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Rime varie (Alfieri, 1903)/CXLIX. Donna mia che di' tu ch'io men dolente

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CXLIX. Donna mia, che di' tu? ch'io men dolente

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CXLIX. Donna mia, che di' tu? ch'io men dolente
CXLVIII. Eccomi solo un'altra volta e in preda CL. Deh perdona ben sento era a noi forza

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CXLIX.

Donna mia, che di’ tu? ch’io men dolente
Rimaner debbo, or che lusinga certa
Portiamo in cor, che alla stagion nascente
Nulla pena per noi fia più sofferta?

Ma noi lasciamo un vero ben presente,
Per un mal lungo e una speranza incerta:
Che speme il nome di certezza smente;
Anzi a temenza ell’è lieve coperta.

Breve tanto è la vita, e lunghi i guai,
Che un altro verno ancor da te disgiunto,
Io, per me, non lo credo passar mai.

Son ripartito; (da te m’era ingiunto)
Ma disperato, e misero più assai;
Che il vederti e lasciarti era un sol punto.