Continuazione delle memorie e documenti della fondazione della biblioteca circolante popolare di Prato/Il Giornalismo italiano

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Il Giornalismo italiano

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Lettere d'Illustri Italiani Regolamento della Biblioteca e notizie statistiche

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GIORNALI

Che hanno parlato in favore della Biblioteca

Popolare di Prato



Giornale la Nazione. 11 Settembre 1862. N. 254
— 29 Gennaio 1863 N. 29 — 3 Febbraio 1864.
Gazzetta di Firenze. Febbraio 1864.
Il Maestro di Scuola. 6 Dicembre 1862. N. 47.
Giornale di Pisa. 6 Febbraio 1863. N. 26.
Rivista Italiana. 2 Febbraio 1863. N. 124.
L’Educatore Italiano. Dicembre 1863. N. 50.
Il Giornale delli Operai. 1 Gen. 1864. — 16 Gen. 1864.
Gior. dell’associazioni operaie Ital. N. 3 Gen. 1864.
— N. 5 Gen. 1864. N. 8 Gen. 1864. ec.
Giornale delli Operai. Aprile 1864.
La Medicina Comunale. Seregno. Aprile 1864 disp. 4.a

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Rivista Italiana di scienze, lettere e arti con effemeridi ec. N. 249, 1865.
Museo di Famiglia. N. 51, 1865.
Patria e Famiglia. Gior. dei Congr. Pedag. Disp. 21, 22, a. V.
Gazzetta di Firenze. 7 Febbraio 1866.
La Donna e la Famiglia. Vol. 5. fase. 1.°Marzo 1866. Gen.
Gazzetta del Popolo. Firenze 3 Marzo 1866.
L’Ateneo Italiano. 15 Aprile 1866.
La Nazione. 24 Aprile 1866.
L’Educatore di Genova. N.° 10, 1866.
Gazzetta del Popolo. 19 Aprile 1866.
Gazzetta di Firenze. 27 Aprile 1866.
L’Istitutore di Torino N.° 17, 1866. — 28 Aprile 1866.
La Scuola e la Famiglia. 10 Maggio 1866.
Gazzetta di Firenze. 5 Lug. 1866. — 30 Mag. 1866.
Gior. del Comizio Agrario di Voghera. 1 Giug. 1866.
Giornale il Contadino che pensa. 15 Giugno 1866. — 29 Luglio 1866.
Eco della Scienza. N.° 13. an. 1866.
La Civiltà Italiana. N.° 3, 1866.
La Gioventù. Fasc. 1, Giugno 1866.
Letture di Famiglia. Fasc. Luglio 1866.
Giornale delli Operai. Genova 4 Marzo 1866.
L’Educatore di Genova. 10 Marzo 1866, N. 10 anno 4.°
Letture di Famiglia. Disp. 8.a Febbraio 1866.
L’Alba di Genova. N. 11. 15 Marzo 1866.
L’Istitutore di Torino. 8 Dicembre 1866, N.° 49.
La Nazione. 3 Febbraio 1867.
La Gazzetta delle Campagne N. 15, e 16, Feb. 1867.
Il Giornale di Voghera. 15 Febbraio 1867.
La Rivista Contemporanea. Febbraio 1867.
La Voce dei Maestri. N. 16, Febbraio 1867.
Giornale dell’Arti e dell’Industria. N. 17, Feb. 1867.
Il Bibliografo. N. 2, Marzo 1867.
[p. 41 modifica]
La Donna e la Famiglia. Marzo 1867.
Patria e Famiglia. Milano an. VII. fase. 2.° 1867.
Il Giornale delle Biblioteche. Genova. N. 2. an. 1867.
L’Annunciatore. N.° 42, 14. Aprile 1867.
Il Corriere. N.° 100. 11 Aprile.
La Lombardia. 10 Aprile.
Il Giornale dell’Arti e dell’Industria. Maggio 1867.
La Liberté. Bruxelles, 28 Aprile e 9 Maggio 1867.
La Gazzetta delle Campagne N.° 29, 13 Maggio 1867.
La Gioventù. — disp. 4.a fasc. Aprile 1867.
Patria e Famiglia. Maggio 1867 fasc. V.°
La Riforma delle scuole elem. N.° 9. 5. Maggio 1867.
L’Istruzione Pubblica. Venezia — 31. Maggio 1867.
Il Corriere delle Marche — 23 Maggio 1867. N.° 41.
La Publica Istruzione. Venezia N.° 8. 31 Maggio 1867!
La Discussione — Chiaravalle. N.° 3. Maggio 1867.
L’Universo illustrato. Milano. N.° 39. 30 Giugno 1867.

ARTICOLI DI GIORNALI ITALIANI



Biblioteca popolare In Prato.

