Pagina:Ariosto, Ludovico – Orlando furioso, Vol. III, 1928 – BEIC 1739118.djvu/422

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416 nota


Non ci fermiamo su varietá tipografiche e manifesti errori di stampa, che qua compaiono, lá risultano corretti (come ripari C (a b g h m), gli altri ripar II 43, 5; de: e C (e), gli altri de III 66, 4; abarbaglia C (a), gli altri abbarbaglia 68, 5; putāna C (a b d e g h m), gli altri puttana VII 79, 6); tuttavia ad uno di questi errori è utile dedicare qualche attenzione, perché mi sembra particolarmente caratteristico.

Nella descrizione del palazzo che Argia costrusse per incanto troviamo in A e B:

               Di tapeti, e di razzi, e di cortine A
               Di tapeti: & di razza & di cortine B,

mentre nella terza ediz. si legge:

Di tapeti, e di panni d’razza, e di cortine C (c g)
E di panni d’razza, e di cortine C (a b d e f h i l m) XLIII 133, 1.

Il brutto sgorbio di C (c g) oggi si capisce bene come sia nato, che sappiamo aver l’Ariosto mandato in stamperia, per la sua terza ediz., un esemplare della seconda corretto. Sopra B il Poeta dovette suppergiú ritoccare a questo modo, cancellando Di tapeti:

                              di panni
          Di tapeti: & di razza & di cortine.

Il cancellato fu preso per buono, e ne venne fuori un di quei versi per cui l’Ariosto si disse assassinato. Ebbene, nella Bladiana del ’33, che conosco solo indirettamente, fatta «ad instantia de gli heredi del q. messer Ludovico Ariosto», ritorna questo versaccio tal quale1.

Le divergenze da esemplare ad esemplare che hanno un reale interesse per il testo saranno ora minutamente esaminate.


III 62, 8:

amareggiar ABC (c)          amareggiare C (a b d e f g h i l m)

Senza contare che nell’ultima ediz. l’Ariosto preferisce, conforme al gusto della nostra lingua, le forme piene alle apocopate, quando

  1. Vi accennano, con inesattezze, il Panizzi, Orl. Fur. I clix, IV 505, e il Salza, Studi cit., p. 238 n.