Luci veloci/Seconda sintesi

Da Wikisource.
Seconda sintesi

../Prima sintesi ../Terza sintesi IncludiIntestazione 14 marzo 2020 100% Da definire

Prima sintesi Terza sintesi

[p. 289 modifica]







Seconda sintesi

Stessa stanza. Buio. Lungo silenzio. Aiuuuto!

Una voce strozzata

dalla strada:

Aiuuuto!

Perlina

in vestaglia scarmigliata seguita da Musoduro:

Dio! Chi grida cosí? Stanno ammazzando qualcuno in strada.

Musoduro

Certamente. Ho sentito anch’io. Mi sembra la voce di Mahmud. E’ mezzanotte.

Perlina

alla finestra:

Che parapiglia! Una furibonda rissa nel Bar! Anche la birreria è piena di gente che urla.

19 [p. 290 modifica]

MUSODURO

sedendosi al tavolo e prendendo la penna:

Guarda bene, Perlina, e dimmi tutto, tutto ciò che vedi, minuziosamente.

Perlina

Il Saraff Abdul picchia un ragazzo che piange e lo ingiuria. Che vile! Il padrone del Bar è caduto sotto il tavolo.

Floflò

scarmigliata, avviluppandosi in uno scialle:

Hai sentito? Perlina, vado giù a vedere. Credi che sia male? Cosa dirà lui? (Indicando Musoduro) Certo hanno ammazzato un uomo.

Musoduro

ridendo:

Un uomo o una donna!... O un terzo sesso. (Un silenzio) Perlina, cosa vedi? Io scrivo. Dimmi cosa succede nella strada. Non alterare la tua voce. Sai che i fatti si deformano di bocca in bocca si capovolgono e diventano irriconoscibili.

Perlina

La mia voce non muterà mai di tono. Nella birreria entra ora un poliziotto. Una legnata gli piomba sulla testa, ma egli la schiva. La prende, invece, in faccia un cameriere che porta un tavolino. Il giannizzero del consolato italiano fa da battistrada alla polizia. Ingiuria e minaccia col bastone alzato. Sembra un sais. Si accendono molti lumi dietro le musciarabie delle finestre. Il piccolo venditore di pane di datteri piange; gli hanno vuotato la sanieh senza pagarlo. [p. 291 modifica]

Musoduro

Sento un forte odore di incenso. Viene certo dalla chiesa maronita.

Perlina

No. E’ lo zucchero bruciato del venditore di hallaua. E’ rimasto impassibile, le gambe incrociate, lo scacciamosche in mano, fra i suoi castelli di zucchero rosso. Ah! Ecco Floflò! Ora attraversa la strada.

Musoduro

Ah! Perché la tua voce comincia a saltellare? Calmati! Lo so. Mi vuoi bene e tremi di vedere Floflò agire come non dovrebbe. Tu già perdoni tutto alla tua matrigna.

Perlina

Credimi, papà. Ti riferisco esattamente tutto ciò che vedo. Floflò parla confidenzialmente con una donna. E’ una delle due birraie bionde. La chiamano Rosina. Ora gridano tutti una parola che non distinguo bene. Mi pare la parola «ladro». Si, «ladro».

Musoduro

Ascolta bene. Gridano anche un nome.

Perlina

Si, sono sicura, gridano il nome di Mahmud. Ah! Eccolo! E’ lui il ferito. Lo sdraiano sopra una panca. Ha il petto squarciato. Floflò aiuta a portare la panca. Mahmud sembra agonizzante.

Musoduro

Da che lo deduci! Parla o tace? [p. 292 modifica]

Perlina

Mormora una parola fra le labbra convulse. Chiamerà la mamma in arabo. E’ certamente stato colpito da una coltellata al petto. Il gilet e i pantaloni sono rossi. Ora il poliziotto impone di posare la panca a terra. Il sangue arrossa il fango.

Musoduro

sussultando al fragore di uno schiaffo potente:

Cos’è, cos’è questo?

Perlina

E’ il cambiavalute maltese che prende a schiaffi il padrone del Bar. No! No! Il primo schiaffo glielo ha dato la birraia bionda. Non capisco però quella guancia tutta rossa. Non è stato uno schiaffo. E’ stata una spillonata.

Musoduro

Vedi, Perlina? Non si può parlare di verità storica. Tu, che sei sospesa a quattro metri dal fattaccio, non puoi dirmi se c’è stato — si o no — lo spillone. Dimmi, ora cosa fa Mahmud?

