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Nuovo vocabolario siciliano-italiano/CE

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[p. 184 modifica]Cecciu. V. checcu.

Cecità e Cecitati. s. f. Astratto di cieco: cecità, cecitade, cecitate. || fig. Inconsiderazione: abbagliamento.

Cecu. add. Privo del vedere: cieco. || Preso da eccessivo affetto: cieco. || littra ceca, dicesi lettera che sia senza soscrizione: lettera cieca. || Aggiunto d’ubbidienza perfetta: cieca. || – natu, non accecato da morbo o da disgrazia: cieco nato. || fari lu cecu natu pri ’na cosa, maniera familiare per esprimere ogni possibile sforzo: far ogni sforzo, ogni prova. || a la ceca, modo prov., ciecamente: alla cieca. || lu cecu nun giudica di li culura, e’ non puossi giudicar di cose ignote: il cieco non giudica dei colori.

Cedda. V. cella.

Ceddàra. s. f. Sorta di giuoco de’ fanciulli. || fari li ceddari, romper la fede coniugale: far le fusa torte.

Cedimentu. s. m. Il cedere: cedimento.

Cèdiri. v. intr. Non potere resistere, ritirarsi: cedere. || Sottomettersi al volere o altro: cedere. || Variazione d’eguaglianza o d’equilibrio di una superficie: cedere. || a. Concedere, rilasciare: cedere. P. pass. cidutu: ceduto.

Cèdula. s. f. Scritta privata che obbliga: cedola.

Cedulari. v. a. Avvisare giuridicamente con cedola.

Ceduluni. s. m. accr. di cedula: cedolone.

Cefàlica. s. f. T. anat. Nome di una vena del braccio creduta procedere dal capo: cefalica. || Sorta di tabacco supposto utile al capo: cefalico.

Cefàlicu. add. Appartenente al capo: cefalico (Mort.).

Cèfalu. V. mulettu.

Celari. V. ammucciari.

Celebbranti. add. Preso assolutamente, il sacerdote che dice la messa: celebrante.

Celebbrari. v. a. Far celebre: celebrare. || celebrari sponzali, nozzi ecc. farle colle debite formalità: celebrare sponsali, nozze ecc. || Dir la messa: celebrare. || – li festi, astenersi in quei dì dagli esercizi meccanici: celebrar le feste. P. pass. celebbratu: celebrato.

Celebbrazioni. s. f. Il celebrare: celebrazione.

Cèlebbri. add. Che ha celebrità: celebre. Sup. celebberrimu: celeberrimo.

Celebbrità. s. f. Fama divulgata in più o men grande spazio, più o meno meritata e splendida, s’acquista per meriti o demeriti: celebrità.

Cèleri. s. f. Veloce: celere (Mort.).

Celerità. s. f. Prestezza: celerità.

Celesti. add. Appartenente al cielo: celeste. || [p. 185 modifica]Colore simile a quello del cielo: celeste, cilestro.

Celestiali. add. Celeste: celestiale.

Celestinu, Celestrinu. add. Color celeste: celestino, celestrino.

Cèlia. s. f. Motteggio, scherzo: celia (Mort.).

Celibbatu. s. m. Stato di celibe: celibato.

Cèlibbi. s. m. Senza moglie: celibe.

Celidonia maggiuri. s. f. T. bot. Pianta che ha i gambetti formanti ombrella, le foglie composte: celidonia. Chelidonium majus L. || – minuri. Erba campestre che nasce nel principio di primavera, il fiore di cui è giallo: favagello. Ranunculus ficaria.

Cella. s. f. Stanzuccia: cella.

Celu. s. m. Cielo. || Per l’aria: cielo. || Pel paradiso: cielo. || Potenza sovrumana: cielo. || Per sim. la parte superiore di molte cose: cielo. || a celu apertu, dirottamente, e dicesi della pioggia: a secchie, a bigonce, a ciel messo o rotto. || apririsi lu celu: balenare. || Prov. aviri la testa celu celorum o nun essiri nè ’n celu nè ’n terra, dicesi di chi non sappia uscir da un inviluppo, non sappia condurre a fine checchessia, chi non sappia che si fare, specialmente in passione violenta: non dare o non essere nè in cielo nè in terra. || pigghiari lu celu a pugna, trattar dell’impossibile: dar un pugno in cielo. || lu celu lu jittau, la terra l’apparau, dicesi di chi sia solo al mondo, o sciocco e buon a nulla: fatto e messo là. || contra lu celu nun vali difisa: contro Dio non è consiglio. || tuccari lu celu cu lu jiditu, essere lietissimo di un successo grande conseguito, o insuperbirsi grandemente: toccar il cielo col dito. || – di lu curtinaggiu: cielo del cortinaggio. || – di la carrozza, la parte superiore: cielo della carrozza. || lu celu a fari friddu ed io a trimari, quando uno è deliberato a patire senza cedere.

