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S'i' lasciat'ho, per far mia volontade

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Iacopo da Leona

Aldo Francesco Massera XIII secolo Indice:AA. VV. – Sonetti burleschi e realistici dei primi due secoli, Vol. I, 1920 – BEIC 1928288.djvu sonetti S'i' lasciat'ho, per far mia volontade Intestazione 23 luglio 2020 25% Da definire

Amore par ch'orgoglioso mi fera Se 'l meo 'nnamoramento e fino core
Questo testo fa parte della raccolta II. Ser Iacopo da Leona
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VII

In amore non basta acquistare: bisogna conservar l’acquistato.

S’i’ lasciat’ho, per far mia volontade,
ben’è s’io n’ho disasgio, s’io noi tenni;
fare uno acquisto non è gran bontade,
4ma tener l’acquistato sol i senni.
Ché, quanto l’uomo è piú sú, se ne cade,
tanto maggiormente dice: — Mal m’attenni! —
ed io, che non porta salir piú grade,
8per far contegna in basso ne divenni.
Ed addivèn che, per troppo savere,
tolle savere ed addivèn I oni matto,
11e dopo danno patto vuol cherére.
Merzé chero, ché so c’ho troppo fatto,
che mi doniate il vostro buon volere,
14ché non s’avvien d’aver voi, se non ratto.