Il Dottore Antonio Bruni è il primo che abbia promosso in Italia la fondazione di Biblioteche Circolanti pel Popolo organizzandone già una in Prato (Toscana) fino dal 1861, col mezzo di associazione che obbliga ogni socio a rate mensili di Cent. 40 e propagandone la notizia per tutta la Penisola, col mezzo di giornali e circolari, di cui si fecero fin qui tre edizioni, non che con vari discorsi suoi a stampa, nei quali ha parlato della necessità dell’Istruzione del [p. 42 modifica] modo d’organare le Biblioteche Circolanti pel Popolo. La Biblioteca Pratese pel suo zelo prospera e fiorisce mirabilmente; conta circa 4100 volumi e 150 soci ordinari che arricchirono la medesima dei loro doni; fra questi ultimi si annoverano molti dei più chiari Senatori e Deputati e Pubblicisti Italiani che fecero plauso alla bella istituzione che dobbiamo all’egregio Dottor Bruni.

Noi troviamo molto commendevole questa Istituzione, e mentre ne ringraziamo vivamente il benemerito iniziatore che tanto si adopera per l'educazione intellettiva delle classi operose, raccomandiamo la Biblioteca di Prato ai Patriotti Italiani, perchè può servire di esempio alle altre, e più specialmente al Governo che potrebbe incoraggiarla con qualche sussidio.

L'Educatore di Genova N.° 40. 10 Marzo 1866.

Giorn. la Nazione 24 Aprile 1866.

Giornale l'Ateneo Italiano 15 Aprile 1866.


Biblioteca popolare In Prato.

L’Egregio Sig. E. Carlo Usigli libraio di Firenze, faceva un cospicuo dono alla Biblioteca Circolante Popolare pratese di 170 volumi di opere pregevolissime, ed acconcie alla popolare istruzione; un atto sì generoso e filantropico non ha bisogno d’elogi, ma d’imitatori.

Gazzetta del Popolo 19 Aprile 4866.


Prato — S.E. il ministro della pubblica istruzione Comm. Berti, con dispaccio telegrafico diretto al Dott. Antonio Bruni, presidente della lodevolissima istituzione delle biblioteche circolanti popolari, dichiarava voler concorrere colla cospicua somma di Ln. 200 [p. 43 modifica] ad incoraggiare questa patriottica impresa che ha per oggetto il miglioramento intellettuale e morale del popolo. Noi siamo lieti di poter registrare un tal fatto che onora grandemente il governo e l'egregio ministro che con tanto zelo s’interessa a pro della cultura popolare.

Giorn. Gazzetta di Firenze 27 Aprile 1866.


Al Dott. Antonio Bruni vuolsi dar lode di avere primo in Italia promosso l’ordinamento di Biblioteche Circolanti per il popolo. Fino dal 1861 egli si adoperò a formarne una in Prato, sua patria, e coadiuvato da parecchi altri Pratesi riuscì nel generoso intento, e oggidì la Biblioteca circolante in Prato conta circa 1500 volumi ed è sostenuta da duecento Soci. L’opuscolo delle Memorie e Documenti che annunziamo, si stampò per rendere minuto conto di quanto si è fatto per ottenere il desiderato scopo.

Giornale L'Istitutore 28 Aprile 1866.


Nobile esempio ha dato alla gioventù italiana l’operoso Dott. Antonio Bruni che primo in Italia fino dal 1861 con raro senno ed amore fu sollecito di arricchire la sua patria di una Biblioteca Circolante, la quale giovasse al miglioramento intellettuale e morale di quella parte del popolo che più abbisogna dei sussidj d’una buona istruzione. Il saper leggere è la chiave, dic’egli con Macé, ma la Biblioteca è la casa; nè la chiave è buona a qualche cosa senza di questa. Confortato dal favore degli amici della popolare cultura, coll’ajuto di 150 soci è riuscito a raccogliere più di 1500 volumi che si danno a leggere con tali norme da avere più di 6 mila letture all’anno. L’opuscolo che annunciamo (delle Memorie e Documenti) rende conto di ciò che fù fatto per ottenere [p. 44 modifica] sì lodevole intento e può giovare non poco a chi voglia adoperarsi a dotare il proprio comune di una istituzione che tanto giova alla popolare cultura come necessario complemento della scuola primaria.

La scuola e la Famiglia di Genova. N.° 89 del 10 Maggio 1866.


Biblioteca Popolare di Prato.

L’egregio editore E. Carlo Usigli, che poco fa inviava a questa istituzione 170 vol. in questi ultimi giorni, facevate un’offerta in danaro e le rinnuovava una spedizione di altri 260 volumi.

Tali generosità non hanno bisogno di elogio!

Gazzetta di Firenze 30 Maggio 1866.


Biblioteca Popolare Circolante di Prato.

