LXV (1783). Ecco, sorger dall'acque io veggo altera
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30 maggio 2022
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<dc:title> Rime varie </dc:title>
<dc:creator opt:role="aut">Vittorio Alfieri</dc:creator>
<dc:date>1776-1799</dc:date>
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Rime varie - LXV (1783). Ecco, sorger dall'acque io veggo altera Vittorio AlfieriAlfieri - Rime varie (1903).djvu
LXV (1783). Ecco, sorger dall'acque io veggo altera
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Ecco, sorger dall’acque io veggo altera
La canuta del mar saggia reina;
Che un’ombra in se di libertà latina
Ritiene, e quindi estima averla intera.
Se d’Adria all’onde ella pur anco impera,
Non suo poter, ch’ogni dì più declina,
Ma il non poter di chi con lei confina,
Esserne parmi, ed è, la cagion vera.
Pur, quai virtù sì lungamente salda
Contro all’urtare e al rïurtar degli anni
La fer, quasi alta rocca in dura falda?
Di fuor, più ch’arme, i ben oprati inganni;
Terrore al dentro, e antivedenza calda,
Spiegar le fan più là che Sparta i vanni.
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