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Nuovo vocabolario siciliano-italiano/AS

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../AR ../AT IncludiIntestazione 8 febbraio 2023 75% Da definire

AR AT

[p. 88 modifica]Àsara baccara. s. f. T. bot. Pianta aromatica: asarbacca, baccara. Asarum europaeum L.

Asca. s. f. e più usato nel pl. Aschi. Pezzetto che nello spaccar il legno si vien a spiccare: scheggia. (Forse dal Gr. σγεος: scheggia).

Ascaligna. V. ascaturi.

Ascari. v. a. Tagliar in pezzi legni da ardere: fendere, spaccare. P. pass. ascatu: fenduto o fesso, spaccato.

Ascata. s. f. L’azione del fendere: fendimento, spaccata.

Ascatura. s. f. Il fendere il legno: fenditura.

Ascaturi. s. m. Chi taglia il legno: taglialegna, fenditore.

Ascèdiri. V. odiari.

Ascempru. V. esempiu. (A. V. ital. assemplo).

Ascensioni e Ascinsioni. s. f. Giorno in cui ricorre la festa per la salita in cielo di G. C.: ascensione.

Aschi. V. asca.

Aschïamentu. s. m. Scheggiamento.

Aschïari. v. a. Fare, levare scheggie: scheggiare, schiappare. || intr. Rompersi in ischeggie: scheggiarsi. || Per ascari V.

Aschïatura. s. f. L’essere scheggiato o la cosa scheggiata: scheggiatura.

Aschïaturi. V. ascaturi.

Ascì. Così a Piazza l’aceto.

Àscia. s. f. Strumento di ferro da legnajuolo, ad uso di zappa, col manico di legno: ascia, asce. || ascia a du’ manu, ascia col manico più lungo. || mastru d’ascia: legnajuolo.

Asciari. v. a. Pervenire a quello di cui si cerca, o che s’era smarrito: rinvenire. || Riaver alcuna cosa, di cui si era smesso anco il [p. 89 modifica]pensiero: ritrovare. || nun l’ascianu li cani di rannazzu, per dire che sia difficile a rinvenirsi.

Asciata. s. f. Colpo d’ascia: asciata.

Asciatu. add. da asciari: rinvenuto, ritrovato. || Quando uno parso smarrito il si recupera diciamo: pri mia è asciatu: per me è trovato, riacquistato; così di uno scampato da morte, malattia: mi pare avanzato alla morte.

Ascidda. V. scidda e derivati.

Asciddicari. V. sciddicari (Scarpitta).

Ascilancatu. add. Affamato, famelico. || Avido. || Da cilanca o cinanca V.

Asciluccarisi. v. intr. Essere guasto dallo scirocco: riardersi, avvampare.

Asciluccateddu. add. dim. Un po’ riarso, aridito.

Asciluccatizzu. add. dim. Mezzo riarso.

Asciluccatu. add. Riarso, disseccato. || Detto ad uomo: infiacchito, infiebolito.

Ascindònica. s. f. e add. T. stam. Spezie di carattere da stampa: ascendonica.

Asciorta. V. sciorta.

Ascippari. V. scippari (Scarpitta).

Ascirupparisi. V. asciucarisi nel 2º paragr. (||).

Ascitedda. s. f. dim. di ascia: ascetta.

Asciucamanu. s. m. Tovaglia per asciugar le mani: asciugamano.

Asciucamentu. s. m. Asciugamento.

Asciucari. v. a. Toglier l’umido alle cose: asciugare. || asciucarisi ad unu: tirar su le calze a uno, scalzare uno, tirar artatamente altrui a palesar ciò che sa.

Asciucata. s. f. L’asciugare: asciugata.

Asciucatedda. dim. Asciugatina. V. participiu.

Asciucaturi. s. m. Panno da asciugare o asciugarsi: asciugatojo. || Per asciuttapanni V. || Luogo ad uso di seccarvi frutte ecc. seccatojo.

Asciucavutti. s. m. Chi beve molto: beone.

Asciuneddu. s. m. dim. d’asciuni. Strumento rustico tagliente: scurino, mannaretta.

Asciuni. s. m. Strumento simile all’ascia, forse la scure.

Asciurtatu. add. Che ha sorte, avventura: avventuroso.

Asciuttamenti. avv. Asciuttamente.

Asciuttapanni. s. m. Arnese a foggia di gabbia semicircolare per asciugarvi i panni sul braciere: trabiccolo.

Asciuttari. V. asciucari.

Asciuttu. add. da asciucari: asciutto. || Detto d’uomo fermo, accorto, destro: assentito. || Che sta mal a quattrini: spiantato. || Detto di vino, forte.

Ascutamentu. s. m. Ascoltamento.

Ascutari. s. m. Star a udire con attenzione: ascoltare. || Seguire l’altrui consiglio: ascoltare, dar retta. || Adempiere l’altrui volontà: ubbidire. P. pass. ascutatu: ascoltato, ubbidito.

Ascutaturi –turatrici. verb. Chi o che ascolta: ascoltatore –trice. || Chi o che ubbidisce: ubbidiente.

Asfaltu. s. m. T. min. Bitume solido, frangibile, nero, combustibile: asfalto.

Asfudigghiu. V. arvuzzi.

Asìlu. s. m. Luogo dove altri si ricovera in sicurtà: asilo. || Qualunque luogo ove altri si ristà per bisogni fisici o morali: asilo.

Àsima. s. m. Malattia che impedisce la respirazione e fa ambascia: asma, asima.

Asinarìa. s. f. Asinità: asineria.

Asinàriu. (Meli) add. Asinino: asinario.

Asinaru. s. m. Guidatore di asini: asinajo.

Asinazzu. pegg. d’asinu: Asinaccio. || Detto ad uomo rozzo, caparbio: asinaccio.

Asineddu. dim. Asinello. || T. zool. Pesce bianchiccio, con coda divisa in due lobi, linee laterali nere ed al fianco sinistro una striscia bruna: asello, gado asello.

Asiniari. v. a. Beffare: cuculiare, berteggiare, uccellare. || intr. Far il cascamorto. || intr. pass. Illudersi, lusingarsi.

Asininu. add. Di razza, o simile all’asino: asinino.

Asiniscamenti. avv. Con asinità, ignoranza: asinescamente.

Asiniscu. add. A mo’ d’asino: asinesco.

Asinità e Asinitati. s. f. Astratto d’asino: asinità, asinitade, asinitate. || Met. Modo di procedere ignorantemente, scortesemente: asinità. || Cosa da nulla: bazzecola, bagattella. || Met. mettiri l’asinitati in quistioni: disputar dell’ombra dell’asino, disputar di cose inconcludenti.

