Fritti193. Amaretti fritti
../192. Fritto di chifels
../194. Crescente
IncludiIntestazione
9 luglio 2013
75%
letteratura
<dc:title> La scienza in cucina e l'arte di mangiar bene </dc:title>
<dc:creator opt:role="aut">Pellegrino Artusi</dc:creator>
<dc:date>1891</dc:date>
<dc:subject></dc:subject>
<dc:rights>CC BY-SA 3.0</dc:rights>
<dc:rights>GFDL</dc:rights>
<dc:relation></dc:relation>
<dc:identifier>//it.wikisource.org/w/index.php?title=Scienza_in_cucina_e_l%27arte_di_mangiar_bene/Fritti/193._Amaretti_fritti&oldid=-</dc:identifier>
<dc:revisiondatestamp>20130709221539</dc:revisiondatestamp>
//it.wikisource.org/w/index.php?title=Scienza_in_cucina_e_l%27arte_di_mangiar_bene/Fritti/193._Amaretti_fritti&oldid=-
20130709221539
La scienza in cucina e l'arte di mangiar bene - Fritti 193. Amaretti fritti Pellegrino Artusi1891
Prendete 20 amaretti piccoli, bagnateli leggermente, onde non rammolliscano troppo, di rhum o di cognac, involtateli nella pastella del n. 156, che è dose bastante, e friggeteli nello strutto, nel burro o nell’olio. Spolverizzateli leggermente di zucchero a velo e serviteli caldi.
Non è fritto da fargli le furie e da andarlo a cercare; ma può servir di compenso quando capiti il caso.
