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Rime varie (Alfieri, 1903)/CXLVII. Deh torna spesso entro a' miei sogni o solo

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CXLVII. Deh! torna spesso entro a' miei sogni, o solo

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CXLVII. Deh! torna spesso entro a' miei sogni, o solo
CXLVI. Era l'amico che il destin mi fura CXLVIII. Eccomi solo un'altra volta e in preda

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CXLVII.

Deh! torna spesso entro a’ miei sogni, o solo
Vero amico ch’io avessi al mondo mai;
Deh! dal tuo avello torna a udir mie’ guai;
Che il pianger teco a me pur scema il duolo.

Fuor del carcer terren seguíto a volo
Ti avrei quel dì, che a forza io mi strappai
Dall’amata; quel dì, ch’io invan chiamai
Te, cui già muto racchiudeva il suolo:

Ma colei che dell’uom sempre s’indonna,
Speme, vuol ch’io sorviva, e aspetti l’ora,
Che rïunir dovrammi alla mia donna.

Fra noi ti alberga, ombra adorata, allora.
Calda memoria in noi mai non assonna;
Che, te vivo, in tre corpi un’alma fora.