Prose (Foscolo)/Ultime lettere di Iacopo Ortis (seconda versione) - Varianti/Parte seconda

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Ultime lettere di Iacopo Ortis (seconda versione) - Varianti - Parte seconda

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Ultime lettere di Iacopo Ortis (seconda versione) - Varianti - Parte prima
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PARTE SECONDA

p. 3, l. 2, L, dell’amico tuo

 » l. 8, L, Vedrai la

 » l. 11, Z e L, diffidente dagli uomini

 » l . 12, Z e L, riamata

 » l. 13, Z e L, né dall’interesse

 » l. 14, Z e L, secreta simpatia

 » l. 16, Z e L, che non mi nomina piú, credo, morrei

 » l. 17, Z e L, Lorenzo mio

 » l. 19, Z e L, s’agghiaccia

 » l. 20, Z e L, cesso dal

 » l. 22, Z e L, forse di te

 » l. 23, Z e L, amarti

p. 4, l. 2, Z e L, se potessi

 » l. 5, L, Ora mi sono alzato per provarmi

 » l. 6, Z e L, piú il polso

 » l. 8-9, Z e L, Dio mio! Dio mio!

 » l. 11, Z e L, diciotto giorni da che

 » l. 16, L, come larva

 » l. 17, Z e L, le viscere

 » l. 19, Z e L, so che domandano pane.

 » l. 20, Z e L, menati

 » l. 25, Z e L, li sospingono

 » l. 26, Z e L, da presumere

p. 5, l. 4, Z e L, come a solennitá

 » l. 8, Z e L, di Galileo

 » l. 9, Z e L, e nell’appressarmivi da brivido

 » l. 14, Z e L, le persecuzioni a’ vivi e gli onori a’ morti

 » l. 17, Z e L, sugli scritti de’ grandi mortali

 » l. 24, Z e L, potenti

 » l. 28, Z e L, sue passioni del mondo

 » l. 29, Z e L, di si fatti mortali

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p. 6, l. 12, Z e L, E come tu sarai giunto

 » l. 13, Z e L, alla vetta, udrai

 » l. 16, Z e L, e’ si stava

 » l. 18, Z e L, sfracellò quella notte, che lasciò sino ad oggi, e mi lascerá sinché avrò vita, lo spirito atterrito di tenebre e di rimorso

 » l. 22, Z e L, novelle di me

 » l. 23, Z e L, attorno, ed io li

 » l. 24, Z e L, chiamavano benefattore

 » l. 30, Z e L, s’attristeranno nel nominarmi

p. 7, l. 5, Z e L, per querelarmi con lui che

 » l. 10, Z e L, funestare la luna

 » l. 12, corr. cumuli; Z e L, tumuli

 » l. 20, Z e L, i miei dolori, i quali in que’

 » l. 24, Z e L, amico unico mio

 » l. 25, Z e L, avvisandomi

 » l. 26, Z e L, s’attenta di

 » l. 27, Z e L, ma senza prò

 » l. 29, Z e L, pronunziare

 » l. 31, Z e L, crudeli lusinghe? Addio

p. 8, l. 2, Z e L, Vedo oramai

 » l. 3, Z e L, tenta di punirmi d’averla amata

 » l. 4-5, Z e L, tu me ne accerti ed io credo: ma guardati che

 » l. 6, Z e L, tu non congiurassi

 » l. 8-9, Z e L, derelitto

 » l. 15, Z e L, non di me stesso, non della mia fortuna... ben m’avvilisco con tante lagrime, e perdo la consolazione di poter dire: — Soffro i miei travagli e non mi lamento —

 » l. 17, Z e L, Voi tutti mi lascerete tutti... e il mio gemito

 » l. 18, Z e L, da per tutto
Le parole «perchè senza di voi non sono uomo» si leggono soltanto in Z e L.

 » l. 19, Z e L, vi richiamerò disperato. Ecco le poche parole scrittemi da

 » l. 20, Z e L, alla vostra vita; ve ne scongiuro

 » l. 21, Z e L, Non siamo noi due soli infelici

 » l. 22, Z e L, padre piange con me; e non gli rincresce ch’io risponda al biglietto che mi ha ricapitato da parte vostra; pur con le sue lagrime a me pare che tacitamente mi proibisca di scrivervi d’ora innanzi

 » l. 24, Z e L, piangendo... perchè io non potrò piú confessare d’amarvi fuorché davanti a Dio solo.

