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indice dei nomi 367


Decima scalata, proposta a Firenze, 196; sua legittimitá e vantaggi, 197 segg., 205; suoi svantaggi, 208, 212-3, 215, 216.

Dieci (consiglio de’), da imitare a Firenze, 117.

Dieci di balia, quelli che saranno eletti a questo ufficio, 43, 44, 162; a tempo di Lorenzo, 45; durata del loro ufficio, 104; modo di eleggerli, 117, 120, 230; competenza da dare loro, 117, 232, 247-8; del danno di eleggere uomini insufficienti, 182; di quelli che saranno eletti, 209, 244; ricordati, 74, 111, 119, 121, 124, 136, 243.

Dispiacenti (tasse), ricordati, 210.

Dogi di Venezia, loro autoritá, 103, 108, 139; cautele contro di loro, 105; di quelli che aspirarono alla tirannide, 107; loro perpetuitá, 111, 226; limitazione della loro autoritá, 233.

Dovizi Piero da Bibbiena, sua autoritá sotto Piero de’ Medici, 33.


Efori, ricordati, 144.


Ferdinando I di Napoli [Ferrando] sua guerra con Firenze; aiutato da essa nella guerra co’ baroni, 30.

Ferdinando il Cattolico, re di Spagna, nella lega contro i francesi, 71.

Ferrara, ricordata la guerra per essa, 30; i Medici pensano di renderla al duca, 269-70.

Ficino Marsilio, ricordati suoi discorsi con Bernardo del Nero, 53, 55 e con Piero Guicciardini, 12.

Filippo il Macedone [padre di Alessandro], fondò lo stato con la corruzione, 65.

Firenze, dell’autoritá che vi hanno
i Medici; del governo da introdurvi, 3, 4; dell’utilitá che può arrecarle l’opera di Bernardo del Nero, 7-8; del suo governo, 10; sua condizione, cacciati i Medici, 11; suo governo sotto i Medici, 15; suo amore di libertá, 18; del suo governo, 20; suo amore di uguaglianza, 21; sue mutazioni e vicende prima e durante l’oligarchia, 23-4; che non vi sarebbero giovati metodi violenti, 25; come vi si davano le cariche a tempo de’ Medici, 28; sue guerre a tempo di Lorenzo, 30; distribuzione degli uffici, 46; delle possessioni, 54; la giustizia sotto i Medici; nel governo popolare, 58; proposta di pace di Filippo Maria Visconti, 61; costretto ad allearsi con Venezia, 62; sua lega con Milano e Napoli, 64; impresa di Lucca, 69; il suo interesse coincideva con quello de’ Medici, 73; cittá vecchia, difficile a riformarsi, 81, 219; danni che avrebbe dal ritorno di Piero, 82-3; utilitá della cacciata di questi, 86; nessun aumento di dominio dopo il ’34, 89; necessitá che sia armata; difficoltá di farlo, 90 segg.; fiducia in un ottimo governo di essa, 94; suo amore di libertá; vergogna della sua soggezione, 95-6; dei suoi governi, 96; non le si adatta un governo di ottimati, 98; ordinamenti che non vd si possono introdurre, 100; ambizione di tutti d’esser de’ Signori, 113; spese soverchie che vi si fanno, 129; riputazione che vi avranno gli interlocutori di Bernardo, 146; dei partigiani de’ Medici, 164; ne fu tratto Santi Bentivogli, 166; nominata, 172; ricordata l’istituzione del consiglio grande, 175; propostavi la decima scalata, 196;