Portale:Teatro/Invito alla lettura

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Gestione sezione "Invito alla lettura"

Categoria: Gestione del portale teatroPortale teatro   Gestione delle sezioni del portale   Invito alla lettura 


In questa sezione è possibile visualizzare modificare e proporre le sezioni che appaiono periodicamente nel riquadro Invito alla lettura del Portale:Teatro.
In esse appare l'incipit della biografia di un autore presente su Wikipedia.

N.B. I cambiamenti apportati alle sezioni di questa pagina saranno visibili immediatamente sul portale!

Per proporre una nuova immagine[modifica]

Procedi seguendo questa linea guida:

  • L'autore deve avere una voce a lui dedicata su Wikipedia.
    • L'incipit della voce enciclopedica verrà usato per descrivere l'autore e invitare alla navigazione.
  • L'autore deve avere un'immagine presentabile su Wikimedia Commons.

Come preparare il testo[modifica]

In primo luogo cerca un autore di Wikiteca che abbia una interessante biografia su Wikipedia; da questa estrai l'incipit per inserirlo qui. Lo stile della sezione prevede i seguenti adattamenti:

  • L'immagine va posta a sinistra e deve risultare accattivante anche se ridotta nelle dimensioni.
  • L'incipit estratto da Wikipedia va adattato a Wikisource in questa maniera:
    • Le date di nascita e morte vanno modificate secondo la logica delle ricorrenze di questo progetto:
      Firenze, 1265 – Ravenna, 13 settembre 1321
      diventa
      Firenze, 1265 – Ravenna, {{DataGiorno|13 settembre}} {{AnnoTesto|1321}}
    • Se ci sono nell'incipit nomi di autori, opere o altro che sia pubblicato qui andranno evidentemente collegati.
  • L'estratto terminerà con il rimando alla voce di Wikipedia.

Schema[modifica]

Il canovaccio da copiare e rielaborare per creare una nuova sezione è il seguente:

==#==
<section begin=# />[[File:ImmagineAutore|80px|border|left]]'''[[Autore:NomeAutore|]]''' è uno scrittore ecc. ecc. .... fine

{{a destra|... '''''[[:w:NomeAutore|leggi il resto su Wikipedia]]'''''}}<br style="clear: both;" /><section end=# />

In esso

  • Sostituisci "#" con il numero successivo a quello dell'ultima sezione di questa pagina
  • Sostituisci "ImmagineAutore con il nome dell'immagine di Commons che ritrae l'autore
  • Sostituisci "NomeAutore" con il nome dell'autore
  • Sostituisci "è uno scrittore ecc. ecc. .... fine" con l'incipit estratto da Wikipedia ed adattato.

Le sezioni sottostanti sono applicazione di questo canovaccio e possono servirti come modello

Domande?[modifica]

Se hai domande, dubbi, proposte o necessiti di chiarimenti lascia un messaggio nella pagina di discussione o chiedi lumi a qualche amministratore.

1[modifica]

Adelchi sconfitto da Carlo Magno, decide l'esilio.

Adelchi, tragedia scritta da Alessandro Manzoni, pubblicata nel 1822, narra le vicende dell'omonimo figlio di Desiderio, re dei Longobardi, nel periodo della caduta del suo regno tra il 772 e il 774, ad opera di Carlo Magno. Il destino infausto trascina in rovina anche la sorella del giovane principe, Ermengarda, rifiutata come sposa, per ragioni politiche, dal re dei franchi. La tragica sorte dei protagonisti pone le basi per il primo sviluppo della Divina Provvidenza, il fulcro tematico de I promessi sposi.

Nel coro, che comincia con i versi divenuti famosi, Manzoni descrive la tragica fine della dolce e fragile Ermengarda, incapace di sopportare il suo crudele destino...

parsa le trecce morbide
su l’affannoso petto,
lenta le palme, e rorida
di morte il bianco aspetto,
giace la pia, col tremolo
sguardo cercando il ciel


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2[modifica]

Pilade e Oreste

Oreste è una tragedia scritta da Vittorio Alfieri, appartenente con Agamennone al ciclo di Tebe.

Le parole di Elettra, presagio dell'imminente delitto...

otte! funesta, atroce, orribil notte,
    presente ognora al mio pensiero! ogni anno,
    oggi ha due lustri, ritornar ti veggio
    vestita d'atre tenebre di sangue;
    eppur quel sangue, ch'espiar ti debbe,
    finor non scorre. - Oh rimembranza! Oh vista!
    Agamennón, misero padre! in queste
    soglie svenato io ti vedea; svenato;
    e per qual mano! - O notte, almen mi scorgi
    non vista, al sacro avello. Ah! pur ch'Egisto,
    pria che raggiorni, a disturbar non venga
    il mio pianto, che al cenere paterno
    misera reco in annual tributo! [...]


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