Progetto:Bibbia/Diodati/Proverbi
I PROVERBI di Salomone, figliuolo di Davide, Re d’Israele;
2 Per conoscere sapienza ed ammaestramento, Per intendere i detti di senno;
3 Per ricevere ammaestramento di buon senno, Di giustizia, di giudicio e di dirittura;
4 Per dare avvedimento a’ semplici. E conoscenza, ed accorgimento a’ fanciulli.
5 Il savio li udirà, e ne accrescerà la sua scienza; E l’uomo intendente ne acquisterà buoni consigli, e governo;
6 Per comprender le sentenze ed i bei motti, Le parole de’ savi ed i lor detti oscuri.
7 IL timor del Signore è il capo della scienza; Ma gli stolti sprezzano la sapienza e l’ammaestramento.
8 Ascolta, figliuol mio l’ammaestramento di tuo padre; E non lasciar l’insegnamento di tua madre;
9 Perciocchè saranno un fregio grazioso al tuo capo, E collane al tuo collo.
10 Figliuol mio, se i peccatori ti vogliono sedurre, Non acconsentir loro.
11 Se dicono: Vieni con noi, poniamo agguati al sangue, Insidiamo di nascosto l’innocente impunitamente;
12 Tranghiottiamoli tutti vivi, come il sepolcro; E tutti intieri, a guisa di quelli che scendono nella fossa;
13 Noi troveremo ogni sorte di preziosi beni, Noi empieremo le nostre case di spoglie;
14 Tu trarrai la tua sorte con noi; Fra noi non vi sarà che una sola borsa;
15 Figliuol mio, non inviarti con loro; Rattieni il tuo piè dal lor sentiero.
16 Perciocchè i lor piedi corrono al male, E si affrettano a spandere il sangue.
17 Perciocchè invano si tende la rete Dinanzi agli occhi d’ogni uccello;
18 Ma essi pongono agguati al lor proprio sangue, Ed insidiano nascosamente l’anima loro.
19 Tali sono i sentieri d’ogni uomo dato all’avarizia; Ella coglie l’anima di coloro in cui ella si trova.
20 LA somma Sapienza grida di fuori; Ella fa sentir la sua voce per le piazze;
21 Ella grida in capo de’ luoghi delle turbe; Ella pronunzia i suoi ragionamenti nell’entrate delle porte, nella città,
22 Dicendo: Infino a quando, o scempi, amerete la scempietà? Ed infino a quando gli schernitori prenderanno piacere in ischernire, Ed i pazzi avranno in odio la scienza?
23 Convertitevi alla mia riprensione; Ecco, io vi sgorgherò lo spirito mio; Io vi farò assapere le mie parole.
24 Perciocchè io ho gridato, e voi avete ricusato di ascoltare; Io ho distesa la mano, e niuno ha porto attenzione;
25 Ed avete lasciato ogni mio consiglio, E non avete gradita la mia correzione;
26 Io altresì riderò della vostra calamità; Io mi farò beffe, quando il vostro spavento sarà venuto;
27 Quando il vostro spavento sarà venuto, a guisa di ruina, E la vostra calamità sarà giunta, a guisa di turbo; Quando angoscia e distretta vi sarà sopraggiunta.
28 Allora essi grideranno a me, ma io non risponderò; Mi ricercheranno sollecitamente, ma non mi troveranno;
29 Perciocchè hanno odiata la scienza, E non hanno eletto il timor del Signore;
30 E non hanno gradito il mio consiglio, Ed hanno disdegnata ogni mia correzione.
31 Perciò, mangeranno del frutto delle lor vie, E saranno saziati de’ lor consigli.
32 Perciocchè lo sviamento degli scempi li uccide, E l’error degli stolti li fa perire.
33 Ma chi mi ascolta abiterà in sicurtà, E viverà in riposo, fuor di spavento di male.
«lRe4.32. iProv. 9. 9. Sal. 111. 10. Eccl. 12. 15. «« Gen. 39. 7, eec. Sal. 1. 1.
Ef. 5. 11. Rom. 3. 15. /I Tim. 6. 9-11, Prov. 8. 1, ecc. Giov. 7. 37, ecc. Z Luc. 7. 30.
525.
FIGLIUOL mio, se tu ricevi i miei detti, E riponi appo te i miei comandamenti,
2
Rendendo il tuo orecchio attento alla Sapienza; Se tu inchini il tuo cuore all’intendimento,
3 E se tu chiami la prudenza, E dài fuori la tua voce all’intendimento;
4 Se tu la cerchi come l’argento, E l’investighi come i tesori;
5 Allora tu intenderai il timor del Signore, E troverai la conoscenza di Dio.
6 Perciocchè il Signore dà la sapienza; Dalla sua bocca procede la scienza e l’intendimento.
7 Egli riserba la ragione a’ diritti; Egli è lo scudo di quelli che camminano in integrità;
8 Per guardare i sentieri di dirittura, E custodire la via de’ suoi santi.
9 Allora tu intenderai giustizia, giudicio, E dirittura, ed ogni buon sentiero.
10 Quando la sapienza sarà entrata nel cuor tuo, E la scienza sarà dilettevole all’anima tua;
11 L’avvedimento ti preserverà, La prudenza ti guarderà;
12 Per liberarti dalla via malvagia, Dagli uomini che parlano di cose perverse;
13 I quali lasciano i sentieri della dirittura, Per camminar per le vie delle tenebre;
14 I quali si rallegrano di far male, E festeggiano nelle perversità di malizia;
15 I quali son torti nelle lor vie, E traviati ne’ lor sentieri.
16 Per iscamparti ancora dalla donna straniera; Dalla forestiera che parla vezzosamente;
17 La quale ha abbandonato il conduttor della sua giovanezza, Ed ha dimenticato il patto del suo Dio.
18 Conciossiachè la casa di essa dichini alla morte, Ed i suoi sentieri a’ morti.
19 Niuno di coloro ch’entrano da essa non ne ritorna, E non riprende i sentieri della vita.
20 Acciocchè ancora tu cammini per la via de’ buoni, Ed osservi i sentieri de’ giusti.
21 Perciocchè gli uomini diritti abiteranno la terra, E gli uomini intieri rimarranno in essa.
22 Ma gli empi saranno sterminati dalla terra, E i disleali ne saranno divelti.
Figliuol mio, non dimenticare il mio insegnamento; E il cuor tuo guardi i miei comandamenti;
2 Perchè ti aggiungeranno lunghezza di giorni, Ed anni di vita, e prosperità.
3 Benignità e verità non ti abbandoneranno; Legateli in su la gola, scrivili in su la tavola del tuo cuore;
4 E tu troverai grazia e buon senno Appo Iddio, ed appo gli uomini.
5 Confidati nel Signore con tutto il tuo cuore; E non appoggiarti in su la tua prudenza.
6 Riconoscilo in tutte le tue vie, Ed egli addirizzerà i tuoi sentieri.
7 Non reputarti savio appo te stesso; Temi il Signore, e ritratti dal male.
8 Ciò sarà una medicina al tuo bellico, Ed un inaffiamento alle tue ossa.
9 Onora il Signore con le tue facoltà, E con le primizie d’ogni tua rendita;
10 Ed i tuoi granai saran ripieni di beni in ogni abbondanza, E le tue tina traboccheranno di mosto.
11 Figliuol mio, non disdegnar la correzione del Signore; E non ti rincresca il suo gastigamento;
12 Perciocchè il Signore gastiga chi egli ama; Anzi come un padre il figliuolo ch’egli gradisce.
13 Beato l’uomo che ha trovata sapienza, E l’uomo che ha ottenuto intendimento.
14 Perciocchè il traffico di essa è migliore che il traffico dell’argento, E la sua rendita è migliore che l’oro.
15 Ella è più preziosa che le perle; E tutto ciò che tu hai di più caro non la pareggia.
16 Lunghezza di giorni è alla sua destra; Ricchezza e gloria alla sua sinistra.
17 Le sue vie son vie dilettevoli, E tutti i suoi sentieri sono pace.
18 Ella è un albero di vita a quelli che si appigliano ad essa; E beati coloro che la ritengono.
19 Il Signore ha fondata la terra con sapienza; Egli ha stabiliti i cieli con intendimento.
20 Per lo suo conoscimento gli abissi furono fessi, E l’aria stilla la rugiada.
21 Figliuol mio, non dipartansi giammai queste cose dagli occhi tuoi; Guarda la ragione e l’avvedimento;
22 E quelle saranno vita all’anima tua, E grazia alla tua gola.
23 Allora camminerai sicuramente per la tua via, Ed il tuo piè non incapperà.
24 Quando tu giacerai, non avrai spavento; E quando tu ti riposerai, il tuo sonno sarà dolce.
25 Tu non temerai di subito spavento, Nè della ruina degli empi, quando ella avverrà.
26 Perciocchè il Signore sarà al tuo fianco, E guarderà il tuo piè, che non sia preso.
Giac. 1. 5. Giov. 3. 19, 20. Rom. 1. 32. Prov. 5. 3. 20 ; 6. 24; 7. 5, ecc. Rom. 12. 10.
/Es. 22. 29, 1 Giob. ,). 17, Sal, 94. 12. Eb. 12. 5, ecc. Mat. 13. 44-46. < Mat. 11. 29, 30.
27
Non negare il bene a quelli a cui è dovuto, Quando è in tuo potere di farlo.
28 Non dire al tuo prossimo: Va’, e torna, E domani te lo darò, se tu l’hai appo te.
29 Non macchinare alcun male contro al tuo prossimo Che abita in sicurtà teco.
30 Non litigar con alcuno senza cagione, S’egli non ti ha fatto alcun torto.
31 Non portare invidia all’uomo violento, E non eleggere alcuna delle sue vie.
32 Perciocchè l’uomo perverso è cosa abbominevole al Signore; Ma egli comunica il suo consiglio con gli uomini diritti.
33 La maledizione del Signore è nella casa dell’empio; Ma egli benedirà la stanza de’ giusti.
34 Se egli schernisce gli schernitori, Dà altresì grazia agli umili.
35 I savi possederanno la gloria; Ma gli stolti se ne portano ignominia.
FIGLIUOLI, ascoltate l’ammaestramento del padre; E siate attenti, per conoscer la prudenza.
2 Perciocchè io vi ho data buona dottrina, Non lasciate la mia legge.
3 Perciocchè io ancora sono stato figliuol di mio padre, Tenero, ed unico appresso mia madre.
4 Ed esso mi ammaestrava, e mi diceva: Il tuo cuore ritenga le mie parole; Osserva i miei comandamenti, e tu viverai.
5 Acquista sapienza, acquista prudenza; Non dimenticare i detti della mia bocca, e non rivolgertene indietro.
6 Non abbandonar la sapienza, ed ella ti preserverà; Amala, ed ella ti guarderà.
7 La sapienza è la principal cosa; acquista la sapienza; Ed al prezzo di tutti i tuoi beni, acquista la prudenza.
8 Esaltala, ed ella ti innalzerà; Ella ti glorificherà, quando tu l’avrai abbracciata.
9 Ella ti metterà in sul capo un fregio di grazia; E ti darà una corona d’ornamento.
10 Ascolta, figliuol mio, e ricevi i miei detti; Ed anni di vita ti saranno moltiplicati.
11 Io ti ho ammaestrato nella via della sapienza; Io ti ho inviato ne’ sentieri della dirittura.
12 Quando tu camminerai, i tuoi passi non saran ristretti; E se tu corri, tu non incapperai.
13 Attienti all’ammaestramento, non lasciarlo; Guardalo, perciocchè esso è la tua vita.
14 Non entrare nel sentiero degli empi; E non camminar per la via de’ malvagi.
15 Schifala, non passar per essa; Stornatene, e passa oltre.
16 Perciocchè essi non possono dormire, se non hanno fatto qualche male; E il sonno s’invola loro, se non hanno fatto cader qualcuno.
17 Conciossiachè mangino il pane dell’empietà, E bevano il vino delle violenze.
18 Ma il sentiero de’ giusti è come la luce che spunta, La quale va vie più risplendendo, finchè sia chiaro giorno.
19 La via degli empi è come una caligine; Essi non sanno in che incappano.
20 Figliuol mio, attendi alle mie parole; Inchina l’orecchio tuo a’ miei detti.
21 Non dipartansi quelli giammai dagli occhi tuoi; Guardali in mezzo del tuo cuore;
22 Perciocchè son vita a quelli che li trovano, E sanità a tutta la lor carne.
23 Sopra ogni guardia, guarda il tuo cuore; Perciocchè da esso procede la vita.
24 Rimuovi da te la perversità della bocca, Ed allontana da te la perversità delle labbra.
25 Gli occhi tuoi riguardino diritto davanti a te, E le tue palpebre dirizzino la lor mira dinanzi a te.
26 Considera attentamente il sentiero de’ tuoi piedi, E sieno addirizzate tutte le tue vie.
27 Non dichinar nè a destra, nè a sinistra; Rimuovi il tuo piè dal male.
Figliuol mio, attendi alla mia sapienza, Inchina il tuo orecchio al mio intendimento;
2 Acciocchè tu osservi gli avvedimenti, E che le tue labbra conservino la scienza.
3 Perciocchè le labbra della donna straniera stillano favi di miele. E il suo palato è più dolce che olio;
4 Ma il fine di essa è amaro come assenzio, Acuto come una spada a due tagli.
5 I suoi piedi scendono alla morte; I suoi passi fanno capo all’inferno.
6 I suoi sentieri sono vaganti, senza che essa sappia ove va, Perchè non considera attentamente la via della vita.
7 Ora dunque, figliuoli, ascoltatemi, E non vi dipartite da’ detti della mia bocca.
8 Allontana la tua via da essa, E non accostarti all’uscio della sua casa;
9 Che talora tu non dia il tuo onore agli stranieri, E gli anni tuoi al crudele;
10 Che talora i forestieri non si sazino delle tue facoltà; E che le tue fatiche non vadano nella casa dello strano;
11 E che tu non gema alla fine, Quando la tua carne ed il tuo corpo saranno consumati;
12 E non dica: Come ebbi io in odio l’ammaestramento? E come rigettò il mio cuore la correzione?
13 E come non ascoltai la voce di quelli che mi ammaestravano, E non inchinai il mio orecchio a quelli che m’insegnavano?
i Rom. 12. 9.
