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Ferrari, che desiderava fosse assegnata alla sua divisione una parte delle milizie regolari messe agli ordini del Durando e che a questo fosse data, in cambio, una parte dei volontari sottoposti a lui; e risulteranno le querimonie ancora più alte del Governo Veneto; querimonie tutte che spense, d’un tratto, Carlo Alberto il quale, accortosi, alla fine - e forse troppo tardi - che alle milizie del Nugent bisognava chiudere il varco, affinchè non venissero ad afforzare l’esercito del Radetscky sul Mincio, diede ordine anche al Durando di cooperare col Ferrari sulla Piave, per contenderne agli Austriaci il passaggio1.

Ma la notizia di questi fatti, logica conseguenza di tutte le premesse, e attesi, e affrettati, e invocati, se da un lato soddisfaceva la popolare aspettazione ed era perciò accolta con gioia nelle Provincie dello Stato ed in Roma, suscitava dall’altra parte vive apprensioni circa alle conseguenze che quei fatti trarrebbero con loro, se il Governo non dichiarava contemporaneamente la guerra all’Austria; giacchè i soldati romani, che andavano a combattere contro gli Austriaci, senza una dichiarazione di guerra da parte del Governo papale, non sarebbero stati trattati come belligeranti, secondo le leggi accettate del diritto delle genti, ma a guisa di briganti e di predoni.

Da quei documenti, a chi voglia e sappia leggerli, verrà più chiaramente dimostrata la poca autorità e la perpetua indecisione del Durando, la poca subordinazione del Ferrari, la mancanza di energia e di autorevolezza del ministro Aldobrandini - tuttochè animato dal più nobile patriottismo, dal più vivo zelo del bene e tuttochè solerte ed operosissimo; - la difettosa organizzazione delle due divisioni, la rigidezza soverchia - inopportuna trattandosi di volontari - del Durando, che pretendeva da quei giovani le qualità dei vecchi soldati e non sapeva apprezzare e, quindi, non sapeva valersi, delle buone qualità che pure erano in essi; la soverchia rilassatezza, per lo incontro, del Ferrari; e saranno chiaramente dimostrate le origini dei dissidi fra generale e generale, fra corpi e corpi e le cause genetiche dei

  1. Documenti nn. 25, 37, 38, 41, 44, 51, 53, 54, 61, 66, 67, 71, 86, 90 (una tremenda requisitoria contro tutte quelle incertezze, quelle rivalità e quel disordine del marchese F. A. Gualterio) 91, 92, 93, 94, 95, 96, 98, 99, 101, 102, 103, 104 104 e 107.