L'edera (dramma)/Atto III/Scena II

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Scena II

../Scena I ../Scena III IncludiIntestazione 27 marzo 2015 100% Da definire

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SCENA SECONDA.

Detti; Paulu.


Paulu, assai cupo e invecchiato, si presenta sulla comune.

Donna Rachele

scorgendolo per la prima, si slancia commossa ad abbracciarlo.

Paulu!... Paulu mio!

Gantine si ritira, cupo, in fondo. — Simone, contento, va lui pure ad abbracciarlo.

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Paulu

commosso.

Mamma!... Nonno!... E Rosa?... Dov’è Rosa?

Donna Rachele.

L’abbiamo affidata a mia cognata,... Che vuoi?... Siamo sempre in pena di essere arrestati.

Don Simone

trionfante, a Gantine.

Eccolo qua il delinquente contumace!

Paulu

vedendo Gantine: — con asprezza.

Che fai tu, qui?... Perchè sei ritornato?

Gantine

con arroganza.

Per Annesa!... Non ho forse il diritto d’interessarmene?

Paulu

con disprezzo.

Annesa non ha bisogno di te!... Vattene!... Questa casa non ha più bisogno dei tuoi servigi.

Gantine.

So che mi avete procurato lavoro altrove per [p. 113 modifica]sbarazzarvi della mia persona.... So che Annesa non ha bisogno di me.... Siete voi che avete bisogno di lei, per isfruttarla nel bene.... e nel male.

Don Simone alza la canna. — Paulu, che è rimasto impressionato dalle parole di Gantine, lo trattiene: - poi, irritato, dice.

Paulu.

Insolente!... Ricordati chi sei!

Gantine.

Siete voi, Don Paulu Decherchi, che ve ne scordate spesso... con Annesa specialmente!

Paulu

che sta per slanciarsi inferocito contro Gantine.

Bada, servo arrogante!

Donna Rachele

trattenendolo, supplichevole.

Paulu!

a Gantine, con dolcezza.

Allontanati, ti prego!

Don Simone

facendo il molinello con la canna

Va, va!... Sarà meglio per te! [p. 114 modifica]

Gantine.

A lei, Don Simone.... a donna Rachele.... obbedisco.... e bacio le mani.

Don Simone ritira brontolando la mano: - Donna Rachele se la lascia baciare commossa.

Gantine.

A voi, noi... Essi saranno sempre i miei benefattori... Me ne vado... per non ritornare mai più in questa casa... e la lascio di chiaro giorno.... e senza rimorsi.... io!

esce.

Paulu

irritato.

Che vuol dire?

Donna Rachele

con dolcezza.

Hai fatto male a fuggire in quella brutta notte.

Don Simone.

E peggio ha fatto a ritornare.... quando abbiamo i carabinieri alla porta!

Paulu

sedendo accasciato.

Proprio per questo, ritorno... In quella notte maledetta, in quella brutta notte, come dite voi, mamma.... ad Annesa parve [p. 115 modifica]necessario che io m’allontanassi.... ma quando seppi che anch’essa era scomparsa.... e che si minacciava d’arrestare mia madre e mio nonno, capii che era mio dovere....

Don Simone.

Perchè arrestino anche te?

Paulu.

Perchè arrestino me solo!

Donna Rachele.

Ma tu non hai colpa di sorta!

Don Simone.

Se c’è una colpevole, è Annesa!

Paulu

agitatissimo.

E di che sarebbe colpevole?

Donna Rachele.

D’aver lasciato morire zio Zua.

Paulu

c. s.

Se anche avesse avuto tempo di dargli la pozione... siamo noi sicuri che non sarebbe morto?

Don Simone.

Ma non siamo neanche sicuri che sarebbe [p. 116 modifica]morto egualmente!... In ogni modo, non avrebbero inventato che lo abbiamo soffocato.

Paulu

c. s.

Bisognerà provarlo!

Don Simone.

Ben inteso!... E perciò hanno ordinato una perizia necroscopica.

Paulu.

Più grande soddisfazione la giustizia non poteva offrirci!

Don Simone.

Adagio, figliuolo!... Senza contare che io ho poca fiducia nelle perizie mediche... come siamo sicuri di noi, non possiamo esserlo ugualmente di Annesa.

Paulu

Che sospetta lui pure di lei.

Perchè?

Don Simone.

Prima di tutto, essa ci annunziò troppo tardi... e con troppa tranquillità, la morte del Vecchio. [p. 117 modifica]

Paulu

cercando di scusarla.

Voi sapete che non lo poteva soffrire!

Don Simone.

Appunto perchè non lo poteva soffrire... e anche perchè...