 » l. 26, Z e L, queste poche righe come fossero

 » l. 27, Z e L, volontá... parlerò

 » l. 28-9, corr. solo in; Z e L, solamente quel giorno che mi sarò [p. 87 modifica]agguerrito di tanta ragione e di tale coraggio da separarmi davvero da te.

p. 8, l. 31, Z e L, potesse ridarti pace, se la mia morte potesse

 » l. 32, Z e L, al tribunale de’ nostri persecutori

 » l. 33, Z e L, dentro il tuo

 » l. 35, Z e L, mondo. Or ch’io resista al mio fatale e insieme dolcissimo desiderio di morte, te lo prometto; ma ch’io lo vinca, ah! tu sola con le tue preghiere potrai forse impetrarmelo dal mio Creatore...; e sento che ad ogni modo ei mi chiama,

p. 9, l. 2-3, Z e L, Iddio forse convertirá a tua consolazione, sfortunata giovine, queste lagrime penitenti ch’io mando a lui. domandandogli misericordia per te.

 » l. 4, Z e L, ho io rimeritato

 » l. 5, Z e L, delle affettuose

 » l. 6-9, Z e L, a che non ti se’ trovata e non ti trovi per me? Ma e di che dunque mi ha egli beneficato tuo padre, e ch’io oggi noi ricompensi con gratitudine inaudita? Non gli presento in sacrificio il mio cuore che insanguina? Nessun mortale mi è creditore di generositá...; né io, che pur sono, e tu ’l sai, ferocissimo giudice mio, posso incolparmi d’averti amata, bensí Tesserti causa

 » l. 10, Z e L, il piú crudele delitto ch’io mai

 » l. 11, Z e L, parlo? e a che prò?

 » l. 17, Z e L, d’esulcerarle

 » l. 19, Z e L, a’ dolori di quella innocente.

 » l. 25, Z e L, ho timore

 » l. 26, Z e L, è tuttaquanta una cittá continuata e un giardino

 » l. 29-30, Z e L, viene e mi pesa sempre piú questo

 » l. 32, Z e L, su le reliquie

p. 10, l. 2, Z e L, io risponderò

 » l. 4, Z e L, corr. del; Z e L, dal

 » l. 14, Z e L, non somministrano

 » l. 17, Z e L, all’orecchio

 » l. 19, Z e L, e la tomba?

 » l. 27, Z e L, Albeggiava

 » l. 30, Z e L, abbrividire

p. 11, l. 11, Z e L, attorno

 » l. 17, Z e L, ch’io ci

 » l. 32, Z e L, corr. pose; Z e L, posò

p. 12, l. 3, Z e L, E’

 » l. io, Z e L, elegantemente francese

 » l. 11, Z e L, scritte

» I. 15, Z e L, e la latina.

 » l. 17, Z e L, Monti, poeta:

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p. 13, l. 26, Z e L, e’ vi

 » l. 30, Z e L, deplorata,

p. 14, l. 4, Z e L, sieguo alle volte

 » l. 8, Z e L, sfolgorare

 » l. 15, Z e L, scheletro, sorridendo

 » l. 16, Z e L, accarezzato

 » l. 20, Z e L, seppellisse

 » l. 23, Z e L, forse anche a me il merito

 » l. 25, Z e L, a pigliar

 » l. 26, Z e L, Pur ho

 » l. 30, Z e L, di gemere

 » l. 31, Z e L, da’ miei

 » l. 33, Z e L, t’invoco! siedo

p. 15, l. 1, Z e L, momenti di calma

 » l. 2, Z e L, del mio

 » l. 6, Z e L, vanitá, senza studio e senza

 » l. 13, Z e L, parola

 » l. 20, Z e L, patria, e fremeva

 » l. 28, Z e L, e’ si vedano presso

 » l. 34, Z e L, con aria

p. 16, l. 1, Z e L, si vilmente

 » l. 8-9, Z e L, di patria piú grata!