Ef. fi. 4. / Mat. 13. 41.
14
Quasi che sono stato in ogni male, In mezzo della raunanza e della congregazione.
15 Bevi delle acque della tua cisterna, E de’ ruscelli di mezzo della tua fonte.
16 Spandansi le tue fonti fuori, Ed i ruscelli delle tue acque per le piazze.
17 Sieno quelle acque a te solo, E a niuno strano teco.
18 Sia la tua fonte benedetta; E rallegrati della moglie della tua giovanezza.
19 Siati ella una cerva amorosa, ed una cavriuola graziosa; Inebbrinti le sue mammelle in ogni tempo; Sii del continuo invaghito del suo amore.
20 E perchè, figliuol mio, t’invaghiresti della straniera, Ed abbracceresti il seno della forestiera?
21 Conciossiachè le vie dell’uomo sieno davanti agli occhi del Signore, E ch’egli consideri tutti i suoi sentieri.
22 Le iniquità dell’empio lo prenderanno, Ed egli sarà ritenuto con le funi del suo peccato.
23 Egli morrà per mancamento di correzione; E andrà errando per la molta sua pazzia.
FIGLIUOL mio, se tu hai fatta sicurtà al tuo prossimo, Se tu hai toccata la mano allo strano,
2 Tu sei allacciato con le parole della tua bocca, Tu sei preso con le parole della tua bocca.
3 Ora fa’ questo, figliuol mio, e riscuotiti; Poichè tu sei caduto in man del tuo prossimo, Va’, gittati a’ piedi de’ tuoi amici, e sollecitali.
4 Non lasciar dormire gli occhi tuoi, Nè sonnecchiar le tue palpebre.
5 Riscuotiti, come un cavriuolo di mano del cacciatore, E come un uccello di mano dell’uccellatore.
6 Va’, pigro, alla formica; Riguarda le sue vie, e diventa savio;
7 Conciossiachè ella non abbia nè capitano, Nè magistrato, nè signore;
8 E pure ella apparecchia nella state il suo cibo, E raduna nella ricolta il suo mangiare.
9 Infino a quando, o pigro, giacerai? Quando ti desterai dal tuo sonno?
10 Dormendo un poco, sonnecchiando un poco, Piegando un poco le braccia per riposare;
11 La tua povertà verrà come un viandante, E la tua necessità come uno scudiere.
12 L’uomo scellerato, l’uomo da nulla, Procede con perversità di bocca.
13 Egli ammicca con gli occhi, parla co’ piedi, Accenna con le dita;
14 Egli ha delle perversità nel suo cuore, Egli macchina del male in ogni tempo; Egli commette contese.
15 Perciò in un momento verrà la sua ruina; Egli di subito sarà fiaccato, senza rimedio.
16 Il Signore odia queste sei cose; Anzi queste sette son cosa abbominevole all’anima sua;
17 Gli occhi altieri, la lingua bugiarda, E le mani che spandono il sangue innocente,
18 Il cuore che divisa pensieri d’iniquità, I piedi che si affrettano per correre al male,
19 Il falso testimonio che sbocca menzogne, E colui che commette contese tra fratelli.
20 FIGLIUOL mio, guarda il comandamento di tuo padre, E non lasciar l’insegnamento di tua madre;
21 Tienli del continuo legati in sul tuo cuore, Ed avvinti in su la tua gola.
22 Quando tu camminerai, quello ti guiderà; Quando tu giacerai, farà la guardia intorno a te; E quando tu ti risveglierai, ragionerà teco;
23 Perciocchè il comandamento è una lampana, E l’insegnamento è una luce, E le correzioni di disciplina son la via della vita;
24 Per guardarti dalla femmina malvagia, Dalle lusinghe della lingua della straniera.
25 Non invaghirti nel tuo cuore della sua bellezza; E non prendati ella con le sue palpebre.
26 Perciocchè per una donna meretrice si viene fino ad un pezzo di pane; E la donna vaga d’uomini va a caccia dietro alle anime preziose.
27 Alcuno prenderà egli del fuoco in seno, Senza che i suoi vestimenti ne sieno arsi?
28 Alcuno camminerà egli sopra le brace, Senza bruciarsi i piedi?
29 Così avviene a chi entra dalla moglie del suo prossimo; Chiunque la tocca non sarà innocente.
30 Ei non si scusa il ladro, quando egli ruba Per saziarsi, avendo fame;
31 Anzi, se è colto, restituisce il furto a sette doppi, Egli dà tutta la sostanza di casa sua.
32 Chi commette adulterio con una donna è scemo di senno; Chi vuol perder l’anima sua faccia tal cosa.
33 Egli troverà ferite ed ignominia; E il suo vituperio non sarà giammai cancellato.
34 Perciocchè la gelosia è un furor dell’uomo; Ed egli non risparmierà nel giorno della vendetta.
35 Egli non avrà riguardo ad alcun riscatto; Ed avvegnachè
Sal. 19. 8-11 ; 119. 105.
528
d Mat. 5. 28.
tu moltiplichi i presenti, non però li accetterà.
Figliuol mio, guarda i miei detti, E riponi appo te i miei comandamenti.
2 Guarda i miei comandamenti, e tu viverai; E guarda il mio insegnamento, come la pupilla degli occhi tuoi.
3 Legateli alle dita, Scrivili in su la tavola del tuo cuore.
4 Di’ alla sapienza: Tu sei mia sorella; E chiama la prudenza tua parente;
5 Acciocchè esse ti guardino dalla donna straniera, Dalla forestiera che parla vezzosamente.
6 Perciocchè io riguardava una volta per la finestra della mia casa, Per li miei cancelli;
7 E vidi tra gli scempi, E scorsi tra i fanciulli, un giovanetto scemo di senno;
8 Il qual passava per la strada, presso al cantone della casa d’una tal donna; E camminava traendo alla casa di essa;
9 In su la sera, in sul vespro del dì. In su l’imbrunire ed oscurar della notte;
10 Ed ecco, una donna gli venne incontro, In assetto da meretrice, e cauta d’animo;
11 Strepitosa, e sviata; I cui piedi non si fermavano in casa;
12 Essendo ora fuori, or per le piazze; E stando agli agguati presso ad ogni cantone.
13 Ed essa lo prese, e lo baciò, E sfacciatamente gli disse:
14 Io avea sopra me il voto di sacrificii da render grazie; Oggi ho pagati i miei voti.
15 Però ti sono uscita incontro, Per cercarti, e ti ho trovato.
16 Io ho acconcio il mio letto con capoletti Di lavoro figurato a cordicelle di fil di Egitto.
17 Io ho profumato il mio letto Con mirra, con aloe, e con cinnamomo.
18 Vieni, inebbriamoci d’amori infino alla mattina, Sollaziamoci in amorosi piaceri.
19 Perciocchè il marito non è in casa sua; Egli è andato in viaggio lontano;
20 Egli ha preso in mano un sacchetto di danari; Egli ritornerà a casa sua a nuova luna.
21 Ella lo piegò con le molte sue lusinghe, E lo sospinse con la dolcezza delle sue labbra.
22 Ed egli andò dietro a lei subitamente, Come il bue viene al macello, E come i ceppi son per gastigamento dello stolto;
23 Come l’uccello si affretta al laccio, Senza sapere che è contro alla vita sua, Finchè la saetta gli trafigga il fegato.
24 Ora dunque, figliuoli, ascoltatemi, Ed attendete a’ detti della mia bocca.
25 Il cuor tuo non dichini alle vie d’una tal donna; Non isviarti ne’ suoi sentieri.
26 Perciocchè ella ne ha fatti cader molti uccisi; E pur tutti coloro ch’ella ha morti eran possenti.
27 La sua casa è la via dell’inferno, Che scende a’ più interni luoghi della morte.
LA Sapienza non grida ella? E la Prudenza non dà ella fuori la sua voce?
2 Ella sta in piè in capo de’ luoghi elevati, in su la via, Ne’ crocicchi.
3 Ella grida presso alle porte, alla bocca della città, All’entrata degli usci delle case,
4 Dicendo: Io grido a voi, o uomini principali; E la mia voce s’indirizza ancora al volgo.
5 Semplici, intendete che cosa sia avvedimento; E voi stolti, intendete che cosa sia buon senno.
6 Ascoltate; perciocchè io proporrò cose eccellenti; L’aprir delle mie labbra sarà di cose diritte.
7 Conciossiachè il mio palato ragionerà di verità; Ma l’empietà è ciò che le mie labbra abbominano.
8 Tutti i detti della mia bocca son con giustizia; In essi non vi è nulla di torto o di perverso.
9 Essi tutti son diritti agl’intendenti, E bene addirizzati a coloro che hanno trovata la scienza.
10 Ricevete il mio ammaestramento, e non dell’argento; E scienza, anzi che oro eletto.
11 Perciocchè la sapienza è migliore che le perle; E tutte le cose le più care non l’agguagliano.
12 Io, la Sapienza, abito nell’avvedimento, E trovo la conoscenza de’ buoni avvisi.
13 Il timor del Signore è odiare il male; Io odio la superbia, e l’alterezza, e la via della malvagità, E la bocca perversa.
14 A me appartiene il consiglio e la buona ragione; Io son la prudenza; a me appartiene la forza.
15 Per me regnano i re, Ed i rettori fanno statuti di giustizia.
16 Per me signoreggiano i signori, Ed i principi, e tutti i giudici della terra.
17 Io amo quelli che mi amano; E quelli che mi cercano mi troveranno.
18 Ricchezze e gloria son meco; Beni permanenti e giustizia.
19 Il mio frutto è migliore che oro, anzi che
Giac. 1, 5.
Deut. 6. 8; 11. 18. Giob. 24. 15. i Tim. .5. 13 ; Tit. 2. 4, 5. Eccl. 9. 12.
Giob. 28. 15-28. Prov. 8. 14, 15, e rif. h Dan. 2. 21. Rom. 13. 1-6. i Giov. 14. 21.
oro finissimo; E la mia rendita migliore che argento eletto.
20
Io cammino per la via della giustizia, In mezzo de’ sentieri della dirittura;
21 Per fare eredare il vero essere a quelli che mi amano, Ed empiere i lor tesori.
22 IL Signore mi possedeva al principio della sua via, Avanti le sue opere, ab eterno.
23 Io sono stata costituita in principato ab eterno, Dal principio, avanti che la terra fosse.
24 Avanti che fossero abissi, Nè fonti, nè gorghi d’acque, io fui prodotta.
25 Io fui prodotta innanzi che i monti fossero profondati, Avanti i colli;
26 Mentre egli non avea ancora fatta la terra, nè le campagne, Nè la sommità del terreno del mondo.
27 Quando egli ordinava i cieli, io v’era; Quando egli disegnava il giro sopra la superficie dell’abisso;
28 Quando egli fermava il cielo disopra; Quando egli fortificava le fonti dell’abisso;
29 Quando egli poneva il suo termine al mare, Talchè le acque non possono trapassare il suo comandamento; Quando egli poneva i fondamenti della terra;
30 Ed era appo lui come un allievo, Ed era le sue delizie tuttodì; Io mi sollazzava in ogni tempo nel suo cospetto.
31 Io mi sollazzo nella parte abitata della sua terra; Ed i miei diletti sono co’ figliuoli degli uomini.
32 Ora dunque, figliuoli, ascoltatemi: Beati coloro che osservano le mie vie.
33 Ascoltate l’ammaestramento, e diventate savi, E non lo schifate.
34 Beato l’uomo che mi ascolta, Per vegliar tuttodì presso a’ miei usci; Per istare a guardia agli stipiti delle mie porte.
