Wikisource:Libri/Rime dell'avvocato Gio. Batt. Felice Zappi e di Faustina Maratti, sua consorte
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Rime dell'avvocato Gio. Batt. Felice Zappi e di Faustina Maratti sua consorte
[modifica]Indice
[modifica]- Dolce sollievo dell'umane cure
- Che? non credevi forse, anima schiva
- Io porto, ahimè, trafitto il manco lato
- Pensier, che vuoi, che in così torvo aspetto
- Qualora il tempo alla mia mente riede
- Non so per qual ria sorte, o qual mio danno
- Questo è il faggio, o Amarilli, e questo è il rio
- Da poi che il mio bel sol s'è fatto duce
- Allor, che oppressa dal gravoso incarco
- Ahi, che si turba, ahi che s'innalza e cresce
- Bacio l'arco, e lo strale, e bacio il nodo
- Dov'è, dolce mio caro, amato figlio
- Cadder preda di morte, e in pena ria
- Bosco caliginoso, orrido, e cieco
- Se è ver, c'a un cenno del crudel Caronte
- Invido sol che riconduci a noi
- Per non veder del vincitor la sorte
- Se mai degli anni in un col corso andranno
- Quando l'almo mio Sol fra gli altri appare
- Poichè il volo dell'Aquila latina
- Or qual mai darem lode al pregio vostro
- Io non so come a questa età condotte
- Io mi credea la debil navicella
- Prese per vendicar l'onta e l'esiglio
- Chi veder vuol come ferisca Amore
- Questa che in bianco ammanto, e in bianco velo
- Ahi ben me 'l disse in sua favella il core
- Muse, poichè il mio Sol gode e desìa
- Donna che tanto al mio bel Sol piacesti
- Ombrose valli, e solitari orrori
- Ovunque il passo volgo, o il guardo io giro
- Amato figlio, or che la dolce vista
- Poiché narrò la mal sofferta offesa
- Fra cento d'alto sangue illustri e conte
- Ah rio velen delle create cose
- Nuovo al bel Tempio suo crescendo onore
- Donna real che d'Imeneo la legge
- Scrivi, mi dice un valoroso sdegno