LXXXVII. Vittima (oimè) di violenti e stolte
../LXXXVI. Italia o tu che nulla in te comprendi
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1 giugno 2022
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<dc:title> Rime varie </dc:title>
<dc:creator opt:role="aut">Vittorio Alfieri</dc:creator>
<dc:date>1776-1799</dc:date>
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Rime varie - LXXXVII. Vittima (oimè) di violenti e stolte Vittorio AlfieriAlfieri - Rime varie (1903).djvu
LXXXVII. Vittima (oimè) di violenti e stolte
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Vittima (oimè!) di vïolenti e stolte
Leggi, per cui col buono il rio s’innesta,
Mena i suoi giorni in orrida tempesta
Colei, che ha in sè tutte virtudi accolte.
Io già l’udía ben mille e mille volte
Piangendo dire, in suo dolor modesta:
S’altri è pur lieto di mia vita mesta,
L’aspre catene mie non sien mai sciolte. —
Qual moglie mai, qual madre era a te pari
Se tu, avvinta a gentil degno compagno,
Figli a lui davi numerosi e cari?
Ma il mondo tristo, e l’inuman guadagno,
Che fa increscer le figlie ai padri avari,
Son la cagion del nostro inutil lagno.
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