Flora medico-economica/Classe XIX

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Classe XIX

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[Classe XIXa Singenesia. Antere generate insieme, cioè unite a modo di cilindro, dal cui centro sorge lo stilo proveniente da un sol seme. ]

CLIII. Cicoria. Cal. doppio, l’esterno di 5. foglie, più breve(? ), patente all’apice, l’interno di 8. erette; file riunite alla base. Ricettacolo nudo, e quasi peloso. Pappo sessile, squamoso più corto del seme. 209. C. Radicchio. Caule stretto, ramoso. Foglie radicali lanciolate, runcinate. Fiori ascellari, quasi geminati, sessili. Cichorium Intybus. It. Radichio selvatico o di campo. Ver. Radichio de campo, Radig salvadego. Fiori celesti, d’estate. Nei campi, nei prati, e lungo le strade. Perenne.

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Singenesia eguale.

La radice e l’ erba del R. selvatico contengono un sugo lattiginoso e fortemente amaro, che si raccomanda come disostruente, stomatico e diuretico. Si prepara il decotto specialmente della radice per l’ itterizia, dispepsia e fisconia addominale. L’ estratto è quasi fuori d’ uso.
Osserv. Il Radicchio d’ orto è la stessa pianta ingentilita mediante la coltura, quindi meno attiva, essendo il suo sugo più dilavato. L’ endivia: Cichorium endivia appartiene a questo genere, si coltiva negli orti per mangiarsi in insalata ed è erba ecoprotica(?).
CLIV. Tragopogono. Cal. semplice 8-10 partito; file unite, eguale. Ricettacolo nudo. Pappo pi(??) stipitato.
210. T. pratajuolo. Foglie dilatate alla base, carinate, puntite, intiere; peduncoli cilindrici, calici eguaglianti il raggio della corolla.
    Tragopogon pratense. It. Barba di becco, Sassefrica. Ver. Ajo de prà.
Fiori gialli, Maggio, Giugno, Luglio. Nei prati, nei campi e nei pascoli. Bienne.
La radice lattescente ed amarognola in decotto si comanda ad alcuni per la stranguria. La stessa radice ed i getti freschi possono mangiarsi come la scorzonera, Ver. Scorzonia, e più ben conditi meglio riescono.
CLV. Leontodone. Cal. doppio, file esterne brevissime, spesso aperte. Ricettacolo nudo. Pappo stipitato, peloso.

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Singenesia eguale.

211. L. Tarassaco. Foglie runcinate, dentate, glabre. Scapo glabrissimo, unifloro. Calice esterno rivolto all’ ingiù.
Leontodon taraxacum. It. Tarassaco, Pisciacane, Dente di leone. Ver. Radichiella.
Fiori gialli da primavera fin quasi tutto l’ anno, nei prati e nei pascoli, comunissima. Perenne.
    L’ inverno si vende a Trieste per mangiarsi in insalata.
Il sugo è lattescente, amaro, salso, deostruente e diuretico. La radice in decotto si usa alla dose di O. ij-iij in una lib. d’ acqua per la fisconia addominale, per l’ itterizia, e per le febbri intermittenti. Si prepara anche l’ estratto da somministrarsi nella dose di dram. j-ij e più.
CLVI. Lattuga. Cal. polifillo ad embrice, ineguale, bislungo col margine delle squamme scarioso. Ricettacolo nudo. Pappo stipitato peloso. Semi liscj.
212. L. scariola. Foglie verticali, aculeate nella carena, puntite all’ apice, saettate alla base, runcinato-pennato-fesse.
Lactuca scariola. It. Lattuga selvatica. Ver. Lattuga salvadega, Salata de campo.
    Fiori gialli. Lug. Ag. nelle siepi e nei campi. Annua.
Il sugo lattiginoso dell’ erba di odor tetro, viroso, sapor acre amaro è sedativo e diuretico, si loda nell’ idrope e nell’ itterizia. L’ uso del sugo condensato alla consistenza

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Singenesia eguale.

