Pagina:Guicciardini, Francesco – Storie fiorentine dal 1378 al 1509, 1931 – BEIC 1849436.djvu/418

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Pazzi (de’) Antonio, fratello di Iacopo, 31.

Pazzi (de’) Cosiino, vescovo di Arezzo , ambasciatore fiorentino a Massimiliano, 12S; degli ambasciatori a Luigi XII, 161; degli oratori al Valentino, 213; ricordato, 224; quando gli aretini si rivoltano, si rifugia nella citta della, 225: nella resa rimane prigioniero di Vitellozzo, 228; dagli ambasciatoli a Giulio II, 268; arcivescovo di Firenze — suo ingresso nella cittá, 320; ritenuto uno degli autori del matrimonio dello Strozzi, 327; proposte di Alfonso Strozzi contro di lui, 331.

Pazzi (de’) Francesco, nipote di Iacopo, vive a Roma, 31; tratta col conte Girolamo di togliere tostato a Lorenzo e di ucciderlo, 32-3; va a Firenze — uccide Giuliano de’ Medici, 34; preso e impiccato, 36.

Pazzi (de ) Galeotto, fratello di Renato—dopo la congiura chiuso nelle carceri di Volterra — piú tardi confinato, 37.

Pazzi (de’) Giovanni, fratello di Guglielmo— dopo la congiura chiuso nelle carceri di Volterra — piú tardi confinato, 37.

Pazzi (de’) Guglielmo, cognato di Lorenzo de’ Medici, 31; confinato, 37; de’ venti accoppiatori per la riforma del governo fiorentino, 106; nella sua casa è custodita Lucrezia de’ Medici accusata nel complotto per Piero, 139; dei contrari a conceder l’appello ai condannati del complotto, 141; commissario contro Pisa battuto a Santo Regolo, 103; dei capi della fazione favorevole ai Cancellieri,
205; commissario ad Arezzo, 224; avvisato della rivolta non sa prevenirla ed è preso dai ribelli, 224-5; ricordato, 240; favorevole all’invio degli ambasciatori a Massimiliano, 29N

Pazzi (de’) Iacopo, capo della famiglia a tempo di Lorenzo, 30-1; persuaso ad entrare nella congiura. 33; cerca invano di occupare il palazzo de’ Signori, 35; fugge da Firenze—viene ripreso esaminato e impiccato, 36.

Pazzi (de’) Niccolò, fratello di Renato — dopo la congiura chiuso nelle carceri di Volterra — piú tardi confinato, 37.

Pazzi (de’) Piero, fratello di Iacopo, 31.

Pazzi (de’) Renato, nipote di Iacopo, benvoluto dai fiorentini, 31; sebbene contrario aila congiura è preso e impiccato, 36-7.

Pecchia (del) Marco, mediatore di un’intesa fra Piero Soderini e i pisani, 308.

Peccioli, preso dai fiorentini, 112.

Pepi Francesco, de’ dieci di balia contro Pisa, 120; ambasciatore fiorentino a Massimiliano, 128; oratore stanziale di P’irenze presso il duca di Milano, 163; ricordato come tale, 171; insieme col Guasconi colpito dalla legge di sindacato fatta votare da questi, 187-8; gonfaloniere di giustizia — sotto il suo regime si approva la decima scalata, 193-4; inviato al Papa, rimane a Roma con poteri limitati, 233-4; dei contrari all’aiuto chiesto da Giulio II, 290; ambasciatore al Papa a Faenza, 291; favorevole all’invio di ambasciatori a Massimiliano, 298.