci, che si eleggono in pubblico Parlamento ogni anno.

Della Chiesa Matrice.

   6. Sta eretta sotto il titolo di S. Maria delle Rese, quale avendo ritrovata, benché a tre navi, senza proporzione, senza Presbiterio, con Coro, e Sagrestia indecente, fin dalla prima Visita ordinassimo ristaurarsi e riordinarsi, come già si è fatto a tre navi in miglior forma, e rifatta quasi di nuovo in tutte le sue fabbriche, a riserva della facciata, e innalzata dodici palmi di più di quel, che era con Cappelloni sfondati da ambidue i suoi lati, Presbyterio, e Coro sopra del quale si è trasportato l’organo ; ed è riuscita molto decorosa la Sagrestia, con un Oratorio per comodo de’ Sacerdoti, che si devono disporre per celebrare il Sagrificio della S. Messa , provveduto il Coro de’ soliti stalli, e la Sagrestia di quanto bisogna, per l’amministrazione della Cura dell’Anime, di quanto occorre per la celebrazione de’ Divini Uffizj ; di manieracche il Campanile solo è rimasto dell’antico per esser ben formato di pietre quadre, e sotto di esso il Cimiteri o, tenuto con tutta decenza.

   7. Sono in questa Chiesa Matrice, oltre all’Altare Maggiore i seguenti, cioè l’Altare del SSmo Rosario, che si governa dal proprio Procuratore, che si elegge dall’Ordinario: quivi si ritrovava eretta con autorità dell’Ordinario una Confraternita sotto lo stesso titolo, poi suppressa, ultimamente da noi fu reintegrata: l’Altar della SSma Annunziata, e si governa dal proprio Procuratore come sopra. Altro sotto il titolo del Purgatorio similmente tiene il proprio Procuratore , che si destina, come si è detto. Altro sotto il titolo dello Spirito Santo, che si governa dalla Famiglia Baccari : Altro sotto il titolo della SSma Trinità, e ne tiene cura la famiglia di Gallo : Inoltre l’Altare di S. Maria delle Rose, che da il titolo a quella Chiesa.

   8. Prima di riformarsi questa Chiesa Matrice vi erano altri Altari, che la rendevano diforme, e più angusta, cioè l’Altare del SSmo Corpo di Cristo, quale veniva posto in faccia del pilastro dell’arco maggiore. Altro sotto il titolo di S. Gio: Battista, posto nel luogo, dove al presente si ritrova collocato il Battisterio, e altro sotto il Nome di Gesù, che si asseriva della famiglia Guerino, posto nel muro a man dritta dell’ingresso della Chiesa.

   9. Non molte Sagre Reliquie sono in quella Chiesa, essendovi solo in un Reliquiario di legno con suoi cristalli, sigillato da Monsignor Pianetti, Vescovo Larinese con sua autentica, e in esso si conservano le seguenti : S. Prospero M., S. Colomba M., S. Digna M., S. Cesare M., S. Abondantio M. 

   10. Viene servita la detta Chiesa dall’Arciprete nella Cura delle Anime, e da numero competente di Ecclesiastici, cioè tre altri Sacerdoti Porzionarj, un Diacono, e due Suddiaconi; e tra questi si dividono le rendite, distribuendosi in cinque porzioni, una intera per l’Arciprete, tre intere per gl’altri tre Presbiteri, e dell’ altra ne gode la metà il Diacono, e l’altra metà si distribuisce a due Suddiaconi, che ne hanno la quarta parte per ciascheduno ; e ciò a tenore delle Costituzioni Sinodali part. 5. cap.10. e vi sono altri Ecclesiastici, quali non partecipano, e servono, in divinis, per abilitarsi alla participazione.

Della Chiesa dì S. Nicolò, ed altri Luoghi Pij.

   11. Fuori la porta di essa Terra vi era una Chiesa sotto il titolo di S. Nicolò, Vescovo di Mira, che si dice di Bari, Padrone principale di questa Terra, e ritrovatasi in pessimo stato, e cadente, di nostro ordine è stata rifabbricata da fondamenti nel sito medesimo di ottimo disegno, col comodo per radunarsi i Fratelli della Confraternita dell’Anime del Purgatorio, eretta, e fondata con nostra Bolla. Sono in questa Chiesa oltre all’Altar Maggiore dedicato a S. Nicolo altri Altari: uno sotto il titolo di S. Rocco, e altro sotto il titolo di S.Antonio di Padova, quali erano nella medesima Chiesa, prima di rifabbricarsi, e ora sono riposti ne’ Cappelloni. Si conserva in questa Chiesa una statua di legno, che rappresenta S. Nicolò, fatta in Napoli ultimamente da rinomato Scultore : ella è provveduta di tutto il bisognevole a spese del proprio Procuratore, che si conferma dall’Ordinario.

   12. Né manca in questa Terra lo Spedale per ricetto de’ poveri, e pellegrini, quale sta posto fuori l’abitato, propriamente nel Suborgo, luogo detto lo Piano, e viene formato da molte abitazioni, capace, e comodo per detto effetto, e si amministra dal Procuratore, quale si destina dalla Curia Vescovile.