Mandiamo un fraterno saluto alla gentilissima Prato che coll’istituzione della sua Biblioteca Circolante si è resa tanto benemerita dell’istruzione popolare. In questi giorni abbiamo ricevuto gli Statuti organici e un volumetto di Memorie e Documenti che discorrono a lungo di questa importante istituzione, ed il gentil dono ci pervenne accompagnato da una copia del brillante e dotto Discorso pronunziato dal Dott. Antonio Bruni presiedendo la generale adunanza della Società fondatrice il dì 5 Novembre 1865, e che noi abbiamo letto colla più viva compiacenza, tanto sono le notizie che il chiarissimo Autore ci fornisce delle Biblioteche Popolari che da qualche anno si vanno felicemente istituendo in varie città d’Italia, tanto belli e peregrini sono i concetti che egli espone con maestria veramente invidiabile. [p. 45 modifica]Noi perciò plaudendo alla benemerita Società Pratese e particolarmente a quell’ottimo Presidente Sig. Dott. Antonio Bruni, facciamo voti perchè il nobile esempio trovi molti imitatori in altre città e formi l’anello di congiunzione colle Biblioteche Agrarie Comunali pel popolo, delle quali il nostro Comizio si è fatto iniziatore in Italia, essendo esse intese non solo al progresso dell’Agricoltura ma ancora a provvedere ad uno dei più sentiti bisogni di questo e di altri, Circondarj del Regno, la istruzione e l’educazione morale del popolo.

Giornale del Comizio Agrario del circondario di

Voghera. Anno III. N.° 1.° Giugno 1866.


Biblioteche Popolari. Sia lode al Sig. Dott. Antonio Bruni di Prato che primo fondò in Italia le Biblioteche Popolari, istituendone una nella sua Prato che già dà larghi frutti: sia lode al solerte Comizio Agrario di Voghera che a sua volta ideò la fondazione delle Biblioteche agrarie in Italia. Tanto l’una che l’altra biblioteca vanno ogni giorno arricchendosi di libri che vengon loro inviati in dono da cittadini d’ogni città d’Italia, e noi invitiamo i nostri lettori a concorrere coi loro doni ad arricchire dette Biblioteche. A Berlino sonovi 4 Biblioteche Popolari contenenti 18 mila volumi. Nel 1862 i popolani che si avvalsero del privilegio di portar libri a casa furono 4311. Altre Biblioteche sono in via di formarsi specialmente per letture domenicali. Procuriamo adunque che anche le nostre raggiungano il massimo del loro sviluppo.

Giornale Il Contadino che pensa N.° 7-8 Milano 45 Giugno 1866.

Eco della Scienza. N° 43 Anno 4866.

La Civiltà Italiana. N.°3 4865. [p. 46 modifica]Il Sig. Sormanni nel Giorn. Il Contadino che pensa, 29 Luglio 66. N.° 10 elogiando di nuovo l’Istituzione fece un’appello ai suoi associati per offrire dei buoni volumi alla nostra Biblioteca.


Memorie e Documenti ec. cc.

La Biblioteca popolare circolante di Prato è la prima che siasi istituita in Italia ed è stata di bell’esempio con l’atto della sua fondazione e con il modo con che ha prosperato, e mercè la cura dei suoi promotori e il favore dei buoni cittadini d’ogni parte d’Italia. Il Consiglio di questa biblioteca ha ora voluto pubblicarne una breve istoria, nella quale discorre gl’intendimenti propostisi, i buoni effetti conseguiti i migliori che se ne ripromette, e registra con lode i nomi dei bravi ed operosi cittadini che l’hanno soccorsa donandole non pochi libri. Sono pure in questo libretto stampate le lettere che non pochi autorevoli uomini scrissero al presidente del Consiglio per promuovere ed encomiare l’opera sua, e finalmente vi sono raccolte le parole che molti giornali scrissero in lode di questa Biblioteca. Noi mentre ci congratuliamo di cuore con gli egregi istitutori di essa e col benemerito suo Presidente Antonio Bruni, facciamo voti perchè l'esempio sia imitato: e ad imitarlo sarà sprone il leggere questo libretto, che non senza perchè fu intitolato a Domenico Berti, vecchio educatore del popolo, e nuovo ministro dell’istruzione pubblica; nel cui governo riescirà a bene, se vi serbi l’animo antico con i vecchi affetti.

G. Ghivizzani

Dalla Gioventù, Rivista Nazionale Italiana.

Firenze, Giugno Vol. 2, Disp. 6.a 1866.


[p. 47 modifica]

Memorie e Documenti ec. Art. del Sig. L. G. Aimé. Letture di Famiglia. Luglio 1866.