Àsinu e anco Sceccu. s. m. T. zool. Quadrupede noto: asino. Equus asinus L. || Detto ad uomo, zotico, ignorante: asino. || fari l’asinu, far il cascamorto, lo spasimante. || cu’ nun po’ all’asinu duna a la varda: chi non può dar all’asino dà al basto, chi non può vendicarsi con chi vuole, si vendica con chi può. || attacca l’asinu unni voli lu patruni: lega l’asino dove vuol il padrone, si fa il volere di chi comanda. || cursa di l’asinu: trotto d’asino, cosa che dura poco; e fari la cursa di l’asinu; affaticarsi invano per essere arrivato tardi. || asinu puta e Diu fa racina, quando si fan le cose senza quasi saperle e talvolta riescono. || l’asinu porta la pagghia e l’asinu si la mancia: faticare per sè. || fari viviri un’asinu pri forza: far bere l’asino quando non ha sete, far cose per forza e senza bisogno. || asinu mortu e puleju a lu nasu; far cosa quando non si è più in tempo: all’asino morto biada alla coda: dicesi ancora nelle cose irreparabili, e Pasq. dice che vuol dire anche: dar l’incenso ai morti o a’ grilli, far cose inutili. || l’asinu crisci e la vardedda accurza; per ischerzo a chi cresce di statura e le vestimenta non gli vanno più. || cu’ si teni e ’un’è tinutu è un asinu vistutu: chi si battezza savio s’intitola matto. || ogni cuda d’asinu cci pari un arcipreti. V. arcipreti. || senza nè asinu nè bestia: impensatamente, sconsideratamente. || essiri un asinu quasatu e vistutu: esser un asino calzato e vestito, essere pretto un asino. || cu’ è cchiù asinu, cu’ mancia pani o cu cci lu duna a manciari? chi è il grullo, chi ne dice o chi ne crede? a quante cose puossi applicare!... || aviri l’asinu e jiri a pedi: aver le comodità e non se ne servire. || l’asinu quannu arragghia o voli oriu o voli pagghia; è anche met. per coloro che gridano o reclamano. || l’asinu ch’avi fami mancia d’ogni strami: asino che ha fame mangia d’ogni strame. || a tal asinu tali vastuni: a tal labbra tal lattuga, a ognuno sua cosa adattata. || cu’ nasci asinu sempri è asinu: chi asin nasce, asin muore. || cu’ lava la testa [p. 90 modifica]all’asinu perdi lu sapuni e la liscìa: chi lava il capo all’asino perde il ranno ed il sapone, certe imprese sono tempo perduto. || l’asinu chi nun si canusci, cavaddu si cridi: è assai comune usanza, il credersi persona d’importanza, e perciò alcuni credono esser superiori a un altro e fingono non accorgersi di voi, o voglion esser salutati per i primi. || nè asinu senza vastuni, nè cavaddu senza spiruni: buon cavallo e mal cavallo vuole sprone. || quannu l’asinu è ’nvitatu a nozzi, o è pri carriari acqua o ligna: tal bue crede andar a pascere che poi ara, così è nelle rivoluzioni monarchiche quando al popolo si fa pigliar le armi. || l’asinu pensa ’na cosa e lu patruni nni pensa ’n’autra, o una cosa pensa l’asinu e ’n’autra lu patruni: sette ne pensa l’asino ed otto l’asinajo. || cu’ asinu caccia e buttana mina, nun nesci di pena: chi asino caccia e puttana mena non esce mai di pena. || stassi all’asinu jiri a lu mulinu! bisogna volere quel che Dio vuole! || cu’ asinu si curca, sceccu si leva: chi vuol fare non dorme, in dormendo cioè in non lavorando non si fa nulla. || l’asinu porta lu vinu e vivi acqua: far come l’asino che porta il vino e beve l’acqua, oh! quante similitudini qui sul popolo laborioso. || megghiu asinu vivu chi dutturi mortu: val più un asino vivo che un dottore morto. || l’asinu si canusci a l’aricchi e lu pazzu a lu parrari: al ragliar si vedrà che non è leone.

Asinuni. accr. Asinone. || Detto ad uomo, molto villano: asinone.

Àsma. V. àsima.

Asmàticu. add. Che patisce asma: asmatico.

Asmàtu. V. asmaticu.

Aspa. s. f. Strumento fatto d’un bastoncello con alle estremità due piuoli per fermar la matassa: aspo, naspo.

Àsparu. V. aspru.

Aspèrgiri. v. a. bagnare spruzzando leggermente: aspergere. P. pass. aspersu: asperso.

Aspersioni. s. f. L’aspergere: aspersione.

Aspersòriu. s. m. Strumento di metallo d’una palla vuota e perforata con ispugna dentro e con manico, per aspergere acqua benedetta: aspersorio, spruzzetto dell’acqua benedetta.

Aspèttitu. s. m. L’aspettare: aspettazione.

Aspettu. s. m. Ciò che si mostra e si vede, la parte di fuori apparente sì, ma denotante reali qualità (Tomm. D.): aspetto. || Per faccia, sembiante: aspetto. || Il modo con cui si presenta l’oggetto alla vista, e i punti di vista particolari: aspetto. || Atto o stato o sentimento dell’aspettare: aspetto. || Aspettazione: aspetto. || Modo avv. di primu o a prim’aspettu: di primo o a primo aspetto, a prima vista, a prima giunta.

Àspidi. s. m. T. zool. Serpe velenosa, anfibia: aspe, aspide. || met. essiri comu un’aspidi: fieramente adirato, o facile ad imbestialire per poco che gli si parli.

Aspirari. v. intr. Desiderar a conseguire: aspirare. || Per esalare, spandere: aspirare. || intr. ass. Pronunciar con certa gorgia: aspirare. || v. a. Ritirar il fiato in dentro: aspirare, respirare. P. pass. aspiratu: aspirato.

Aspirativu. add. Che si profferisce con aspirazione: aspirativo.

Aspiratu. add. Aspirato. || Detto di lettera, che si pronunzia aspirando: aspirato.

Aspirazioni. s. f. L’aspirare in tutti i sensi: aspirazione. || Quel segno onde scrivendo si accenna di aspirare: aspirazione.

Aspiredda. s. f. T. bot. Pianta a fiori singenesiaci gialli. Picris hieracioides L.

Aspiriari. v. a. Far o render aspro: aspreggiare.

Aspirinu. s. m. Sorta di drappo di seta. Forse da asperitate. (Pasq.).

Àspiru. V. aspro. Anco in ital. vi è aspero per aspro.

Aspittamentu. s. m. Aspettamento.