 » l. 9, Z e I., che non

 » l. 11, Z e L, io mi voltava

 » l. 13, Z e L, senza pur mai

 » l. 14, Z e L, a quel generoso

 » l. 19, Z e L, sono figlio di madre affettuosa

 » l. 20, Z e L, spesse volte

 » l. 23, Z e L, essa

 » l. 25, Z e L, spiasse tutti gli occulti miei guai

 » l. 33, Z e L, Pur se ti

p. 17, l. 4, Z e L, per l’universo

 » l. 7, Z e L, quale sei

 » l. 26, Z e L, la libidine del supremo

p. 18, l. 1, corr. la speme; Z e L, la speranza

 » l. 7, Z e L, di soave

 » l. 9, Z e L, e l’accompagnai

 » l. 11, Z e L, oramai

 » l. 12, Z e L, nel tempo

 » l. 13, Z e L, oggi

 » l. 18, Z e L, e che s’è fatto

 » l. 28, Z e L, avrei coraggio

p. 19, l. 6, Z e L, contro la

 » l. 12, Z e L, Scrivete. Abbiate bensí compassione a’ vostri concittadini, [p. 89 modifica]e non istigate vanamente le loro passioni politiche; ina sprezzate l’universalitá de’ vostri contemporanei: il genere umano d’oggi ha le frenesie e la debolezza della decrepitezza: ma l’umano genere, appunto quand’è prossimo a morte, rinasce vigorosissimo.
I due periodi, che seguono, si leggono soltanto in Z e L.

p. 19, l. 22, Z e L, l’Europa vivente

 » l. 32-3, Z e L, la povera madre mia.

 » l. 33, Z e L, che dovrei

 » l. 34, Z e L, trovi

p. 20, l. 1, Z e L, m’acquetassi

 » l. 10, Z e L, il dolore

 » l. 13, Z e L, ti salda addosso la

 » l. 15, Z e L, ragione di

 » l. 16, Z e L, potrò

 » l. 21, Z e L, alla povertá

 » l. 29, Z e L, savi

 » l. 36, Z e L, il leone

p. 21, l. 7, Z e L, iscansare

 » l. 11, Z e L, riabbia

 » l. 12, Z e L, salire in

 » l. 16, Z e L, mi scrivevi

 » l. 19-20, Z e L, l’amico tuo

 » l. 28, Z e L, alle quali

p. 22, l. 2, Z e L, alle sventure mie

 » l. 4, Z e L, il cuore... veglia ch’io possa

 » l. 8, Z e L, dirottissime lagrime

 » l. 10, Z e L, corridoio che ei

 » l. 14, Z e L, mezzanotte... vado

 » l. 18, Z e L, se mai dovessi

 » l. 22, Z e L, corr. strascinerá

 » l. 19, Z e L, e te, mia Teresa: ma, poiché

 » l. 28-9, Z e L, né quando terminerá

p. 23, l. 9, Z e L, lungo la mia via » 1, 11, Z e L, fra certi

 » l. 15, Z e L, tutto solo

 » l. 17, Z e L, sali a ravviarmi il fuoco, mi venia

 » l. 18, Z e L, come certo uomo

 » l. 28, Z e L, aspettandolo

p. 24, l. 4, Z e L, da desinare—e quel misero;

 » l. 6, Z e L, alla prima

 » l. 14-15, Z e L, dovrò io contristarti con le sciagure di un uomo che hai conosciuto felice

 » l. 16, Z e L, condannato

 » l. 19, Z e L, avveduto, com’io

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 » l. 20, Z e L, raffigurato ed essendo

 » l. 22, Z e L, mi accertò.

p. 25, l. 7, Z e L, senza mai potersi tornavasi

 » l. 10, Z e L, seguitato

 » l. 14, Z e L, mentre non

 » l. 23, Z e L, unicamente per me.

 » l. 34, Z e L, amichevolmente che non mi rincrescesse di ritornare

p. 26, l. 2, Z e L, il vostro aspetto

 » l. 6, corr. per lasciarmi; Z e L, rizzandosi per accomiatarsi, riprese a dire

 » l.13, Z e L, che ei possedeva

 » l.15, Z e L, fratelli miei

 » l.16, Z e L, non però

 » l. 18, Z e L, condotto o dalla notte o dalla fame

p. 27, l. 22, Z e L, che essendo venuto

 » l. 25, Z e L, ma con certo

 » l.29, Z e L, avviando una

 » l. 3, Z e L, ha santificata la mia verso di te

 » l. 11, Z e L, esso

 » l. 12, Z e L, arrivare

 » l. 17, Z e L, spedale

 » l.18, Z e L, dicevagli

 » l.22, Z e L, spedale

 » l.24, Z e L, da sostenere

 » l.26-7, Z e L, disagi durare

p. 28, l. 1, Z e L, pane

 » l.3, Z e L, sciagure

 » l.12, Z e L, udito

 » l.13, Z e L, lanterna nuova il

 » l.19, Z e L, col quale nasce la prima idea del delitto

 » l.21, Z e L, con che l’uomo si sfama del frutto

 » l.29, Z e L, talvolta aggiratevi

 » l.30, Z e L, le cittá capitali

 » l.32, Z e L, placare le supreme

 » l.33, Z e L, rimutare

 » l.35-6, Z e L, reggersi senza giudici, né senza patiboli

p. 29, l. 7, Z e L, non sarò giudice mai.