Questo libretto che annunziamo, ci dà la storia della fondazione e del graduale sviluppo della Biblioteca popolare Pratese, mostrando come il concetto e la pratica attuazione di essa fosse anteriore a quelle comunali Biblioteche ora stabilite in Alsazia e fosse ben presto subietto di imitazione in parecchie città. Italiane.

A questa storia egregiamente scritta è premessa una lettera dedicatoria al Ministero della pubblica istruzione ed un discorso erudito sulla utilità delle Biblioteche circolanti. Dalle notizie statistiche e dalle istruzioni sull’andamento di questa Biblioteca che vi fanno seguito, ricaviamo che i soci che pagano 40 cent, al mese sono 150, fra cui 22 femmine, e che essa è fornita di circa 1700 volumi oltre a 34 periodici, giornali tutti adattati alla buona istruzione del popolo. I documenti uniti a queste memorie consistono in una circolare diretta ai più distinti pubblicisti d’Italia, per renderli intesi dell’esistenza di tale associazione e per dimandare loro di concorrere alla formazione della Biblioteca coll’inviare in dono dei libri. Segue un appello molto bene concepito, diretto ai cittadini pratesi a fine di ottenere un numeroso concorso di essi a quest’opera d’educazione morale e civile, e quindi 20 lettere d’illustri personaggi con cui si fa dai medesimi elogio e adesione al generoso divisamente di questa istituzione inviando e promettendo invio di ottimi libri consonanti alle opinioni della Direzione della Biblioteca, che come egregiamente esprimesi nella prefazione, ha detto non potersi infondere nel popolo una istruzione veramente educativa se non col mezzo di buone massime, le quali non possono trovarsi che in buoni libri. [p. 48 modifica]A queste preziose lettere (veri modelli) fanno seguito 14 estratti di articoli del giornalismo italiano, il quale testimonia con belle parole la sua sodisfazione nel vedere che si comincia a fare qualche cosa pel popolo, facendo animo a chi aveva iniziata questa istituzione a proseguire non solo nell’impresa, ma a tentare anche di più in vantaggio della medesima. Infine vi è l'elenco di tutti i Soci onorarj e di quelli che regalarono ad essa un qualche volume. Solo ci duole di non aver veduto ristampati e uniti a queste memorie due discorsi pronunziati in generale adunanza dal Presidente di questa Società, Dott. Antonio Bruni, che fu il primo in Italia a concepire la pratica attuazione delle Biblioteche Circolanti. Ce ne duole, abbiamo detto, perchè furono commendati altamente da molti personaggi illustri che vollero con speciali lettere esternare all’autore la loro piena soddisfazione, e perchè avrebbero completato le presenti memorie, che meritano di essere conosciute da tutti quelli che hanno fede nella rigenerazione italiana, che sono persuasi che l’istruzione ed educazione dei giovani non può nè deve aver termine, quando cessano d’intervenire alle pubbliche scuole, ma che forse allora solamente cominciano ad aver bisogno di esser più efficacemente educati al vero, al buono, al bello per addivenire degni cittadini di una grande nazione.

L. G. Aimé.


N. B. Per mancanza di spazio non possiamo riprodurre un bellissimo e lungo articolo sulle Memorie ec. del Prof. Roggero Natale pubblicato nell’Istitutore 8 Dicembre 1866, N.° 49.


[p. 49 modifica]

Biblioteca Circolante in Prato.

Il benemerito Antonio Bruni presidente della Biblioteca Popolare Pratese mandò per la stampa una dotta relazione, da cui si rilevano i progressi ottenuti in poco tempo nella Istituzione di quella benefica Biblioteca, essa incominciò con un sol libro di 60 pagine e con nessun altro assegnamento sicuro senonchè la buona volontà di 7 amici della popolare istruzione, ed ora conta più di 2000 volumi e un reddito di circa Ln. 900. Se in tutti i Comuni più popolosi di Italia si facesse come nella piccola città di Prato, quanto bene ne verrebbe all’istruzione del Popolo! Si seguano i buoni esempi e si tiri innanzi nella via del sociale incivilimento. Havvi lavoro per tutti. Chi sa e chi può, non resti colle mani in mano; ciascuno faccia secondo le proprie forze, e l’ignoranza cesserà d’essere una piaga della nostra Nazione.

L'Educatore N.° 3 Anno V. 19 Gennajo 1867.


Relazione dell'Avv. Antonio Bruni Presidente la Società per la Lettura Popolare In Prato.