Cementu. s. m. Miscuglio di sabbia, calce ed altro ridotto a pasta, che si rassoda asciugando: cemento.

Cena. s. f. Il mangiare che si fa la sera: cena. || Per antonomasia la cena del venerdì santo: coena Domini. || Quel dono che si distribuisce in esso giorno. E siccome tali doni sovente sono cose di zucchero chiarito, quindi cena chiamiamo certa pasta di zucchero chiarito.

Cenàculu. s. m. Luogo dove si cena, e precisamente ove si rappresenta la cena degli apostoli sia dipinto che altro: cenacolo.

Cenari. v. intr. Mangiar la sera: cenare. || In senso a. come pure usò Boccaccio: cenò poche ulive.

Cenetta. s. f. dim. di cena nel primo senso: cenetta.

Cennu. V. signali.

Cenòbbiu. s. m. Abitazione e vita religiosa in comune: cenobio (Mort.). Onde cenobita chi vive in comune.

Censimentu. s. m. Allibramento di beni stabili al catasto: censimento.

Censìri. v. a. Metter a censo: censire. P. pass. censitu: censito.

Censu. s. m. Annua prestazione solita pagarsi da coloro che tengono a livello case o poderi, al loro diritto padrone: canone, censo. || dari o pigghiari a censu V. censiri.

Censualista. s. m. Colui che riceve l’enfiteusi: enfiteuta, enfiteuticario.

Censuària. V. ’ncinzalora.

Censuàriu. s. m. Chi paga il censo: censuario.

Censuazioni. s. f. Il sottoporre la cosa al censo: censuazione.

Censura. s. f. Sorta di pena imposta da’ canoni o dal papa: censura. || Riprensione ponderata di proposizione o d’azione che offende la dottrina, la credenza, l’atto morale, la legge: censura.

Censurari. v. a. Dare, sottoporre a censura: censurare. P. pass. censuratu: censurato.

Censuri. s. m. Chi è preposto a censurare, riprenditore: censore.

Centannali e Centannàriu. add. Del periodo di cento anni: centenario. || Cerimonia o solennità pel ricorrimento del centesimo anno di un fatto, d’un avvenimento: centenario.

Centarmu. V. gentarmu.

Centaurea. s. f. T. bot. Pianta amarissima che ha le squame ovate, le foglie pennate, le foglioline scorrenti, co’ denti a sega: centaurea, biondella, fiele di terra. Centaurea centaurium L.

Centàuru. s. m. Mostro favoloso mezzo uomo e mezzo cavallo: centauro. || T. astr. Una costellazione: centauro.

Centennàriu e Centennali. V. centannali.

Centèsimu. s. m. e add. La centesima parte di checchessia: centesimo. || Numero ordinativo di cento: centesimo. || Per centuplicato: centesimo. || Nuova moneta, la centesima parte di una lira: centesimo.

Centìmulu. V. cintimulu.

Centòcchiu. s. m. T. bot. Erba che suol darsi per cibo agli uccelli: centocchio.

Centona. s. f. Schiamazzio, confusione di voci di più persone: chiucchiurlaja, badanai, centone. Ant. centona era raccolta di pezzi di poesia o prosa di varî autori onde fig. noi l’usiamo per accozzaglia di voci, schiamazzi.

Centrali. add. Da centru: centrale.

Centrìfugu. add. T. fis. Che tende ad allontanarsi dal centro, detto di forza: centrifugo.

Centrìpetu. add. T. fis. Che tende al centro, si dice di forza: centripeto (Mort.).

Centru. s. m. Il punto ugualmente distante da ogni punto della circonferenza o dall’estremità: centro. || La parte più intima di checchessia: centro. || essiri ntra lu so centru, ove altri si piace maggiormente: essere nel suo centro. || Per lo meglio d’un’azione: il centro di...

