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Pagina:Bartoli - Dell'uomo di lettere II.djvu/174

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B

Bellezza del corpo: non esser’argomento, onde si tragga bellezza d’ingegno|||

C

Capo: di gran mole, stimato capevole di grand’ingegno|||
Censurare per mal costume gli scritti altrui: quanto sia indegna cosa|||
Colombo: scopritore dell’Occidente|||
Componimenti: proprj, deono soggettarsi alla correzione di qualcuno|||
Componimenti di bravi Scrittori, servono d’esemplare per chi meno sa|||
Concetti: si deono scegliere e usare come le gioje; che sieno vere e a lor luogo|||
Condannare gli seritti altrui: nasce molte volte da non intenderli|||
Corpi: esser di fattezze qual’è di genio l’anima che li abita, opinione d’alcuni|||
Corte: d’Uomini letterati, è gloria del Principe|||
Di Dionigi Tiranno, mutata di macello d’uomini in Academia di Filosofi|||
Corti aperte a bestie e a buffoni, chiuse a’ Letterati|||
Costellazioni d’imagini impudiche, indegne del Cielo|||
Cristoforo Sceiner: lodato per lo scoprimento e teoria delle macchie del Sole|||

D

Difficoltà che s’incontrano da chi cerca cose nuove nelle Scienze|||
Diletto che si cava dalla cognizione de’ Cieli|||
Diogene nella botte: più fuggito come maldicente, che seguitato come Filosofo|||
Poverissimo, ma più ricco d’Alessandro|||
Dir male d’altrui; quanto ad alcuni sia gustoso|||
Discorso umano: poco può nelle cose della Fede per intenderne il vero|||

E

Elena: dipinta da Zeusi, ammirata da Nicostrato|||
Errore di chi applica alle Lettere chi non ha nè genio nè ingegno per esse|||
Esilio: all’uom savio non è perdita, ma guadagno|||