Questa bella relazione, del cui invio rendiamo grazie al chiaro Presidente della Società per la lettura popolare di Prato, ci prova i progressi, che fanno in Italia le Biblioteche popolari quando sono bene ordinate, e i meriti acquistati dalla illustre Città di Prato nella diffusione della istruzione popolare. È un documento da consultarsi, da tutti coloro, che intendono alla propagazione delle biblioteche circolanti, come mezzo potente di chiamare il popolo allo studio, e alla vita tranquilla ed operosa del buon cittadino. Sia lode all’Avv. Bruni dello zelo da esso [p. 50 modifica] impiegato nella santa opera, e sia esempio a tutti gli Italiani dei resultati vantaggiosi, che si possono ottenere con un buon indirizzo delle popolari associazioni.

La Direzione


Della Rivista Contemporanea Anno XV. Volume XLVIII.


La Società per la lettura e la biblioteca popolare da essa fondata sono buon testimonio che la pianta dell’energia individuale non è divenuta del tutto esotica in questa terra dove un tempo ebbe vita sì splendida e rigogliosa. Sorta per opera di pochi valorosi in mezzo all’inerzia e alla freddezza dei più, quell’ottima istituzione prospera da cinque anni e si apparecchia a presentarsi alla mostra parigina, come la prima biblioteca popolare d’Italia edificata su solido fondamento e con sperimentata utilità pratica.

Nella solenne tornata del decembre 1866 quell’antico e caldo promotore che è il Conte Giovanni Arrivabene pronunziò alcune belle e semplici parole, spiranti nobilissimo amore per gli ordini più felici del popolo e per la benemerita associazione di Prato.

Quindi l'avv. Antonio Bruni che degnamente ad essa presiede rese conto, come suol fare ogni anno, dello stato della istituzione. Ed insieme toccò acconciamente di alcuni fatti che interessano l’istruzione popolare e disse parecchie santissime verità le quali vorremmo fossero ascoltate e praticate dai cittadini non solo di Prato ma di tutta Italia. Infatti è comune dovere e necessità suprema educare, moralizzare, rialzare le nostre plebi. Ma ben poco giova insegnare a leggere se non si porgono insieme buoni libri da leggere; e questa è somma parte dell’opera di civile avanzamento, e di grandezza nazionale, la quale, [p. 51 modifica] come vien qui saviamente ricordato, sta appunto nelle nostre mani. Noi confidiamo che biblioteche simili a quella di Prato saranno presto fondate a Firenze dalla associazione Italiana per la educazione del popolo, e si diffonderanno in tutte le parti della Penisola. Esse potrebbero assumere come impresa il detto opportunissimo di Niccolò Tommasèo:

Educhiamoci per educare. A. F.

La Nazione 3 Febbraio 1867.


Biblioteca Popolare Pratese.

Fin dal 1861 si è organizzata in Prato una Biblioteca popolare circolante; il Dott. Antonio Bruni, che ne concepì il disegno, con una costanza ammirevole ajutato da un consiglio direttivo, ne cura l’incremento e lo sviluppo. Noi che i primi in queste provincie meridionali abbiamo in mille guise dimostrato l’utilità di sì bella istituzione; che abbiamo lodato il Consiglio scolastico della provincia di Caserta, il quale cerca in tutti i modi incoraggiare 100 suoi Municipi per l’impianto delle biblioteche popolari scolastiche, non possiamo non lodare l’opera santissima del Dott. Bruni col quale diciamo: A che servirà il saper leggere al popolo, se non avrà nulla da leggere? Il complemento della scuola primaria è dunque la biblioteca popolare. La prima è la chiave, ma la seconda è la casa. Avendo la chiave senza la casa, non si può dire davvero di essere alloggiati.

Giornale L'Amico delle Scuole Popolari N.° 3, 2 Febbraio 1867.


Biblioteca Popolare Pratese.

Son già sei anni che l’Avv. Antonio Bruni, volendo giovare alla cultura del popolo non colle [p. 52 modifica]parole ma coi fatti, fece appello a quanti amano la patria per istituire nella città di Prato una biblioteca circolante a favore della classe operala: e ci è grato annunziare che la sua opera fu coronata da splendidi successi, poiché iniziata con un sol libro di 60 pagine, ora conta più di due mila volumi, e nello scorso anno ebbe un reddito di 900 Lire. Il vedere che in così poco tempo giunse a tanta prosperità, mercè il concorso di cittadini e di librai d’ogni parte della Penisola, ci è facile argomentare che non andrà guari che sarà la prima Biblioteca Circolante d’Italia. In questo anno poi i promotori di sì provvida istituzione hanno pubblicate le prime memorie, dalle quali si rileva il progresso che andò ogni anno facendo e mostrano quanto sia grande il debito di gratitudine che i cittadini di Prato devono ai promotori, ed all’Avv. Antonio Bruni principalmente, il quale si adopera indefessamente per la prosperità della medesima.