 » l.10, Z e L, tollerarle.

 » l.12, Z e L, può egli

 » l.13, Z e L, che è incerto

 » l.23, Z e L, chi ha forze da salvarsi

 » l. 3, Z e L, vo’ bensí

 » l.4-5, Z e L, le piaghe mie; il cielo te le risparmi!

 » l.6, Z e L, dovrá

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p. 3 ° » l. 7, Z e L, mi procaccia

 » l. 8, Z e L, li ricompenso

 » l. 13, Z e L, interesse

 » l. 20, Z e L, promesso.

 » l. 25, Z e L, evangelizzato

 » l. 32, Z e L, mi sperava di

p. 31, l. 7, Z e L, S’io mi

 » l. 8, Z e L, troverei casa nostra

 » l. 9, Z e L, molto innanzi ch’io mi

 » l. 11, Z e L, benefattrice » I. 15, Z e L, per le

 » l. 21, Z e L, li rianima tento di non ascoltare: non posso...; e, s’io voglio disingannarla, la si converte in disperazione infernale.

 » l. 23, Z e L, è tuttavia

 » l. 27, Z e L, offerita dal padre tuo

 » l. 29 30, Z e L, allora... non io..., ma la disperazione sola, e da sé, annienterá l’uomo e le sue passioni.

 » l. 35, Z e L, nel suo letto!

p. 32, l. 1, Z e L, a investirmi

 » l. 4, Z e L, fra le

 » l. 8, Z e L, conosco, che altre volte ho candidamente adorato, ch’io non

 » l. 10, Z e L, io la ho insanguinata

 » l. 17, Z e L, Lá giú è il Roia

 » l. 19, L, questa immensa montagna

 » l. 25, L, cala

 » l. 34, Z e L, ogni di

p. 33, l. 6-7, Z e L, annientarne le

 » l. 9, Z e L, Cosí grido

 » l. 11, Z e L, Ma poi dico

 » l. 14, Z e L, argomentiamo

 » l. 21-2, Z e L, tra il fremito ancora vivo di

 » l. 30, Z e L, passando arsa gran parte della terra, si corrucciava; le ediz. Milano, 1802, hanno «crucciava»,

p. 34, l. 9, Z e L, La terra è

 » l. 10, Z e L, sono ne’ provedimenti della

 » l. 11-12, Z e L, vegnente: e chi sa? fors’anche

 » l. 12, Z e L, apparecchiano la prosperitá

 » l. 31, Z e L, nel globo

 » l. 34, Z e L, sopra la

p. 35, l. 4, Z e L, o sventurati

 » l. 5, Z e L, tutti i guai

 » l. 10, Z e L, ogni di sperimentati

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p. 35, I. 12, Z e L, una turba di miseri, a cui tu se’ caro, e che forse sperano in te

 » l. 13, Z e L, ti perseguiteranno

 » l. 15, Z e L, il piacere

 » l. 16, Z e L, non chiedi tu

 » l. 18, L, a lui... va’, pròstrati; ma all’are domestiche.

 » l. 22, Z e L, si che

 » l. 23, Z e L, irrepugnabilmente

 » l. 25, Z e L, calamitá

 » l. 29, Z e L, O non presento io forse i

 » l. 33, Z e L, diletti

p. 36, l. 5, Z e L, gl’interessi

 » l. 16, Z e L, la vera

 » l. 19, Z e L, incredibilmente

 » l. 26, Z e L, Veggo la meta

p. 37, l. 4, Z e L, che nulla,

 » l. 12-13, 2 e L, non odio non

 » l. 13, Z e L, da molto tempo

 » l. 14, Z e L, sommerso

 » l. 19-20, Z e L, mi hanno lasciato libero l’intelletto.

 » l. 25, Z e L, promette

 » l. 34, Z e L, la fronte

p. 38, l. 13, Z e L, per avvertire

 » l. 18, Z e L, a salutare la signora, e però ha mandato qui me ad avvisare;

 » l. 20 , Z e L, le nostre sollecitudini

 » l. 21, Z e L, il di appresso come ripartirebbe

 » l. 22, Z e L, verrebbe

 » l. 25, Z e L, nel di a’ colli Euganei,

 » l. 27, Z e L, e s’avviò

 » l. 28, Z e L, come da sei

 » l. 29, Z e L, e tornavasi a casa. Dopo non molti

 » l. 30, Z e L, s’accorse di Teresa

 » l. 31, Z e L, e dietro alle figliuole, il signore T***

 » l. 32 , Z e L, perplesso.