Aspittari. v. a. Star a bada, finchè non sia giunta la tal cosa: aspettare; quando vi è vivo desiderio dell’oggetto che dee giungere in italiano evvi: attendere. Si aspetta anco cosa non desiderata e che anzi si stia in timore che accada come male, castigo, cosa che non si attenderebbe. || aspittari cu li vrazza aperti: aspettar ansiosamente. || intr. Indugiare, lasciar d’operare tanto che succeda checchessia, soprastare: aspettare. || aspetta, si dice per far interrompere cosa cominciata: aspetta, un momento. || aspetta! voce di minaccia, a chi faccia cosa per noi contraria o cattiva: aspetta! || Per appartenere: spettare. || Rifl. pass. Per immaginarsi promettersi, anco temendo una cosa: aspettarsi. || cu’ fa mali, mali aspetta: chi la fa l’aspetti. || Prov. aspittari ’na cosa cu la varca di lu carvuni: aspettar il corbo, aspettar cosa che non venga mai. || aspittari e non viniri è cosa di muriri: aspettar e non venire è doglia da morire. || aspittari comu lu missìa: aspettar come il messìa, aspettarla lungamente o ansiosamente.

Aspittata. s. f. Aspettazione: aspetto.

Aspittativa. s. f. Speranza, espettativa: aspettativa. || stari cu l’aspittativa: star in aspettazione. || Termine troppo noto ad alcuni che vi stanno; quel mandar a casa gl’impiegati con diminuzione di paga per esuberanza di personale, aspettando o meglio attendendo che sian richiamati a servire: aspettativa.

Aspittazioni. s. f. Aspettamento con isperanza di riuscita: aspettazione.

Aspramenti. avv. Con modi aspri: aspramente.

Asprettu. add. dim. d’aspro: aspretto.

Aspriari. V. aspiriari.

Aspriceddu. add. dim. Asprettino.

Asprignu. add. Che ha dell’aspro: asprigno.

Asprizza. s. f. Astratto d’aspro: asprezza. || Met. Rigorosità, durezza: asprezza.

Aspru. add. s. m. Asprezza, selvatichezza: aspro.

Aspru. add. Si dice al sapor delle frutta acerbe: aspro. || Ruvido, salvatico in trattare: aspro. || Rigido, rigoroso: aspro. || Detto di vino: aspro. Sup. asprissimu: asprissimo.

Assa. Voce che usa il comito della nave per dar segno ai marinari: oh-ala. (Car. Voc. Met.) Vinci la deriva dal Lat. assa. || È anche altra cosa di nave. V. gassa.

Assa-fetida. s. f. T. bot. Gomma putentissima, gialla e rossa, che si trae per incisione dall’assa: assa fetida.

Assaccamentu. s. m. L’atto del boccheggiare: boccheggiamento.

Assaccareddu. s. m. e per lo più usato in pl. [p. 91 modifica] assaccareddi. V. palpitu. || Fig. Dubbiezze, angosce.

Assaccari. v. intr. Aprir e chiuder la bocca a quel modo che morendo si suole: boccheggiare. || assaccari lu cuteddu, spata ecc. ficcar dentro, figgere. L’idea è tolta dal saccu. E Pasq. il registra pur nel senso di acquistare: derivandolo dal Lat. assequor, quasi assequari, assaccari. || intr. pass. Affannarsi: acciannare.

Assaccata. s. f. L’azione del boccheggiare: boccheggiata. V. participiu. || Per strappata.

Assaccatedda. dim. Boccheggiatina. || Strappatina.

Assaccu. s. m. L’assaccari nel senso di ficcar dentro: colpo quasi figgimento. Veneziano ha: ahi chi canusciu a la manu, a l’assaccu. (Libbru di la celia).

Assaccunari. v. intr. Lo stesso di assaccari: boccheggiare, ratire.

Assaccuneddu. dim. di assaccuni e met. vale ambascia, angoscia.

Assaccuni. s. m. Que’ moti che fanno gli animali prima di morire: boccheggiamento. || dari un’assaccuni: batter la capata, morire.

Assagghiari. v. intr. ass. Impallidire per paura, o altro: allibbire.

Assaggiamentu. s. m. Assaggiamento.

Assaggiari. v. a. Gustar leggermente checchessia, per sentirne il sapore: assaggiare. || Met. Cominciar a gustare checchessia anco moralmente: assaggiare. P. pass. assaggiatu: assaggiato.

Assaggiaturi –tura. verb. Chi o che assaggia: assaggiatore –trice. || Chi esamina il titolo de’ metalli: saggiatore –trice.

Assaggiu. s. m. Assaggiamento: assaggio.

Assagurrutu di lu travagghiu. (Pasq.) Oppresso dalla fatica. Tolta l’idea dal Lat. suburratus: pieno, carco di zavorra.

Assai. avv. Assai. || ben’assai; posto avv. per più forza: assai bene. || Grandemente: di molto. || avirinni assai d’unu: somigliargli molto. || avirinni assai d’una cosa, esser quasi nella cosa, e aver quasi quella qualità, p. e. nn’avi assai di lu pazzu, più che a bastanza: troppo. || aviri assai: esser molto, molto tempo; avi assai: gli è molto, è molto tempo. || vuliricci assai: volerci molto, e si dice di tempo; e pure esprime gran difficoltà o spesa ecc. || aviri assai chi fario di fari: aver assai che fare, aver a durar molta fatica. || a fari assai: a far assai, al più al più. || assai: assai, gran tempo. || assai assai: assai bene, assaissimo. Sup. assaissimu: assaissimo.

Assaiamentu. s. m. Ardimento.

Assaiari. v. a. Incitar il cane o anco l’uomo contra alcuno: accanare, aissare (e pare metatesi di questo) aizzare, abbraccare || intr. pass. Aver ardire: ardirsi, osare.

Assaiatu. add. Accanato, aissato. || Ardito, osato. || culura assajati: accesi, avventati, vivi.

Assaiu. s. m. Prova: cimento. (Fr. essai).

Assaiuliddu. avv. dim. di assai: moltetto. (Tomm. D.).

Assalariari. (Sp. assalariar). V. salariari.

Assaliri. V. assaltari.

Assaltari, Assartari e Assautari. v. a. Dar addosso con impeto ad offendere o pigliare alcuno assaltare, questo in italiano spesso è più d’assalire, ma pure si scambiano; però non si direbbe assaltare con beffe o parole ma assalire. || Quanto l’assalto è più generale quasi circondando l’inimico: investire. || L’assaltar di fronte: affrontare. || Prov. omu assautatu è menzu pigghiatu: uomo assalito è mezzo preso. || assaltaricci la frevi ecc. assalirgli la febbre ecc. || P. pass. assaltatu: assaltato, assalito. || Investito. || Affrontato.

Assaltu, Assartu, Assautu. s. m. L’assaltare: assalto. || Quell’esercizio di studio che fanno i giocatori di scherma: assalto.