35 Perciocchè chi mi trova trova la vita, Ed ottiene benevolenza dal Signore.
36 Ma chi pecca contro a me fa ingiuria all’anima sua; Tutti quelli che mi odiano amano la morte.
LA somma Sapienza ha edificata la sua casa, Ella ha tagliate le sue colonne in numero di sette;
2 Ella ha ammazzati i suoi animali, ha temperato il suo vino, Ed anche ha apparecchiata la sua mensa.
3 Ella ha mandate le sue serventi a gridare D’in su i poggiuoli degli alti luoghi della città:
4 Chi è scempio? riducasi qua. E a dire a quelli che sono scemi di senno:
5 Venite, mangiate del mio pane, E bevete del vino che io ho temperato.
6 Lasciate le scempietà, e voi viverete; E camminate per la via della prudenza.
7 Chi corregge lo schernitore ne riceve vituperio; E chi riprende l’empio ne riceve macchia.
8 Non riprender lo schernitore, Che talora egli non ti odii; Riprendi il savio, ed egli ti amerà.
9 Insegna al savio, ed egli diventerà più savio; Ammaestra il giusto, ed egli crescerà in dottrina.
10 Il principio della sapienza è il timor del Signore; E la scienza de’ santi è la prudenza.
11 Perciocchè per me ti saranno moltiplicati i giorni, E ti saranno aggiunti anni di vita.
12 Se sei savio, sarai savio per te; Se altresì sei schernitore, tu solo ne porterai la pena.
13 La donna stolta, strepitosa, Scempia, e che non ha alcuno intendimento,
14 Siede anch’essa all’entrata della sua casa, In seggio, ne’ luoghi elevati della città.
15 Per gridare a coloro che passano per la via, Che vanno a dirittura a lor cammino:
16 Chi è scempio? riducasi qua. E se vi è alcuno scemo di senno, gli dice:
17 Le acque rubate son dolci, E il pane preso di nascosto è dilettevole.
18 Ed egli non sa che là sono i morti; E che quelli ch’ella ha convitati son nel fondo dell’inferno.
LE sentenze di Salomone. Il figliuol savio rallegra il padre; Ma il figliuolo stolto è il cordoglio di sua madre.
2 I tesori d’empietà non giovano; Ma la giustizia riscuote da morte.
3 Il Signore non lascerà aver fame all’anima del giusto; Ma egli sovverte la sostanza degli empi.
4 La man rimessa fa impoverire; Ma la mano de’ diligenti arricchisce.
5 Chi raccoglie nella state è un figliuolo avveduto; Ma chi dorme nella ricolta è un figliuolo che fa vituperio.
6 Benedizioni sono sopra il capo del giusto; Ma la violenza coprirà la bocca degli empi.
7 La memoria del giusto è in benedizione; Ma il nome degli empi marcirà.
8 Il savio di cuore riceve i comandamenti; Ma
Gicv. 1. 1- 3. Mat. .3. 17. Luc. 11. 28. Ef. 2. 20-22. 1 Piet. 2. .5. « Mat. 22. l.ecc.
/Rom. 10. 1,5. Mat. 11. 25. Is. 55. 1. Giov. 6. 27. < Mat. 7. 6. « Giob. 28. 28. Eccl. 12. 15.
™ Giob. 35. 6, 7, Prov. 7. 27. Luc. 12. 19, ecc. P Sal. 34. 9, 10.
lo stolto di labbra andrà in precipizio.
9
Chi cammina in integrità cammina in sicurtà; Ma chi perverte le sue vie sarà fiaccato.
10 Chi ammicca con l’occhio reca molestia; Ma lo stolto di labbra andrà in precipizio.
11 La bocca del giusto è una fonte viva; Ma la violenza coprirà la bocca degli empi.
12 L’odio muove contese; Ma la carità ricopre ogni misfatto.
13 La sapienza si trova nelle labbra dell’intendente; Ma il bastone è per lo dosso di chi è scemo di senno.
14 I savi ripongono appo loro la scienza; Ma la bocca dello stolto è una ruina vicina.
15 Le facoltà del ricco son la sua forte città; Ma la povertà de’ bisognosi è il loro spavento.
16 Le opere de’ giusti sono a vita; Ma quello che l’empio produce è a peccato.
17 Chi osserva l’ammaestramento è un cammino a vita; Ma chi lascia la correzione fa traviare.
18 Chi copre l’odio è uomo di labbra bugiarde; E chi sbocca infamia è stolto.
19 In moltitudine di parole non manca misfatto; Ma chi rattiene le sue labbra è prudente.
20 La lingua del giusto è argento eletto; Ma il cuor degli empi è ben poca cosa.
21 Le labbra del giusto pascono molti; Ma gli stolti muoiono per mancamento di senno.
22 La benedizione del Signore è quella che arricchisce; E la fatica non le sopraggiugne nulla.
23 Il commettere scelleratezza è allo stolto come uno scherzare; Così è la sapienza all’uomo d’intendimento.
24 Egli avverrà all’empio ciò ch’egli teme; Ma Iddio darà a’ giusti ciò che desiderano.
25 Come il turbo passa via di subito, così l’empio non è più; Ma il giusto è un fondamento perpetuo.
26 Quale è l’aceto a’ denti, e il fumo agli occhi, Tale è il pigro a quelli che lo mandano.
27 Il timor del Signore accresce i giorni; Ma gli anni degli empi saranno scorciati.
28 L’aspettar de’ giusti è letizia; Ma la speranza degli empi perirà.
29 La via del Signore è una fortezza all’uomo intiero; Ma ella è spavento agli operatori d’iniquità.
30 Il giusto non sarà giammai in eterno scrollato; Ma gli empi non abiteranno la terra.
31 La bocca del giusto produce sapienza; Ma la lingua perversa sarà troncata.
32 Le labbra del giusto conoscono ciò che è gradevole; Ma la bocca dell’empio non è altro che perversità.
Le bilance false sono cosa abbominevole al Signore; Ma il peso giusto gli è cosa grata.
2 Venuta la superbia, viene l’ignominia; Ma la sapienza è con gli umili.
3 L’integrità degli uomini diritti li conduce; Ma la perversità de’ disleali li distrugge.
4 Le ricchezze non gioveranno al giorno dell’indegnazione; Ma la giustizia riscoterà da morte.
5 La giustizia dell’uomo intiero addirizza la via di esso; Ma l’empio caderà per la sua empietà.
6 La giustizia degli uomini diritti li riscoterà; Ma i disleali saranno presi per la lor propria malizia.
7 Quando l’uomo empio muore, la sua aspettazione perisce; E la speranza ch’egli aveva concepita delle sue forze è perduta.
8 Il giusto è tratto fuor di distretta; Ma l’empio viene in luogo suo.
9 L’ipocrita corrompe il suo prossimo con la sua bocca; Ma i giusti ne son liberati per conoscimento.
10 La città festeggia del bene de’ giusti; Ma vi è giubilo quando gli empi periscono.
11 La città è innalzata per la benedizione degli uomini diritti; Ma è sovvertita per la bocca degli empi.
12 Chi sprezza il suo prossimo è privo di senno; Ma l’uomo prudente tace.
13 Colui che va sparlando palesa il segreto; Ma chi è leale di spirito cela la cosa.
14 Il popolo cade in ruina dove non son consigli; Ma vi è salute in moltitudine di consiglieri.
15 L’uomo certamente sofferirà del male, se fa sicurtà per lo strano; Ma chi odia i mallevadori è sicuro.
16 La donna graziosa otterrà gloria, Come i possenti ottengono ricchezze.
17 L’uomo benigno fa bene a sè stesso; Ma il crudele conturba la sua propria carne.
18 L’empio fa un’opera fallace; Ma vi è un premio sicuro per colui che semina giustizia.
19 Così è la giustizia a vita, Come chi procaccia il male lo procaccia alla sua morte.
20 I perversi di cuore sono un abbominio al Signore; Ma quelli che sono intieri di via son ciò che gli è grato.
21 Il
1 Cor. 13. 4. 1 Piet. 4. 8. 1 Tim. 6. 17. Giac. 3. 2. < Mat. 5. 6. 1 Giov. 5. 14. 15.
Mat. 7. 24, 25. /Sal. 37. 22, 28, 29. Lev. 19. 35, 30. Deut. 2. 5. 1. -16. Est. 8, 15.
i Lev. 19. IG. 1 He 12. 1, ecc. Mat. 5. 7. Gal. 6. 7, 8.
malvagio d’ora in ora non resterà impunito; Ma la progenie de’ giusti scamperà.
22
Una donna bella, ma scema di senno, È un monile d’oro nel grifo d’un porco.
23 Il desiderio de’ giusti non è altro che bene; Ma la speranza degli empi è indegnazione.
24 Vi è tale che spande, e pur vie più diventa ricco; E tale che risparmia oltre al diritto, e pur ne diventa sempre più povero.
25 La persona liberale sarà ingrassata; E chi annaffia sarà anch’esso annaffiato.
26 Il popolo maledirà chi serra il grano; Ma benedizione sarà sopra il capo di chi lo vende.
27 Chi cerca il bene procaccia benevolenza; Ma il male avverrà a chi lo cerca.
28 Chi si confida nelle sue ricchezze caderà; Ma i giusti germoglieranno a guisa di frondi.
29 Chi dissipa la sua casa possederà del vento; E lo stolto sarà servo a chi è savio di cuore.
30 Il frutto del giusto è un albero di vita; E il savio prende le anime.
31 Ecco, il giusto riceve la sua retribuzione in terra; Quanto più la riceverà l’empio e il peccatore?
Chi ama la correzione ama la scienza; Ma chi odia la riprensione è insensato.
2 L’uomo da bene ottiene benevolenza dal Signore; Ma egli condannerà l’uomo malizioso.
3 L’uomo non sarà stabilito per empietà; E la radice de’ giusti non sarà smossa.
4 La donna di valore è la corona del suo marito; Ma quella che reca vituperio gli è come un tarlo nelle ossa.
5 I pensieri de’ giusti son dirittura; Ma i consigli degli empi son frode.
6 Le parole degli empi tendono ad insidiare al sangue; Ma la bocca degli uomini diritti li riscoterà.
7 In un voltar degli empi, essi non saranno più; Ma la casa de’ giusti starà in piè.
8 L’uomo sarà lodato secondo il suo senno; Ma chi è stravolto d’animo sarà in isprezzo.
9 Meglio è colui del quale non si fa stima, e pure ha un servitore, Che colui che fa il borioso, ed ha mancamento di pane.
10 L’uomo giusto ha cura della vita della sua bestia; Ma le viscere degli empi son crudeli.
11 Chi lavora la sua terra sarà saziato di pane; Ma chi va dietro agli uomini oziosi è scemo d’intelletto.
12 L’empio appetisce la rete de’ malvagi; Ma la radice de’ giusti mette fuori.
13 Il laccio del malvagio è nella dislealtà delle labbra; Ma il giusto uscirà di distretta.
14 L’uomo sarà saziato di beni per lo frutto della sua bocca; E Dio renderà all’uomo la retribuzione dell’opere delle sue mani.
15 La via dello stolto è diritta al suo parere; Ma chi ascolta consiglio è savio.
16 Il cruccio dello stolto è conosciuto lo stesso giorno; Ma l’avveduto copre il vituperio.
17 Chi parla verità rapporta il giusto; Ma il falso testimonio rapporta frode.
18 Ei vi è tale che pronunzia parole simili a coltellate; Ma la lingua de’ savi è medicina.
19 Il labbro verace sarà stabile in perpetuo; Ma la lingua bugiarda sarà sol per un momento.
20 Inganno è nel cuor di coloro che macchinano del male; Ma vi è allegrezza per quelli che consigliano pace.
21 Niuna molestia avverrà al giusto; Ma gli empi saranno ripieni di male.
22 Le labbra bugiarde son cosa abbominevole al Signore; Ma coloro che operano in verità son graditi da lui.
23 L’uomo avveduto copre la scienza; Ma il cuor degli stolti pubblica la follia.
24 La mano de’ diligenti signoreggerà; Ma la pigra sarà tributaria.
25 Il cordoglio nel cuor dell’uomo l’abbatte; Ma la buona parola lo rallegra.
26 Il giusto abbonda in beni più che il suo prossimo; Ma la via degli empi li fa andare errando.
27 Il pigro non arrostisce la sua cacciagione; Ma i beni dell’uomo diligente sono preziosi.
28 Nella via della giustizia vi è vita; E nel cammino de’ suoi sentieri non vi è morte.
Il figliuol savio ascolta l’ammaestramento di suo padre; Ma lo schernitore non ascolta riprensione.
2 L’uomo mangerà del bene del frutto delle sue labbra; Ma l’anima degli scellerati mangerà del frutto di violenza.
3 Chi guarda la sua bocca preserva l’anima sua; Ma ruina avverrà a chi apre disordinatamente le sue labbra.
4 L’anima del pigro appetisce, e non ha nulla; Ma l’anima de’ diligenti sarà ingrassata.
5 Il giusto odia la parola bugiarda; Ma l’empio si rende puzzolente ed infame.
- Rom. 2. 8, 9. 2 Cor. 9. 6-11.
1 Cor. 9. 19, ecc. Giac. 5. 19. 20.
Deut. 25. 4. < Is. 3. 10, 11.
Am. 8. 4-G. d Mar. 10. 24,
/ Prov. 31. 10, ecc. 1 Cor. 11
1 1 Sam. 2. 25. Giac. 3. 2.