 » l. 33, Z e L, mezzo

 » l. 34, Z e L, padre suo.

 » l. 35, Z e L, gli disse parola:

 » l. 36, Z e L, asciuttamente.

 » l. 37, Z e L, essa baciavalo

 » l. 38, Z e L, si voltava additandolo

p. 39. l. 1 , Z e L, ed esso, accompagnandosi a loro, parlava sottovoce con la ragazzina.

 » l. 2, Z e L, andasse

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p. 39, l. 5, Z e L, si tornò a’ colli

 » l. 6, Z e L, rivedendo

 » l. 7, Z e L, le lasciava cadere

 » l. i2, Z e L, le esaminò

 » l. 15, Z e L, i due frammenti facciate

 » l. 19, Z e L, d’un A che prò? E a che

 » l. 21-2, Z e L, su questo libro

 » l. 23, Z e L, Io non imparai se non

 » l. 23-4, Z e L, le medicine, inutili

 » l. 28, Z e L, dall’oriente a questi

 » l. 35, Z e L, tu ricominci

p. 40, l. 6, Z e L, ho un secreto che

 » l. 8, Z e L, dentro il tuo

 » l. 12, Z e L, oggimai

 » l. 13, Z e L, mi dilungai molte

 » l. 20-1, Z e L, quello sfortunato

 » l. 24, Z e L, violento

 » l. 27, Z e L, l’uomo

p. 41, I. 1, Z e L, la mattina dopo

 » l. 3, Z e L, attraversavano

 » l. 7, Z e L, Ben mi accusavano nel mio secreto

 » l. 8, Z e L, al

 » l. 11, Z e L, della

 » l. 16, Z e L, nascono a

 » l. 17, Z e L, tornandosi

 » l. 18, Z e L, sentano quelle

 » l. 22, Z e L, Ma svelerai

 » l. 32, Z e L, era discesa tutta sola

 » l. 35, Z e L, s’incamminò

p. 42, l. 1, Z e L, una o due

 » l. 20, Z e L, che a lui

 » l. 21, Z e L, al nostro misero amico

 » l. 24, Z e L, potrei quasi giurare che piú. — Non ci rivedremo noi piú? — dissegli il signore T*** con voce afflittissima. Allora Iacopo, come per rassicurarlo, lo guardò in viso con aria lieta insieme e tranquilla; e, dopo breve silenzio, gli citò sorridendo quel passo del Petrarca:

                Non so; ma forse
               tu starai in terra senza me gran tempo.

 » l. 25, Z e L, si chiuse; né compari fuor

 » l. 29, Z e L, Or tu

p. 43 » l. 7, Z e L, Contemplo

 » l. io, Z e L, a questo

 » l. 12, Z e L, piú volte

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p. 43, l. 13, Z e L, tu eri

 » l. 14, corr. sovente; Z e L, piú volte in grembo

 » l. 18, Z e L, Or ti

p. 44, l. 3, Z e L, abbandoni forse tu stessa

 » l. 5, Z e L, reminiscenza

 » l. 23, Z e L, perchè tu

 » l. 26, corr. delle vie; Z e L, che altro puoi tu fare se non correre verso le vie che io ti spiano

 » l. 29, Z e L, in dolore?

 » l. 35, Z e L, si contendono l. 36, Z e L, di immolare

p. 45, l. 9, Z e L, que’ di quasi innanzi giorno

 » l. 12, Z e L, addi

 » l. 13, Z e L, essa essa

 » l. 15, Z e L, ch’io mi sarei

 » l. 16, Z e L, se avessi potuto bagnarle una volta la mano di lagrime.

 » l. 19, Z e L, anche dianzi

 » l. 31, Z e L, La sconsolata

p. 46, l. 1, Z e L, seguono due frammenti scritti forse in quella notte; e paiono gli ultimi,

 » l. 6, Z e L, non s’arrischiano di

  • l. 8, Z e L, oggimai l’orror tuo

 » l. 11, Z e L, Se devo

 » l. 30, Z e L, rapirti? — Fuggimi dunque; non mi ti accostare, Odoardo! —

 » l. 31, Z e L, strolínando

 » l. 32, Z e L, del suo sangue

 » l. 35, Z e L, avresti «

p. 47, l. 5, Z e L, sacrifizio piú che di sangue,

 » l. 7, Z e L, scansarmi

 » l. 8, Z e L, le dissi

 » l. 9, Z e L, mi riguardò; e quella bambina p 47, l. 11, Z e L, E la intesi

 » l. 14, corr. riguardò lagrimando; Z e L, contemplava atterrita

 » l. 15, Z e L, teneva pur

 » l. 17, Z e L, le dell’amico suo dell’amico mio.