Anche ultimamente nella sua Relazione letta il 26 p.p. Dicembre, a fine di far concorrere ogni famiglia ad arricchire la biblioteca mediante l’offerta di 40 Cent, al mese, propugnava il principio dell’associazione per diffondere ogni dove tale istituzione: facendo conoscere che i pochi centesimi che si spenderanno saranno risparmiati nella sicurezza pubblica. Dopo avere accennato i vantaggi che portano le Biblioteche alle nazioni, disse che il nostro paese sarà veramente educato, quando ogni paese avrà la sua biblioteca, e quando ogni operaio leggerà il suo giornale; e perciò essere dovere dei cittadini di diffondere queste istituzioni.

Noi non possiamo che encomiare l’opera del Signor Bruni e vorremmo che il di lui esempio servisse d’incitamento a tanti altri patriotti, a fare ogni sforzo [p. 53 modifica] per arricchire l’Italia di queste Biblioteche pel popolo.

La Voce dei Maestri. Milano, 5 Febbraio 67. N° 16.

Vedi Giornale del Comizio Agrario di Voghera N.° 4. 15 Febbraio 67.


Parole inaugurali del socio onorario Senatore Giovanni Arrivabene ec. ec. ec.

Da questa scrittura apprendiamo con infinito piacere che la bella istituzione della Biblioteca Circolante in Prato, in Toscana, fa ogni giorno notevoli avanzamenti. «Essa, surta in mezzo al dubitare de’ più, con un sol libro di forse 60 pagine e con nessun altro assegnamento sicuro, se ne toglievi la buona volontà di 7 amici, è oggi a tal punto che oltre ad esser fornita di tutto il necessario al buon andamento di essa conta più di 2 mila volumi, ha avuto in quest’anno un bel reddito di circa 900 Ln. comprendendovi il sussidio del Ministro di pubblica istruzione e trovasi per tal modo organizzata che non dubita punto presentarsi all’Esposizione Universale di Parigi, come la prima Biblioteca Popolare che con risultati certi e pratici, con basi infallantemente sicure siasi fondata nella nostra Italia.» Vorremmo che tutte le città e Provincie italiane imitassero l’esempio di quante inviarono a quella Presidenza domande, per raccogliere notizie sul modo d’organare altre consimili istituzioni; e che tutti i giornalisti e autori di libri inviassero, come fecero e fanno molti, un esemplare di ciò che si va pubblicando per le stampe. Questa Direzione offeriva il tenue dono del Bibliografo e del Giulietto e Rosina.

Il Bibliografo di Napoli N.° 2, 1867.


[p. 54 modifica]

Biblioteca Popolare Pratese.

Egli è noto che alla gentile città di Prato, in Toscana, spetta l’onore di aver fondato con risultati certi e pratici e con basi infallantemente sicure la prima Biblioteca popolare in Italia. Riuscirà caro pertanto l’intendere che questa istituzione-modello va facendo sempre maggori progressi e che i suoi promotori la presentano in quest’anno, prodotto preziosissimo dell’Industria Morale, alla Esposizione Universale di Parigi. Sia lode, ed amplissima lode a quei colti e generosi pratesi che gettarono le fondamenta d’un edificio sì nobile, sia lode a tutti coloro che col senno e colle frequenti liberalità contribuirono non solo a sostenerlo ma ridurlo alla maravigliosa perfezione presente, e il più caldo dei voti nostri sia quello che in ogni Comune d’Italia si apra al più presto una Biblioteca secondo l’organizzazione della Biblioteca popolare circolante di Prato. Noi non possiamo frattanto rimanerci dal riferire alcuni brani d’una Relazione che l’egregio Avv. Antonio Bruni Presidente della Società per la Lettura Popolare di Prato leggeva nella generale adunanza tenuta in quella città il 23 Dicembre 1866. Voglia Iddio che le consolanti rivelazioni e le tante assennate parole del Signor Bruni producano senza indugio in Italia, l’effetto desiderato.

L’Amico delle Scuole Popolari. Napoli. N.° 7, 1867.


Biblioteca Popolare Pratese.

Sappiamo che il Consiglio di amministrazione della Società promotrice delle Biblioteche popolari, costituitasi in questa città, terrà nel corrente aprile una pubblica adunanza, nella quale data relazione di ciò [p. 55 modifica]che nella strettezza dei tempi gli fu concesso di poter fare, dirà quali sieno gl’intendimenti che lo animano, perchè la Società possa validamente raggiungere i suoi nobili fini. Sappiamo pure che esso Consiglio non è senza fiducia che a questa adunanza possa pigliar parte il Dott. Bruni che primo in Italia, ha fondato in Prato una Società per la diffusione delle biblioteche popolari. — Per governo di tutti quelli i quali vogliono dare appoggio sia in danaro che in libri e sottoscrizioni d’azioni, crediamo opportuno avvertire, che n’è raccoglitore l’Avv. Simone Larcher abitante in via della Spiga, 46, e che ad esso potranno indirizzarsi.