Assammarari. v. a. Porre e tener più ore i panni sudici immersi nell’acqua pura, per rammollirne il sudiciume: ammollare, metter in molle. (Car. Voc. Met.).

Assammarata. s. f. Lo ammollare: ammollata.

Assammaratizzu. add. Dicesi di cosa molto inzuppata: immollata.

Assammaratu. add. Ammollato. || met. Bagnato da pioggia, da sudore ecc. in gran copia: immollato.

Assammaratuni. add. accr. Molto ammollato. || Malconcio da pioggia: immollatissimo.

Assammaratura. s. f. L’ammollare: ammollamento. || L’acqua che rimane dall’ammollare.

Assammuzzari. V. summuzzari.

Assangatu. V. sangutu.

Assantucchiari. v. a. Nascondere con gran cautela: occultare. P. pass. assantucchiatu: occulto. I santocchi metton ogni cura ad occultar sempre le loro nefandità; di qui la nostra voce.

Assapiri. v. intr. Sapere, s’usa col verbo fari ecc. assapere.

Assapurari e Assapuriri. V. insapuriri. || V. assaggiari. || V. tastari.

Assardarisi. V. arrifaudarisi.

Assartari. V. assaltari.

Assaru. V. asara baccara. || Quella parte del dado ov’è l’uno, l’asso.

Assassinamentu. s. m. Assassinamento.

Assassinari. v. a. Assaltare nella strada i viandanti e ucciderli per derubarli: assassinare. || Per sim. d’ogni atroce danno che si faccia: assassinare.

Assassinatu. add. Assassinato. || Sopraffatto, e dicesi anco di faccende, visite ecc.

Assassinaturi. verb. m. Chi assassina: assassinatore, assassino.

Assassìniu. s. m. L’assassinare: assassinio.

Assassinu. s. m. Chi suol assassinare: assassino, s’usa anco come add.

Assassunari. v. a. Leggermente friggere: soffriggere. P. pass. assassunatu: soffritto. (Fr. assaisonner: condire).

Assassunata. s. f. Il soffriggere: soffritta.

Assassunatedda. dim. Leggera soffritta.

Assautari. v. a. assaltari.

Assecunnari. V. assicunnari: assecondare.

Assediari. v. a. Circondar coll’esercito un luogo per prenderlo: assediare. || Fig. Esser sempre attorno a una persona per conseguir checchessia: assediare. P. pass. assediatu: assediato.

Assèdiu. s. m. L’accamparsi dell’esercito in un luogo circondandolo: assedio.

Assemblèa. s. f. Adunanza alquanto solenne di più persone per trattar faccende specialmente pubbliche: assemblea. [p. 92 modifica]

Assensu. s. m. L’assentire, atto con cui si aderisce: assenso.

Assentu. V. assignamentu.

Assenza. s. f. Il non essere in un luogo: assenza.

Asseriri. v. a. Dire una cosa essere vera, con parole: asserire. P. pass. asseritu: asserito.

Asserzioni. s. f. L’asserire: asserzione.

Assessuri. s. m. Giudice dato a’ magistrati per assisterli: assessore. || È anco altro impiego municipale: assessore.

Assessu. V. ossessu.

Assèttitu. s. m. Lo assettare, accomodamento, ordine: assetto. || Prendesi pure per sedile.

Asseverantimenti. avv. Con asseveranza: asseverantemente.

Asseveranza. s. f. Costante affermazione: asseveranza.

Asseverari. v. intr. Asserire con maggior forza: asseverare.

Asseverazioni. s. f. Asseveranza: asseverazione.

Assi. s. m. Tavola segata per lo lungo dell’albero, spesso non più di tre dita, se no diventa pancone: asse.

Assiari. V. assaiari.

Assiccari. v. a. Seccare: asseccare. || Assottigliare. || Detto della farina, tornare a stacciarla: ristacciare. || Tornar a cogliere o scuotere degli alberi i frutti rimasti. || Risparmiar con eccesso: far lo stillino. || Per usar con ispilorceria o con troppa sofisticheria: stiracchiare. || Per annojare: seccare.

Assicchiarisi. v. intr. pass. Essere afflitto, smunto per dolore, fatica o inedia: stenuarsi. P. pass. assicchiatu: stenuato.

Assiccumari. v. intr. Divenir magro per fame o patimento: smagrire, dimagrare, assecchire. || Met. Struggersi, per amore o che. || Detto di pianta: seccare. P. pass. assiccumatu: smagrito, dimagrato, assecchito. || Strutto. || Seccato.

Assicunnari. v. a. Andar dietro sì nel parlare, che nel fare, come nel moto: secondare, assecondare. || Far di nuovo: ripetere, iterare. || Metter fuori la placenta: secondare. P. pass. assicunnatu: secondato.

Assicuramentu. s. m. Assicuramento.

Assicuranza. s. f. Fiducia, fidanza: assicuranza.

Assicurari. v. a. Render sicuro: assicurare. || Porre in sicuro, campare dal pericolo: assicurare. || Animare, rassicurare: assicurare. || assicurari un cavaddu; avvezzarlo a non ombrarsi: assicurarlo. || Far che una cosa non possa muoversi o guastarsi: rassodare, raffermare. || assicurari littri, mircanzii: assicurar lettere, mercanzie, dare o pigliar danaro per sicurtà delle cose. || Certificarsi: assicurarsi. || Rifl. a. assicurarisi di unu: assicurarsi di uno, porlo in luogo onde non possa fuggire od offendere. P. pass. assicuratu: assicurato.

Assicurazioni. s. f. L’atto e l’effetto dell’assicurare: assicurazione. || Contratto ove si assicura una cosa: assicurazione. || Argomento di certezza. || Fede, promessa, malleveria.

Assicutafimmini. V. fruareddu.

Assicutamentu. s. m. Inseguimento.

Assicutari. v. a. Correr dietro a chi fugge: rincorrere, inseguire. || assicutari a cu’ curri: modo prov. Persuadere a chi vuol essere persuaso. || lu latru assicuta lo sbirru: il bandito tien dietro al condannato; dicesi quando cerca o sollecita chi dovrebbe esser cercato o sollecitato. || assicutari lu granu, lo bajoccu (ed ora lu soldu): non aver un che dica due, esser povero. || assicuta fimmini – criati ecc: – donnajolo, fantajo. || t’assicuta nuddu? che c’e’i birri, Si dice a chi fa cosa precipitosamente e senza ragione. P. pass. assicutatu: rincorso, inseguito.

Assicutata. s. f. Il rincorrere: inseguimento, rincorsa.

Assiddiari. V. siddiari.

Assiddijri. V. addiiri.

Assiduamenti. avv. Senza intermissione: assiduamente.

Assiduu. add. Continuo, incessante: assiduo. || Diligente, esatto: assiduo.