Perlina

Rantola... Pallidissimo. Comincia ad albeggiare.

Voci dalla strada

E’ un baro! Sì. Mahmud è un baro! Mentre i suoi amici rubavano nel retrobottega, lui barava. Per fortuna l’hanno conciato per le feste. Crepi finalmente quella carogna.

Musoduro

Di chi parlano? Sempre di Mahmud? [p. 293 modifica]

Perlina

Si. Ma cosa vedo? Cosa?... (Gridando alla finestra) Buffone! Buffone! (Poi a Musoduro) Pensa, papà, Mahmud ha finto! E’ stata una commedia! Non è ferito! Ride. Mi saluta.

Musoduro

Ma gli altri?...

Perlina

Facevano sul serio.

Mahmud

dalla strada:

Bene alzata, signorina Perlina! Molto sangue, eh! Per lo meno due bottiglie di sciroppo di granatina. Quelle reclame, mademoiselle Perlina! Je suis cèlebre... Dans tous les journaux!

Voci dalla strada

Hanzir! Alabuk! Ebuelkeib! Baro! Ladro! Impostore!

Musoduro

Cosa fa, ora? Ride? Trema? Scappa? Guarda bene, Perlina, e dimmi se i suoi occhi hanno i lampi bianchi dei lupi inseguiti...

Perlina

E’ quasi soffocato dalla folla irritata. Ma si svincola e scivola verso il nostro portone.

John Roll

aprendo la porta:

Dov’è Mahmud? Ferito? Molto grave? Darò ordine che lo portino alla nostra ambulanza. [p. 294 modifica]

Perlina

No. Non è ferito.

John Roll

Avrà preso molte legnate. Le merita. Ma gli preparo lo stesso un buon cocktail. (Esce)

Perlina

I poliziotti stanno ammanettando il maltese. Discutono. Riconoscono di essersi sbagliati. Ora gli tolgono le manette. Tutti ridono.

Musoduro

a Floflò che entra sorreggendo Mahmud:

Se sta bene, perché lo sorreggi?

Mahmud si abbandona sul divano.

Floflò

Crudele! Tu non hai visto quante legnate ha preso, appena è caduto ferito.

Musoduro

Ti ripeto che non è stato ferito.

Floflò

Ed io ti ripeto che se la ferita è falsa, le legnate sono vere. Sei senza cuore. Guarda come l’hanno ridotto.

Un poliziotto

entrando, a Floflò:

La prego, signora, di venire giù a spiegare il fatto al commissario. Lei è un testimonio prezioso per noi. Lei ha visto tutto. [p. 295 modifica]

Floflò

Si, tutto. Vengo. E posso precisare come è avvenuta la rissa e le cause del ferimento. (Esce seguita dal poliziotto)

Musoduro

a Perlina:

Cosa succede in strada, ora?

Perlina

Molti crocchi. Tutti commentano. Alcuni gesti violenti contro la nostra finestra.

Mahmud

Buon giorno.

Musoduro

a Mahmud fra i denti:

Buon giorno! (Mahmud si lamenta, tastandosi le spalle, segue un lungo silenzio) Perlina, Perlina, ascoltami. Ho fissato sulla carta tutte le tue impressioni. Eppure il groviglio bruciante di poco fa si è già sciolto, raffreddato, volatilizzato. Mi hanno accusato di trasfigurare eccessivamente la realtà... Ti debbo confessare che il tuo tono schiacciava ciò che dicevi. E’ difficile ora estrarre da quelle frasi schiacciate — si schiacciate — il brivido della vita.

Mahmud

Signorina Perlina, si avvicini. Le debbo parlare. Suo papà può ascoltare. Mi dica se lei mi odia. Sì o no?

Perlina

sedendosi sul divano accanto a Mahmud:

Non ho per voi nessun sentimento speciale. [p. 296 modifica]

Musoduro

si alza faticosamente:

Scusatemi. Debbo coricarmi, sono ripreso dai miei dolori. (Esce lentamente)

Mahmud

E dire che la mia vita è una continua menzogna per lei, sì, per lei. Ora le do una buona notizia. Suo padre non è, né può essere ridicolo. Lo giuro! Giuro che tra me e Floflò non c’è stato nulla.

Perlina

agitata:

Nulla? Me lo giurate?

Mahmud

Lo giuro. Nulla. Non ho mai ottenuto nulla da lei.

Perlina

con gioia:

Ah!