del mele, e volgarmente detto estratto è di una dramma, quattro volte al giorno.
Osserv. Nelle Spezierie si usa invece della Lattuga virosa, e questa invece di quella, col nome officinale di Lactuca sylvestris, e veramente le proprietà sono le stesse si dell’ una che dell’ altra.
CLVII. Ieracio. Cal. moltifillo, embriciato, ineguale, ovato. Ricettacolo nudo. Pappo sessile, peloso.
213. I. Pilosella. Tralci striscianti; foglie ovali, ottuse, acute, interissime, ispide, sotto tomentose. Scapo rossifloro, senza foglie.
Hieracium Pilosella. It. Pelosina, Orecchio di topo. Ver. Erba pelosa, Pelosetta. Off. Herba auriculæ muris.
Fiori gialli da Aprile in Autunno; nei pascoli, nei prati, sulle capezzagini dei campi, e per le strade. Perenne.
L’ erba lattigginosa, amara, astringente si usava un tempo per medicar le erpeti ed i profluvj di ventre.
CLVIII. Sonco. Calice moltifillo, embriciato, ineguale, gonfio alla base. Ricettacolo nudo. Pappo sessile, peloso. Semi longitudinalmente striati.
214. S. Oleraceo. Foglie bislungo-lanciolate, abbraccianti il caule, denticolate, quasi sinuate. Peduncoli subtomentosi, ombrellati. Calici glabri.
    Sonchus oleraceus. It. Cicerbita. Ver. Latisol(?).
    Pianta meravigliosamente variante, con fiori gialli. Da Mag. in

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Singenesia eguale.

    in Autunno. Annuo o biannuale.
Può far le veci del Tarassaco. L’ erba e la radice si mangia in Istria e specialmente a Capodistria l’ inverno in insalata sotto il nome di Gradoncel. Si può mettere nei decotti, che si credono dolcificanti gli umori col radicchio, la radichiela (Tarassaco) come dicesi per purga, o come dice un valente medico per medicarsi senza bisogno.
CLIX. Serratola. Cal. embriciato, cilindraceo, squamme inermi non pungenti, o subulato-spinose all’ apice. Corolle flosculose. Ricettacolo paleaceo(?), o villoso. Pappo piumoso o dentato.
215. S. tintoria. Foglie acutamente dentatea sega, lirato-pennato-fesse, penna terminale massima. Corimbo fastigiato.
    Serratula tinctoria. It. Serretta. Ver. Giatdon de prà.
Fiori porporini, Luglio, Agosto. Nei prati e nei boschi specialmente palustri. Perenne.
Il sugo spremuto dà un elegante color giallo specialmente misto coll’ allume.
216. S. campereccia. Radice lunga, Caule pannocchiuto. Foglie sessili, lanciolate, pennato-fesse, dentate, spinose, piuttosto glabre, sotto bianchiccie.
    S. arvensis. It. Astone, Stoppione, Scardiccione. Ver. Giardon.
Fiori porporescenti da Giugno ad Agosto. Troppo frequente nei campi e negli orti, ove infesta le piante e specialmente il frumento, onde convien sradicarlo in primavera perché danneggia i cereali

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Singenesia eguale.

ingombrando il terreno ed usurpando loro i principj nutritivi. Perenne.
CLX. Cartamo. Cal. panciuto, embriciato, squamme interne puntite o spinose, alterne strette alla base, all’ apice allargate ed al margine dentate o sinuato-spinose. Corolle flosculase. Ricettacolo paleaceo-setoso. Pappo paleaceo-peloso, o nullo.
217. C. lanato. Caule superiormente ramoso, lanuginoso, foglie inferiori pennato-fesse, dentate; superiori abbraccianti il caule; brattee calicine esteriori pennato fesse, dentate, spinose.
    Carthamus lanatus. It. Cece prete. Ver. Sata zala, Cardo.
    Fiori gialli. Giugno ad Agosto. Lungo le strade e sul monte.
Può supplire al Cardo santo od alla Centaurea benedetta come stomatico.
CLXI. Carlina. Cal. con squamme esterne sinuato-spinose, riunite alla base, allargate all’ apice; le inferiori spesso semplici, acute, le interne molto più lunghe, scariose a forma di ligula colorate, e facienti la figura di raggi; Corollette flosculose. Ricettacolo paleaceo-setoso. Pappo paleaceo-piumoso.
218. C. acaule. Caule semplice, unifloro; foglie pennato-fesse, nude, lacinie inciso-dentate, spinose.
Carlina acaulis. It. Camaleone. Ver. Barba di becco. Varia con caule brevissimo o quasi nullo, e lungo un mezzo piede.
    Fiori porporini cinti da squamme calicine, interiormente bianche

