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![]() Autore in evidenza ![]() Scrittore dalla penna vibrante e intensa, fu un grande patriota, distintosi più di una volta sul campo di battaglia. Deluso dalla politica del tempo e da una vita piena di dolore, fu in parte consolato dai riconoscimenti alla sua arte poetica e allo stile appassionato della sua prosa. Poco conosciute al grande pubblico, sono le sue tragedie, ricche di passione per l'avventura e segnate dalla consapevolezza di un destino ineluttabile.
![]() Invito alla lettura ![]() Le parole di Elettra, presagio dell'imminente delitto...
![]() Dietro le quinte ![]() La Tragedia nasce dai cori ditirambici eseguiti nelle cerimonie in onore di Dioniso: improvvisati e rapsodici, furono successivamente poeticizzati forse da Arione di Metimma. Nella processione il canto, eseguito dai seguaci del dio, era diretto da una guida: Tespi trasformò questo capo nel primo attore che dialoga con il coro, proponendo argomenti slegati dalle vicende del dio. Siamo intorno al VI secolo a.C., con l'introduzione del secondo e poi del terzo attore nasce definitivamente il dramma, portato a compimento dai tre grandi tragediografi greci, Eschilo, Sofocle, Euripide.
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![]() Rilettura del mese Le rane di Aristofane
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