Pagina:Boccaccio - Decameron I.djvu/419

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prigione; Cicilia ribellata al re Carlo, ed il figliuolo, riconosciuto dalla madre, sposa la figliuola del suo signore ed il suo fratel ritruova, ed in grande stato ritornano.
Novella settima |||
 p. 122

Il soldano di Babilonia ne manda una sua figliuola a marito al re del Garbo, la quale per diversi accidenti in ispazio di quattro anni alle mani di nove uomini perviene in diversi luoghi; ultimamente, restituita al padre per pulcella, ne va al re del Garbo, come prima faceva, per moglie.

Novella ottava |||
 p. 143

Il conte d’Anguersa, falsamente accusato, va in esilio; lascia due suoi figliuoli in diversi luoghi in Inghilterra, ed egli, sconosciuto tornando di Scozia, lor truova in buono stato; va come ragazzo nell’esercito del re di Francia, e riconosciuto innocente, è nel primo stato ritornato.

Novella nona |||
 p. 158

Bernabò da Genova, da Ambruogiuolo ingannato, perde il suo e comanda che la moglie innocente sia uccisa; ella scampa, ed in abito d’uomo serve il soldano; ritruova lo ’ngannatore e Bernabò conduce in Alessandria, dove lo ’ngannatore punito, ripreso abito feminile, col marito ricchi si tornano a Genova.

Novella decima |||
 p. 170

Paganino da Monaco ruba la moglie a messer Riccardo di Chinzica, il quale, sappiendo dove ella è, va e diventa amico di Paganino; raddomandagliele, ed egli, dove ella voglia, gliele concede; ella non vuol con lui tornare, e morto messer Riccardo, moglie di Paganin diviene.

Chiusa |||
 p. 177


Giornata terza |||
 p. 181
Introduzione |||
   » 183
Novella prima |||
   » 186

Masetto da Lamporecchio si fa mutolo e diviene ortolano d’un monistero di donne, le quali tutte concorrono a giacersi con lui.

Novella seconda |||
 p. 192

Un pallafreniere giace con la moglie d’Agilulf re, di che Agilulf tacitamente s’accorge; truovalo e tondelo; il tonduto tutti gli altri tonde, e cosí campa della mala ventura.

Novella terza |||
 p. 197

Sotto spezie di confessione e di purissima coscienza una donna innamorata d’un giovane induce un solenne frate, senza avvedersene egli, a dar modo che il piacer di lei avesse intero effetto.