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<div style="font-family:Georgia,Times New Roman,Times,serif; text-align:justify">Para Zironi, l’ultimo fraticello rimasto fra le rovine del convento di Monte Nieddu, scendeva tranquillo il sentieruolo della foresta, andando a cercarsi da vivere poichè nessuno più pensava a portargliene lassù. |
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Tutti oramai credevano che gli avanzi del convento fossero stati già diroccati per ordine di uno speculatore che tagliava le foreste di Monte Nieddu: fino a qualche mese prima solo un pastore si ricordava di frate Gerolamo ancora vivo e svelto lassù come la lucertola fra le rovine, e ogni tanto andava ad assistergli la messa e gli recava in dono un vaso di latte cagliato o un pezzo di ricotta avvolto nell’asfodelo; ma negli ultimi tempi anche i pastori erano stati cacciati dalla foresta e la primavera piovosa e ventosa aveva portato la carestia nel convento. |
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Para Zironi coltivava nel suo orticello patate, cipolle ed altri ortaggi delicati che tremavano e si bucavano ad ogni soffio d’aria: ma l’olio e il pane? Anche San Francesco non aveva mai sdegnato l’olio e il pane.</div> |
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25 dicembre
Tre croci di Federigo Tozzi (1920)
— Niccolò! Déstati!
Quegli fece una specie di grugnito, bestemmiò, si tirò più giù la tesa del cappello; e richiuse gli occhi. Stava accoccolato su una sedia, con le mani in tasca dei calzoni e la testa appoggiata a uno scaffale della libreria; vicino a una cassapanca antica, che tenevano lì in mostra per i forestieri, tutta ingombra di vasi, di piatti e di pitture.
— Ohé! Non ti vergogni a dormire! È tutta la mattina! Fai rabbia!
Niccolò, allora, si sdrusciò forte le labbra e aprì gli occhi guardando il fratello.
— Ma che vuoi? Io, fino all’ora di mangiare, dormo!
— Volevo dirti che io devo andare alla banca! Stamani, c’è un rinnovo.
Niccolò fece una sbuffata e rispose:
— Vai! C’era bisogno di destarmi?
— Alla bottega chi ci bada?
— A quest’ora, non viene nessun imbecille a comprare i libri! Vai! Ci bado io!1 gennaio
La capanna dello zio Tom di Harriet Beecher Stowe (1853), traduzione dall'inglese di Anonimo (1871)
Abbiam detto, per convenienza, due gentlemen; ma uno di essi, osservato attentamente, non dimostrava di appartenere a questa classe. Piccolo, tozzo, di lineamenti grossolani, vulgari, affettava quel piglio borioso che è tutto proprio di uomo plebeo, il quale ambisce farsi innanzi nel mondo sociale. Era molto ben in arnese; portava un corpetto di gala screziato, una cravata azzurra, tempestata di punti gialli, composta con un nodo colossale, in armonia perfetta col complesso della persona. Le sue mani, larghe e tozze, splendean di anelli; una massiccia catena d’oro, che finiva in gran volume di ciondoli d’ogni colore, e che egli, nel calore del discorso, solea agitar per vezzo, con evidente soddisfazione, gli pendeva da un orologio d’oro. Il suo parlare, non troppo scrupoloso della grammatica di Murray, si condia tratto tratto di espressioni tali, che, per quanto amiamo esser veridici, non ci indurremo a trascrivere.
8 gennaio
L'arte distillatoria di Pietro Andrea Mattioli (1681)
22 gennaio
Sopra le vie del nuovo impero di Enrico Corradini (1912)
La nuda cronaca di ieri e di ier l’altro ha in sè la sua storia e la sua poesia. Nulla è da aggiungere alla nuda cronaca dei due giorni in cui il parlamento ha approvato il decreto per l’annessione della Libia. Fu approvato un decreto? Si discusse di Tripoli e dell’impresa? Si celebrò piuttosto la nuova apoteosi della nazione nella nuova concordia di tutta la patria: del governo col parlamento, del parlamento col paese; nella nuova concordia di tutta la famiglia italiana, consacrata nel sangue de’ figli che combattono in Affrica. Non furono due giorni di discussione, furono due giorni di felicità nazionale, epica, prorompente dall’epica della guerra e della conquista.
La cronaca è breve.
Ier l’altro, quando il ministero con alla testa l’on. Giolitti apparve nell’aula, tutta l’assemblea, tutte le tribune balzarono in piedi e scoppiarono in una acclamazione che durò minuti e minuti. Così la nazione diceva al governo che aveva fatto bene a muover guerra alla Turchia; e il decreto d’annessione era già solennemente approvato, e quanto seguì ier l’altro e ieri, non fu se non la serie di cerimonie che accompagnano un rito.5 febbraio
Le colpe altrui di Grazia Deledda (1920)
Tutti oramai credevano che gli avanzi del convento fossero stati già diroccati per ordine di uno speculatore che tagliava le foreste di Monte Nieddu: fino a qualche mese prima solo un pastore si ricordava di frate Gerolamo ancora vivo e svelto lassù come la lucertola fra le rovine, e ogni tanto andava ad assistergli la messa e gli recava in dono un vaso di latte cagliato o un pezzo di ricotta avvolto nell’asfodelo; ma negli ultimi tempi anche i pastori erano stati cacciati dalla foresta e la primavera piovosa e ventosa aveva portato la carestia nel convento.
