Pagina:Botta - Supplemento alla Storia d'Italia.djvu/265

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LXX. Bonaparte giustifica la presa di Bergamo, e descrive le operazioni fatte, e da farsi relativamente al diversi Governi d’Italia |||
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LXXI. Il Direttorio avvisa Bonaparte di alcuni movimenti militari, e gli parla della necessità di una riforma nell’esercito da lui mandato |||
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LXXII. Il Ministro delle relazioni estere notifica al General Clarke alcune disposizioni politiche intorno all’Italia, e alla Germania |||
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LXXIII. Bonaparte giustifica al Provveditor di Venezia la presa di Bergamo, e gli fa delle amichevoli insinuazioni |||
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LXXIV. Il Direttorio parla a Bonaparte della pace conchiusa con Napoli, e ragiona sulla condotta delle Corti di Roma, di Venezia, e di Torino |||
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Istruzione pel General Clarke. Il Direttorio approva la condotta di questo generale, e gli circoscrive le condizioni della pace da conchiudersi coll’Imperatore |||
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LXXV. Il Cardinal Busca scrive a M. Albani, che da tutto apparisce esser la Corte di Roma considerata come alleata della corte di Vienna, e accenna la condotta da tenersi |||
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LXXVI. Cacault espone a Bonaparte la condotta del Governo di Roma, e la necessità, e convenienza di allontanarsene |||
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LXXVII. Cacault fa conoscere a Bonaparte l’incerta situazione della Corte di Roma, o la condotta equivoca della corte di Napoli |||
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LXXVIII. Bonaparte si duole con Carnot delle dicerie sparse sul suo conto: gli espone la situazione dell’annata in Italia, e gli accenna le ulteriori operazioni |||
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LXXIX. Il Direttorio si congratula con Bonaparte della presa di Mantova, gli parla delle julteriori operazioni militari per Roma, e per la Germania, e gl’invia una nota di M. Quirini intorno a Venezia |||
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Il General Perignon comunica al Direttorio le operazioni dell’Inquisizione, presso la corte di Spagna, e di Roma, e la necessità di sostener nel suo posto il Principe della Pace |||
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