Luc. 12. 21. lTim.[[errore/capitolo 17#capitolo17versetto
7|G. 17.
7]]. Mat. 7. 24, ecc.
6
La giustizia guarda colui che è intiero di via; Ma l’empietà sovverte il peccatore.
7 Vi è tale che si fa ricco, e non ha nulla; Tale altresì che si fa povero, ed ha di gran facoltà.
8 Le ricchezze dell’uomo sono il riscatto della sua vita; Ma il povero non ode alcuna minaccia.
9 La luce de’ giusti sarà lieta; Ma la lampana degli empi sarà spenta.
10 Per orgoglio non si produce altro che contese; Ma la sapienza è con quelli che si consigliano.
11 Le ricchezze procedenti da vanità scemeranno; Ma chi raduna con la mano le accrescerà.
12 La speranza prolungata fa languire il cuore; Ma il desiderio adempiuto è un albero di vita.
13 Chi sprezza la parola andrà in perdizione; Ma chi riverisce il comandamento riceverà retribuzione.
14 L’insegnamento di un savio è una fonte di vita, Per ritrarsi da’ lacci della morte.
15 Buon senno reca grazia; Ma il procedere de’ perfidi è duro.
16 L’uomo avveduto fa ogni cosa con conoscimento; Ma il pazzo spande follia.
17 Il messo malvagio caderà in male; Ma l’ambasciator fedele reca sanità.
18 Povertà ed ignominia avverranno a chi schifa la correzione; Ma chi osserva la riprensione sarà onorato.
19 Il desiderio adempiuto è cosa soave all’anima; Ed agli stolti è cosa abbominevole lo stornarsi dal male.
20 Chi va co’ savi diventerà savio; Ma il compagno degli stolti diventerà malvagio.
21 Il male perseguita i peccatori; Ma Iddio renderà il bene a’ giusti.
22 L’uomo da bene lascerà la sua eredità a’ figliuoli de’ figliuoli; Ma le facoltà del peccatore son riserbate al giusto.
23 Il campo lavorato de’ poveri produce abbondanza di cibo; Ma vi è tale che è consumato per mancamento di buon governo.
24 Chi risparmia la sua verga odia il suo figliuolo; Ma chi l’ama gli procura correzione per tempo.
25 Il giusto mangerà a sazietà dell’anima sua; Ma il ventre degli empi avrà mancamento.
Le donne savie edificano le lor case; Ma la stolta la sovverte con le sue mani.
2 Chi cammina nella sua dirittura riverisce il Signore; Ma chi è stravolto nelle sue vie lo sprezza.
3 Nella bocca dello stolto è la bacchetta dell’alterezza; Ma le labbra de’ savi li guardano.
4 Dove non son buoi, il granaio è vuoto; Ma l’abbondanza della ricolta è per la forza del bue.
5 Il testimonio verace non mente; Ma il falso testimonio sbocca bugie.
6 Lo schernitore cerca la sapienza, e non la trova punto; Ma la scienza agevolmente si acquista dall’uomo intendente.
7 Vattene via d’innanzi all’uomo stolto, E d’innanzi a colui, nel quale non avrai conosciute labbra di scienza.
8 La sapienza dell’uomo è di considerar la sua via; Ma la follia degli stolti è inganno.
9 Gli stolti si fanno beffe del commetter misfatto; Ma fra gli uomini diritti è la benevolenza.
10 Il cuore di ciascuno conosce l’amaritudine dell’anima sua; Ed altresì alcuno strano non è mescolato nella sua allegrezza.
11 La casa degli empi sarà distrutta; Ma il tabernacolo degli uomini diritti fiorirà.
12 Vi è tal via che pare diritta all’uomo, Il fine della quale son le vie della morte.
13 Come di troppo ridere duole il cuore, Così la fine dell’allegrezza è dolore.
14 Chi è sviato di cuore sarà saziato delle sue vie; E più ch’esso lo sarà l’uomo da bene delle sue.
15 Lo scempio crede ogni cosa; Ma l’avveduto considera i suoi passi.
16 Il savio teme, e si ritrae dal male; Ma lo stolto trascorre, e si tien sicuro.
17 Chi è pronto all’ira commette follia; E l’uomo malizioso è odiato.
18 Gli scempi erederanno la stoltizia; Ma i prudenti coroneranno il lor capo di scienza.
19 I malvagi saranno abbassati davanti a’ buoni; E gli empi saranno alle porte del giusto.
20 Il povero è odiato eziandio dal suo prossimo; Ma molti son gli amici del ricco.
21 Chi sprezza il suo prossimo pecca; Ma beato chi ha pietà de’ poveri.
22 Quelli che macchinano del male non sono eglino traviati? Ma benignità e verità sarà usata inverso coloro che pensano del bene.
23 In ogni fatica vi è del profitto; Ma il parlar delle labbra torna solo in inopia.
24 Le ricchezze de’ savi sono la lor corona; Ma la follia degli stolti è sempre follia.
25 Il testimonio verace libera le anime; Ma il falso sbocca bugie.
26 Nel timor del Signore vi è confidanza fortissima; E vi sarà un ricetto per li figliuoli di colui che teme Iddio.
27 Il
2 Cron. 36. 16. Giob. 27. 13, ecc. Prov. 19. 18 : 22. 15 ; 23. 13 : 29. 15, 17. Eut. i. 11.
E8.20. 16. /Rom. 6. 21. 4 Eccl. 2. 2. Sal. 41. 1 ] 112. 9.
timor del Signore è una fonte di vita, Per ritrarsi da’ lacci della morte.
28
La magnificenza del re è nella moltitudine del popolo; Ma la ruina del principe è nel mancamento della gente.
29 Chi è lento all’ira è di gran prudenza; Ma chi è pronto al cruccio eccita la follia.
30 Il cuor sano è la vita delle carni; Ma l’invidia è il tarlo delle ossa.
31 Chi oppressa il povero fa onta a colui che l’ha fatto; Ma chi ha pietà del bisognoso l’onora.
32 L’empio sarà traboccato per la sua malvagità; Ma il giusto spera eziandio nella sua morte.
33 La sapienza riposa nel cuor dell’uomo intendente, Ed è riconosciuta in mezzo degli stolti.
34 La giustizia innalza la nazione; Ma il peccato è il vituperio de’ popoli.
35 Il favor del re è verso il servitore intendente; Ma la sua indegnazione è contro a quello che reca vituperio.
La risposta dolce acqueta il cruccio; Ma la parola molesta fa montar l’ira.
2 La scienza adorna la lingua de’ savi; Ma la bocca degli stolti sgorga follia.
3 Gli occhi del Signore sono in ogni luogo; Riguardando i malvagi ed i buoni.
4 La medicina della lingua è un albero di vita; Ma la sovversione che avviene per essa è simile ad un fracasso fatto dal vento.
5 Lo stolto disdegna la correzion di suo padre; Ma chi osserva la riprensione diventerà avveduto.
6 Nella casa del giusto vi sono di gran facoltà; Ma vi è dissipazione nell’entrate dell’empio.
7 Le labbra de’ savi spandono scienza; Ma non fa già così il cuor degli stolti.
8 Il sacrificio degli empi è cosa abbominevole al Signore; Ma l’orazione degli uomini diritti gli è cosa grata.
9 La via dell’empio è cosa abbominevole al Signore; Ma egli ama chi procaccia giustizia.
10 La correzione è spiacevole a chi lascia la diritta via; Chi odia la riprensione morrà.
11 L’inferno e il luogo della perdizione son davanti al Signore; Quanto più i cuori de’ figliuoli degli uomini!
12 Lo schernitore non ama che altri lo riprenda, E non va a’ savi.
13 Il cuore allegro abbellisce la faccia; Ma per lo cordoglio lo spirito è abbattuto.
14 Il cuor dell’uomo intendente cerca la scienza; Ma la bocca degli stolti si pasce di follia.
15 Tutti i giorni dell’afflitto son cattivi; Ma chi è allegro di cuore è come in un convito perpetuo.
16 Meglio vale poco col timor del Signore, Che gran tesoro con turbamento.
17 Meglio vale un pasto d’erbe, ove sia amore, Che di bue ingrassato, ove sia odio.
18 L’uomo iracondo muove contese; Ma chi è lento all’ira acqueta le risse.
19 La via del pigro è come una siepe di spine; Ma la via degli uomini diritti è elevata.
20 Il figliuol savio rallegra il padre; Ma l’uomo stolto sprezza sua madre.
21 La follia è allegrezza all’uomo scemo di senno; Ma l’uomo intendente cammina dirittamente.
22 I disegni son renduti vani dove non è consiglio; Ma sono stabili dove è moltitudine di consiglieri.
23 L’uomo riceve allegrezza della risposta della sua bocca; E quant’è buona una parola detta al suo tempo!
24 La via della vita va in su all’uomo intendente, Per ritrarsi dall’inferno che è a basso.
25 Il Signore spianta la casa de’ superbi; Ma stabilisce il confine della vedova.
26 I pensieri malvagi son cosa abbominevole al Signore; Ma i detti che gli son piacevoli sono i puri.
27 Chi è dato a cupidigia dissipa la sua casa; Ma chi odia i presenti viverà.
28 Il cuor del giusto medita ciò che ha da rispondere; Ma la bocca degli empi sgorga cose malvage.
29 Il Signore è lontano dagli empi; Ma egli esaudisce l’orazione de’ giusti.
30 La luce degli occhi rallegra il cuore; La buona novella ingrassa le ossa.
31 L’orecchio che ascolta la riprensione della vita Dimorerà per mezzo i savi.
32 Chi schifa la correzione disdegna l’anima sua; Ma chi ascolta la riprensione acquista senno.
33 Il timor del Signore è ammaestramento di sapienza; E l’umiltà va davanti alla gloria.
Le disposizioni dell’animo son dell’uomo; Ma la risposta della lingua è dal Signore.
2 Tutte le vie dell’uomo gli paiono pure; Ma il Signore pesa gli spiriti.
3 Rimetti le tue opere nel Signore, E i tuoi pensieri saranno stabiliti.
4 Il Signore ha fatto ogni cosa per sè stesso; Eziandio l’empio per lo giorno del male.
Giac. 1. 19. b Mat. 25. 34, ecc.
Mat. 24. 45-47. Giud. 8. 1, eCc.
Giov. 2. 24, 25. i 2 Tim. 4. 3.
P 1 Piet. 3. 15. ? Mat. 10. 19, 20.
Giob. 19. 25, 26. Sal. 23. 4. 2 Cor. .5. 8. 2 Tim. 4. 18, 26.
/Eb. 4. 13. 1 Tim. 6. 11. 1 Re 22. 8. i Sal. 139. 7, 8.
♦1 Tim. 6. 6. Ef. 5. 15. Fil. 3. 20. Col. 3. 1, 2.
1 Sam. 16. 7. Fil. 4. G. 1 Piet. 5. 7. Rom. 9. 22.
534
5
Chiunque è altiero d’animo è abbominevole al Signore; D’ora in ora egli non resterà impunito.
6 L’iniquità sarà purgata con benignità, e con verità; E per lo timor del Signore l’uomo si ritrae dal male.
7 Quando il Signore gradisce le vie dell’uomo, Pacifica con lui eziandio i suoi nemici.
8 Meglio vale poco con giustizia, Che grandi entrate senza dirittura.
9 Il cuor dell’uomo delibera della sua via; Ma il Signore dirizza i suoi passi.
10 Indovinamento è nelle labbra del re; La sua bocca non falla nel giudicio.
11 La stadera, e le bilance giuste son del Signore; Tutti i pesi del sacchetto son sua opera.
12 Operare empiamente è abbominevole ai re; Perciocchè il trono sarà stabilito per giustizia.
13 Le labbra giuste son quelle che i re gradiscono; Ed essi amano chi parla dirittamente.
14 L’ira del re son messi di morte; Ma l’uomo savio la placherà.
15 Nella chiarezza della faccia del re vi è vita; E la sua benevolenza è come la nuvola della pioggia della stagione della ricolta.
16 Quant’è egli cosa migliore acquistar sapienza che oro! E quant’è egli cosa più eccellente acquistar prudenza che argento!
17 La strada degli uomini diritti è di stornarsi dal male; Chi osserva la sua via guarda l’anima sua.
18 La superbia viene davanti alla ruina, E l’alterezza dello spirito davanti alla caduta.
19 Meglio è essere umile di spirito co’ mansueti, Che spartir le spoglie con gli altieri.
20 Chi è intendente nella parola troverà bene; E beato chi si confida nel Signore.
21 Il savio di cuore sarà chiamato intendente; E la dolcezza delle labbra aggiugnerà dottrina.
22 Il senno è una fonte di vita in coloro che ne son dotati; Ma l’ammaestramento degli stolti è stoltizia.
23 Il cuor dell’uomo savio rende avveduta la sua bocca, E aggiunge dottrina alle sue labbra.
24 I detti soavi sono un favo di miele, Dolcezza all’anima, e medicina alle ossa.
25 Vi è tal via che pare diritta all’uomo, Il fine della quale son le vie della morte.
26 L’anima di chi si affatica si affatica per lui stesso; Perciocchè la sua bocca lo preme.
27 L’uomo scellerato apparecchia del male; E in su le sue labbra vi è come un fuoco ardente.
28 L’uomo perverso commette contese; E chi va sparlando disunisce gli amici.
29 L’uomo violento seduce il suo compagno, E lo conduce per una via che non è buona.
30 Chi chiude gli occhi macchinando perversità, Dimena le labbra quando ha compiuto il male.
31 La canutezza è una corona gloriosa; Ella si troverà nella via della giustizia.
32 Meglio vale chi è lento all’ira, che il forte; E meglio vale chi signoreggia il suo cruccio, che un prenditor di città.
