Pagina:Celoria - Atlante Astronomico, 1890.djvu/36

Da Wikisource.

III. — SISTEMA PLANETARIO

O

SISTEMA DEL SOLE.


..... per ben capire la grandezza dell’universo non bisogna
subordinarne la parte siderale alla terrestre.....




1. Noi siamo sulla Terra, e da qualunque punto della sua superficie vediamo il cielo come la cupola di un tempio sconfinato, come un emisfero cavo che ci sovrasta, e pare riposi sul nostro orizzonte. Pare soltanto, poichè sotto all’orizzonte, sotto ai nostri piedi esiste un altro emisfero cavo, continuazione di quello che ci sovrasta. Noi colla Terra ci libriamo sospesi nello spazio, e la sfera celeste, limite apparente di questo spazio, non mai interrotta ci avvolge da ogni parte.

Tramonta il Sole, sopraggiunge la notte e la volta del cielo splende di astri innumerevoli, ma sotto ai nostri piedi, sotto al nostro orizzonte un altro firmamento esiste pur disseminato di stelle. Se la Terra fosse trasparente, se il Sole cessasse per un momento di splendere, noi ci troveremmo pressochè al centro d’una vasta sfera tutta sparsa di stelle. Mi ricordo d’aver letto una poesia gentile, in cui il poeta, vogando una notte serena su lago tranquillo, vede in esso riflettersi le stelle, e pensa di navigare fra due cieli. L’immagine del poeta è una realtà; la Terra è appunto sospesa fra due cieli, ed è circondata per ogni dove da stelle.

La Terra, essendo opaca, noi vediamo di notte la metà soltanto della sfera stellata che ci circonda; in faccia al Sole scomparendo ogni astro, di giorno non vediamo stelle, ma di giorno come di notte stelle esistono in ogni direzione attorno a noi, sopra e sotto il nostro orizzonte. Tutte queste stelle senza eccezione cambiano rispetto all’orizzonte incessantemente di luogo, e tutte, trascorse 24 ore, riprendono rispetto ad esso la medesima posizione.

Immagini il lettore che O P R P′ (fig. 2) rappresenti il firmamento; immagini la Terra in C, ed in O C R uno degli orizzonti terrestri. Tutte le stelle conservano invariata la propria distanza dal punto P (polo settentrionale) che nelle nostre latitudini appare ad un’altezza di 45 gradi circa sull’orizzonte a nord; Fig. 2.tutte percorrono con moto uniforme ed in 24 ore circoli paralleli, come quelli rappresentati proiettivamente dalle linee O O′, S U S′, T V T′, R′ R; alcune stelle non tramontano mai, e sono le disseminate sulla calotta O P O′; altre non sorgono mai, ed appartengono alla calotta opposta R P′ R′; alcune stelle rasentano l’orizzonte senza tramontare e percorrono il circolo O O′, altre si muovono lunghesso R R′, rasentano l’orizzonte e sovr’esso non sorgono; la più gran parte delle stelle, quella disseminata nella vasta zona O O′ R R′ del firmamento, tocca l’orizzonte e sott’esso scompare per riapparire più tardi in un punto simmetrico ed opposto.

Se non splendesse il Sole, e se la Terra fosse trasparente basterebbero 24 ore per vedere il moto generale delle stelle appena descritto. Si direbbe che il firmamento ruota, con moto incessante ed uniforme, intorno ad un asse ideale determinato dai punti P
G. Celoria, Atlante Astronomico. 3