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Singenesia Eguale.

lucide; esternamente rosseggianti. Luglio, Agosto, nei pascoli montuosi. Perenne.
Il Ricettacolo come quello dell’ Artichiocco è mangiabile e grato al palato.
La radice d’ odor grave, sapor acre, amaro, aromatico e stimolante, stomatica, sudorifera, e si raccomanda nella fisconia addominale e nelle malattie della cute.
Osserv. La Carlina volgare, che ha il caule moltifloro in corimbo, lanuginoso; foglie lanciolate, dentate, spinose, sotto pubescenti; le brattee calicine esterne pennato-fesse, le interne bianchiccie, e trovasi lungo le strade e sul monte, può servir d’ igrometro, poichè le squamme del calice si chiudono coll’ umido e si aprono col sole.
CLXII. Arzio. Cal. sferico, embriciato, squamme inflesse all’ apice a guisa d’ amo. Corolle flosculose. Ricettacolo paleaceo. Pappo peloso, breve.
219. A. Lappa. Caule ramoso. Foglie cordate, peduncolate, dentato-spinulose, sotto tomentose; peduncoli moltiflori, quasi in racemo, calici non tomentosi.
Arctium Lappa. It. Bardana maggiore, Lappola maggiore. Ver. Slavaz, Bardana. Off. Bardana, vel. Lappa major.
Flosculi porporini, antere cerulee. Lug. Ag. lungo le strade, sui margini dei campi e perfino negli orti. Perenne.

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Singenesia Eguale.

La radice dolce, un poco aspra, d’ odor nauseante, serve a curare le malattie della cute, l’ artritide, la sifillide. La dose è di O. j-ij in lib. j d’ acqua.
Oss. Era un tempo comunissima, ma poichè i nostri erbajuoli trovarono gran smercio a Trieste, l’ hanno quasi distrutta, onde è rara presentemente in Territorio ed appena se ne trova qualche piante nei Cimiterj.
CLXIII. Onopordo. Cal. embriciato grande, panciuto, squamme con punta. Corolle flosculose. Ricettacolo celluloso, nudo. Pappo peloso, caduco. Semi compressi, tetragoni, solcati trasversalmente.
220. O. Acanto. Foglie scorrenti lungo il fusto, tomentose, sinuate, dentate, spinose. Squamme del calice apertissime.
Onopordon Acanthium. It. Scardiccione. Ver. Barba de becco, Cardon.
    Fiori porporini d’ estate. Lungo le strade, tra i ruderi. Bisannuale.
Il sugo dell’ erba fresca applicato ai carcinomi, secondo alcuni, è giudicato assai valevole, ed in particolare per le ulcere cangrenose della faccia.
CLXIV. Eupatorio. Cal. embriciato, ineguale, bislungo, cilindrico, con pochi fiori. Corolle flosculose. Ricettacolo nudo. Pappo peloso.
221. E. canapino. Foglie peziolate, tripartite, o ternate; foglioline lanciolate, dentate a sega, l’ intermezza più lunga.
    Eupatorium Cannabinum. It. Eupatorio canabino, o adulterino.

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Singenesia Superflua.

    Ver. Canaipaz.
Le foglie sono talora nei luoghi più pingui a 5. foglioline. Fiori rosseggianti. Lug. a 7bre. Nelle siepi, sui margini dei fossi. Perenne.
L’ erba fortemente amara vale contro le febbri intermittenti. La radice è diuretica, e catartica.
CLXV. Tanaceto. Cal. emisferico, embriciato. Corolle flosculose; flosculi del centro ermafroditi a 5. divisioni del raggio, feminei, fertili, a tre divisioni. Ricettacolo nudo. Semi coronati da pappo membranaceo, intiero.
222. T. volgare. Caule eretto, subramoso; foglie bipennate, incise, seghettate.
Tanacetum vulgare. It. Aniceto. Daneta. Atanessa. Ver. Tanaceto. Madricaria.
Fiori gialli. Lug. Agosto, 7bre. Sui margini dei campi ed anche nelle stoppie. Perenne.
Virtù. Pianta contenente un’ olio volatile con principio amaro, di odor nidoroso, per alcuni grato, per altri spiacevole, sapor amaro aromatico. Si raccomanda come stimolante, carminativo, vermifugo, antisterico. Coll’ erba si fà infuso vinoso e acquoso ed estratto adoprato nella dispepsia, isterismo e contro i vermi lombricoidi. La dose dell’ erba è di O. j in lib. j d’ acqua o di vino; dei semi in polvere gr. XX, e per infuso dram. ij-iij di semi in lib. ss di acqua o di latte.