La Lombardia di Milano 11 Aprile 1867.

Vedi Giornale il Corriere di Firenze 12 Ap.


Biblioteca Popolare Pratese.

Parole del socio onorario Senatore Giovanni Arrivabene, premesse alla Relazione dell’Avv. Antonio Bruni.

Gran giovamento alla educazione e alla istruzione popolare è senza meno la biblioteca popolare pratese, la quale non può non progredire mercè l’opera assidua e generosa de’ suoi fondatori e segnalatamente dell’Avv. Bruni al quale dobbiamo il dovuto encomio per la bella ed eloquente relazione che fa seguito alle inaugurali parole del Senatore Arrivabene.

Lo Annunciatore. Fano 14 Aprile 1867.


Biblioteca Popolare Pratese.

In Prato è una Società per la lettura popolare. Il 23 Dicembre 1866, l’Arrivabene socio onorario ed il Bruni presidente, mostravano l’importanza di questa istituzione. Difatti è vero che indarno si [p. 56 modifica] ammaestra il popolo, se poi non ha libri di lettura gratuita. Le Biblioteche circolanti giovano a questo. Ed io dirò col Tommasèo: «Quel che importa è che appreso a leggere, il popolo abbia degni libri da leggere». Qui appunto sulla frase degni libri giovava insistere, e notare quali fossero degni libri; non le caricature oltraggiose alla religione, alle più riverite autorità, al buon senso; non i dipinti osceni che adornano libri empi o lascivi; nè quei libercoli che adulano le plebi e le eccitano a desiderii di dissoluzione sociale. Chi dirige questa Società adoperi a fare che la medicina non si muti in veleno. Libri buoni popolari ne abbiamo assai. Ne hanno scritti il Tommasèo, la Rossellini, il Cantù, il Troja, il Thouar ec., come tutti sanno; e sono pure Calendari e Strenne molto costumate, e scritte con locuzione pura e chiara,* ma che sventuratamente non vanno per le mani del contadino e dell* artigiano che non possono spendere.

L. N.

La Gioventù, rivista nazionale Italiana Vol. IV. Disp. 4 Aprile 1867.


Società pella lettura popolare In Prato.

Di quanti e quali benefici siano apportatrici le biblioteche popolari ce lo dicono chiaramente l'Inghilterra, il Belgio e la Germania che da anni parecchi le hanno. Queste istituzioni moralizzano il popolo e gli illuminano l'intelletto; lo moralizzano inquantochè lo tolgono all'ozio nei giorni festivi e a tutte le funeste sue conseguenze. Nelle nazioni che ho più sopra nominate, nelle lunghe serate d’inverno si veggono i padri di famiglia, fino quelli delle campagne, sedere accanto al fuoco con attorno i loro cari che leggono e spiegano qualche utile libro popolare che vien loro somministrando la biblioteca del popolo, a [p. 57 modifica] cui pochi sono quelli che come soci non appartengano. Essi col tenue sacrificio di pochi centesimi al mese ricevono il beneficio grandissimo di emanciparsi dalla durissima schiavitù dell’ignoranza e dei pregiudizii che ne sono la legittima conseguenza; ricevono il benefizio di conoscere i miglioramenti e progressi delle arti e delle industrie, e quindi di poter attuare i miglioramenti in quella a cui sono dedicati. La Nazione poi acquista l’utile di non lieve momento, chè i cittadini tutti che la compongono conoscono appieno i loro diritti ed i loro doveri nè per cosa al mondo mancano a questi e vogliono che quelli siano rispettati.

Tali istituzioni da cui sì larga copia di beni deriva alla Nazione, io vorrei vedere moltiplicate e diffuse, per ogni angolo di questa nostra Italia che deve tornare donna di provincie, quale la desiderava il gran padre Alighieri. E l’Italia pare che abbia cominciato ad intendere che le scuole sole non sono sufficienti al bisogno, che quando un operaio ha appreso a leggere a scrivere a far di conto abbisogna viemaggiormente di buoni libri che valgano a mantenere viva la face del sapere che in lui fu accesa; e dico che sembra nella penisola tale verità e necessità si sia compresa, dappoiché veggo che alcuni municipj ed alcune private società hanno inteso alla fondazione di biblioteche popolari. Prima a dare l’esempio fu la gentile Toscana e precisamente Prato, dove, la Società pella lettura popolare fiorisce e dà molto bene a sperare di sè. A far conoscere la verità del mio asserto piacemi trarre intorno ad essa alcune notizie che leggo nella relazione annua del 1866 fatta dal chiarissimo Sig. Avv. Antonio Bruni che con senno ed amore la dirige.