 » l. 18, Z e L, a piangere

 » l. 18-19, Z e Io parole, l’anima sua parevami ristorata di qualche speranza; e le

 » l. 20-1, Z e L, ma non eternamente: di’? non eternamente?

 » l. 22, Z e L, addio, va,

 » l. 28, Z e L, ma un pallore

[p. 95 modifica]

p. 48, I. 1, Z e L, Michele sospettò di

 » l. 3, Z e L, molte ne

 » l. 6, Z e L, aveva letto

 » l. 9, Z e L, bensí sparsi

 » l. 9-10, Z e L, finita, narrando per filo i casi di Lauretta e gli aveva scritti con istile men passionato.

 » l. 12-13, L, e quindi scriveva per necessitá di sfogarsi.

 » l. 19, Z e L, I frammenti sovra scritti gli ho trascelti da’ fogli stracciati, ch’esso

 » l. 20-32, Z e L, di nessun conto, gittati sotto al tavolino; e a’ quali ho probabilmente assegnato le date. Ma il passo seguente, non so se suo o d’altri quanto alle idee, bensí di stile tutto suo, era stato da lui scritto in calce al libro delle Massime di Marco Aurelio, sotto la data 3 marzo 1794; e poi lo trovai ricopiato in calce all’esemplare del Tacito bodoniano sotto la data 1 gennaro 1797, e, presso a questa, la data 20 marzo 1799, cinque di innanzi ch’egli morisse. Eccolo:
 «Io non so né perché venni al mondo, né come, né cosa sia il mondo, né cosa io stesso mi sia. E, s’io corro ad investigarlo, mi ritorno confuso d’una ignoranza sempre piú spaventosa. Non so cosa sia il mio corpo, i miei sensi, l’anima mia; e questa stessa parte di me, che pensa ciò ch’io scrivo, e che medita sopra di tutto e sopra se stessa, non può conoscersi mai. Invano io tento di misurare con la mente questi immensi spazi dell’universo che mi circondano. Mi trovo come attaccato a un piccolo angolo di uno spazio incomprensibile, senza sapere perché sono collocato piuttosto qui che altrove, o perché questo breve tempo della mia esistenza sia assegnato piuttosto a questo momento dell’eternitá che a tutti quelli che precedevano e che seguiranno. Io non vedo da tutte le parti altro che infinitá, le quali mi assor bono come un atomo».
 Poiché in quella notte del 20 marzo ebbe ripassato al tutto i suoi fogli, chiamò l’ortolano e Michele perché glieli sgomberassero da’ piedi. Poi li mandò a dormire. Pare ch’esso abbia vegliato l’intera notte; perché allora scrisse la lettera precedente, e sul far del giorno andò a destare il ragazzo, commettendogli che procacciasse un messo per Venezia. Poi si sdraiò tutto vestito sul letto, ma per poca ora; da che un villano mi disse d’averlo alle 8 di quella mattina incontralo su la strada d’Arquá. Prima di mezzodí era tornato nelle sue stanze. V’entrò Michele a dire che il messo era li pronto; e lo trovò seduto immobilmente e come sepolto in tristissime cure: s’alzò, si fe’ presso alla soglia di una finestra, e, standosi ritto, scrisse sotto la stessa lettera, a caratteri quasi illeggibili: [p. 96 modifica]  «Verrò ad ogni modo ...Se potessi scriverle ...e voleva scriverle ...Pur, se le scrivessi, non avrei piú cuore di venire ...Tu le dirai che verrò, che essa vedrá il suo figliuolo...; non altro ...e non altro: non le straziare di piú le viscere ...Avrei molto da raccomandarti intorno al modo di contenerti per l’avvenire con essa e di consolarla...; Ma le mie labbra

p. 48 , l. 35 , L, posso piú

 » l. 36, Z e L, Dio mio, Dio mio, concedimi anche per oggi

p. 49, l. 1, Z e L, il loglio senza veruu soprascritto. Guardò il cielo per gran pezzo, poi s’assise