33 La sorte è gittata nel grembo; Ma dal Signore procede tutto il giudicio di essa.
Migliore è un boccon di pane secco, con quiete, Che una casa piena di animali ammazzati, con rissa.
2 Il servitore intendente signoreggerà sopra il figliuolo che reca vituperio, E spartirà l’eredità tra i fratelli.
3 La coppella è per l’argento, e il fornello per l’oro; Ma il Signore prova i cuori.
4 L’uomo maligno presta gli orecchi alle labbra inique; E l’ingannatore ascolta la lingua maliziosa.
5 Chi beffa il povero fa onta a colui che l’ha fatto; Chi si rallegra della calamità altrui non resterà impunito.
6 I figliuoli de’ figliuoli son la corona de’ vecchi; E i padri son la gloria de’ figliuoli.
7 Il parlar magnifico non è decevole all’uomo da nulla; Quanto meno al principe il labbro falso!
8 Il presente è, appo chi è dato a ricever presenti, una gioia graziosa; Dovunque si volge produce effetto.
9 Chi copre il fallo procaccia amicizia; Ma chi lo ridice disunisce gli amici.
10 La riprensione scende più addentro nell’uomo intendente, Che cento percosse date allo stolto.
11 Il malvagio non cerca altro che ribellione; Ma l’angelo crudele sarà mandato contro a lui.
12 Scontrisi pure in un uomo un’orsa, a cui sieno stati tolti i suoi figli, Anzi che un pazzo nella sua pazzia.
13 Il male non si dipartirà giammai dalla casa Di chi rende il mal per lo bene.
14 Chi comincia la contesa è come chi dà apritura alle acque; Però avanti che si venga alle contumelie, lascia la questione.
15 Chi assolve il reo, e chi condanna il giusto, Sono amendue ugualmente abbominevoli al Signore.
16 A che serve il prezzo in mano allo stolto, Da
« Sal. 127. 3, ecc.
635
i 1 Tess. 4. 11.
« Eb. 23. 7.
comperar sapienza, poichè egli non ha alcun senno?
17
L’amico ama in ogni tempo, E il fratello nasce per l’afflizione.
18 L’uomo scemo di senno tocca la mano, E fa sicurtà al suo prossimo.
19 Chi ama contesa ama misfatto; Chi alza la sua porta cerca ruina.
20 L’uomo perverso di cuore non troverà il bene; E l’uomo stravolto nel suo parlare caderà nel male.
21 Chi genera un pazzo lo genera a suo cordoglio; E il padre dello stolto non si rallegrerà.
22 Il cuore allegro giova, come una medicina; Ma lo spirito afflitto secca le ossa.
23 L’empio prende il presente dal seno, Per pervertir le vie del giudicio.
24 La sapienza è nel cospetto dell’intendente; Ma gli occhi dello stolto riguardano alle estremità della terra.
25 Il figliuolo stolto è sdegno a suo padre, Ed amaritudine a colei che l’ha partorito.
26 Egli non è bene di condannare il giusto, non pure ad ammenda, Nè che i principi battano alcuno per dirittura.
27 Chi rattiene i suoi detti è dotato di conoscimento; E chi è di spirito riservato è uomo intendente.
28 Lo stolto stesso è reputato savio, quando si tace; E prudente, quando tiene le labbra chiuse.
Colui che si separa cerca le sue cupidità, E schernisce ogni legge e ragione.
2 Lo stolto non si diletta nella prudenza, Ma in ciò che il cuor suo si manifesti.
3 Quando viene un empio, viene anche lo sprezzo, E il vituperio con ignominia.
4 Le parole della bocca dell’uomo eccellente sono acque profonde; La fonte di sapienza è un torrente che sgorga.
5 Egli non è bene d’aver riguardo alla qualità dell’empio, Per far torto al giusto nel giudicio.
6 Le labbra dello stolto entrano in contesa, E la sua bocca chiama le percosse.
7 La bocca dello stolto è la sua ruina, E le sue labbra sono il laccio dell’anima sua.
8 Le parole di chi va bisbigliando paiono lusinghevoli; Ma scendono fin nell’interiora del ventre.
9 Chi si porta rimessamente nel suo lavoro, È fratello dell’uomo dissipatore.
10 Il Nome del Signore è una forte torre; Il giusto vi ricorrerà, e sarà in salvo in luogo elevato.
11 I beni del ricco son la sua città di fortezza, E come un alto muro alla sua immaginazione.
12 Il cuor dell’uomo s’innalza avanti la ruina; Ma l’umiltà va davanti alla gloria.
13 Chi fa risposta prima che abbia udito, Ciò gli è pazzia e vituperio.
14 Lo spirito dell’uomo sostiene l’infermità di esso; Ma chi solleverà lo spirito afflitto?
15 Il cuor dell’uomo intendente acquista scienza; E l’orecchio de’ savi cerca conoscimento.
16 Il presente dell’uomo gli fa far largo, E lo conduce davanti a’ grandi.
17 Chi è il primo a piatir la sua causa ha ragione; Ma il suo compagno vien poi, ed esamina quello ch’egli ha detto.
18 La sorte fa cessar le liti, E fa gli spartimenti fra i potenti.
19 Il fratello offeso è più inespugnabile che una forte città; E le contese tra fratelli son come le sbarre di un palazzo.
20 Il ventre dell’uomo sarà saziato del frutto della sua bocca; Egli sarà saziato della rendita delle sue labbra.
21 Morte e vita sono in poter della lingua; E chi l’ama mangerà del frutto di essa.
22 Chi ha trovata moglie ha trovata una buona cosa, Ed ha ottenuto favor dal Signore.
23 Il povero parla supplichevolmente; Ma il ricco risponde duramente.
24 Un uomo che ha degli amici deve portarsi da amico; E vi è tale amico, che è più congiunto che un fratello.
Il povero, che cammina nella sua integrità, Val meglio che il perverso di labbra, il quale è stolto.
2 Come chi è frettoloso di piedi incappa; Così non vi è alcun bene, quando l’anima è senza conoscimento.
3 La stoltizia dell’uomo perverte la via di esso; E pure il suo cuore dispetta contro al Signore.
4 Le ricchezze aggiungono amici in gran numero; Ma il misero è separato dal suo intimo amico.
5 Il falso testimonio non resterà impunito, E chi sbocca menzogne non iscamperà.
6 Molti riveriscono il principe; Ma ognuno è amico del donatore.
7 Tutti i fratelli del povero l’odiano; Quanto più si dilungheranno i suoi amici da lui! Egli con parole li supplica, ma essi se ne vanno.
8 Chi acquista senno ama l’anima sua; Chi osserva l’intendimento troverà del bene.
9 Il falso testimonio non resterà impunito, E chi sbocca menzogne perirà.
10 I diletti non si convengono allo stolto; Quanto
Rut 1.16. Prov. C. 1, ecc. Giac. 1. 19. <« Lev. 19. 15. « Sal. 18. 1, ecc. /Giov. 7. 51.
s Mat. 12. 36, 37. Prov. 19. 14; 31. 10, ecc. « Es. 23. 1. Deut. 19. 16, ccc.
meno conviensi al servo signoreggiar sopra i principi!
11
Il senno dell’uomo rallenta l’ira di esso; E la sua gloria è di passar sopra le offese.
12 L’indegnazione del re è come il ruggito del leoncello; Ma il suo favore è come la rugiada sopra l’erba.
13 Il figliuolo stolto è una grande sciagura a suo padre; E le risse della moglie sono un gocciolar continuo.
14 Casa e sostanza sono l’eredità de’ padri; Ma dal Signore viene la moglie prudente.
15 La pigrizia fa cadere in profondo sonno; E la persona negligente avrà fame.
16 Chi osserva il comandamento guarda l’anima sua; Ma chi trascura le sue vie morrà.
17 Chi dona al povero presta al Signore; Ed egli gli farà la sua retribuzione.
18 Gastiga il tuo figliuolo, mentre vi è ancora della speranza; Ma non imprender già di ucciderlo.
19 Chi è grandemente iracondo ne porterà la pena; Che se tu lo scampi, tu lo renderai vie più iracondo.
20 Ascolta consiglio, e ricevi correzione, Acciocchè tu diventi savio alla fine.
21 Vi sono molti pensieri nel cuor dell’uomo; Ma il consiglio del Signore è quello che sarà stabile.
22 La benignità dell’uomo è il suo ornamento; E meglio vale il povero, che l’uomo bugiardo.
23 Il timor del Signore è a vita; E chi lo teme passerà la notte sazio, e non sarà visitato da alcun male.
24 Il pigro nasconde la mano nel seno, E non la ritrae fuori, non pure per recarsela alla bocca.
25 Percuoti lo schernitore, e il semplice ne diventerà avveduto; E se tu correggi l’uomo intendente, egli intenderà la scienza.
26 Il figliuolo che fa vergogna e vituperio, Ruina il padre, e scaccia la madre.
27 Figliuol mio, ascoltando l’ammaestramento, Rimanti di deviare da’ detti di scienza.
28 Il testimonio scellerato schernisce la dirittura; E la bocca degli empi trangugia l’iniquità.
29 I giudicii sono apparecchiati agli schernitori, E le percosse al dosso degli stolti.
Il vino è schernitore, e la cervogia è tumultuante; E chiunque ne è vago non è savio.
2 Il terrore del re è come il ruggito del leoncello; Chi lo provoca ad indegnazione pecca contro a sè stesso.
3 Egli è gloria all’uomo di rimanersi di contesa; Ma chiunque è stolto si fa schernire.
4 Il pigro non ara per cagion del freddo; E poi nella ricolta va accattando, e non trova nulla.
5 Il consiglio nel cuor dell’uomo è un’acqua profonda; E l’uomo intendente l’attignerà.
6 Il più degli uomini predicano ciascuno la sua benignità; Ma chi troverà un uomo verace?
7 I figliuoli del giusto, che cammina nella sua integrità, Saranno beati dopo di lui.
8 Il re, sedendo sopra il trono del giudicio, Dissipa ogni male con gli occhi suoi.
9 Chi può dire: Io ho purgato il mio cuore, Io son netto del mio peccato?
10 Doppio peso, e doppio staio, Sono amendue cosa abbominevole al Signore.
11 Fin da fanciullo l’uomo è riconosciuto da’ suoi atti, Se egli sarà puro, e se le sue opere saranno diritte.
12 Il Signore ha fatte amendue queste cose: E l’orecchio che ode, e l’occhio che vede.
13 Non amare il sonno, che tu non impoverisca; Tieni gli occhi aperti, e sarai saziato di pane.
14 Chi compera dice: Egli è cattivo, egli è cattivo; Ma quando se n’è andato, allora si vanta.
15 Vi è dell’oro, e delle perle assai; Ma le labbra di scienza sono un vaso prezioso.
16 Prendi pure il vestimento di chi ha fatta sicurtà per lo strano; Prendi pegno da lui per gli stranieri.
17 Il pane acquistato con frode è soave all’uomo; Ma poi la sua bocca si trova piena di ghiaia.
18 I disegni son renduti stabili con consiglio; Fa’ dunque la guerra con prudenti deliberazioni.
19 Chi va sparlando palesa il segreto: Non rimescolarti adunque con chi è allettante di labbra.
20 La lampana di chi maledice suo padre, o sua madre, Sarà spenta nelle più oscure tenebre.
21 L’eredità acquistata di subito da principio Non sarà benedetta alla fine.
22 Non dire: Io renderò il male; Aspetta il Signore, ed egli ti salverà.
23 Doppio peso è cosa abbominevole al Signore; E le bilance fallaci non sono buone.
24 I passi dell’uomo sono dal Signore; E come intenderà l’uomo la sua via?
25 Dire inconsideratamente: Questa è cosa sacra; E riflettere dopo aver fatti
Giac. 1. 19. > Prov. 21. 19. Luc. 11. 28. < Mat. 10. 42. 2 Cor. 9. 6-9. Eb. 6. 10.
Prov. 13. 24, e rif. / Fat. h. 38, 39. Gen. 9. 21. Prov. 2;J. 29. 30. 1 Re 8. 46. 1 Giov. 1. 8.
Mat. 7. 16. I Rom. 12. 11. ♦ Lev. 20. 9. Mat. 15, 4. Rom. 12. 19.
i voti, è un laccio all’uomo.
26
Il re savio dissipa gli empi, E rimena la ruota sopra loro.