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Singenesia Superflua.

Osserv. Se ne trova una varietà negli orti a foglie crespe.
CLXVI. Artemisia. Cal. ovato o rotondato, embriciato; squamme rotondate, conniventi. Flosculi tutti tubulosi, nel disco ermafroditi spartiti, nel raggio gracili, più pochi, intieri; feminei sterili. Ricettacolo poco peloso e nudo. Semi nudi.
223. A. canforata. Caule suffruticoso, eretto; Foglie filiformi, inferiori peziolate, bipennate; superiori semplicissime, racemi pannocchiuti. Fiori globosi, pendoli.
Artemisia camphorata. Abrotano maschio, o comune. Ver. Santonego salvadego.
Fiori giallicci, Ag. ad 7bre. Lungo le strade, suipascoli ghiajosi, comune. Suffrutice.
L’ erba d’ odor canforoso, di sapor aromatico, amarognolo è stimolante stomatico, menagoga ed antelmintica. Si potrebbe usare in luogo dell’ Abrotano delle Spezierie Off. Abrotanum hortense alla dose di O. j. in lib. j. d’ acqua come infuso.
224. A. assenzo. Foglie bianchiccie, le radicali triplicato-pennato-fesse; lacinie lanciolate, dentate, incise; cauline bipennato-fesse, o pennato-fesse, lacinie lanciolate, più acute; florali indivise lanciolate. Fiori globosi, peduncolati, pendenti.
A. absinthium. It. Assenzio, A. romano. Ver. Cinsol. Off. Absinth. vulgare.
Fiori gialli. Ag. 7bre. Lungo le strade, nei villaggi, specialmente in Dobbia. Copiosissimo sulla riva della Marina.

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Singenesia Superflua.

L’ erba d’ odor grave, di sapor fortemente amaro si raccomanda come stomatica, antelmintica nella dispepsia, nelle intermittenti, nell’amenorrea, e nell’ itterizia. Se ne prepara infuso acquosoe vinoso, tintura, estratto, e conserva. La dose della tintura è di goccie XXX a LX. e più; dell’ estratto dram. ss.
225. A. volgare. Foglie sotto tomentose; cauline pennato-fesse; lacinie lanciolate, un poco dentate, acute; florali indivise, lineari, lanciolate. Fiori quasi sessili, bislunghi, eretti; calici tomentosi.
A. vulgaris. It. Amarella, Canapaccia. Ver. Canapazza. Off. Artemisia.
Fiori giallo-foschi. Lug. a 7bre. Nelle siepi, lungo i fossi e nei campi. Perenne.
L’ erba era una volta lodata come antisterica, ed emenagoga, ora del tutto trascurata.
226. A. cerulescente. Foglie biancastre, lanciolate, intette; quelle della radice incise; fiori bislunghi, peduncolati, pendenti.
A. cerulescens. It. Assenzio Marino, Artemisia Santonico. Ver. Santonego. Perenne.
Fiori giallastri. Lug. a 7bre. Comune in riva al mare, nei prati salsi. Perenne. È stata magnificata come sicuro febbrifugo, nè puossi negarle la facoltà antifebbrile, ma non con tanta certezza. Trent’ anni fa’ ne fù spedita dal Territorio a cerri(?) per la Romagna. Ora si usa più come antelmintica che altro. Giova però senza dubbio presa 3, o 4 volte al

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Singenesia Superflua.