Assignamentu. s. m. Ragion di credito, che si cede altrui, acciocchè se ne valga a suo tempo: assegnamento.

Assignari: v. a. Determinare, fermar una cosa, un giorno per un affare: assegnare. || Addurre, allegare: assegnare. || assignari la lizioni: assegnarla. P. pass. assignatu: assegnato.

Assignazioni. s. f. L’azione dell’assegnare e la cosa assegnata: assegnazione.

Assignu. s. m. Assegnamento: assegno.

Assignuratu. V. accavaliratu. || Contegnoso.

Assignurinatu. V. alliddatu.

Assimigghiamentu e Assumigghiamentu. s. m. Assomigliamento.

Assimigghianza e Assumigghianza. L’assomigliare: assomiglianza. || Somiglianza.

Assimigghiari, Assimigliari e Assumigghiari. v. a. Far simile,riguardar come simile o in quanto simile: assomigliare, assimigliare.|| Esser simile: somigliare. || Prov. pampina assimigghia a trunzu; per dire che due cose sono simili. || nuddu si pigghia chi nun s’assumigghia: chi si piglia si somiglia. P. pres. assimigghianti: assomigliante, somigliante. P. pass. assimigghiatu, assimigliatu e assumigghiatu: assomigliato, somigliato.

Assimigghiu e Assumigghiu. s. m. Somiglianza, ritratto: assomiglio.

Assiminzari. v. a. T. agr. Cacciar il seme del lino, pestandolo.

Assiminzatu. add. Biada che per molto seme si fa spessa e fitta: forse cestito.

Assimmulari. V. insimmulari.

Assimpicamentu. s. m. Il sincopizzare, svenimento.

Assimpicari. v. intr. Patir di sincope, svenire, smarrire gli spiriti: sincopizzare. È metatesi di assincupari. P. pass. assimpicatu: sincopizzato.

Assincupamentu, Assincupari. V. assimpicari e derivati.

Assinicatu. V. assitatu.

Assinnari. V. cunsignari. È alla maniera latina assignare che valea tale.

Assinnatamenti. avv. Con senno: assennatamente.

Assinnateddamenti. avv. dim. Sarebbe in italiano: assennatinamente (che non è ne’ vocabolarii).

Assinnateddu. add. dim. Assennatino. (Ma manca ne’ vocabolari italiani).

Assinnatissimamenti. avv. Con assennatezza: assennatissimamente.

Assinnatizza. s. f. Senno, giudizio: assennatezza. [p. 93 modifica]

Assinnatu. add. Pien di senno, savio: assennato. Sup. assinnatissimu: assennatissimo.

Assinnatuni. add. accr. Molto assennato.

Assinnicari. Assindacare. V. sinnacari.

Assintarisi. v. intr. pass. T. leg. Mettersi in grado di percepire un credito sopra quanto è dovuto al suo debitore. || Iscriversi soldato: arrolarsi (Sp. asentarse).

Assintatu. add. da assintari. || dari pri assintatu: dare per certo. || Detto di abito, calzare e simile: giusto o giusto alla vita, che torna bene.

Assintinarisi. v. intr. pass. Corrompersi e puzzar di sentina.

Assintinatu. add. da assintinari. || Detto del vino quando piglia sapore di sentina, proveniente dal vaso: forse incerconito.

Assintumari. V. assimpicari e derivati.

Assinziu-ponticu. s. m. T. bot. Pianta medicinale amara: assenzio pontico. Artemisia pontica L. || assinziu ponziu o cu oduri di canfara. Artemisia camphorata L. || assinziu romanu: assenzio romano. Artemisia absinthium.

Asciòma. s. m. Massima, proposizione stabilita e incontrastabile: assioma.

Assipalamentu. s. m. Assiepamento.

Assipalari. v. a. Chiudere di siepe: assiepare. P. pass. assipalatu: assiepato. Da sipala V.

Assirinari. v. a. Far rinfrescar una cosa dalla brezza: far abbrezzare. P. pass. assirinatu: abbrezzato.

Assiringatu. add. Detto per ispregio ad uomo magro, lungo, che a Firenze direbbero: birignoccolo. || Detto di voce: stridula.

Assissuri. V. assessuri.

Assistamentu. s. m. Assestamento.

Assistari e Assestari. v. a. aggiustar appunto,

quasi colle seste: assestare. || Rifl. a. Adattarsi al giusto, ridursi al dovere: assestarsi. || assistarisi lu ciriveddu: far senno. P. pass. assistatu: assestato.

Assistateddu. add. dim. Un po’ assestato.

Assistenti. add. Che assiste: assistente. || Titolo di impiego in molte amministrazioni: assistente.

Assistenza. s. f. Lo assistere: assistenza. || Gli ultimi soccorsi religiosi che si dànno a’ moribondi: conforto. || Il soprastare ad alcuno perchè faccia il suo dovere, vigilanza, assistenza.

Assistimari. V. sistemari.

Assìstiri. v. intr. Ritrovarsi, star presente: assistere. || Ajutare, e porta l’idea della presenza continua: assistere. || E si dice del confortare i moribondi o i condannati a morte: assistere. || Per far il ministro a chi abbia in chiesa i divini ufficii: ministrare. P. pass. assistutu: assistito.

Assitàri. v. a. Indur sete: assetare. || Accender od eccitar desiderio di alcuna cosa: assetare. || v. intr. Aver sete: assetare.

Assitatu. add. Che ha o patisce sete: assetato. || Met. Desioso: assetato.

Assittaloru. V. assittaturi.

Assittamentu. s. m. L’assettare: assettamento. || T. arch. Lo sforzo che fa la fabbrica per portarsi al centro col proprio peso: assettamento.

Assittari. v. a. Metter a sedere. || Metter in assetto: assettare. || Rifl. a. Sedere, sedersi, assettarsi. || Trovar il sodo col proprio peso, detto di fabbriche: assettarsi. || Detto di calzari, abiti ecc. star acconciamente in dosso, all’occhio: tornare, tornar bene, esser giusto. || intr. ass. Esser a proposito, quasi indispensabile: calzare. || Presso agli artisti, essere situato al suo posto, e non potere star altrove acconciamente. P. pass. assittatu: seduto. || Assettato. || Giusto.

Assittata. s. f. Il sedere.

Assittatedda. dim. Il sedere per un tantinetto.

Assittatura. s. f. Assettamento: assettatura.

Assittaturi. s. m. Quel muro a sedile a piè della facciata della casa: muretto, muricciolo. || Se è fatto di legno, ferro ecc: sedile, scanno, panca da sedere ecc. || Quella parte di mezzo nelle barche, nella quale seggono i passeggieri: trasto.

Associabbili e Assuciabbili. add. Inchinato ad associarsi: associabile. || s. f. Cosi chiamano anco certa spezie di carrozza.

