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Falsificazioni di monete, proibite, pag. 186 e 190 — Le monete false che venissero alle casse pubbliche sieno tagliate in quattro pezzi, pag. 225 — Piccoli pessimi e rei forestieri banditi e distrutti, pag. 227 — In causa delle falsificazioni si cambia il modello dei piccoli, pag. 263 — Si invitano i cittadini a presentare i piccoli alle autorità per distruggere i falsi e cambiare i vecchi, pag. 265 — Pene estese a chi introduce monete false nello Stato, pag. 266 e 277 — Preoccupazioni e progetti di riforma monetaria in causa delle falsificazioni, pag. 282 — Provvedimenti per distruggere i bagattini falsi e sostituirli con buoni, differenti di tipo dagli antichi, pag. 283.

Fisoni o Fiadoni, in latino flaones — Dischi di metallo a cui, dopo le operazioni dette gustar, pesar e mendnon mancava che l’impronta o stampa per diventare moneta, pag. 282 — L’operaio che improntava il conio si diceva stampidor.

Foscari Francesco, LXV doge, pag. 255. — Scarsezza dell’oro, pag. 256 — Ordine di coniare grossoni da 8 soldi, e messi grossi da 2 soldi, oltre ai grossi per l’Oriente con una proporzione di peso inferiore a quanto si faceva fino allora pag. 257 — Monete di bassa lega, coniate per lucro diminuendo il fino, pag. 259 — Piccoli per Venezia, Padova e Treviso, pag. 260 — per Verona e Vicenza, pag. 260 — per Brescia, pag. 260 — Bagattini, pag. 261quattrini e messi quattrini per Ravenna, pag. 261 — Nuovo piccolo per Venezia, pag. 262Quattrino per la terraferma, pag. 263Quattrino - duino, pag. 264 — Piccolo colla testa di S. Marco, pag. 264 — Provvedimenti contro le falsificazioni, pag. 265 — Pene contro chi introduce nello Stato moneta falsa, pag. 266 — Gli intagliatori della zecca devono essere cittadini veneziani, pag. 266 — Disagio per la troppa abbondanza di moneta bassa, pag. 266 — Il Maggior Consiglio proibisce di coniare quattrini e piccoli senza la sua autorizzazione, pag. 267 — Decrizione delle monete di Francesco Foscari, pag. 269 — Bibliografia, pag. 274

G


Ginocchiello — Nome dato al soldino, pag. 159

Goti — Durante la dominazione dei Goti in Italia, non si coniarono monete a Venezia, pag. 7.