giorno, dopo la china, ad ogni tratto come preaservativo in infuso, o decotto.
CLXVII. Matricaria. Cal. emisferico, embriciato; squamme fogliacee. Fiori radiati. Ricettacolo nudo, conico. Semi nudi, o con pappo dentato.
227. M. Camomilla. Caule ramoso; foglie bipennate, setacee; squamme calicine un poco ottuse.
Matricaria Chamomilla. It. Camomilla, Ver. Camamila. Off. Chamomilla flores.
Raggio bianco, disco giallo. Maggio ed estate, tra i raccolti, negli orti e lungo le strade. Annua.
Fiori forniti d’ un olio volatile, e d’ un principio estrattivo, amarognolo; d’ odor ingrato; si raccomanda come antispasmodica nella cardalgia e nella colica nervosa, o spasmodica, e nell’ isterismo. La dose della polvere è di dram. ss-j; in infuso dram. iij-jv. in lib. j. d’ acqua. Si preparano anche acqua, olio, sciroppo.
228. M. Partenio. Caule ramoso, foglie pennate; pinne bislunghe ottuse, pennato-fesse, dentate; fiori corimbosi; raggio lungo quasi il doppio del calice; pappo dentato.
M. Parthenium. It. Matricale, Amareggiola. Ver. Mandriaria, Matricaria. Off. Parthenium sive Matricaria.
Raggio dei fiori bianco, disco giallo da Maggio a Luglio. Nei villaggi, negli orti, e nei campi. Se ne coltiva negli orti una varietà a fior doppio. Perenne.

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Singenesia Superflua.

L’ erba ed i fiori d’ odor grave, di sapor amaro, si ordina come antispasmodici, stomatici, emenagoghi; esternamente in forma di bagno, di clistere, di cataplasma; internamente si preparavano l’ infuso, e l’ acqua distillata nelle coliche, isterismo, dispepsia ecc.
CLXVIII. Inula. Cal. embriciato. Ricettacolo nudo. Fiori radiati con ligule numerose, concolori. Antere per lo più terminanti in due sole alla base. Pappo ora peloso semplice, ora doppio, l’ esterno membranaceo.
229. I. Elenio. Foglie radicali peziolate; cauline abbraccianti il caule, ovate, dentate a sega rugosa, sotto tomentose; squamme calicine ovate.
    Inula Helenium. It. Elenio, Enula campana. Ver. Elenio.
Fiori gialli, Luglio, Agosto. Sul Sambugo vicino alla costa orientale del monticcello dei Bagni. Perenne.
La radice fornita d’ olio volatile, d’ odor grave, sapor aromatico, amarognolo, mucillaginoso è stimolante, espettorante, stomatica ed antelmintica. Si usano in medicina la polvere, la tintura, e l’ estratto nella dispepsia, cachessia, tosse, nell’ asma pituitosa, nella fisconia addominale. La dose della polvere e dell’ estratto è di dram. ss-j.
230. I. disenterica. Caule pubescente paniculato, rami laterali all’ apice più lunghi, patenti. Foglie abbraccianti il caule, cordato-

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Singenesia Superflua.

bislunghe, lanciolate, dentate a sega, sotto tomentose; squamme calicine lineari, setacee.
    I. dysenterica. It. Coniza Mezzana. Ver.
    Fiori gialli Lug. Ag. Nei luoghi paludosi frequente. Perenne.
L’ erba di debole odore, di sapor subacre si usava una volta contro la dissenteria, onde l’è venuto il nome specifico.
CLXIX Erigero. Cal. bislungo, embriciato. Fiori radiati, ligule feminee poche, discolori, lineari, angustissime. Ricettacolo nudo. Pappo peloso.
231. E. canadese. Caule e fiori in corimbo, panocchiuti irti; foglie lanciolate, ciliate.
    Erigeron Canadense. It. Saepole. Ver. Scova mata.
Fiori quasi cerulei, o porporino-cerulescenti. Lug. Ag. sui muri, sui tetti di paglia o paluda vecchj, sui campanili e nei campi, ove ingombrano le stoppie. Comunissima.
Venuta dal Canadà si è dispersa in tutta l’ Europa col mezzo de’ suoi semi papposi, che vengono trasportati dai venti, non si è prestata ad alcun uso.
232. E. acre. Caule panocchiuto; foglie radicali peziolate, lanciolate a rovescio; cauline sessili, bislungo-lanciolate, peduncoli sub-uniflori; raggi pochi tenuissimi, eguaglianti il pappo.
    E. acre. It. Ceppita selvatica, Arnello, Asterano. Ver. Piumini rossi.
Flosculi del raggio cerulei, minutissimi; del disco gialli. Lug. Ag. Sugli argini dei campi, e sul monte. Perenne.

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Singenesia Superflua.