Associamentu. s. m. Lo associare o associarsi.

Associari e Assuciari. v. a. Unir in compagnia, società: associare. || Rifl. a. Unirsi in società: associarsi. || assuciarisi a un’opera: associarsi a un’opera, obbligarsi o prenderla pagando secondo patti.

Associatu. add. Associato. || Per socio.

Associaturi. s. m. Chi associa: associatore.

Associazioni. s. f. Il formar una unione, società e la società formata: associazione. || T. libr. L’obbligazione di prender un’opera, secondo i patti, e l’opera stessa: associazione.

Assòciu. V. associazioni.

Assodamentu e Assudamentu. s. m. Assodamento.

Assodari e Assudari. Far sodo e duro checchessia: assodare. S’usa anco rifl. a. || Met. Stabilire, fermare: assodare. || Perpetuare. || intr. pass. Far senno, non distrarsi dalle sue applicazioni. P. pass. assudatu: assodato.

Assodatissimu. add. sup. Assodatissimo.

Assolutamenti e Assulutamenti. avv. Determinatamente: assolutamente.

Assolutìsmu e Assulutismu. s. m. Dispotismo.

Assolutissimamenti e Assulutissimamenti. avv. sup. Assolutissimamente.

Assolutista. s. m. Chi opera secondo la propria volontà, senza legge: dispotico.

Assolutòriu. add. Che assolve: assolutorio.

Assolutu e Assulutu. add. Libero non pagato: assoluto. || Non limitato, non frenato da legge: assoluto, despota. || Finito, compiuto, risoluto: assoluto. Sup. assolutissimu e assulutissimu: assolutissimo. V. assulvutu in assolviri.

Assoluzioni. s. f. L’assolvere: assoluzione.

Assòlviri. v. a. Liberar dall’accusa per sentenza giudiziale: assolvere. || Finire, dar compimento: assolvere. P. pass. assulvutu, assurvutu, assoltu e assolutu: assoluto, assolto.

Assortu. add. Profondamente immerso in qualche pensiero, e quasi alienato da’ sensi: assorto.

Assu. s. m. Ne’ dadi e nelle carte da giuoco è l’uno: asso. || mancari d’un assu: mancar poco.

Assubbagghiari. V. tùnniri.

Assubbitamentu. s. m. Sopravvenimento. || Sorpresa. [p. 94 modifica]

Assubbitari. v. intr. Arrivar improvvisamente, sopravvenire: sopraggiugnere. || Acchiappare o côrre all’improvviso: sopraggiugnere. P. pass. assubbitatu: sopravvenuto, sopraggiunto.

Assuccarari. v. a. Dare, porre alla tortura con fune: collare. Da succaru. || T. art. Trarre pian piano le funi che reggono qualche peso finchè si situi al suo posto. || T. magn. Stringere con vite o simili: avvitare. || Tenere alcuno lungo tempo dubbioso, in affanno: tener in bistento. P. pass. assuccaratu: collato, avvitato.

Assuciari. V. associari.

Assuefàri e Assuifàri. v. a. Far prender l’abito di una impressione: assuefare. || Rifl. a. Assuefarsi. P. pass. assuefattu: assuefatto.

Assuefazioni. s. f. L’assuefare: assuefazione.

Assuffundari. v. a. Soffondare. V. affunnari.

Assugghiari. V. assaiari.

Assuggittàbbili. add. Che può soggettarsi: soggettabile.

Assuggittamentu. s. m. Suggettamento, soggettamento.

Assuggittari. v. a. Far soggetto: suggettare, soggettare, assoggettare. || Rifl. a. Rendersi suggetto: suggettarsi. || Essere sovente afflitto e travagliato da periodica infermità. P. pass. assuggittatu: suggettato.

Assuggittiri. V. assuggittari.

Assulacchiari. V. assulicchiari.

Assulamentu. s. m. Lo appianare: appianamento. || Per distruzione.

Assulari. v. a. Far piano, uguale come un suolo: appianare. || Rovinare fino al piano della terra: appianare. || assulari ’na strata: met. battere di continuo una strada. || Per distruggere. || Disporre a suolo a suolo o a strato (Spat.) P. pass. assulatu: appianato.

Assulaturi. s. m. T. pett. Strumento a sega dei pettinagnoli: pianettone.

Assuldari. v. a. Pigliar a soldo, far soldati: assoldare. || Far partito, far seguaci: assoldare. P. pass. assuldatu: assoldato.

Assulicari. V. assulicchiari.

Assulicchiari. v. a. Porre al sole una cosa: soleggiare. || intr. pass. Star al sole: soleggiare.

Assulicchiata. s. f. Lo star esposto al sole: soleggiata, solata.

Assulicchiatedda. dim. Breve solata.

Assulicchiatu. add. Soleggiato, assolato. || terra assulicchiata: terra assolatìa, esposta al mezzodì.

Assumigghiari. V. assimigghiari e derivati.

Assumiratu. add. Per dispregio a chi tenga del somiero: somarello, moccicone, buacciolo.

Assùmiri. v. intr. Pigliar sopra di sè la cura, la responsabilità ecc. assumere. P. pass. assuntu e assumutu: assunto.

Assummari. v. a. Raccorre e unire i numeri: sommare, assommare. || intr. Far la somma: sommare || quantu assumma stu cuntu? quanto somma? || la cosa assumma tantu: la cosa monta tanto. || la spisa assumma: monta troppo, detto così assolutamente. || Detto di un’opera che va avanti: progredire. || Detto di debiti: crescere, montare. || Venir su, venir a galla. E Dante usò: assummare per innalzare, portar al sommo. || Per salire, montare. || Per venire inaspettatamente e quasi tutto a un tratto: sopravvenire. (Sp. asomar: spuntare, venire). || Uscir fuori che fa l’acqua da sotto terra: scaturire. || Ripianarsi della carne prima di cicatrizzare. P. pass. assummatu: sommato. || Progredito. || Venuto a galla. || Montato. || Sopravvenuto.

Assummatura. s. f. Dicesi del venir in su delle nuvole, che sogliono cagionar procelle: rabbuffamento.

Assuntu. s. m. Cura, impegno, impresa: assunto. || Argomento, asserzione: assunto.

Assunzioni. s. f. L’assumere e propr. promozione, esaltazione: assunzione. || La salita di Maria al cielo e il giorno in cui ne ricorre la festa: assunzione.

Assupirchiari. V. suvirchiari.

Assuppamentu. s. m. Inzuppamento.

