Pagina:Guicciardini, Francesco – Storie fiorentine dal 1378 al 1509, 1931 – BEIC 1849436.djvu/399

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dini, 2 5 : uno degli esaminatori di Iacopo de’ Pazzi, 36; commissario a difendere Monte San Savino, 40; commissario a Pisa con Iacopo Guicciardini—viene verso il Poggio, 44; commissario contro i senesi, 45; degli undici ambasciatori che ottengono dal Papa la revoca delle censure, 54; commissario a Ferrara sconsiglia il duca Ercole di lasciare la cittá investita dal Sanseverino, 57; commissario contro Pietrasanta

— si ammala e muore a Pisa, 62; ricordato, 79.

Gianfígliazzi Iacopo, accompagna Piero de’ Medici al colloquio con Carlo VIII, 95; citato per la congiura di Piero, non compare, 139; di quelli che incitati dal Sederini si oppongono alla cessione dell’arcivescovado, 305-6.

Gianni Tommaso, della signoria durante il processo del Savonarola, 156.

Giano della Bella, ricordato, 4.

Giglio Giampaolo, ambasciatore dei lucchesi a Firenze. 314; confinato da Lucca per l’accordo fatto con Firenze, 318.

Ginori Gino, fautore del Savonarola, 124.

Giorgio Benigno, insegna a Firenze, 76

Giovan Francesco da Tolentino, partecipa alla congiura de’ Pazzi, . 34 .

Giovanni da Tignano, arrestato e condannato al carcere perpetuo

— suo vano appello al Consiglio grande, 125-6.

Giovanni (ser) di ser Bartolomeo da Pratovecchio, in gran favore presso Lorenzo, 79; le sue case
non saccheggiate, 98; il Savonarola lo salva da morte, 107.

Giovanni Giovan Battista di Francesco di Tommaso, gonfaloniere di giustizia, 231.

Giovanni [di] Niccolò di Domenico di Cambio, dei Signori, contrario all’appello dei condannati per il complotto di Piero de’ Medici, 142.

Girolaini Francesco, contrario all’appello dei condannati nel complotto per Piero de’ Medici, 142; degli ambasciatori a Giulio II, 268.

Giugni Andrea, ricordato, 135.

Giugni Bartolomeo, de’ venti accoppiatori per la riforma del governo fiorentino, 106; ostile al Savonarola, 123.

Giugni Bernardo, ambasciatore a Milano dopo la morte di Francesco Sforza — scrive a Firenze domandando un prestito per Milano, 16.

Giugni Pippo, della signoria creata dopo l’arresto del Savonarola, 15Ó.

Giulio II, sua elezione, 267; trattiene prigioniero Cesare Borgia, 2ÓS; sua intesa con Ascanio Sforza — lo assolve dal giuramento di tornare in Francia, 274; sua irritazione contro i veneziani—si muove per riconquistare Bologna — prende Perugia — chiede aiuto a Firenze, 290; scomunica i Bentivogli e riconquista Bologna, 291; avuto avviso della venuta del re di Francia torna a Roma, 292-3; richiesto di aiuto dai ribelli di Genova, 294; suo segreto rammarico per la resa di Genova, 295; manda un suo le-