Non t'è onore, Amor, l'avermi preso
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Questo testo fa parte della raccolta Opere (Lorenzo de' Medici)/III. Rime
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[Poca gloria ha Amore, se ha acceso l’ésca di tanto foco.]
Non t’è onore, Amor, l’avermi preso
ed ingannato ne’ miei teneri anni,
quando l’etá disposta era agl’inganni,
e poca gloria è, se hai l’ésca acceso.
E, s’io m’arresi, a torto m’hai offeso,
. . . . . . . . . . .
contra dure arme e non venerei panni,
riserba le saette e l’arco teso:
ché resultar ne suol piú gloria al vinto,
se è debole, e potente è il vincitore:
cosí manca tua gloria a poco a poco.
Giá di divin prigion ti vidi cinto;
il cielo e ’lFonte/commento: Edimburgo, 1912 mondo tenevi in tremore,
e la Stige palude: ora ardi il foco.