Quomodo sola sedes, cittá artina

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Marino Ceccoli

Aldo Francesco Massera XIII secolo Indice:AA. VV. – Sonetti burleschi e realistici dei primi due secoli, Vol. II, 1920 – BEIC 1928827.djvu sonetti Quomodo sola sedes, cittá artina Intestazione 23 luglio 2020 25% Da definire

Se l'antica potenza ritornasse Sovra di tutt'e ogni cittá regina
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I — SER MARINO
Esorta Arezzo a pentirsi se vuole schivare l’estrema rovina.

Quomodo sola sedes, cittá artina,
vedova donna dei tuoi bei tribute!
Pianger ti veggio e chiamare aiute,
4ma ’l gran pastore ogni tuo varco spina.
Conviente al certo la final ruina
portarla in pace co’ tuo’ signor ghiute,
qual per piú tempo sforzare hón volute
8cittá e castella ed amistá vicina.
Gerusalem Gerusalem, giudeo
Arezzo, dir ti puoi coi tuoi Tarlate:
11convèrtete tosto al tuo signor Deo;
non aspettare el fin de’ dir’trattate,
qual si fan contra te al tempo giusto,
14per rifrenare el tuo pensiere ingiusto.
E tosto vederai la chiara ensegna:
sovre dei sasse star l’uccel grifone,
e, con la spada in man, Ner’d’Uguccione.