 » l. 3, Z e L, se voleva altro rivoltarsi

 » l. 7, Z e L, a’ decreti e troverai qualche

 » l. 12, Z e L, alla tua casa

 » l. 14, Z e L, Sono pur assai giorni

 » l. 17, Z e L, Morirò ricevuto di mia

 » l. 18, Z e L, dall’amico mio

 » l. 20, Z e L, della santitá

 » l. 21, Z e L, No, cara giovine,

 » l. 22-3, Z e L, persone piú necessarie alla vita mia

 » l. 25, Z e L, da piú tempo angelica

 » l. 26, Z e L, disacerbare

 » l. 30, Z e L, ora chiamo

 » l. 32, Z e L, bensí per

 » l. 33, Z e L, che ha

 » l. 34, Z e L, vera amica cuore mai

p. 50, l. 4, Z e L, a contaminare

 » l. 5, Z e L, e cara

 » l. 6, Z e L, ti fu sempre solo

 » l. 7-8, Z e L, Quanto mai v’è di lusinghiero congiurerá alla tua rovina

 » l. 9, Z e L, rinnegato

 » l. 22, Z e L, anima mia

 » l. 23, Z e L, sospiro la serberò

 » l. 25, Z e L, e te ne

 » l. 27, Z e L, per la religione verso i tuoi

 » l. 27-8, Z e L, a’ quali ti sei pur

 » l. 29, Z e L, povera madre mia, che forse verrá

 » l. 34, Z e L, si parti

 » l. 35, Z e I., del giorno, si fe’

p. 51, l. 4, Z e L, un suo debito a

 » l. 5, Z e L, trattenermi

 » l. 10, Z e L, discorrere

 » l. 11, Z e L, sorridea spesso

 » l. 12, Z e L, circospetta

[p. 97 modifica]

p. 51, l. 14, Z e L, anima nata

 » l. 15-16, Z e L, ch’ei non accoglierebbe visite. E, risalendo

 » l. 16, corr. soggiunse; Z e L, mi disse:

 » l. 17-18, Z e L, aveva pur obbligo e anche

 » l. 21, Z e L, approssimò — Le parole da «e mentr’ei» fino a «rassegnato» appartengono solo a Z e L.

 » l. 25, Z e L, le rispose abbracciandola

 » l. 31, Z e L, narrai come le persecuzioni

 » l. 32, Z e L, e che il pericolo » 1 - 33 i Z e L, e non falsi sospetti

 » l. 37, Z e L, di consolare

p. 52, l. 4, Z e L, le palme: — Ti benedico

 » l. 8, Z e L, ed io con loro. La madre, come giunsero all’uscio di casa, e vide l’aria aperta, sollevò gli occhi, e li tenne fissi al cielo per due o tre minuti, e parea che pregasse mentalmente con tutto il fervore dell’anima sua, e che quell’atto le avesse ridato la prima rassegnazione. E, senza versare piú lagrima, benedisse di nuovo con voce sicura il figliuolo.

 » l. 10, Z e L, abbracciato

 » l. 11. Z e L, e mosse il passo, dicendomi : — Presso la madre mia ti sovverrai santamente [Z, sempre]

 » l. 12, z e L, E rivoltosi

 » l. 16, z e L, ristette

 » l. 17, z e L, togliendo

 » l. 18, z e L, risaliva

 » l. 23, z e L, come Iacopo

 » l. 27, z e L, e s’appoggiò con

 » l. 29, z e I-, risaputo

 » l. 31, z e L, visitare

 » l. 37. z e L, Ancona; e promisi che le scriverei giornalmente. Esso tornavasi

 » l. 40, z e L, esibite alcuni

p. 53, l. 2, z e L, rifiutò e ricominciò

 » l. 6, Z e L, ben so

 » l. 7, Z e L, sul petto del quale

 » l. 8, Z e L, né avrai potuto

 » l. io, Z e L, Or è questa

 » l. 11, Z e L, Iddio

 » l.14, Z e L, Ma e tu pure non ti aspettavi

 » l. 14, corr. lagrime. Or via, ti consola... ti consola. La mia vita ti sarebbe piú dolorosa della mia morte. —
 Il lungo passo, da «Purtroppo ti pagherei...» fino a «Ma addio», a p. 54, l. 5, appartiene esclusivamente a Z e L.

p. 54, l. 6, Z e L, le darai tutte al suo padre.

