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D'una diversa cosa, ch'è apparita

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Rustico Filippi

Aldo Francesco Massera XIII secolo Indice:AA. VV. – Sonetti burleschi e realistici dei primi due secoli, Vol. I, 1920 – BEIC 1928288.djvu sonetti D'una diversa cosa, ch'è apparita Intestazione 23 luglio 2020 25% Da definire

Oi dolce mio marito Aldobrandino Una bestiuola ho vista molto fèra
Questo testo fa parte della raccolta I. Rustico Filippi
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XII

In lode d’un guerriero oltremodo valoroso.

D’una diversa cosa, ch’è apparila,
consiglio ch’abbian guardia i fiorentini;
e qual è que’, che vuol campar la vita,
4si mandi al Veglio per suoi assessini:
ché ci ha una lonza si fiera ed ardita,
che, se Carlo sapesse i suo’ confini
e de la sua prodezza avesse udita,
8tosto n’andrebbe sopra i saracini.
Ma chi è questa lonza, or lo sacciate:
Paniccia egli è; che fate, o da Fiorenza,
11ch’oste non istanziate o cavalcate?
Ché, s’e’seguisce innanzi sua valenza,
com’egli ha fatt’a dietro, si gli date
14sicuramente in guardia la Proenza.