Pagina:Bartoli - Dell'uomo di lettere II.djvu/158

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DAPOCAGGINE

13. Inganno di chi pretende studiar poco, e saper molto |||
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IMPRUDENZA

14. L’inutile sforzo di chi studia contra l’inclinazion del suo Genio |||
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15. Segni d’uomo ingegnoso, presi dalla Fisonomia, sono di poca fede |||
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16. Onde sia l’eccellenza e la varietà degl’Ingegni: ed onde le diverse inclinazioni del Genio |||
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AMBIZIONE

17. La pazzia di molti, che, vogliosi di parer Dotti, si publicano con le stampe Ignoranti |||
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18. L’infelice fatica di chi studia e scrive materie affATto disutili |||
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AVARIZIA

19. Che reo dell’Ignoranza di molti è chi può giovare a molti con le stampe, e lo trascura |||
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20. Felicità impareggiabile de’ buoni Autori, che stampano |||
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OSCURITÀ

21. Ambizione, e Confusione; due principj d’Oscurità, affettata, e naturale |||
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22. Che l’argomento dee scegliersi pari all’ingegno di chi lo tratta |||
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23. Ripartimento, e Ossatura di tutto il Discorso |||
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24. Apparecchio della materia, che chiamano Selva |||
   » 130
25. Lo smarrimento di quegli, che incontrano difficoltà sul cominciare |||
   » 134
26. Che debbono usarsi varj Stili, sì come varia è la materia del Discorso |||
   » 137
27. Dello Stile, che chiamano moderno Concettoso |||
   » 141
28. Dove sia colpa di mal giudicio usare Stile fiorito e troppo ingegnoso» |||
   » 146
29. Dell’esame, e Ammenda de’ proprj Componimenti |||
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