    L’ erba di sapor acre e mordace si giudica antiscorbutica.
CLXX Senecione. Cal. eretto, conico, canicolato alla base; squammule sfacellate, o negriccie alla base, riflesso alla maturità. Fiori ora flosculosi ora radiati; ligule o flosculi marginali feminei. Ricettacolo nudo. Pappo peloso.
233. S. volgare. Foglie pennato-fesso-sinuate, abbraccianti il caule, dentate; fiori sparsi, privi di raggi.
    Senecio vulgaris. Calderugio, Sollecione. Ver. Erba d’ ogni mese.
Fiori gialli in quasi tutto l’ anno, negli orti, campi, e in tutti i luoghi coltivati. Annuo.
L’ erba di sapor salso si usa in forma di cataplasma per emolliente. Il decotto come anche il sugo ammazzano i vermi, e producono il vomito. Le nostre contadine usano il decotto per promuovere i mestrui.
Osserv. Il Senecio Jacobæa. It. Iacobea, o Erba di S. Iacopo, e si distingue nel raggio aperto, e le foglie pennato-fesso-lirate, e semiabbraccianti il caule che trovasi sui pascoli, può servire allo stesso uso.
CLXXI Tussilagine. Cal. semplice, eguale; squamme al margine membranacee. Fiori flosculosi o radiati; flosculi or tutti ermafroditi, or feminei fertili nel raggio, ermafroditi nel disco. Ricettacolo nudo. Pappo peloso, stipitato.
234. T. Farfara. Scapo unifloro, tomentoso, bratteato, foglie cordate, angolate, denticolate, sotto pubescenti, che escono dopo il fiore radiato.
Tussilago Farfara. It. It. Farfaro, Farfaraccio, Farfero, Unghia

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Singenesia Superflua.

cavallina, Tussilagine. Ver. Tussilagine, Farfora.
Fiori gialli, che escono dalla radice dopo il fiore in mezzo si trova copiosa nei luoghi argillosi, umidi. Perenne.
Tutte la pianta è amarognola, mucillaginosa, si usava dai medici in decotto od il sugo spremuto in primavera per le scrofole, nei mali di petto, nella tosse catarrale, nella tabe. La dose è di O. ij-iij di sugo al giorno, ed O. j. di erba bollita in lib. j. d’ acqua.
235 T. Petasite. Foglie cordate, inegualmente dentate, sotto pubescenti, lobi avvicinati. Tirso(?) ovato, peduncoli uniflori, fiori discoidei, quasi tutti i fiori ermafroditici.
T. Petasites. It. Tussilagine maggiore. Ver. Tussilagine.
Fio. porporescenti. Marzo, Ap.le, nei luoghi umidi, lungo l’ alveo dell’ Isonzo. Perenne. Ha le stesse proprietà della Farfara, ma si usa assai poco.
CLXXII Antemide. Cal. emisferico, embriciato, con squamme subeguali, scariose al margine. Fiori radiati; flosculi ermafroditi, ligule numerose, lanciolate, feminee, fertili. Ricettacolo convesso, paleaceo. Semi coronati da una membrana intiera o dentata.
236. Anthemide nobile. Caule ramoso, diffuso; foglioline tripartite, lineari, subulate, un poco villose.
Anthemis nobilis. It. Appiolina, Camomilla nobile o romana. Ver. Camamila. Off. Chamomilla romana.
Fiori col disco giallo, e coi raggi bianchi da Giugno ad Agosto nei luoghi erbosi secchi. Perenne.

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Singenesia Superflua.

