Sed i' fossi costretto di pigliare
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Questo testo fa parte della raccolta Sonetti (Cecco Angiolieri)
LXIV
Non vorrebbe però a nessun patto rinnamorarsi di Becchina.
Seti i’ fossi costretto di pigliare
tra d’essere ’n inferno o ’nnamorato,
sed i’ non mi pugnasse a consigliare,
4unque Dio non perdoni ’l mi’ peccato;
per ch’i’ non posso creder né pensare
che sia neun dolor addolorato
maggio, ch’i’ ho sofferto per amare
8quella, che ni’ ha d’Amor si spaurato.
Ma, s’io prentlessi di rinnamorarmi,
in questo modo mi v’accordarci:
11ell’Amor dovesse ’n prima sicurarmi
di quella, che m’ha mort’anni fa sei,
che non dovesse su’ pregio tornarmi;
14se non, lo ’nfern’ a gran boce cherrei.