27 L’anima dell’uomo è una lampana del Signore, Che investiga tutti i segreti nascondimenti del ventre.
28 Benignità e verità guardano il re; Ed egli ferma il suo trono per benignità.
29 La forza de’ giovani è la lor gloria; E l’onor de’ vecchi è la canutezza.
30 I lividori delle battiture, e le percosse che penetrano addentro nel ventre Sono una lisciatura nel malvagio.
Il cuor del re è nella mano del Signore come ruscelli di acque; Egli lo piega a tutto ciò che gli piace.
2 Tutte le vie dell’uomo gli paiono diritte; Ma il Signore pesa i cuori.
3 Far giustizia e giudicio È cosa più gradita dal Signore, che sacrificio.
4 Gli occhi altieri, e il cuor gonfio, Che son la lampana degli empi, son peccato.
5 I pensieri dell’uomo diligente producono di certo abbondanza; Ma l’uomo disavveduto cade senza fallo in necessità.
6 Il far tesori con lingua di falsità è una cosa vana, Sospinta in qua ed in là; e si appartiene a quelli che cercan la morte.
7 Il predar degli empi li trarrà in giù; Perciocchè hanno rifiutato di far ciò che è diritto.
8 La via stravolta dell’uomo è anche strana; Ma l’opera di chi è puro è diritta.
9 Meglio è abitare sopra un canto di un tetto, Che con una moglie rissosa in casa comune.
10 L’anima dell’empio desidera il male; Il suo amico stesso non trova pietà appo lui.
11 Quando lo schernitore è gastigato, il semplice ne diventa savio; E quando si ammonisce il savio, egli apprende scienza.
12 Il giusto considera la casa dell’empio; Ella trabocca l’empio nel male.
13 Chi tura l’orecchio, per non udire il grido del misero, Griderà anch’egli, e non sarà esaudito.
14 Il presente dato di nascosto acqueta l’ira; E il dono porto nel seno acqueta il forte cruccio.
15 Il far ciò che è diritto è letizia al giusto; Ma è uno spavento agli operatori d’iniquità.
16 L’uomo che devia dal cammino del buon senno Riposerà in compagnia de’ morti.
17 L’uomo che ama godere sarà bisognoso; Chi ama il vino e l’olio non arricchirà.
18 L’empio sarà per riscatto del giusto; E il disleale sarà in iscambio degli uomini diritti.
19 Meglio è abitare in terra deserta, Che con una moglie rissosa e stizzosa.
20 Nell’abitacolo del savio vi è un tesoro di cose rare, e d’olii preziosi; Ma l’uomo stolto dissipa tutto ciò.
21 Chi va dietro a giustizia e benignità Troverà vita, giustizia, e gloria.
22 Il savio sale nella città de’ valenti, Ed abbatte la forza di essa.
23 Chi guarda la sua bocca e la sua lingua Guarda l’anima sua d’afflizioni.
24 Il nome del superbo presuntuoso è: schernitore; Egli fa ogni cosa con furor di superbia.
25 Il desiderio del pigro l’uccide; Perciocchè le sue mani rifiutano di lavorare.
26 L’uomo dato a cupidigia appetisce tuttodì; Ma il giusto dona, e non risparmia.
27 Il sacrificio degli empi è cosa abbominevole; Quanto più se l’offeriscono con scelleratezza!
28 Il testimonio mendace perirà; Ma l’uomo che ascolta parlerà in perpetuo.
29 L’uomo empio si rende sfacciato; Ma l’uomo diritto addirizza le sue vie.
30 Non vi è sapienza, nè prudenza, Nè consiglio, incontro al Signore.
31 Il cavallo è apparecchiato per lo giorno della battaglia; Ma il salvare appartiene al Signore.
La fama è più a pregiare che grandi ricchezze; E la buona grazia più che argento, e che oro.
2 Il ricco e il povero si scontrano l’un l’altro; Il Signore è quello che li ha fatti tutti.
3 L’uomo avveduto vede il male, e si nasconde; Ma gli scempi passano oltre, e ne portano pena.
4 Il premio della mansuetudine e del timor del Signore È ricchezze, e gloria, e vita.
5 Spine e lacci son nella via dell’uomo perverso; Chi guarda l’anima sua sarà lungi da queste cose.
6 Ammaestra il fanciullo, secondo la via ch’egli ha da tenere; Egli non si dipartirà da essa, non pur quando sarà diventato vecchio.
7 Il ricco signoreggia sopra i poveri; E chi prende in prestanza è servo del prestatore.
8 Chi semina iniquità mieterà vanità; E la verga della sua indegnazione verrà meno.
9 L’uomo che è d’occhio benigno sarà benedetto; Perciocchè
Is. 1. 11, ecc. Prov. 19. 13; 25, 24; 27. 15. Giac. 2. 13. Is. 43. 3, 4.
/ Giac. 3. 2, ecc. i Fat. 5. 39. i Ef. C. 4. 2 Tim. 3. 15. i Giac. 2. 0.
egli ha dato del suo pane al povero.
10
Caccia lo schernitore, e le contese usciranno fuori; E le liti, ed i vituperi cesseranno.
11 Chi ama la purità del cuore Avrà il re per amico, per la grazia delle sue labbra.
12 Gli occhi del Signore guardano l’uomo dotato di conoscimento; Ma egli sovverte i fatti del disleale.
13 Il pigro dice: Il leone è fuori; Io sarei ucciso per le campagne.
14 La bocca delle donne straniere è una fossa profonda; Colui contro a cui il Signore è indegnato vi caderà dentro.
15 La follia è attaccata al cuor del fanciullo; La verga della correzione la dilungherà da lui.
16 Chi fa torto al povero, per accrescere il suo, E chi dona al ricco, di certo caderà in inopia.
17 INCHINA il tuo orecchio, ed ascolta le parole de’ Savi, E reca il tuo cuore alla dottrina.
18 Perciocchè ti sarà cosa soave, se tu le guardi nel tuo cuore, E se tutte insieme sono adattate in su le tue labbra.
19 Io te le ho pur fatte assapere, Acciocchè la tua confidanza sia nel Signore.
20 Non ti ho io scritto cose eccellenti In consigli e in dottrina?
21 Per farti conoscere la certezza delle parole di verità; Acciocchè tu possa rispondere parole di verità a quelli che ti manderanno.
22 Non predare il povero, perchè egli è povero; E non oppressar l’afflitto nella porta;
23 Perciocchè il Signore difenderà la causa loro, Ed involerà l’anima di coloro che li avranno involati.
24 Non accompagnarti con l’uomo collerico; E non andar con l’uomo iracondo;
25 Che talora tu non impari i suoi costumi, E non prenda un laccio all’anima tua.
26 Non esser di quelli che percuotono nella palma della mano, Nè di quelli che fanno sicurtà per debiti.
27 Per qual cagione, se tu non avessi da pagare, Ti si torrebbe egli il letto di sotto?
28 Non rimuovere il termine antico, Che i tuoi padri hanno posto.
29 Hai tu mai veduto un uomo spedito nelle sue faccende? Un tale comparirà nel cospetto del re, E non comparirà davanti a gente bassa.
Quando tu sederai a tavola con alcun signore, Per mangiar con lui, Considera attentamente quello che sarà dinanzi a te;
2 Altrimenti, se tu sei ingordo, Tu ti metterai un coltello alla gola.
3 Non appetire le sue delizie; Perciocchè sono un cibo fallace.
4 Non affaticarti per arricchire; Rimanti della tua prudenza.
5 In un batter d’occhio le ricchezze non sono più; Perciocchè ad un tratto si fanno delle ale; E sono come un’aquila, che se ne vola in aria.
6 Non mangiare il pan dell’uomo che è d’occhio maligno, E non appetire le sue delizie.
7 Perciocchè, come egli è villano nell’anima sua, Così egli ti dirà: Mangia, e bevi; Ma il cuor suo non sarà teco.
8 Tu vomiterai il boccone che ne avrai mangiato, Ed avrai perduti i tuoi ragionamenti piacevoli.
9 Non parlare in presenza dello stolto; Perciocchè egli sprezzerà il senno de’ tuoi ragionamenti.
10 Non rimuovere il termine antico; E non entrare ne’ campi degli orfani.
11 Perciocchè il lor riscotitore è potente; Egli difenderà la causa loro contro a te.
12 Porgi il tuo cuore all’ammaestramento, E le tue orecchie a’ detti della scienza.
13 Non risparmiare la correzione al fanciullo; Benchè tu lo batti con la verga, non però morrà.
14 Tu lo batterai con la verga, E libererai l’anima sua dall’inferno.
15 Figliuol mio, se il tuo cuore è savio, Il mio cuore altresì se ne rallegrerà.
16 E le mie reni gioiranno, Quando le tue labbra parleranno cose diritte.
17 Il cuor tuo non porti invidia a’ peccatori; Anzi attienti sempre al timore del Signore.
18 Perciocchè, se vi è premio, La tua speranza non sarà troncata.
19 Ascolta, figliuol mio, e sii savio; E addirizza il tuo cuore nella diritta via.
20 Non esser de’ bevitori di vino; Nè de’ ghiotti mangiatori di carne.
21 Perciocchè l’ubbriaco ed il ghiotto impoveriranno; Ed il sonnecchiare farà vestire stracci.
22 Ubbidisci a tuo padre, il qual ti ha generato; E non isprezzar tua madre, quando sarà divenuta vecchia.
23 Compera verità, e non venderla, Compera sapienza, ammaestramento, ed intendimento.
24 Il padre del giusto gioirà grandemente; E
Gen. 21. 9, 10. Prov. 18. 24, e rif. < Es. 23. G. < Prov. 6. 1, ecc. Deut. 19. 11; 27. 17.
/ 1 Tim. G. 9, 10. Mat. 7. C. h Prov. i;i. 21, e rif. Sul. S7. 1, ecc. Ef. 5. 18.
53y
chi avrà generato un savio, ne avrà allegrezza.
25
Fa’ che tuo padre e tua madre si rallegrino; E che quella che ti ha partorito gioisca.
26 Figliuol mio, recami il tuo cuore, E gli occhi tuoi guardino le mie vie.
27 Perciocchè la meretrice è una fossa profonda, E la straniera un pozzo stretto.
28 Ed anche ella sta agli agguati, come un ladrone; Ed accresce il numero de’ malfattori fra gli uomini.
29 A cui avvengono i guai? a cui i lai? A cui le contese? a cui i rammarichi? A cui le battiture senza cagione? a cui il rossore degli occhi?
30 A quelli che si fermano lungamente appresso il vino; A quelli che vanno cercando da mescere.
31 Non riguardare il vino, quando rosseggia, Quando sfavilla nella coppa, E cammina diritto.
32 Egli morderà alla fine come il serpente, E pungerà come l’aspido.
33 Allora gli occhi tuoi vedranno cose strane, E il tuo cuore parlerà cose stravolte.
34 E tu sarai come chi giace in mezzo al mare, E come chi dorme in su la cima dell’albero della nave.
35 Tu dirai: Altri mi ha battuto, ed io non ne ho sentita la doglia; Altri mi ha pesto, ed io non me ne sono avveduto; Quando mi risveglierò? io tornerò a cercarlo ancora.
Non portare invidia agli uomini malvagi, E non desiderare di esser con loro.
2 Perciocchè il cuor loro macchina rapina, E le lor labbra parlano d’iniquità.
3 La casa sarà edificata per sapienza, E sarà stabilita per prudenza.
4 E per conoscimento le camere saranno ripiene Di beni preziosi e dilettevoli, d’ogni maniera.
5 L’uomo savio è forte; E l’uomo intendente è possente di forza.
6 Perciocchè con prudenti consigli tu farai la guerra; E la salute è posta in moltitudine di consiglieri.
7 Le sapienze son troppo alte per lo stolto; Egli non aprirà la bocca nella porta.
8 Chi divisa far male Sarà chiamato uomo malizioso.
9 Il pensiero di stoltizia è peccato; E lo schernitore è l’abbominio degli uomini.
10 Se tu ti rallenti nel giorno della distretta, Le tue forze saranno corte.
11 Se tu ti rattieni dal riscuoter quelli che son tratti alla morte, E quelli che stanno in forse di essere uccisi,
12 Dicendo: Ecco noi non ne sappiamo nulla; Colui che pesa i cuori non vi porrà egli mente? E il guardiano dell’anima tua non lo conoscerà egli, E non renderà egli a ciascuno secondo le sue opere?
13 Figliuol mio, mangia pure del miele; Perciocchè egli è buono; E del favo del miele, che è dolce al tuo palato;
14 Tal sarà la conoscenza della sapienza all’anima tua, Quando tu l’avrai trovata; e vi sarà premio, E la tua speranza non sarà troncata.