Centu. s. m. Numero: cento. || Per centinajo: cento. || – voti, avv.: cento volte. || Prov. – vistuti nun pottiru spugghiari un nudu, nulla si può togliere a chi non ha nulla: gli è un cattivo levar sangue dalla rapa. || megghiu un mortu ca centu firuti, il male di uno è minore del pericolo di cento. || – per unu cu’ duna un dinaru, le rimunerazioni del cielo sono centuplicatamente, ond’è che i fedeli per interesse fanno il bene, impiegando una buon’azione al tanto per cento sul paradiso! non per amore. || a centu a centu, numero distribuitivo: a cento a cento. || cu’ fa centu e nun fa l’unu, perdi lu centu pri causa di l’unu, chi non finisce non vale l’aver fatto tanto.

Centumila e Centumìlia. s. f. Mille volte cento: [p. 186 modifica]centomila, centomilia. || Quantità grandissima indeterminata: centomila.

Centunervi. s. f. T. bot. Pianta che ha le foglie ovate, nervose, lisce, lo scapo e la spina gracili. Fiorisce in maggio ed è medicinale: pelacciuolo, piantaggine. Plantago major L.

Centuni. s. m. Poesia o prosa composta di brani di varî autori: centone.

Centunòdia. s. f. T. bot. Sorta d’erba, che fa molli tralci sparsi per terra, di sapore astringente: correggiuola, centonodi.

Centupeddi. s. m. Il secondo ventricolo degli animali, detto così dalla moltiplicità delle piegature che ha nella pelle: lo sfogliato.

Centupedi. s. m. T. zool. Insetto che ha il corpo lungo; due paja di piedi a ciascun articolo; le mascelle dentate e fesse; quattro zanne e le antenne filiformi: centogambe, millepiedi, centupede. Julus L.

Centuplicatamenti. avv. In modo centuplicato: centuplicatamente.

Centuplicatu. add. Moltiplicato per cento: centuplicato.

Cèntuplu. s. m. Cento volte tanto: centuplo.

Cèntuplu. add. Maggiore cento volte: centuplo.

Centùria. s. f. Complesso di uomini o cose in numero di cento: centuria. || Parte di storia che narra i fatti di cento anni: centuria.

Centuriuni. s. m. Capitano di cento uomini: centurione.

Cera. s. f. L’aspetto esterno della faccia allegra o mesta, sana o inferma: cera, lùchera. || fari bona o mala cera a unu, accoglierlo bene o male: far buona o mala cera a uno. || fammi ’na bona cera e pagatilla, bisogna sempre esser cortese, che si può anco guadagnarvi. || mustrari cera, far buona cera: far cera.

Cerbu. s. m. T. zool. Sorta d’uccello.

Cerca. s. f. Il cercare: cerca. || fari la cerca, chieder l’elemosina e specialmente quella che cercavan i frati zoccolanti, tanto per ammaestrar il popolo a vivere d’accatto: far la cerca. || jiri ’n cerca d’una cosa, andarla cercando: andar in cerca di una cosa.

Cereali. add. Di pianta che dà granello da ridurre in farina e far pane: cereale.

Cerebbrali. add. Di cervello: cerebrale.

Cèrebbru. V. ciriveddu.

Cerefogghiu. V. cirifogghia.

Cèreu. add. Da cera, simil a cera: cereo. || – peruvianu T. bot. Cereo o torcia del Perù. Cactus peruvianus L.

Cerfidu e Cèrfitu. V. muffutu.

Cèriu. s. m. Candela grossa di cera, e propriamente quella che si benedice il sabato santo: cero, cereo.

Cerniari. V. ciarmari.

Cèrnia. s. f. T. zool. Pesce noto: lucerna. Anco i Toscani avrebbero cernia, ma il Buscaino crede che sia differente dalla cernia nostra. Sparus orphus L., Perca cernua.

Cèrniri. v. a. Scerre, distinguere collo strumento apposito la crusca dalla farina: abburattare, stacciare, cernere. || Separare col vaglio il frumento dalla terra o mal seme: vagliare. P. pass. cirnutu: abburattato. || Vagliato.

Cerniventu. (Mal.) add. Che non ha scopo: vano.

