Pagina:Lippi - Malmantile racquistato.pdf/441

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undecimo cantare 397

41.
Grazian di sangue in terra ha fatto un bagno,
Ond’egli è forza a chi va giù che nuoti:
Affetta un salta1 e un birro col compagno,
E stroppia un tal che fa le gruccie2 a’ boti,
Che vien3 da un trombettier di Carlo Magno
Quando le mosse dar fece a’ tremoti;
Toglie ad un l’asta il qual fa il paladino;
Sebben con essa fu spazzacammino4.
42.
Tutto tinto5 ne va Puccio Lamoni
Stoccheggiando nel mezzo della zuffa;
E in Pippo un tratto dà del Castiglioni
Che mascherato ancor tira di buffa6:
Ed ei che nel sentir quei farfalloni7
Venir piuttosto sentesi la muffa,
Passandolo pel petto banda banda,
A far rider le piattole8 lo manda.
43.
Nanni Russa ha più là pien di ferite
Pericolo che fu scopamestieri;
Fu pallaio, sensale, attor di lite,
Stette bargello ed abbacò di zeri:
Prese l’appalto alfin dell’acquavite,
Ma con essa svaniro i suoi pensieri,
Non più il vino stillando ma il cervello,
Per mettervi9 poi il mosto e l’acquerello.

  1. St. 41. Salti chiamavansi donzelli dell’Ufizio dell’Onestà, il quale s’occupava di meretrici. (Nota transclusa da pagina 450)
  2. Fa le grucce. ecc. Uno scultore dappoco. Vedi c. III, 27; e IV, 17. (Nota transclusa da pagina 450)
  3. Che vien ecc. Esprime con questi due versi la presunzione di costui, il quale si credeva un Buonarrotì e si piccava di nobile. (Nota transclusa da pagina 450)
  4. Gli spazzacammini portavano già una pertica in ispalla. (Nota transclusa da pagina 450)
  5. St. 42. Tutto tinto perchè il Minucci (Puccio Lamoni) fu di faccia bruna. (Nota transclusa da pagina 451)
  6. Tira di buffa. Fa il buffone. Le Buffe erano un simile degli aliossi, che son giuoco da fanciulli; onde, il modo può equivalere a Fanciulleggia. Ma Buffa è anche la visiera dell’elmo: e perciò Tirar giù buffa a suona Operare senza riguardo. (Nota transclusa da pagina 451)
  7. Farfulloni. Gli spropositi che dice il Castiglioni. (Nota transclusa da pagina 451)
  8. Le Piattole. Vermi che stanno negli avelli. (Minucci.) (Nota transclusa da pagina 451)
  9. St. 43 Mettervi ecc. Consumarvi tanto le buone che le cattive sustanze. (Minucci.) (Nota transclusa da pagina 451)