15 O empio, non insidiar l’abitacolo del giusto, Non guastare il suo ricetto.
16 Perciocchè il giusto cade sette volte, e si rileva; Ma gli empi ruinano nel male.
17 Non rallegrarti, quando il tuo nemico sarà caduto; E quando egli sarà ruinato, il cuor tuo non ne gioisca;
18 Che talora il Signore nol vegga, e che ciò non gli dispiaccia, E ch’egli non istorni l’ira sua d’addosso a lui.
19 Non adirarti per li maligni; Non portare invidia agli empi.
20 Perciocchè non vi sarà premio alcuno per lo malvagio; La lampana degli empi sarà spenta.
21 Figliuol mio, temi il Signore e il re; Non rimescolarti co’ rapportatori.
22 Perciocchè in un momento sorgerà la loro calamità; E chi conosce la ruina procedente d’amendue loro?
23 Queste cose ancora son per li Savi. Ei non è bene di aver riguardo alla qualità delle persone in giudicio.
24 I popoli malediranno, e le nazioni esecreranno Colui che dice all’empio: Tu sei giusto.
25 Ma quelli che lo gastigano saranno grati; E benedizione di bene verrà sopra loro.
26 Chi risponde parole diritte Bacia le labbra.
27 Ordina le tue faccende fuori, E mettile in assetto ne’ tuoi campi; E poi edificherai la tua casa.
28 Non essere testimonio contro al tuo prossimo senza cagione; E vorresti tu subornare alcuno con le tue labbra?
29 Non dire: Come egli ha fatto a me, così farò a lui; Io renderò a costui secondo l’opera sua.
30 Io passai già presso al campo del pigro, E presso alla vigna dell’uomo scemo di senno;
31 Ed ecco, amendue erano tutti montati in ortiche, I cardi ne aveano coperto il disopra, E la lor chiusura di pietre era ruinata.
32 Ed io, riguardando ciò, vi posi mente; Vedutolo, ne presi ammaestramento.
33 Dormendo un poco, sonnecchiando un
Sal. .S7. 1, ecc. ; 73. 3. b Rom. 2. 6. Mic. 7. 8. <« 1 Piet. 2. 17.
/Ef. 4. 25. « Mat. 5. 38-1-t. Rom. 12. 19. Gen. 8. 19.
poco, Piegando un poco le mani per riposare;
34
La tua povertà verrà come un viandante, E la tua inopia come uno scudiere.
QUESTE ancora son sentenze di Salomone, le quali gli uomini di Ezechia, re di Giuda, raccolsero.
2 La gloria di Dio è di celar la cosa; Ma la gloria dei re è d’investigare la cosa.
3 L’altezza del cielo, e la profondità della terra, E il cuor dei re, non si possono investigare.
4 Togli le schiume dell’argento, E ne riuscirà un vaso all’orafo.
5 Rimuovi l’empio d’innanzi al re, E il trono di esso sarà stabilito con giustizia.
6 Non fare il vanaglorioso in presenza del re, E non istar nel luogo de’ grandi;
7 Perciocchè val meglio che ti si dica: Sali qua; Che se tu fossi abbassato davanti al principe, Che gli occhi tuoi hanno veduto.
8 Non uscir subitamente alla contesa; Che talora alla fin d’essa tu non faccia qualche cosa, Quando il tuo prossimo ti avrà fatta vergogna.
9 Dibatti la tua lite col tuo prossimo; Ma non palesare il segreto di un altro;
10 Che talora chi ti ode non ti vituperi, E che la tua infamia non possa essere riparata.
11 La parola detta in modi convenevoli È simile a pomi d’oro tra figure d’argento.
12 Il savio riprenditore ad un orecchio ubbidiente È un monile d’oro, ed un ornamento d’oro finissimo.
13 Il messo fedele è, a quelli che lo mandano, Come il fresco della neve in giorno di ricolta; E ristora l’anima de’ suoi padroni.
14 L’uomo che si gloria falsamente di liberalità È simile alle nuvole, ed al vento senza pioggia.
15 Il principe si piega con sofferenza, E la lingua dolce rompe le ossa.
16 Se tu trovi del miele, mangiane quanto ti basta; Che talora, se tu te ne satolli, tu nol vomiti fuori.
17 Metti di rado il piè in casa del tuo prossimo; Che talora egli non si sazii di te, e ti odii.
18 Un uomo che dice falsa testimonianza contro al suo prossimo È come un martello, una spada, ed una saetta acuta.
19 La confidanza che si pone nel disleale è, in giorno di afflizione, Un dente rotto, ed un piè dislogato.
20 Chi canta canzoni presso di un cuor dolente È come chi si toglie la vesta d’addosso in giorno di freddo, E come l’aceto sopra il nitro.
21 Se colui che ti odia ha fame, dagli da mangiar del pane; E se ha sete, dagli da bere dell’acqua;
22 Perciocchè così tu gli metterai delle brace in su la testa; E il Signore te ne farà la retribuzione.
23 Il vento settentrionale dissipa la pioggia; E il viso sdegnoso la lingua che sparla di nascosto.
24 Meglio vale abitare sopra il canto di un tetto, Che con una moglie rissosa in casa comune.
25 Una buona novella di lontan paese È come acqua fresca alla persona stanca ed assetata.
26 Il giusto che vacilla davanti all’empio, È una fonte calpestata, ed una vena d’acque guasta.
27 Il mangiar troppo miele non è bene, E l’investigar colui che è la gloria degli uomini è cosa gloriosa.
28 L’uomo, il cui animo non ha ritegno alcuno, È una città sfasciata, senza mura.
Come la neve non si conviene alla state, Nè la pioggia al tempo della ricolta, Così la gloria non si conviene allo stolto.
2 Come il passero vaga, e la rondinella vola, Così la maledizione data senza cagione non avverrà.
3 La sferza al cavallo, ed il capestro all’asino, E il bastone al dosso degli stolti.
4 Non rispondere allo stolto secondo la sua follia; Che talora anche tu non gli sii agguagliato.
5 Rispondi allo stolto, come si conviene alla sua follia; Che talora non gli paia d’esser savio.
6 Chi si taglia i piedi ne beve l’ingiuria; Così avviene a chi manda a far de’ messi per uno stolto.
7 Lo zoppo zoppica delle sue due gambe; Così fa la sentenza nella bocca degli stolti.
8 Chi dà gloria allo stolto Fa come chi gittasse una pietra preziosa in un mucchio di sassi.
9 La sentenza nella bocca degli stolti È come una spina, che sia caduta in mano ad un ebbro.
10 I grandi tormentano ognuno, E prezzolano stolti, e salariano passanti.
11 Come il cane ritorna al suo vomito, Così lo stolto reitera la sua follia.
12 Hai tu veduto un uomo che si reputi savio? Vi è maggiore speranza d’uno stolto che di lui.
13 Il
1 Re 4. .32. i Rom. 11. . 3. Luc. 14. 8, ecc.
/ Rom. 12. 15. - 3 Mat. 5. 44, ecc. Rom. 12. 20.
.2Piet.i.22. Rom. 12. 1J3. Apoc. 3. 17.
.541
Prov. 17. 14. Mat. 5. 25; 18. 15.
Deut. 23. 5. i Mat. IG. 1-4 ; 21. 21-27,
pigro dice: Il leopardo è in su la strada, Il leone è per le campagne.
14
Come l’uscio si volge sopra i suoi arpioni, Così si volge il pigro sopra il suo letto.
15 Il pigro nasconde la mano nel seno; Egli dura fatica a trarla fuori per recarsela alla bocca.
16 Al pigro par di esser savio, Più che sette che dànno risposte di prudenza.
17 Colui che passando trascorre in ira per una questione che non gli tocca, È come chi afferra un cane per gli orecchi.
18 Quale è colui che, infingendosi di scherzare, avventa razzi, Saette, e cose mortifere;
19 Tale è colui che inganna il suo prossimo, E dice: Non ischerzo io?
20 Il fuoco si spegne, quando mancano legne; Così le contese si acquetano, quando non vi son rapportatori.
21 Il carbone è per far brace, e le legne per far fuoco; E l’uomo rissoso per accender contese.
22 Le parole del rapportatore paiono lusinghevoli; Ma scendono fin dentro al ventre.
23 Le labbra ardenti, e il cuor malvagio, Son come schiuma d’argento impiastrata sopra un testo.
24 Chi odia s’infinge nel suo parlare, Ma cova la frode nel suo interiore;
25 Quando egli parlerà di una voce graziosa, non fidartici; Perciocchè egli ha sette scelleratezze nel cuore.
26 L’odio si copre con inganno; Ma la sua malignità sarà palesata in piena raunanza.
27 Chi cava una fossa caderà in essa; E se alcuno rotola una pietra ad alto, ella gli tornerà addosso.
28 La lingua bugiarda odia quelli ch’ella ha fiaccati; E la bocca lusinghiera produce ruina.
Non gloriarti del giorno di domani; Perciocchè tu non sai ciò che il giorno partorirà.
2 Loditi lo strano, e non la tua propria bocca; Lo straniero, e non le tue proprie labbra.
3 Le pietre son pesanti, e la rena è grave; Ma l’ira dello stolto è più pesante che amendue quelle cose.
4 La collera è una cosa crudele, e l’ira una cosa strabocchevole; E chi potrà durar davanti alla gelosia?
5 Meglio vale riprensione palese, Che amore occulto.
6 Le ferite di chi ama son leali; Ma i baci di chi odia sono simulati.
7 La persona satolla calca il favo del miele; Ma alla persona affamata ogni cosa amara è dolce.
8 Quale è l’uccelletto, che va ramingo fuor del suo nido, Tale è l’uomo che va vagando fuor del suo luogo.
9 L’olio odorifero e il profumo rallegrano il cuore; Così fa la dolcezza dell’amico dell’uomo per consiglio cordiale.
10 Non lasciare il tuo amico, nè l’amico di tuo padre; E non entrare in casa del tuo fratello nel giorno della tua calamità; Meglio vale un vicino presso, che un fratello lontano.
11 Figliuol mio, sii savio, e rallegra il mio cuore; Ed io avrò che rispondere a colui che mi farà vituperio.
12 L’uomo avveduto, veggendo il male, si nasconde; Ma gli scempi passano oltre, e ne portano la pena.
13 Prendi pure il vestimento di chi ha fatta sicurtà per lo strano; E prendi pegno da lui per la straniera.
14 Chi benedice il suo prossimo ad alta voce, Levandosi la mattina a buon’ora, Ciò gli sarà reputato in maledizione.
15 Un gocciolar continuo in giorno di gran pioggia, E una donna rissosa, è tutt’uno.
16 Chi vuol tenerla serrata, pubblica di voler serrar del vento, E dell’olio nella sua man destra.
17 Il ferro si pulisce col ferro; Così l’uomo pulisce la faccia del suo prossimo.
18 Chi guarda il fico ne mangia il frutto; Così chi guarda il suo signore sarà onorato.
19 Come l’acqua rappresenta la faccia alla faccia; Così il cuor dell’uomo rappresenta l’uomo all’uomo.
20 Il sepolcro, e il luogo della perdizione, non son giammai satolli; Così anche giammai non si saziano gli occhi dell’uomo.
21 La coppella è per l’argento, e il fornello per l’oro; Ma l’uomo è provato per la bocca che lo loda.
22 Avvegnachè tu pestassi lo stolto in un mortaio, Col pestello, per mezzo del grano infranto, La sua follia non si dipartirebbe però da lui.
23 Abbi diligentemente cura delle tue pecore, Metti il cuor tuo alle mandre.
24 Perciocchè i tesori non durano in perpetuo; E la corona è ella per ogni età?
25 Il fieno nasce, e l’erbaggio spunta, E le erbe de’ monti son raccolte.
26 Gli agnelli son per lo tuo vestire, E i becchi sono il prezzo di un campo.
27 E l’abbondanza del latte delle capre è per tuo cibo, E per cibo di casa tua, E per lo vitto delle tue serventi.
Gli empi fuggono, senza che alcuno li perseguiti; Ma i giusti stanno sicuri, come un leoncello.
2 Come il paese, per li suoi misfatti, cangia spesso di principe; Così, per amor degli
PROVERBI, 27, 28; di Salomonc.
Ef. 5. 4. Luc. 12. 19, 20.
Giac. 4. 13, ecc.
542
• Gal. 2. 14. d 1 Cor. 9. 7. Ger. 5. S.
uomini savi ed intendenti, Il principe vive lungamente.
3
L’uomo povero, che oppressa i miseri, È come una pioggia strabocchevole, che fa che non vi è del pane.
4 Coloro che lasciano la Legge lodano gli empi; Ma coloro che la guardano fanno loro la guerra.
5 Gli uomini dati al male non intendono la dirittura; Ma quelli che cercano il Signore intendono ogni cosa.
6 Meglio vale il povero che cammina nella sua integrità, Che il perverso che cammina per due vie, benchè egli sia ricco.
7 Chi guarda la Legge è figliuolo intendente; Ma chi è compagno de’ ghiottoni fa vergogna a suo padre.
8 Chi accresce i suoi beni con usura e con interesse, Li aduna per colui che dona a’ poveri.
9 Chi rivolge indietro l’orecchio, per non udir la Legge, La sua orazione altresì sarà in abbominio.
10 Chi travia gli uomini diritti per via cattiva, Caderà egli stesso nella sua fossa; Ma gli uomini intieri erederanno il bene.
