Pagina:Guicciardini, Francesco – Storie fiorentine dal 1378 al 1509, 1931 – BEIC 1849436.djvu/405

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secondo i patti, sia de’ veneziani, 190; sue trattative con Firenze — viene in Italia, — dopo molte difficoltá stringe accordo con Firenze, 191 ; aiuta Cesare Borgia a conquistare Imola e Forlí, 193; ricordato, 195; si prepara a recuperare Milano, aiutato di denari da Firenze, 196; Firenze lo richiede di mandar gente per l’impresa di Pisa, 198; trattative, 198-199; manda un esercito per aiutare Firenze a prender Pisa, 199; dissidio fra il re e Firenze — richiama i suoi, tenendo Pietrasanta che poi vende a Lucca, 201; tratta aspramente l’ambasciatore fiorentino — è sospettato autore della incursione del Valentino — si accorda con Spagna per dividersi il regno di Napoli, 214; sua opera perché abbia luogo il matrimonio di Lucrezia Borgia con Alfonso d’Este— suoi accordi con Massimiliano e Filippo di Borgogna — sua cattiva disposizione contro Firenze che cerca placarlo, 21 ó; le trattative di Firenze con Massimiliano lo inducono a stringere l’accordo, 21^: ricordato, 221; irritato per i fatti di Arezzo ordina che si aiutino i fiorentini, 227-8; sue proteste e minaccie al Papa, ai Vitelli, agli Orsini e a tutti gli avversari di Firenze, 228; ricordato, 230, 231; scende in Italia — ad Asti riceve gli oratori fiorentini, 232; manda mons. de la Tremouille in Toscana, 233; costringe Vitellozzo a restituire tutto, ma esige da Firenze diversi pagamenti, 234; a Milano riceve quasi tutti i signori d’Italia, 235; richiesto
da Firenze di lasciare truppe in Toscana — torna in Francia, 247; suo sdegno contro Vitellozzo — suo accordo col Valentino e col Papa, 249; Firenze attende la sua decisione dopo che il Valentino ha perso Urbino, 252; ricordato, 254, incarica Chaumont di dare aiuto al Valentino, 255; Firenze aspetta sue decisioni prima di accordarsi col Papa, 257; persuade Firenze ad assoldare il Bali di Caen, 258; si accinge a recuperare il regno di Napoli — suo urto col Papa e Valentino — successivo accordo, 259; diffidando dei Borgia disegna una unione degli stati toscani con Bologna — fa tornare il Petrucci a Siena, 260; manda un esercito in Italia — cerca di prevenire l’accordo del re di Spagna dei veneziani e dei Borgia, 261; dopo le vittorie spagnole decide di intervenire di persona in tutte le imprese, 209; gravemente malato, sposa la figlia al duca di Angoulème, 274; sua guarigione, 276; fa lega con Ferdinando e gli cede ogni diritto sul regno di Napoli, 2S9; promette aiuto a Giulio II, 290; vantaggi che gli dá la morte di re Filippo — annunzia al Papa la sua venuta in Italia, 292; suo intervento nei fatti di Genova — viene in Italia, 294; Genova gli si arrende — timore che di lui hanno i veneziani, 295; per non tirarsi addosso i veneziani e i tedeschi, lascia l’Italia dopo aver visto a Savona il re di Napoli, 296; suoi preparativi contro la minaccia tedesca, 297-8; ricor-