Rime varie (Alfieri, 1912)/XX. Che dirà quando si troverà alla presenza di Dio
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Vittorio Alfieri - Rime varie (1776-1799)
XX. Che dirà quando si troverà alla presenza di Dio
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XX [xxviii].1
Che dirà quando si troverà alla presenza di Dio.
E s’egli è ver, che allo stellato giro
Libera e sciolta il vol dispieghi ardita
L’alma, e per morte in noi non sia finita
4Ogni gioja, ogni spene, ogni martíro;2
Io, fatto spirto, a nullo3 bene aspiro,
Che a quel ch’io m’ebbi innanzi alla partita;4
La sola vista di beltà infinita,
8A cui bontade ed onestà si uniro.
Là, se il gran Nume a dar ragion mi appella
Del mio terreno oprar, null’altro anelo,
11Che poter dirgli: Io vissi anima ancella5
Di duo begli occhi, e vagheggiai, nol celo,
Di quante festi mai l’opra piú bella:
14Né merto altr’ebbi, che6 l’amor ch’io svelo.
Note
- ↑ Anche questo sonetto è del 1778.
- ↑ 1-4. Se è vero che, dopo questa, a noi sarà concessa una seconda vita. Ricorda il dantesco (Par., IV, 22 segg.):
Ancor di dubitar ti dà cagione
Parer tornarsi l’anima alle stelle
Secondo la sentenza di Platone. - ↑ 5. Nullo, nessuno.
- ↑ 6. Innanzi alla partita; prima della mia partenza da questo mondo; partita nel significato di partenza è frequente negli antichi poeti: fra i tanti, il Petrarca (Rime, CCXXVIII):
Voi siete or qui, pensate alla partita. - ↑ 11. Ancella, schiava.
- ↑ 14. Che, se non, eccetto.