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Le visite der Cardinale

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Giuseppe Gioachino Belli

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Che vvita da cani! La Rufinella
Questo testo fa parte della raccolta Sonetti romaneschi/Sonetti del 1835

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LE VISITE DER CARDINALE.

     La padrona sopporta quer zonajjo1
Der Cardinale, pe’ ffà un stato ar fijjo;
E pperchè in un bisoggno e in quarch’incajjo,
Sempre è cquell’omo che ppò ddà un conzijjo.

     Je se2 legge però llontano un mijjo
La noja, er vortastòmmico e ’r travajjo;3
Benché, ar venijje sù cquarche sbavijjo,4
Se l’annisconni5 lei sott’ar ventajjo.

     Vedi sta stanzia? Cqua cce viè un convojjo
De tutta ggiuventù dd’ogni miscujjo.
Bbe’, appena arriva Su’ Eminenza, è un ojjo.6

     Lei, la padrona, se tiè7 ssù a la mejjo;
Ma de tutto quel’antro guazzabbujjo
Nun ce n’è uno ch’arimani8 svejjo.

22 gennaio 1835.

Note

  1. Sonaglio: minchione e peggio.
  2. Se si.
  3. [Il voltastomaco e il travaglio di stomaco.]
  4. Sbadiglio.
  5. Se lo nasconda.
  6. Silenzio perfetto.
  7. Si tiene.
  8. [Che rimanga.]