Paulu.

Perchè?

Don Simone.

Insomma, il portafogli di zio Zua è scomparso esso pure.

Paulu

come annientato, curvando il capo.

Ladra e assassina... Annesa!... No, no!

Donna Rachele.

Dio di misericordia, abbiate pietà di noi!

piangendo: — pausa.

Paulu

reagendo e alzandosi.

Via, mamma, non c’è bisogno di desolarsi tanto!... Se anche i sospetti del Nonno cogliessero giusto... la nostra coscienza non ha nulla da rimproverarci nella morte di quel Vecchio... Sia pace all’anima sua! [p. 118 modifica]

Donna Rachele.

È questo che, più di tutto, mi spaventa!... Potrà aver pace quell’anima, se morì disperata?

Paulu

con sarcasmo.

Oh, voi credete che se Annesa gli avesse dato la pozione, sarebbe andato di corsa in Paradiso?

Don Simone

severo.

Paulu!... Misura le tue parole... e rispetta almeno la morte!... Zio Zua non era cattivo come pareva... e noi non lo abbiamo amato come meritava.

Paulu

con impeto.

Se non fosse stato cattivo, se fosse stato meritevole d’amore, m’avrebbe risparmiato la vergogna di umiliarmi davanti a tutte le persone, finte o villane, che incontravo...

dopo una breve pausa.

In quella notte, io ritornavo per dirvi che avevo trovato il danaro.

Don Simone.

Eh!... È dunque vero? [p. 119 modifica]

Paulu

impressionato.

Come lo sapete?

Don Simone.

Tutto il paese lo sa... e da fonte sicura...

sottolineando. — Paulu guarda sorpreso la madre.

Donna Rachele

esitante.

Si dice che la somma te l’ha prestata una donna... equivoca.

Paulu

abbassando il capo.

È vero!... Avevo l’acqua alla gola.

Don Simone

a Donna Rachele.

L’abbia avuto da una donna equivoca... o da uno strozzino autentico.... non vuol dire....

con intenzione.

La difficoltà, ora, consiste nel restituirla.

Paulu

con forza.

Oh, la restituirò, e presto!... Ma non crediate che io abbia calcolato sull’eredità di zio [p. 120 modifica]Zua... Ho trovato un impiego lucroso nelle miniere: lavorerò.

Don Simone

scuote il capo con incredulità.

Intanto, pagherai gl’interessi... sposando la vedova!

Paulu

c. s., offeso.

Io... sposare quella donna?!

Don Simone.

Eppure, ella si vanta di averti sborsato i seicento scudi, dietro la tua promessa di sposarla.

Paulu

c. s.

Non può essere!... Non è vero!... Paulu Dccherchi non si vende!

Donna Rachele e Don Simone si mostrano soddisfatti: — pausa.

Paulu.

Se potessi pensare a riprender moglie... una sola donna.... io sarei in dovere di sposare.

cupo.

Annesa! [p. 121 modifica]

Donna Rachele

Oh, Paulu!... Tu sei in peccato mortale!... Non si seduce la fidanzata... del fratello!

Paulu alza le spalle e si allontana verso il fondo.

Don Simone.

E non si sposa una ladra assassina!

Paulu

agitatissimo.

Io non ho detto di volerla sposare... Non so... Non è possibile parlare di amore e di matrimonio... quando si è sospettati di un delitto atroce...

Don Simone.

E in procinto di essere arrestati e condannati come complici di.... colei!

breve pausa.

Se anche la nostra innocenza verrà in chiaro, essa non ci renderà intatta la nostra riputazione: un dubbio la intaccherà.... un dubbio che, trattandosi dei Decherchi, non doveva sorgere nell’animo dei nostri compaesani... Invece, questo dubbio ci ha messo i carabinieri alle coste... e nemmeno gli amici e i parenti si arrischiano a entrar in casa nostra, per paura di compromettersi.... e, se usciamo noi, ci sfuggono, per non esser costretti a salutarci... [p. 122 modifica]Persino Don Virdis, dopo i funerali, non si è più fatto vedere.

Paulu.

Prete Virdis a momenti sarà qui.

Don Simone.

Come lo sai?

Paulu.

Prima di rincasare sono passato da lui per sapere come stavano veramente le cose; ma non volle dirmi nulla... tranne queste poche parole: «Hai fatto bene a ritornare, Paulu....Va a casa e aspettami... Devo fare alcune comunicazioni ai tuoi; ma mi occorreva la tua presenza».

Donna Rachele

con speranza.

Che voglia comunicarci...

Don Simone

con sarcasmo.

Appunto!... Vorrà comunicarci... prima che ci portino in prigione!