I tre libri di Pomponio Mela del sito, forma, e misura del mondo - Versione critica/Il terzo libro di Pomponio Mela
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Traduzione dal latino di Tommaso Porcacchi (1557)
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I L T E R Z O L I B R O D I
P O M P O N I O M E L A
D E L S I T O D E L M O N D O.
D E S C R I T T I O N E D E L C I R C U I T O
D E L M A R E C A P. I.
tornare i fiumi in dietro, rapisce gli animali terrestri, et lascia i maritimi. Ne ancor ben si sa, se ciò proceda da' venti, che tirano nel mondo; i quali facciano raccorre insieme l'acqua, et dipoi la spingano a correre per ogni luogo, poscia che l'opinion de' più dotti è, che'l mondo sia come un'animale, o pure vi siano alcune grotte basse; dove si riduchino scambievolmente i mari, o quindi crescendo con maggior furia di nuovo saltino fuora, o pure sia la Luna cagione di tante apriture. Chiara cosa è, che differenti sono da donde nascono, a dove forniscono; ne l'uno fa in quel medesimo tempo, che l'altro; percioche troviamo in un fiume, che quando l'acqua nasce, subito si parte; et quando s'asconde subito torna. Uscendo di qua, et pigliando la via da man ritta, s'entra nel mare Atlantico, et nella riviera della fonte Betica, la quale fino al fiume Ana, tutta è quasi diritta, se non che una, o due volte torce un poco, et torna in se stessa. È habitata da' Tordoli, et da' Bastoli. Nel vicin golfo è il porto detto Gaditano, e'l bosco detto Oleastro. Nel lito il Castello Ebora, et lungi dal lito Asta colonia. Di fuora è l'altare, e'l tempio di Giunone. Nel mar proprio e'l sepolcro di Gerione piu sopra uno scoglio posto, che nell'isola. Il fiume Beti calando del paese di Terracone, passa quasi per lo mezo di questa con ramo solo per lungo spacio, in quel modo istesso, ch'egli discende dalla fonte sua. Ma come ei s'avicina al mare, facendo un lago assai grande, esce di quello, quasi d'una fonte, con due rami: et ciascuno di questi è tanto grande, quanto è il primo fiume, che forma il lago. Torcesi