Rime varie (Alfieri, 1903)/XCIV. Chiare fresche dolci acque amene tanto

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XCIV. «Chiare, fresche, dolci acque», amene tanto

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XCIV. «Chiare, fresche, dolci acque», amene tanto
XCIII. Ecco ecco il sasso che i gran carmi al cielo XCV. Non pria col labro desioso avea

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XCIV.

«Chiare, fresche, dolci acque», amene tanto,
Ch’or veggio in copia scorrer tumidette,
Qui verso il piano infra le molli erbette,
Recando all’alma un disusato incanto;

Or brune brune, s’io m’inoltro alquanto,
Movete all’ombra d’alte piante elette;
Or, s’io più salgo, infra gran massi astrette,
Mormoreggiando m’invitate al pianto:

Deh, se l’allor per forte amar si miete,
Piacciavi ch’oggi in parte almen si appaghe
Di voi mia lunga, ardente, e nobil sete!

Se voci v’ha dell’avvenir presaghe,
Gran pezza, acque di Sorga, non vedrete
Uom, cui di me più addentro amore impiaghe.