Assuppari. v. a. Intingere in cosa liquida materie che possan incorporare: inzuppare. || Rifl. a. Impegnarsi, incorporar in sè l’umido: inzupparsi. || intr. Tirar a sè l’umido che è in checchessia, rasciugandolo: suzzare. || Attinger notizie da chi non dovrebbe dirle, o con artifizio o casualmente: spiare, sottrarre, dar intorno alle buche ad uno.

Assuppatu. add. Inzuppato. || Suzzato. || Bagnato dalla pioggia – dal sudore: immollatomolle di sudore.

Assuppa-viddani. Acqua minuta e continua, non soluta curare, ma che pur immolla: pioggerella, spruzzaglia.

Assuppilatu. add. Asciutto d’umore: disseccato. || Assetato.

Assuppliri. (Rau) V. suppliri.

Assurbimentu. s. m. Assorbimento.

Assurbiri. v. a. Attrarre, ricever i fluidi; ingojare, inghiottire: assorbire. P. pass. assurbutu: assorbito.

Assurcari. V. surcari.

Assurdari. V. insurdiri.

Assurdu. s. m. Giudizio o proposizione contraria al vero, o al possibile: assurdo.

Assurdu. add. Che non può stare, che ripugna ne’ termini: assurdo.

Assurtatu. V. asciurtatu.

Assurtimentu. s. m. Collezione di cose ordinate per genere o specie: assortimento.

Assurtiri. v. a. Scerre, distinguere, ordinar a sorta: assortire. P. pass. assurtitu e assurtutu: assortito.

Assurtitu e Assurtutu. add. Fornito, contenente tutto l’assortimento: assortito.

Assussari V. assajari.

Assustari. v. a. Dar noja: annojare, importunare.

Assuttigghiamentu. s. m. Lo assottigliare, e nelle scienze vale, perfezionamento: assottigliamento. || Sottigliezza, ingegno. || assuttigghiamentu di cori: noja, tribolazione. || Avarizia: tegnenza, tenacità.

Assuttigghiari. v. a. Fare, ridurre sottile: assottigliare. || assuttigghiari lu ciriveddu: aguzzar l’ingegno, lambiccarsi il cervello || intr. pass. Scorgere ogni minuzia, preveder tutto e quasi l’invisibile: sottilizzare, ghiribizzare. || Usar parsimonia. || Soffrir patema, star malinconico: ammalinconire. || Scemare. P. pass. assuttigghiatu: assottigliato. || Sottilizzato, ghiribizzato. || Ammalinconito. || Scemato.

Assuttilari. V. assuttigghiari. [p. 95 modifica]

Assuttilatu. V. assuttigghiatu in assuttigghiari. || malu assuttilatu, magro, debole: stento, scriato.

Assuttirrari. v. a. Mettere sotterra, sepellire: sotterrare. || Per sim. Ogni cosa che la si riponga sotterra, o che la si ricopra con checchessia: sotterrare. || assuttirrari ad unu: conquiderlo, opprimerlo, avvilirlo. P. pass. assuttirratu: sotterrato.

Assuzzari. v. a. T. mur. Far uguale, pari: pareggiare. || Rifl. a. Aggiustarsi. P. pass. assuzzatu: pareggiato. || Aggiustato.

Asta. s. f. Legno sottile e lungo per diversi usi: asta. || Antica arma da guerra: asta. || Quella parte di carattere in linee rette che pur dicesi astiatura: V. asta. || asta di zimmili, mazza che si frappone alle due parti della soma per agevolar il somiero. || asta di carrozza, carrettu: timone. || Quei due bastoni alle due estremità della rete da uccelli che tengono stesa essa rete e la fanno alzare ecc. staggi. || asta di lu catinazzu, ferro bucato, messo nel manico del chiavistello, o affisso in checchessia per ricevere la stanghetta: boncinello. || mettiri all’asta: metter all’asta, all’incanto. || secunnu è l’asta, porta la bannera: qual gamba tal calza, far le cose proporzionate. || asta di l’anìmulu: costola, staggio. || asta di lu paracqua: bastone. || asti di l’ucchiali: le stanghette (An. Cat.). || asta di trapànu, ferro incastrato nella palla del trapano: fusto. || Ed è anche un succhiello con manico piegato ad arco: menarola.

Astanti. add. e pur sost. Chi assiste, è presente: astante.

Astata. s. f. Colpo d’asta: astata (Crusca).

Astèdda. s. f. Pezzi di legno informe, com’è tagliato dalla scure per bruciare: toppo, schiappa, sprocco, rocchio. Quasi piccola asta. || Prov. siccu comu ’n’astèdda: asciutto come un’aringa.

Astèmiu. add. e s’usa sost. Che non bee vino: astemio.

Astèniri. V. astinirisi.

Astèrgiri. v. a. Lavare, purificare: astergere. P. pass. astersu: asterso (Mort.).

Asteriscu. s. m. T. stam. Stelletta, segno che si pone nelle scritture: asterisco.

Astiari. v. a. Invidiare, avere astio: astiare. P. pass. astiatu: astiato.

Astiatura. V. astiggiatura.

Asticedda. dim. d’asta: asticella.

Astiggiatura. s. f. L’esercizio dell’asteggiare, e le aste del carattere: asteggiatura.

Astili. s. m. Legno dell’asta: astile.

Astimari. V. gastimari.

Astinenti. add. Che si astiene, e posto assolutamente, che usa temperanza intorno ai cibi: astinente.

Astinenza. s. f. Virtù che ci porta a raffrenar l’appetito di checchessia: astinenza. || Temperanza intorno ai cibi: astinenza. || Temperanza nel modo di vivere: astinenza, continenza.

Astinìrisi. v. intr. pass. Non cercare, usare temperatamente di una cosa: astenersi.

Astittari. V. aspittari.

Àstiu. s. m. Invidia, odio amaro e vile: astio. || ad astiu. posto avv. Ad astio.

Astiusu. add. Che sente astio: astioso. (A. V. ital. astiuso. Dante).

Astracatu. s. m. Suolo o pavimento di terrazzo o di luogo scoperto: battuto (come se si volesse dire lastricato).

Astracheddu. dim. d’astracu: terrazzino.

Àstracu. s. m. Parte della casa alta, scoperta e aperta da una o più parti: terrazza (Tomm. D.), altana. || astracu cuvertu: loggia coperta, sopra gli edificî, che serve per asciugare o per vedere più spaziosamente pur difendendosi dal sole: terrazzo. || Modo avv. avirili all’astracu, o tutti all’astracu: montar in rovello, essere fortemente adirato. || vidirisilla di l’astracu: starsi lontano a vedere, senza paura di entrarci, parlando di cosa che dispiaccia o sia paurosa. Pasq. accennando poter venire dal Gr. λος e dal Lat. stratum ammette analogia col lastrico; invero a Lucca dicono àstraco il lastrico.

Astracuni. acc. Terrazza grande: terrazzone.

