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Pagina:Gibbon - Storia della decadenza e rovina dell'Impero romano XIII.djvu/450

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442 INDICE GENERALE

meno più grande di cui l’uomo sia stato testimonio dopo la creazione del Mondo, t. II, p. 351.

Plinio il Giovane. Gloriosa è la sua memoria, tom. III, p. 348. Traiano, suo signore ed amico, lo nomina governatore della Bitinia e del Ponto, t. III, p. 39.

Plotino, filosofo della scuola di Platone, era riputato uno de’ più grandi maestri della scienza delle allegorie, t. IV, p. 243.

Poggio, autore Italiano, t. XIII, p. 298. Osserva che Roma, fra tutte le città del Mondo, è quella che nella sua caduta offre un aspetto il più imponente insieme e il più compassionevole, tom. XIII, p. 300.

Politeismo. Suo risorgimento circa il 400, t. V, p. 396. La teologia semplice ne’ primordii del Cristianesimo viene sfigurata coll’introduzione di una mitologia popolare, t. V, p. 399.

Polizia e Tribunali. Agenti o spie della Corte, t. III, p. 308. Uso della tortura, t. III, p. 310.

Pollenzia (la vittoria di), celebrata da Claudiano come il giorno più glorioso nella vita del suo Signore, t. VI, p. 98.

Polonia. Cenni su questa provincia, t. XII, p. 301.

Pompeo il Grande. Come vincesse due milioni di nemici in una battaglia ordinata, e riducesse mille cinquecento città dal lago Meotide
sino al mar Rosso, t. VIII, p. 6.

Popolo romano. Suo numero in proporzione della forza militare, t. I, p. 155.

Porfirio, filosofo della scuola di Platone, assai stimato come eruditissimo nella scienza delle allegorie, tom. IV, p. 243.

Porfirogeneta, suoi scritti, t. X, p. 412. Loro imperfezione, t. X, p. 415.

Portoghesi in Abissinia, tom. IX, p. 135.

Poste. Loro stabilimento nelle province romane, tom. I, p. 77.

Postumio. Le virtù di questo principe sono la causa della sua caduta, t. II, p. 30.

Predicazione. Resa libera e pubblica a’ tempi di Costantino, t. IV, p. 68.

Prefetti del Pretorio, t. III, p. 274. Di Roma e di Costantinopoli, t. III, p. 277. Viceprefetti, t. III, p. 280.

Pretestato, prefetto e filosofo Pagano, pieno d’erudizione, di gusto e di belle maniere, t. V, p. 54.

Priscilliano, Vescovo d’Avila in Ispagna. Capo di una Setta nominata i Priscillianisti, t. V, p. 300. Sua condanna insieme a quella de’ suoi compagni, t. V, p. 303.

Prisco, lo storico, amico di Massimino. Coglie l’occasione della sua ambasciata per esaminare da vicino la vita domestica di Attila, t. VI, p. 393.

Probo, della famiglia Anicia,