Quand'i' solev' udir ch'un fiorentino

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Cecco Angiolieri

Aldo Francesco Massera XIII secolo Indice:Prati, Giovanni – Poesie varie, Vol. II, 1916 – BEIC 1901920.djvu sonetti Quand'i' solev' udir ch'un fiorentino Intestazione 23 luglio 2020 25% Da definire

L'Amor, che m'è guerrèro ed enemico Se si potesse morir di dolore
Questo testo fa parte della raccolta Sonetti (Cecco Angiolieri)
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XX

Impiccarsi gli pare l’unico rimedio al suo dolore.

Quand’i’ solev’udir ch’un fiorentino
si fosse per dolor si disperato,
clied elli stesso si fosse ’mpiccato,
4si mi parev’un miraeoi divino;
ed or m’è viso che sie piú latino,
che non sarebb’a un, che, solo nato,
avesse tutto ’l di marmo segato,
8il bever un becchier di vernaccino.
Perciò ch’i’ho provat’un tal dolore,
ell’i’credo che la pena de la morte
11sia cento milia cotanto minore.
Com’elli sia cosí pessim’e forte,
come ’l sonetto die’ e vie maggiore,
14farò parer con men di due ritorte.