Astraìri. v. a. e intr. pass. Ritirare, segregare: astraere, astrarre.

Astrattu. s. m. V. estrattu.

Astrattu. add. da astraìri: astratto. || Qualità considerata separatamente dal soggetto e s’usa pur sost.: astratto.

Astrazioni. s. f. Certa operazione neutrale per cui in un soggetto o idea si consideran alcune parti o una sola: astrazione. || Alienazione della mente da’ sensi; fissa applicazione a checchessia: astrazione.

Astrincenti. add. Che astringe: astringente. || argumentu astrincenti: argomento efficace, che ha forza.

Astrìnciri. v. a. Stringere, costringere: astringere. || Detto di medicine, che han virtù di costipar il ventre: astringere. P. pass. astrinciutu: astretto.

Astroiti. s. f. T. min. Spezie di pietra figurata che somiglia ad una stella: astroite.

Astròlacu. s. m. Professore di astrologia: astrologo. || Il volgo intende così quegli che gira per indovinar la ventura: zingano.

Astrologgìa. s. f. Dottrina degli astri: astrologia. || Quell’arte chimerica per cui crede altri indovinar checchessia: astrologia. || astrologgia longa. T. bot. Pianta medicinale: aristolochia lunga, erba de’ poponcini. Aristolochia longa L. || astrologgia rotunna: astrologia, aristolochia rotonda. Aristolochia rotunda L. || astrologgia tenui: aristolochia sottile, pistolochia. Aristolochia clemalitis L.

Astrològgicu. add. Pertinente ad astrologia: astrologico.

Astronomìa. s. f. Scienza che tratta de’ movimenti celesti, dei fenomeni che si osservano nel cielo, e di tutto ciò che ha relazione agli astri: astronomia.

Astronomicamenti. avv. Per via di astronomia: astronomicamente.

Astronòmicu. add. Pertinente ad astronomia: astronomico.

Astrònomu. s. m. Professore di astronomia: astronomo.

Astru. s. m. Corpo celeste, stella o cometa ecc. astro.

Astrùsu. add. Più che recondito e difficile a trovarsi: astruso. Sup. astrusissimu: astrusissimo.

Astùcciu. V. stucciu.

Astùri. s. m. T. zool. Uccello di preda più grande [p. 96 modifica]dello sparviere, grigio bruno, piedi gialli: astore. Falco gentilis L.

Astutacannili s. m. Arnese di latta configurato a cono, per ispegnere i lumi: spegnitojo. || Fig. Sagrista.

Astutamenti. avv. Con astuzia: astutamente.

Astutari. v. a. Estinguere, smorzare il fuoco, il lume ecc: spegnere. || Met. Di tutte le cose cui si tolga la vita, il moto ecc: spegnere. || astutari la siti: spegner la sete, estinguerla. || astutari la frevi: spegnere la febbre, cacciarla. || astutari ’na liti: comporsi, por fine a una lite. || astutari li mecci ad unu: spegner alcuno, stecchirlo, ucciderlo. P. pass. astutatu: spento (A.V. ital. stutare. Dante nelle canzoni: E la cui vita a più a più si stuta).

Astutaturi. s. m. Arnese da spegnere V. astutacannili.

Astutaturi –tura –trici. verb. Chi o che spegne: spegnitore –trice.

Astutazzu. add. pegg. di astutu: astutaccio.

Astutu. add. Che ha astuzia: astuto. Sup. astutissimu: astutissimo.

Astùzia. s. f. Arte e attitudine a trovar ripieghi, ad ingannare o a preveder gl’inganni: astuzia.


Supplemento

[p. 1130 modifica] [p. 1131 modifica] [p. 1132 modifica] Asari. V sarvari. || V. ausari.

Ascaloi. s. pl. Foglie secche dello aloe ridotte come legno (Da asca e aloi).

Ascessu. s. m. Tumore contenente marcia, postema: ascesso.

Ascinu. s. m. T. zool. Sorta di pianta: anagiride, fava-lupina. Anagyris foetida L.

Asciunnari. V. assajari.

Asciurbari. V. annurvari.

Asciuttu. || vinu asciuttu: vino asciutto (Pal. Voc. Met.).

Ascuntrari. V. scuntrari.

Asempiu. V. esempiu.

Asfissìa. s. f. T. med. Intermissione subitanea del polso, della respirazione e d’ogni sentimento: asfissìa.

Asfissiarisi. v. intr. pass. Patire asfissia.

Asfissiatu, Asfìtticu. add. Colto da asfissìa: asfìttico.

’Aspa. V. gaspa § 2.

Asparu, Aspira. V. àspidi. || fari lu friscu di l’aspira, far un fischio continuo e molesto.

Aspruni. accr. di aspru.

Assà. V. assai.

Assaiari. || culuri chi assaia, troppo vivo: colore che avventa (Tomm. D.).

Assappanarisi. V. vagnarisi.

’Assari. Aferesi di lassari.

Assèntiri. V. sentiri. Ma in poche dizioni, come p. e. fari assentiri, far sentire, far sapere.

Assèttitu. Lo sforzo che la la fabbrica per assettarsi: assetto.

Assiccari. V. insicchiri.

Assiccu. Modo di dire. taliari a siccu, guardare con soggezione e tema.

Assicutaparrini. V. varra.

Assempiu. V. esempiu.

Assièmula. V. nsemmula.

Assiggiari. V. A., Assijari. V. assediari.

Assimigghiari, Assimigliari. Per raffigurare.

Assincirari. v. a. Accertare, certificare.

Assinnari. v. a. Rinsavire: assennare.

Assintinari. V. ammargiari.

’Assira. V. gassina e simile.

Assistata. s. f. Lo assestare: assestata.

Assistatedda. dim. Assestatina.

Assistatina. V. assistata.

Assistinziedda. dim. di assistenza: assistenziuola (Tomm. D.).

Assistuta. V. assistenza.

Assittateddu. dim. del part. assittatu.

Assuccurriri. V. succurriri.

Assularari. V. inastracari. || Far solajo, pavimento: pavimentare.

Assulicchialoru. add. Di terreno esposto al sole: aprico, solatio, assolatìo.

Assumbru. V. orruri (Rocca) (Dal fr. soinbre).

Assumbrusu. add. Funesto, spaventoso.

Assurvizzioni. V. assoluzioni.

Asta. T. agrim. Asta lunga che serve a misurare le lunghezze sul terreno: pertica (Perez).

Astiusazzu. pegg. di astiusu: astiosaccio (Guerrazzi).

Astiuseddu. dim. di astiusu.

Astracu. || vidirisilla di l’astracu: uscirne al pulito, star sul noce.

Astragalu. V. stragalu.

Astrigneddu sarvaggiu. s. m. Sorta di pianta. Prunus spinosus.