Io non sconfesso, Morte comunale

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Pietro dei Faitinelli

Aldo Francesco Massera XIV secolo Indice:AA. VV. – Sonetti burleschi e realistici dei primi due secoli, Vol. I, 1920 – BEIC 1928288.djvu sonetti Io non sconfesso, Morte comunale Intestazione 23 luglio 2020 25% Da definire

In buona veritá, non m'è avviso Ercol, Cibele, Vesta e la Minerva
Questo testo fa parte della raccolta XVIII. Ser Pietro de' Faitinelli detto Mugnone
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III

Scherza sulla morte della sua donna.

Io non sconfesso, Morte comunale,
che pur non tegna dono e cortesia:
ch’entrasti ’n corpo de la donna mia;
4e, s’io ne fosse ingrato, farei male.
Ma era si tua amica speciale,
e stata sempre a la speranza tia,
che non li dovei romper compagnia:
8or disdi’ poi che non se’ misliale!
Deh dimmi come ed onde fu tua entrata
e gita, ché v’avia piú forti passi
11e stretti, che tra Còrduba e Granata.
Gran maraviglia panni che v’entrassi;
e piú, che non vi se’ dentro affogata:
14ben credo, Morte, che ti disperassi!