[p. 98 modifica]

p. 54, l. 9, Z e L, Vieni ad c’è

 » l. io, Z e L, di riporla fra le sue mani

 » l. 12, Z e L, Continuò la lettera per Teresa

 » l. 15-16, Z e L, in queste poche ore che mi e le ho riserbate tutte a te sola.

 » l. 17, Z e L, io sarò sotterrato; e da quella ora

 » l. 22, Z e L, e mesto le bare

 » l. 27, Z e L, a me solo

 » l. 28, Z e L, e lo pretendo ; le chiedo

 » l. 31, Z e L, io avrei

p. 55, l. 8, Z e L, t’avvedevi tu ch’io voleva prendere

 » l. 22, Z e L, —Ma no!

 » l. 28, Z e L, e dannoso a me, mi

 » l. 30-1, Z e L, che sopporti miserie piú potenti

 » l. 34, Z e L, agli estremi non resta

p. 56, l. 8, Z e T-, annichilato

 » l. 21, Z e L, non parlò;

 » l. 23, Z e L, avvedermi

 » l. 24, Z e L, pel rastrello ed ei, soffermandosi

 » l. 29, Z e L, il suo cuore

 » l. 30, L, udito; Z e L, parlò

 » l. 33, Z e L, assai tempo

 » l. 34, Z e L, non sarò qui; — e, rizzandosi

p. 57, l. 5-6, Z e L, — Addio, — egli dissele,

 » l. 7, Z e L, e lo abbracciò piú volte e lo baciò gemendo

 » l. 8, dopo «parola», aggiungi: «Odoardo che gli era dietro, ne»; Z e L, gli era a lato

 » l. io, Z e L, comandò

 » l. 11-12, Z e L, perché tornassi a pigliare esibitegli E partii

 » l. 25, Z e L, e trovandosi alle ore

p. 58, l. 2, Z e L, visitato

 » l. 5, Z e L, fanciulla sparpagliata

 » l. 12, Z e L, e quell’erba ha dianzi bevute le piú dolci lagrime ch’io abbia versato mai

 » l. 21, Z e L, con la ricordanza

 » l. 29, Z e L, corr., in questo momento torni ; Z e L, frangente ritorni

 » l. 32, Z e L, apparecchiato

p. 59, l. 11-12, Z e L, Ora tu accogli l’anima mia.

 » l. 15, Z e L, per sincerarsi

 » l. 16, Z e L, da che stava

 » l. 19, Z e L, non vi badò piú che tanto

 » l. 20, Z e L, smaniare

 » l. 21, Z e L, un pezzo alla porta

 » l. 22, Z e L, sconficcò udendosi

[p. 99 modifica]

p. 59, l. 23, Z e L, camera perplesso lucerna che ardeva tuttavia

 » l. 24, Z e L, agonizzante

 » l. 25, Z e L, e perché nessuno s’affrettò a casa del

 » l. 27, Z e L, corse anch’esso

 » l. 28-31, Z e L, nel giardino di casa T***, mentre Teresa scendeva per uscire di casa con suo marito, il quale appunto dicevale come dianzi avea risaputo che in quella notte Iacopo non era altrimenti partito; ed ella sperò di potergli dire addio un’altra volta. E, scorgendo il servo da lontano, voltò il viso verso il cancello donde Iacopo soleva sempre venire; e con una mano si sgombrò il velo che cadevate sulla fronte, e rimirava intentamente, costretta da dolorosa impazienza di accertarsi s’ei pur veniva. E le si accostò a un tratto Michele, domandando aiuto, perché il suo padrone s’era ferito, e che non gli parea ancora morto; ed essa ascoltavalo immobile con le pupille fitte sempre verso il cancello: poi, senza mandare lagrima né parola, cascò tramortita fra le

 » l. 33, Z e L, del suo trovò

 » l. 37, Z e L, cavato

p. 60, l. 4, Z e L, movendo

 » l. 5, Z e L, dal petto

 » l. 6, Z e L, rappresa su la ferita

 » l. 7, Z e S, sollevò riguardandolo

 » l. 8, Z e L, braccio, come per

 » l. io, Z e L, alzò

 » l. 12, Z e L, il cuore lasciando perdere

 » l. 13, Z e L, che andava

 » l. 14, Z e L, di sangue, se

 » l. 23, Z e L, continuare

 » l. 24, Z e L, ove m’era convenuto indugiare

 » l. 25, Z e L, fui sopraffatto

 » l. 26, Z e L, muti

 » l. 27, Z e L, che non salissi

 » l. 30, Z e L, Non so

 » l. 33, Z e L, finché venne

 » l. 36, Z e L, dietro al