Presso l'urna di Percy Bysshe Shelley

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Giosuè Carducci

Indice:The Oxford book of Italian verse.djvu Poesie Letteratura Presso l'urna di Percy Bysshe Shelley Intestazione 26 marzo 2022 75% Poesie

Questo testo fa parte della raccolta The Oxford book of Italian verse


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L
AL AGE, io so qual sogno ti sorge dal cuore profondo,

So quai perduti beni l’occhio tuo vago segue.

L’ora presente è in vano, non fa che percuotere e fugge;
4Sol nel passato è il bello, sol ne la morte è il vero.

Pone l’ardente Clio su ’l monte de’ secoli il piede
Agile, e canta, ed apre l’ali superbe al cielo.

Sotto di lei volante si scuopre ed illumina l’ampio
8Cimitero del mondo, ridele in faccia il sole

De l’età nova. O strofe, pensier de’ miei giovini anni,
Volate omai secure verso gli antichi amori;

Volate pe’ cieli, pe’ cieli sereni, a la bella
12Isola risplendente di fantasia ne’ mari.

Ivi poggiati a l’aste Sigfrido ed Achille alti e biondi
Erran cantando lungo il risonante mare:

Da fiori a quello Ofelia sfuggita al pallido amante,
16Dal sacrificio a questo Ifïanassa viene.

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Sotto una verde querela Rolando con Ettore parla,
Sfolgora Durendala d’oro e di gemme al sole:

Mentre al florido petto richiamasi Andromache il figlio.
20Alda la bella, immota, guarda il feroce sire.

Conta re Lear chiomato a Edippo errante sue pene,
Con gli occhi incerti Edippo cerca la sfinge ancora:

La pia Cordelia chiama: ‘ Deh! Candida Antigone, vieni!
24Vìeni, o greca sorella! Cantiam la pace a i padri.’

Elena e Isotta vanno pensose per l’ombra de i mirti,
Il vermiglio tramonto ride a le chiome d’oro:

Elena guarda l’onde: re Marco ad Isotta le braccia
28Apre, ed il biondo capo su la gran barba cade.

Con la regina Scota su ’l lido nel lume di luna
Sta Clitennestra: tuffan le bianche braccia in mare,

E il mar rifugge gonfio di sangue fervido: il pianto
32De le misere echeggia per lo scoglioso lido.

O lontana a le vie dei duri mortali travagli
Isola de le belle, isola de gli eroi,

Isola de’ poeti! Biancheggia l’oceano d’intorno,
36Volano uccelli strani per il purpureo cielo.

Passa crollando i lauri l’immensa sonante epopea
Come turbin di maggio sopra ondeggianti piani;

O come quando Wagner possente mille anime intona
40A i cantanti metalli; trema a gli umani il core.

Ah, ma non ivi alcuno de’ novi poeti mai surse,
Se non tu forse, Shelley, spirito di titano

Entro virginee forme: dal divo complesso di Teti
44Sofocle a volo tolse te fra gli eroici cori.

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O cuor de’ cuori, sopra quest’urna che freddo ti chiude
Odora e tepe e brilla la primavera in fiore.

O cuor de’ cuori, il sole divine padre ti avvolge
48De’ suoi raggianti amori, povero muto cuore.

Fremono freschi i pini per l’aura grande di Roma:
Tu dove sei, poeta del liberato mondo?

Tu dove sei? M’ascolti? Lo sguardo mio umido fugge
52Oltre l’aurelïana cerchia su ’l mesto piano.