Para Zironi coltivava nel suo orticello patate, cipolle ed altri ortaggi delicati che tremavano e si bucavano ad ogni soffio d’aria: ma l’olio e il pane? Anche San Francesco non aveva mai sdegnato l’olio e il pane.12 febbraio
Per le vie di Giovanni Verga (1883)
19 febbraio
Rime di Bianca Laura Saibante (1834)
26 febbraio
Leonardo da Vinci di Carlo De Blasis (1872)
5 marzo
Dei delitti e delle pene di Cesare Beccaria (1780)
12 marzo
19 marzo
Eva di Giovanni Verga (1873)
26 marzo
Il marito di Elena di Giovanni Verga (1914)
2 aprile
9 aprile
Pensieri di Iginio Ugo Tarchetti (1869)
16 aprile
Che cosa hanno fatto i deputati dei vari partiti di Cesare Battisti (1911)
23 aprile
Con gli occhi chiusi di Federigo Tozzi (1919)
30 aprile
Il Trentino italiano di Cesare Battisti (1915)
7 maggio
La giornada del lócch di Antonio Curti (1916)
14 maggio
Milanin Milanon di Emilio De Marchi (1902)
21 maggio
Ordini e istruzioni per gli esposti del R. Spedale di S. Maria degl'Innocenti di Firenze
28 maggio
La coscienza di Zeno di Italo Svevo (1923)
4 giugno
Facezie di Poggio Bracciolini (1438-1452), traduzione dal latino di Anonimo (1884)
11 giugno
Fontana nettuniana avanti l'anno 1872 di Romedio Callicioli (1885)
18 giugno
L'avvenire!? di Edward Bellamy (1888), traduzione dall'inglese di Anonimo (1891)
25 giugno
Dal tuo al mio di Giovanni Verga (1906)
2 luglio
Dracula di Bram Stoker (1897), traduzione dall'inglese di Angelo Nessi (1922)
9 luglio
Il vampiro di John Polidori (1819), traduzione dall'inglese di Anonimo (1831)
16 luglio
Al parlamento austriaco e al popolo italiano di Cesare Battisti (1915)
23 luglio
Importanza dei simboli in matematica di Giuseppe Peano (1915)
30 luglio
Il cielo di Carlo Alestra (1896)
6 agosto
Come ruinare l'autorità di Lev Tolstoj (1919), traduzione di Anonimo (senza data)
13 agosto
Le avventure di Sherlock Holmes di Arthur Conan Doyle (1892), traduzione dall'inglese di Anonimo (1895)
20 agosto
Il vino di Freisa di Anonimo (1795)
27 agosto
La vita, et sito de Zychi, chiamati Ciarcassi, Historia notabile di Giorgio Interiano (1502)
3 settembre
Storie incredibili di Edgar Allan Poe (1840), traduzione dall'inglese di Baccio Emanuele Maineri (1869)
10 settembre
Relazione intorno al dagherrotipo di Macedonio Melloni (1839)
17 settembre
Saul di Vittorio Alfieri (1807)
24 settembre
Le monete attribuite alla zecca dell'antica città di Luceria di Gennaro Riccio (1846)
1 ottobre
Disjecta - Canti del cuore di Iginio Ugo Tarchetti (1879)
8 ottobre
Il terremoto del 1832 nello stato ecclesiastico di Anonimo (1832)
15 ottobre
Il tabacco di Antonio Guadagnoli (1834)
22 ottobre
Lo sfregio di Menotti Bianchi (1894)
29 ottobre
Meditazioni sulla economia politica con annotazioni di Pietro Verri (1771)
5 novembre
Il Dante popolare di Dante Alighieri (1870), traduzione dall'italiano di Domenico Jaccarino (1870)
12 novembre
Paradossi di Arturo Insinga (1924)
19 novembre
Manifesto del Governo della Repubblica di San Marco di Daniele Manin (1848)
26 novembre
Saggio storico sulla rivoluzione napoletana del 1799 di Vincenzo Cuoco (1801)
3 dicembre
L'arte di ferrare i cavalli senza far uso della forza di Konstantin Balassa (XIX secolo), traduzione dal tedesco di Anonimo (1828)
10 dicembre
La polenta dei Ciusi-Gobj di Tito Bassetti (1858)
17 dicembre
Discorsi, e lettere di Bianca Laura Saibante (1781)
24 dicembre
Racconti fantastici di Jules Verne (1874), traduzione dal francese di Anonimo (senza data)
31 dicembre
Mirtilla di Isabella Andreini (1602)