Cerru. s. m. Ciocca di capelli: cerro, ciocca. || Quella pendente dalla tempia alle orecchie: cernecchio. || Piccola particella di lana spiccata dal vello: biòccolo. || aviri unu ntra li cerri: tenerlo pe’ capelli. || Per sorta di vestimento V. bustu (Dallo Sp. cerro: lombi). || T. bot. Albero simile alla quercia: cerro. Quercus cerris L.

Cersa. s. f. T. bot. Albero grande, di foglie ovato-bislunghe, di un verde non molto cupo; i frutti o ghiande grossi corti, sessili, solitari: quercia, querce. Quercus robur L. || l’antica cersa cu tanti colpi veni a cadiri, o li tanti corpi fannu cascari l’antica cersa, colla costanza s’arriva a tutto: a goccia a goccia s’incava la pietra, o la gocciola buca la pietra.

Cersavoi. V. càrtamu.

Certa. s. f. Quella scrittura che si fa da’ preti in testimonianza, di messe celebrate: certificato.

Certamenti. avv. Con certezza: certamente.

Certeruni. V. certuni.

Certificamentu. s. m. Certificamento.

Certificari. v. a. Far certo: certificare. || Mostrar certo e vero: certificare.

Certificatu. add. Certificato. || In forza di s., testimonianza prova per iscritto: certificato.

Certificazioni. s. f. Il certificare: certificazione.

Certissimamenti. avv. sup. Certissimamente.

Certitùtini. V. certizza: certitudine.

Certizza. s. f. Astratto di certu: certezza.

Certu. s. m. La cosa certa: certo. || Certezza: certo.

Certu. add. Che è secondo verità, non dubbio: certo. Sup. certissimu: certissimo.

Certu. pron. Che unito all’art. indeterminato o seguito da un nome proprio accenna a persona indeterminata: certo.

Certu. avv. Certamente: certo. || Detto ironicamente vale negazione. || di certu: di certo.

Certuni. s. m. pl. Voce usata invece del pronome alcuni, taluni: certuni.

Cerùleu. V. turchinu.

Cerussa. V. bianchettu.

Cervu. s. m. T. zool. Animale quadrupede boschereccio, che ha corna ramose ed è velocissimo al corso: cervio, cervo. Cervus L. Il cervo comune, Cervus elaphus L., è bajo oscuro nella faccia e sul dorso, bianchiccio al ventre.

Cervuni. s. m. (D. B.) Legno segato per lo lungo: asse.

Cessari. V. cissari.

Cessavoi. V. càrtamu.

Cessioni. s. f. Il cedere: cessione.

Cessu. add. Da cediri: cesso. || Per cessato, rovinato o presso a rovinare: diruto o pericolante.

Cetracca. s. f. T. bot. Erba buona pe’ mali della milza: splenio.

Cetu. s. m. Malaugurata divisione sociale degli uomini: ceto.

Cèusa. s. f. Frutto del ceusu. || – bianca: gelsa blanca. || – niura, gelsa mora. || Per ceusu V.

Ceusu. s. m. T. bot. Albero noto, di cui le foglie si danno a’ bachi da seta: gelso, moro. || – biancu: gelso bianco. Morus alba L. || – niuru: moro. Morus nigra L. || – di li Filippini: gelso delle Filippine. Morus multicaule Perr. || Prov. ceusi e ficu, siacci nnimicu, pella pota bisogna tagliar al vivo: del celso e del fico, siategli nemico. || fari la ceusa, burlare facendo vedere di dare una cosa e poi non la dando: far la [p. 187 modifica] cilecca. || T. vet. Rilevanze o cordoni più o meno grossi, sulle unghia del cavallo, che li circondano da un calcagno all’altro: cerchione.

Supplemento

[p. 1136 modifica] [p. 1137 modifica] [p. 1138 modifica] [p. 1139 modifica] [p. 1140 modifica] Cèculu. add. Fantastico, cattivello: cervellino (In Modica).

Cefalaru. s. m. T. zool. Sorta di falco: falco pescatore (Caglià).

Centugruppidda. V. ciunciulu.

Cermu. V. ciarmu.

Cerniventu. V. tistaredda (In Castrogiovanni).

Cessu. Esclamazione, V. cce! || Per eccu.

Cestedda (A li. Giuoco fanciullesco, in cui si fan castellini di noci e simili e vi si tira contro.

Ceusa. – di ruvettu, V. amuredda (In Licata). [p. 1141 modifica] [p. 1142 modifica] [p. 1143 modifica] [p. 1144 modifica]