Storia della geografia e delle scoperte geografiche (parte seconda)/Capitolo II/Alfredo il Grande

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Capitolo II - Viaggi di Vulfstano Capitolo II - Cronacisti tedeschi dei secoli XI e XII


[p. 40 modifica]15. Alfredo il Grande. — Alle notizie preziose procacciategli da Other e da Vulfstano sui paesi del Baltico e dell’Europa settentrionale sino al Mar Bianco, il Re Alfredo, nella traduzione già citata delle Storie di Orosio, aggiunse tutte quelle notizie che aveva potuto raccogliere sulla geografia dell’Europa. Sono specialmente interessanti le informazioni che egli dà sulla Germania, e tali da formare una eccellente transizione tra la Germania di Tacito e l’Alemagna moderna1.

I limiti della Germania — considerata nel suo senso più esteso — sono, secondo Alfredo, formati dal Danais (Tanai, Don), dal Reno, che sorge dalle montagne dette Alpis, scorre [p. 41 modifica]al nord e si getta nel ramo del Gran Mare (Atlantico) che circonda la Britannia; al sud dal fiume Donua (Donau dei Tedeschi, Danubio), che sorge vicino al Reno, scorre verso oriente e si getta nel Wendelsee (Mare dei Vandali, Mediterraneo); a settentrione dal gran Mare che è detto Kwen-See (Mar Bianco?).

Al nord delle sorgenti del Danubio e ad oriente del Reno abitano i Franchi orientali, il cui paese è limitato: a mezzogiorno dagli Svefas (Svevi) stabiliti al di là, cioè al sud, del Danubio; a sud-est dai Baghtware (Bavari o Bavaresi), nella parte della Germania che è detta Regnesburg; a nord-est dai Thyringas (Turingi). Precisamente all’est dei Baghtware si estende il paese dei Beme (Boemia), e a settentrione di questo l’Alt Seaxum (Old Sassen, Holsatia, Holstein) limitato ad occidente dal corso inferiore dell’Aelfa (Elba), che lo divide dai Frysan (Frisoni). Al nord dell’Alt Seaxum si trovano il paese degli Angle (Angli, nella parte dell’antica Sassonia a settentrione dell’Eider), il paese detto Syllende (Seeland) ed una parte dei Dena (Danesi).

Ad oriente dell’Elba si incontrano successivamente gli Apdrede (antichi Obotriti) nell’angolo sud-ovest del Baltico; gli Aefeldan nel paese dell’Havel (affluente dell’Elba); il Winedaland (Meclenburgo e Pomerania).

La descrizione ritorna quindi a mezzogiorno per menzionare il paese dei Maroaro (Moravi) nel bacino della Morava o March affluente di sinistra del Danubio, e confinante, verso occidente, coi Beme; — il paese dei Carendre (Carinzia) a mezzogiorno del Danubio, ad oriente dei Baghtware e a sud-ovest dei Maroaro; — la regione, in allora deserta e resa tale dalla spedizione di Carlo Magno contro gli Avari, la quale occupa l’angolo formato dal Danubio e dalla Drave suo affluente di destra, e corrisponde per ciò alla parte S. O. della odierna Ungheria; — la Pulgaria, cioè, nel senso più esteso, l’insieme della Bulgaria, della Valachia, e di una parte della Moldavia e della Bessarabia. Ad oriente (leggi: a mezzogiorno) della Pulgaria, Alfredo pone il Grekaland, cioè i territori formanti l’Impero [p. 42 modifica]Bisantino. Il Wisleland, o paese della Wisle (Vistola), corrispondente alla Galizia ed alla Polonia, si estende ad oriente dei Maroaro, e confina, ad oriente, colla Datia, cioè coi paesi della Russia meridionale adiacenti alla parte nord-ovest del Mar Nero.

Al nord dei Beme, e perciò nel territorio dell’odierno regno di Sassonia, e sopra ambo i lati dell’Elba, sono stabiliti i Dalamensan (i Dalemingi degli scrittori del Medio Evo), e, ad oriente di questi, e perciò a N. O. di Maroaro e nel bacino superiore dell’Oder, gli Horiti, popolo slavo.

Altre regioni interne sono: il Maegthaland al nord del Wisleland nel bacino medio della Vistola, e percorso, nella sua parte occidentale, dalla Warta, affluente dell’Oder, per cui pare potersi ritenere che al nome di Maegthaland debba essere sostituito quello di Wartaland; — il Sermende, che dal paese precedente si estende sino al monte Riffin (Rifei o Ripei degli antichi geografi), e corrisponde alla Sarmatia o paese dei Sarmati.

A mezzogiorno (leggi: ad occidente) dei Dena si allarga il ramo dell’Oceano che circonda la Britannia, e a settentrione il ramo del mare che è comunemente detto Mare Orientale (Baltico). In fine, nei paesi adiacenti a questo bacino marittimo Alfredo nomina il popolo degli Osti; i Burgendas nell’isola Bornholm detta già Borgendaholm (isola dei Borgenda); gli Sveoni (Svedesi); gli Scride-Finnas, al nord di questi ultimi. Lungo le coste occidentali della Scandinavia sono le dimore dei Northmenn.

Note

  1. Vivien de Saint-Martin, Histoire de la Géographie, pag. 227.