11 Il ricco si reputa savio; Ma il povero intendente l’esamina.
12 Quando i giusti trionfano, la gloria è grande; Ma quando gli empi sorgono, gli uomini son ricercati.
13 Chi copre i suoi misfatti non prospererà; Ma chi li confessa, e li lascia, otterrà misericordia.
14 Beato l’uomo che si spaventa del continuo; Ma chi indura il suo cuore caderà nel male.
15 Un signore empio, che signoreggia sopra un popolo povero, È un leon ruggente, ed un orso affamato.
16 Un rettore privo di ogni prudenza fa anche molte storsioni; Ma quel che odia l’avarizia prolungherà i suoi giorni.
17 L’uomo che fa violenza nel sangue alle persone, Fuggirà fino alla fossa, e niuno lo potrà sostenere.
18 Chi cammina in integrità sarà salvo; Ma il perverso, che cammina per due vie, caderà in un tratto.
19 Chi lavora la sua terra sarà saziato di pane; Ma chi va dietro agli uomini da nulla sarà saziato di povertà.
20 L’uomo leale avrà molte benedizioni; Ma chi si affretta di arricchire non sarà tenuto innocente.
21 Egli non è bene di aver riguardo alla qualità delle persone; E per un boccon di pane l’uomo commette misfatto.
22 Chi si affretta di arricchire è uomo d’occhio maligno, E non sa che povertà gli avverrà.
23 Chi riprende alcuno ne avrà in fine maggior grazia Che chi lo lusinga con la lingua.
24 Chi ruba suo padre e sua madre, E dice: Non vi è misfatto alcuno, È compagno del ladrone.
25 Chi ha l’animo gonfio muove contese; Ma chi si confida nel Signore sarà ingrassato.
26 Chi si confida nel suo cuore è stolto; Ma chi cammina in sapienza scamperà.
27 Chi dona al povero non avrà alcun bisogno; Ma chi nasconde gli occhi da esso avrà molte maledizioni.
28 Quando gli empi sorgono, gli uomini si nascondono; Ma quando periscono, i giusti moltiplicano.
L’uomo, il quale, essendo spesso ripreso, indura il suo collo, Di subito sarà fiaccato, senza rimedio.
2 Quando i giusti sono aggranditi, il popolo si rallegra; Ma quando gli empi signoreggiano, il popolo geme.
3 L’uomo, che ama sapienza, rallegra suo padre; Ma il compagno delle meretrici dissipa i suoi beni.
4 Il re mantiene il paese con dirittura; Ma chi è dato a’ presenti lo distrugge.
5 L’uomo che lusinga il suo prossimo, Tende una rete davanti a’ passi di esso.
6 Nel misfatto dell’uomo malvagio vi è un laccio; Ma il giusto canterà, e si rallegrerà.
7 Il giusto prende conoscenza della causa de’ miseri; Ma l’empio non intende alcun conoscimento.
8 Gli uomini schernitori allacciano la città; Ma i savi stornano l’ira.
9 L’uomo savio che litiga con un uomo stolto, Or si adira, or ride, e non ha alcuna requie.
10 Gli uomini di sangue odiano l’uomo intiero; Ma gli uomini diritti hanno cura della vita di esso.
11 Lo stolto sfoga tutta la sua ira; Ma il savio la racqueta e la rattiene indietro.
12 Tutti i ministri del principe, Che attende a parole di menzogna, sono empi.
13 Il povero e l’usuraio si scontrano l’un l’altro; Il Signore è quello che allumina gli occhi di amendue.
14 Il trono del re, che fa ragione a’ miseri in verità, Sarà stabilito in perpetuo.
15 La verga e la correzione dànno sapienza; Ma il fanciullo lasciato in abbandono fa vergogna a sua madre.
16 Quando gli empi crescono, cresce il misfatto; Ma i giusti vedranno la ruina di quelli.
17 Gastiga il tuo figliuolo, e tu ne sarai in
Mat. 18. 28, ere. Rom. 1. 32. Giov. 7. 17. 1 Cor. 2. 15. Sal. 32. 3, 5. 1 Giov. 1. 8- 10.
R,om.2. .). /Mat. 2. 16. Gen. 9. 6. ITim. G. 9. 1 Tim. 0. C. Deut. 1. 5. 7, ecc.
Prov. 19. 17. 2Cron.36. IG. Luc. 15. 13, ecc. Sal. 41. 1. Gen. 4. &-8. 1 Giov. 3. 12.
« Mat. 5. 43. Sal. 72. 2, ecc. Sal. 37. 36; 91. 8; 92. 11.
riposo; Ed egli darà di gran diletti all’anima tua.
18
Quando non vi è visione, il popolo è dissipato; Ma beato chi guarda la Legge.
19 Il servo non si corregge con parole; Benchè intenda, non però risponderà.
20 Hai tu mai veduto un uomo precipitoso nel suo parlare? Vi è maggiore speranza d’uno stolto che di lui.
21 Se alcuno alleva delicatamente da fanciullo il suo servo, Quello sarà figliuolo alla fine.
22 L’uomo iracondo muove contese, E l’uomo collerico commette molti misfatti.
23 L’alterezza dell’uomo l’abbassa; Ma chi è umile di spirito otterrà gloria.
24 Chi partisce col ladro odia l’anima sua; Egli udirà l’esecrazione, e non però manifesterà il fatto.
25 Lo spavento dell’uomo gli mette un laccio; Ma chi si confida nel Signore sarà levato ad alto in salvo.
26 Molti cercano la faccia di colui che signoreggia; Ma dal Signore procede il giudicio di ciascuno.
27 L’uomo iniquo è l’abbominio de’ giusti; E l’uomo che cammina dirittamente è l’abbominio dell’empio.
Le parole di Agur, figliuolo d’Iache; il sermone profetico che quell’uomo pronunziò ad Itiel; ad Itiel, e ad Ucal.
2 CERTO io son troppo idiota, per esser gran personaggio; E non ho pur l’intendimento d’un uomo volgare;
3 E non ho imparata sapienza; Ma io so la scienza de’ santi.
4 Chi è salito in cielo, e n’è disceso? Chi ha raccolto il vento nelle sue pugna? Chi ha serrate le acque nella sua vesta? Chi ha posti tutti i confini della terra? Quale è il suo nome, o quale è il nome del suo figliuolo, Se tu il sai?
5 Ogni parola di Dio è purgata col fuoco; Egli è scudo a coloro che sperano in lui.
6 Non aggiungere alle sue parole; Che talora egli non ti arguisca, e che tu non sii trovato bugiardo.
7 Io ti ho chieste due cose, o Dio; Non rifiutarmele avanti che io muoia:
8 Allontana da me vanità e parole di bugia; Non mandarmi povertà, nè ricchezze; Cibami del mio pane quotidiano;
9 Che talora io non mi satolli, e ti rinneghi, E dica: Chi è il Signore? Che talora altresì io non impoverisca, e rubi, Ed usi indegnamente il Nome dell’Iddio mio.
10 Non dir male del servo appo il suo padrone; Che talora egli non ti maledica, e tu ti renda colpevole.
11 Vi è una generazione d’uomini che maledice suo padre; E non benedice sua madre.
12 Vi è una generazione d’uomini che si reputa netta, E non è lavata della sua lordura.
13 Vi è una generazione d’uomini che ha gli occhi grandemente elevati, E le palpebre alzate.
14 Vi è una generazione d’uomini i cui denti sono spade, Ed i mascellari coltelli, Per divorare i poveri d’in su la terra, Ed i bisognosi d’infra gli uomini.
15 La mignatta ha due figliuole, che dicono: Apporta, apporta. Queste tre cose non si saziano giammai; Anzi queste quattro non dicono giammai: Basta!
16 Il sepolcro, la matrice sterile, La terra che non si sazia giammai d’acqua, E il fuoco, che giammai non dice: Basta!
17 I corvi del torrente trarranno, E i figli dell’aquila mangeranno gli occhi Di chi beffa suo padre, E sprezza di ubbidire a sua madre.
18 Queste tre cose mi sono occulte; Anzi, io non conosco queste quattro:
19 La traccia dell’aquila nell’aria, La traccia del serpente sopra il sasso, La traccia della nave in mezzo del mare, La traccia dell’uomo nella giovane.
20 Tale è il procedere della donna adultera; Ella mangia, e si frega la bocca, E dice: Io non ho commessa alcuna iniquità.
21 Per tre cose la terra trema; Anzi per quattro, ch’ella non può comportare:
22 Per lo servo, quando regna; E per l’uomo stolto, quando è satollo di pane;
23 Per la donna odiosa, quando si marita; E per la serva, quando è erede della sua padrona.
24 Queste quattro cose son delle più piccole della terra, E pur son savie, e molto avvedute:
25 Le formiche, che sono un popolo senza forze, E pure apparecchiano di state il lor cibo;
26 I conigli, che sono un popolo senza potenza, E pur fanno i lor ricetti nelle roccie;
27 Le locuste, che non hanno re, E pure escono fuori tutte a stormo, divise per ischiere;
28 Il ramarro, che si aggrappa con le mani, Ed è ne’ palazzi dei re.
29 Queste tre cose hanno un bel passo; Anzi queste quattro hanno una bella andatura:
30 Il leone, la più forte delle bestie, Che non si volge indietro per tema di alcuno;
31 Il
« Prov. 13. 24, e rif . 6 Is. 66. 2. Giac. 4. 6, 10.
« Giov. .3. 13. Sal. 19. 7, ecc. / Apoc. 22. 18, 19.
Lev. 20. 9. Prov. 6. 6, ecc.
1 Piet. 5. 5.
Gen. 12. 12; 20. 2, 11.
A Luc. 18. 11. i Gon. 9. 22.
gallo compresso di fianchi, e il becco, E il re, appresso al quale niuno può levare il capo.
32
Se tu hai fatto qualche follia, innalzandoti; Ovvero, se hai divisato alcun male, mettiti la mano in su la bocca.
33 Perciocchè, come chi rimena il latte ne fa uscir del burro; E chi stringe il naso, ne fa uscir del sangue; Così ancora chi preme l’ira ne fa uscir contesa.
Le parole del re Lemuel; il sermone profetico, col quale sua madre l’ammaestrò.
2 CHE, figliuol mio? Che, figliuolo del seno mio? E che, figliuolo de’ miei voti?
3 Non dar la tua forza alle donne, Nè i tuoi costumi a ciò che è per distruggere i re.
4 Ei non si conviene ai re, o Lemuel, Ei non si conviene ai re d’esser bevitori di vino, Nè a’ principi d’esser bevitori di cervogia;
5 Che talora eglino, avendo bevuto, non dimentichino gli statuti, E non pervertano il diritto di qualunque povero afflitto.
6 Date la cervogia al miserabile, E il vino a quelli che sono in amaritudine d’animo;
7 Acciocchè bevano, e dimentichino la lor miseria, E non si ricordino più de’ lor travagli.
8 Apri la tua bocca per lo mutolo, Per mantenere la ragion di tutti quelli che sono in pericolo di perire.
9 Apri la tua bocca; giudica giustamente; Fa’ diritto al povero ed al bisognoso.
10 Chi troverà una donna di valore? Il prezzo di essa avanza di gran lunga quello delle perle.
11 Il cuor del suo marito si fida in lei; Ed egli non avrà giammai mancamento di veste.
12 Ella gli fa del bene, e non del male, Tutto il tempo della sua vita.
13 Ella cerca della lana e del lino, E lavora delle sue mani con diletto.
14 Ella è come le navi de’ mercatanti: Ella fa venire il suo pane da lungi.
15 Ella si leva, mentre è ancora notte, E dà il cibo alla sua famiglia, Ed ordina alle sue serventi il lor lavoro.
16 Ella considera un campo, e l’acquista; Ella pianta una vigna del frutto delle sue mani.
17 Ella si cinge i lombi di forza, E fortifica le sue braccia.
18 Perciocchè il suo traffico è buono, ella lo gusta; La sua lampana non si spegne di notte.
19 Ella mette la mano al fuso, E le sue palme impugnano la conocchia.
20 Ella allarga la mano all’afflitto, E porge le mani al bisognoso.
21 Ella non teme della neve per la sua famiglia; Perciocchè tutta la sua famiglia è vestita a doppio.
22 Ella si fa de’ capoletti; Fin lino, e porpora sono il suo vestire.
23 Il suo marito è conosciuto nelle porte, Quando egli siede con gli anziani del paese.
24 Ella fa de’ veli, e li vende; E delle cinture, le quali ella dà a’ mercatanti.
25 Ella è vestita di gloria e d’onore; E ride del giorno a venire.
26 Ella apre la bocca con sapienza, E la legge della benignità è sopra la sua lingua.
27 Ella considera gli andamenti della sua casa, E non mangia il pan di pigrizia.
28 I suoi figliuoli si levano, e la predicano beata, Il suo marito anch’egli, e la loda;
29 Dicendo: Molte donne si son portate valorosamente; Ma tu le sopravanzi tutte.
30 La grazia è cosa fallace, e la bellezza è cosa vana; Ma la donna che ha il timor del Signore sarà quella che sarà lodata.
31 Datele del frutto delle sue mani; E lodinla le sue opere nelle porte.
Neem. 13. 26. b Sal, 104. 15. Lev. 19. 15. Is; 1. 17. < Prov. 19. 14, « Rom. 12. 11.
/Eb. 13. 16. Trov. 12, 4. Rom. 8, 20.
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