Del Convento de Minori Conventuali 
di S. Francesco d’Assisi

   13. Fu antico questo Convento, che veniva posto alla falda della Montagna sotto l’abitato di questa Terra ; e come che si ritrovava cadente, dal principio di questo secolo, e propriamente nell’ anno 1703. fu dato cominciamento ad altra fabbrica, e ora viene posto sopra un monte con sua Chiesa, che tiene l’invocazione di S. Maria delle Grazie, e in esso, lasciato in abbandono il Convento antico, si trasferirono i Frati li 2. Luglio 1716. da’ quali al presente si abita, servito il materiale dell’altro per uso della nuova fabbrica. Oltre all’Altar Maggiore della Chiesa , formata ad una nave, vi è l’altro sotto il titolo di S. Francesco d’Assisi, altro sotto il titolo del Santissimo Crocifisso, e altro sotto il titolo di S. Antonio di Padova.

   14. Fu egli colla suppressione generale demolito, e successivamente applicato al Seminario di Larino, ma poi con lettera della Sagra Congregazione no fu reintegrata la Religione, come dal tenore di essa , che qui siegue : Foris ; All’Illustre, e molto Reverendo Monsignor, come Fratello, il Vescovo di Larino: Adest Sigillum, quod vocant ad Nizam. Intus : Illustre e molto Reverendo Monsignor, come Fratello. Benché il suppresso Convento de’ Minori Conventuali di S. Francesco fuori della Terra di Bonifro di cotesta Diocesi con tutti i suoi beni sia stato applicato a cotesto Seminario ; nondimeno essendosi poi avuta notizia, che una parte di quelle rendite deve necessariamente impiegarsi per la celebrazione di molte Messe, che vi sono d’obbligo, e che un’altra parte consisteva nell’Elemosine, ed oblazioni, che si facevano a i Frati, che vi dimoravano, le quali sono poi cessate per la partenza loro, e che il rimanente dell’entrate consiste in un legato annuo destinato dall’ erede, del morto Barone del luogo al suddetto Convento in evento che vi ritornino i Frati, e non altrimente, e che però il Seminario dalla suddetta applicazione non conseguisce commodo di sorte alcuna : La Santità di Nostro Signore in considerazione delle suddette ragioni, come anche delle reiterate istanze fatte da quel Popolo, e dalle relazioni, che V. S. ne ha dato della sufficienza dell’entrate, e del profitto spirituale, che può sperarsi dalla restituzione del suddetto Convento unico in quella Terra, è Benignamente condiscesa a ridarlo al primo stato Regolare, e restituirlo con tutti li suoi beni alla suddetta Religione ; con questo però, che rimanga sottoposto alla Visita, e Giurisdizione dell’Ordinario, come Delegato della Sede Apostolica, in conformità del decreto, ut in parvis : della felice mem. d’Innocenzo Decimo. Riceva la presente in testimonio della Grazia, facendola poi registrare nella sua Cancellaria, ed il Signore Iddio la prosperi. 
Di Roma a’
15. di Decembre 1655. 
Di V. S.

Come Fratello 
B. Cardinalis Spada
P. Fagnano Secr.       

   15. Nella Visita di questo Convento da noi fatta l’anno 1734. ritrovassimo le cose con molta confusione nell’amministrazione de’ suoi beni, e disciplina ; e per darvi riparo, furono fatti molti Decreti , che riguardano l’economia, e la disciplina, e si leggono negl’atti di essa tom.1. p.186. e segg.

Delle Chiese distrutte.

   16. La Chiesa di S. Rocco viene posta vicino l’abitato, e appena se ne vedono le vestigia, notandosi i suoi beni, e ragioni negl’atti della Visita del 1554. ne se ne ha altra memoria .

   17. La Chiesa di S. Angelo era posta nel luogo detto a S. Angelo, Territorio di Bonefro, lontano dell’abitato un miglio, in strada, che conduce a Mon torio: Godeva il titolo di Badia, al presente è unita all’Arcipretura colle sue ragioni, e pesi.

   18. La Chiesa di S. Benedetto fu Grancia della Prepositura di S. Eustachio, della quale si parla in questo lib.4. cap.10. §.2.

De Giorni Festivi particolari, 
che si osservano in questa Terra. 

   19. Di Precetto si osserva il giorno della Madonna delle Rose, che chiamano, o sia della Visitazione della Bma Vergine, titolo della Chiesa Matrice, come sopra, si celebra li 2. di Luglio, così pure la Festa di S. Nicolò, Vescovo di Mira a’ 6. Decembre. Di divozione S. Gioachimo Conf. li 20. e S. Benedetto li 21. Marzo, come pure S. Pietro M. li 29. Aprile, la Madonna degl’Angeli li due, la Festa della Trasfigurazione li 6. e la Decollazione di S. Gio: Battista li 29. Agosto, l’Esaltazione della SSma Croce li 4. Settembre, S. Francesco d’Assili li 4. e S. Luca Evangelista li 18. Ottobre, S. Martino li 11. Presentazione della B. Vergine li 21. e S. Caterina li 25. Novembre.