Mahmud

Nulla! Neanche un po’ di gratitudine per quella cambialina scontata... dal Saraf... mediante la mia... firma.

Perlina

Come? Una cambiale? (Un silenzio) Di Floflò?... Non sapevo nulla! Di quanto?

Mahmud

Poca cosa! Tremila lire. [p. 297 modifica]

Perlina

Vi prego di non dire nulla a mio padre. Rimborserò io.

Mahmud

Non mi occorre. Il Saraf aspetterà. (Silenzio) E’ anche lui innamorato. C’est un vieux coureur... (Silenzio) Già sapevo che tutti, tutti i vostri pensieri sono per vostro padre. E’ una idolatria. Eppure mi sembrava di notare anche un debole per Sir Roll.

Perlina

Parliamo d’altro.

Mahmud

Non ignorate certamente che Roll beve anche lui.

Perlina

Meno di voi.

Mahmud

Beviamo tutti qui, fra le macchine e i petroli di questa Africa masticata e divorata dagli Europei. Ciò serve ad uccidere la nostalgia.

Perlina

Nostalgia di che e di chi?

Mahmud

Dell’Italia.

Perlina

Voi non siete Italiano.

Mahmud

Ma amo voi, e voi avete sul vostro corpo il profumo della [p. 298 modifica]vostra terra. Quando vi ascolto sento rinascermi nel sangue una patria lontana, bellissima, perduta, non si sa come.

Perlina

Ah! Ah! Questa tirata non mi va. Preferisco la rissa con lo sciroppo di sangue. Nulla di sincero in voi. Tutta la strada ve lo urlava poco fa.

Mahmud

Mi gridavano «Baro, canaglia!» Queste parole ingiuriose, che non merito, mi ferivano più delle legnate, ma vi confesso... che mi piacevano, poiché erano qualcosa di mio che colpendo le vostre orecchie vi costringeva ad interessarvi un pochino di me! Oh! Vi prego in ginocchio come voi pregate la Madonna! Ascoltate la voce del mio amore! Quando sarete la mia sposa entrerete nella casa di mio padre fra i mascialla che portano un incendio di gioia sulla testa, correndo. Mio padre è ricco. Può navigare due giorni e due notti sul Nilo, in dahanie, costeggiando sempre le sue terre. H nilometro segna quanto cotone possiede. Mille cammelli bastano appena per il raccolto della sua canna da zucchero. Ha cento mulini a vento e trecento ruote idrauliche.

Perlina

Ma voi preferite la vostra brutta vita.

Mahmud

Odio i miei mestieri, più o meno vili, come vostro padre, illustre scrittore di fama mondiale, odia senza dubbio la specie di mestiere che deve... fare.

Perlina

scattando in piedi:

Cosa volete dire? Sono capace di uccidervi, se toccate mio padre! [p. 299 modifica]

Mahmud

Scusatemi, signorina. Non volevo offendere vostro padre. Certamente voi sapete che vostro padre è incaricato dal suo governo... di sorvegliare e aizzare la rivolta degli arabi contro gli inglesi.

Perlina

Siete in errore. Mio padre è un patriota purissimo e fa bene tutto ciò che fa. E’ venuto qui soltanto per scrivere, anzi per terminare un suo poema. Volete accertarvene? Venite qua. (Perlina prende un foglio manoscritto e lo porta a Mahmud).

Mahmud

Avete ragione.

Perlina

Sono appunti lirici. Mio padre è ossessionato dal colore. Le idee degli uomini lo interessano poco. Ama i loro fatti in quanto essi agitandosi si sposano con i toni e le forme del paesaggio, o rissano con loro, determinando cosí dei simboli che diventano alla loro volta creature vive. Queste ricerche artistiche consumano purtroppo il suo cervello.

Mahmud

Perciò dorme molto.

Perlina

Poco fa, si stava addormentando alle litanie della vostra dichiarazione d’amore.

Mahmud

Sono stato noioso? [p. 300 modifica]

Perlina

Piuttosto!

Mahmud

Buona notte, signorina Perlina.

Una voce dalla strada

Mahmud!

Perlina

Chi è?

Mahmud

E’ Levi il Saraf! Accidenti ai cambiavalute. (A bassa voce) Strozzino!

La voce dalla strada

Ricordati Mahmud che se non mi paghi tutto domani, farò cantare sotto le finestre la canzone che sai: Floflò! Flofloflò! (Mahmud ha uno scatto. Perlina ascolta angosciata).

Sipario