Fiori di odor grato, amari, antispasmodici, carminativi, stomatici, si raccomandano nell’ isterismo, nella colica spasmodica e flatulenta, nonchè nelle febbri intermittenti. È questa, che dovrebbesi impiegare per bevanda, avente un grato odore, e possedendo le virtù stesse della Matricaria Camomilla d’ odor piuttosto ingrato.
CLXXIII Achillea. Cal. ovato, embriciato; flosculi ermafroditi; ligule brevi feminee 5. circa. Ricettacolo piano angusto, paleaceo. Semi nudi.
237. A. Millefoglio. Foglie bipennate, glabriuscole(?); lacinie lineari, dentate.
Achillæa Millefolium. It. Millefoglie, Millefoglio. Ver. Milefojo, Erba de foj(?).
Fiori bianchi o porporini da Maggio in estate, nei prati, nei pascoli e lungo le strade. Perenne.
Le sommità fiorite e le foglie sono amare, aromatiche, stomatiche. Il loro infuso da alcuni si usava nella dispepsia, nella colica flatulenta e nei dolori spasmodici. La dose è di O. ss. in lib. ji d’ acqua. Se ne prepara anche l’ estratto, che non è in uso. I nostri Contadini la applicano pesta sopra i tagli, d’ onde le hamnno dato il nome (?).
CLXXIV Buftalmo. Cal. embriciato a due o tre serie. Fiori radiati; flosculi ermafroditi; ligule feminee sterili. Ricettacolo paleaceo, semi (?) flosculi, come (?) principalmente delle ligule submembranacei dai lati, sopra marginato-dentati.
238. B. salicifolio. Caule erbaceo, foglie alterne, lanciolate, acute, subdenticolate, glabre, o villose.
Buphtalmum salicifolium. It. e Ver. Astro montano.

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Singenesia Frustranea.

Fiori gialli da Giugno ad Agosto. Comune nei prati, nei campi e negli oliveti Ver. vigne, e ne sono due varietà con fiori più o meno grandi con foglie liscie e foglie irsute più o meno strette.
Virtù. I contadini, che raccolgono questa pianta la giudicano efficacissima contro la morsicatura della vipera. Si deve ancora pesare quanto Valisnerio(?) dice di questa pianta. Ma presso i periti Scrittori di erbe niente di certo si asserisce intorno alle sue facoltà. Recentissimamente un certo buon Vescovo magnificò il suo estratto come specifico contro il morso degli animali velenosi, della vipera, dei cani rabbiosi, e molti altri mali. Pensò però che in effetti di morsicature di vipere non si dovesse perdersi con rimedio così incerto, quando sicuro controveleno si ha nell’ alcali animale.
CLXXV Centaurea. Squamme del calice intiere o ciliate; cartilaginee o scariose(?) all’ apice. Flosculi del disco ermafroditi; del raggio ad imbuto, più lunghi. Ricettacolo setoso. Pappo peloso.
239. C. Ciano. Tomentosa. Caule ramoso. Foglie sessili, lineari, intierissime. infine pennato-fesse o dentate alla base. Calici dentati a sega.
Centaurea cyanus. It. Fioralisa, Fiordalisa, Battisecola. Ver. Batisesola. Off. Cyanus minor.
    Fiori cerulei, Maggio, Giugno. Copiosa nei cereali. Annua.
Il decotto dei fiori e l’ acqua distillata servivano a medicar le cisposità degli occhi. Il sugo dei fiori unito all’ allume dà un

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Singenesia Frustranea.

bel color ceruleo per miniare, per scrivere, e per tingere lo zucchero.
240. C. Calcitrapa. Caule ramosissimo peloso; foglie lineari-lanciolate, pennato-fesse, dentato spinulose; calici doppiamente spinosi, sessili.
C. Calcitrapa. It. Calcatreppola, Cardo stellato. Ver. Gata a fior rosso. Off. Carduus stellatus, vel. Centaurea stellata.
Fiori porporini. Luglio, Agosto. In terreni magri e ghiajosi, nei pascoli, e lungo le strade.
I medici raccomandano l’ erba amara stomatica nella dispepsia e nelle intermittenti. Il suo sugo al peso di due oncie, somministrato prima del parossismo, cura le febbri intermittenti.
CLXXVI Elianto. Cal. embriciato. Fille(?) patenti o riflesse. Fiori radiati; flosculi ermafroditi, panciuti nel mezzo. Ligule sterili. Ricettacolo piano, largo, paleaceo. Semi coronati da due reste molli, caduche.
241. E. tuberoso. Foglie con tre nervature scabre, le inferiori cordato-ovate, le superiori ovate, puntite, alterne, ciliate alla base.
Helianthus tuberosus. It. Tartufo bianco, Tarthufo di canna, Topinamburo. Ver. Cartufula.
Fiori gialli. Agosto, 7bre. Originaria del Brasile si coltiva negli orti ed è mangiabile.
Oss. Suo congenere è il Girasole, Helianthus annuus, che si coltiva negli orti per essere il fiore più grande, che abbiamo tra noi. ed i

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Ginandria Monandria.

cui semi possono servire a far olio ed a mantenere i volatili domestici.