Ora sono più che cinque anni che la istituzione [p. 58 modifica] ebbe principio con un sol libro di poche pagine, e per opera di sette amici pieni di buona volontà e di ardentissimo desiderio di provvedere al bene morale ed intellettuale del popolo; ora essa conta parecchi soci e nell’anno decorso ebbe un reddito di circa 900 lire in cui venne compreso un sussidio che il Ministro di pubblica istruzione, vista l'utilità dell’associazione si degnava largire. Lamenta il Bruni nella sua relazione che non siano nel numero dei soci quanti operai essere vi potrebbero, e fa conoscere quali economie potrebbono fare per provvedere alla propria educazione che sola può veramente migliorare la condizione di loro. Ma non per questo si scoraggino gli egregi fondatori: il tempo che ad ogni cosa rimedia farà sì che un maggior numero di operai pratesi si iscrivano nella Società pella lettura. Parecchi librai italiani cui sta a cuore la educazione del popolo, all’invito lor fatto dalla direzione risposero inviando le opere educative e popolari da essi pubblicate, e così uniti i ricevuti in dono a quelli comprati la biblioteca pratese conta quasi 3000 volumi.

Sia lode a tutti quei generosi che si prestano a tutto potere pella rigenerazione morale ed intellettuale delle misere plebi; l'opera che essi cercan d’aiutare darà a suo tempo sì larghi frutti il cui gusto accrescerà la vita e la prosperità della Nazione.

Ma la Biblioteca Pratese è una sola e non può sopperire che ai bisogni di quella città; però l'Italia è sì grande ed il suo popolo giace in sì infelice stato morale ed intellettuale da far bramare che al male che non curando divenire potrebbe cancrena, si ponga un riparo sia istituendo asili d’infanzia, sia istituendo scuole, biblioteche popolari circolanti e corsi di letture pubbliche. Relativamente alla fondazione delle biblioteche mi ricordo di aver letto in un giornale, [p. 59 modifica] che per economizzare ed ottenere che se ne stabiliscano quante dal bisogno ne sono richieste dovrebbero e potrebbero le Società di Mutuo soccorso istituirne una a beneficio dei Soci, che come le Società mutue provvedono a far sì che siano alleviate e curate le infermità del corpo, così debbono con maggiore impegno intendere e accurare le infermità dello spirito che dell’uomo è la eletta parte, senza di cui il corpo non vive. A me l'idea par buona e la riaffaccio perchè si vegga se presso di noi la si potesse attuare, gli ottimi resultati d’Inghilterra, del Belgio, e della Germania debbono esserci di sprone ad iniziare sì utile impresa. Tutti rimasero meravigliati dei prodigi operati nella guerra del 1866 dalla Prussia, ed i più convengono nell’attribuire sì felici successi ai fucili ad ago, i quali vi avranno avuto grandissima parte, ma ve ne ebbe ben più l’educazione del popolo prussiano che sapeva esser debito suo di sacrificare la propria vita per la prosperità e grandezza della Nazione. E difatti è in Prussia dove le associazioni di credito, di cooperazione, le banche di anticipazione, che da essa ebbero il nome, e le biblioteche popolari fioriscono da molti anni. E gran parte alla fondazione di tali istituti ebbe l’illustre Schulze Delitske, il cui nome è ora benedetto dai popoli della Germania che a lui sono debitori del loro miglioramento morale, intellettuale ed economico, e sarà benedetto anco dagli avvenire.

Io faccio voti perchè in Italia sorga un degno imitatore di tant’uomo, perchè ancora il popolo nostro pervenga a quel grado di coltura e di prosperità a cui quelli pervennero.

Cesare Rosa

Ancona 29 Aprile 1867.

Dal Giorn. Il Corr. delle Marche 23 Mag. 1867, N. 141.

[p. 60 modifica]Anche a Prato nel 1861 si formò per opera dell’avv. Bruni una Biblioteca Popolare e all’esempio di questa, altre si fondarono quà e là in Italia. La Società istituita in Venezia fu modellata con qualche piccola differenza su quella di Prato.

Luigi Lib. Nicoletti

Dal Giornale la Pubblica Istruzione. Venezia 34 Maggio 1867, N.° 8.


Pubblicazioni In cui è fatta onorevole menzione della Bibliot. pop. pratese.

Relazione della Società Promotrice delle Biblioteche Popolari di Milano. Milano 1867.

Relazione dell’Avv. Antonio De Petris sulla fondaz. della Società per la lettura Popolare di Venezia. Naratovich 1867.

Memoria al Ministro del Cav. Gio. Ang. Franceschi. Firenze 1867.

Troya. Istruzione pratica per le scuole degli adulti. Genova 1867.

Relazione sulle Bibliot. popol. di Sciolze per B. Monti. Torino 1866.

Salvadori. Agli Operai di Murano: discorso. Venezia. 1867 ec.