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Pepo, cancelliere di Pandolfo Petrucci, a conoscenza delle macchinazioni contro Firenze, toma di Francia a Siena — preso, condotto a Firenze, esaminato senza resultato — rilasciato per le minacele del Petrucci, 224.

Peri, protesta contro la signoria; viene cassato, 237.

Perugia, molti suoi cittadini partecipano alla congiura de’ Pazzi, sono presi e impiccati, 35-6; sul punto di accordarsi con la lega, 47; le truppe fiorentine sono richiamate e l’accordo non si conclude, 48; proposta di Alfonso di Calabria di muoverle guerra respinta dai fiorentini, 64-5; terra della Chiesa, 248; il re di Francia permetta al Valentino di prenderla, 250; presa dal Valentino, 257, 262; vi torna il Baglioni, 266; il Papa va ad accordarsi con lui, 290.

Peruzzi, dei capi del governo oligarchico, 3.

Peruzzi Averano, della signoria che si disinteressa della pratica dello Strozzi, 330.

Pesaro, appoggia i veneziani contro la lega, 18; caduta in possesso del Valentino, 211, 262; perduta da lui, 267.

Petrucci Antonello, segretario del re di Napoli, punito dal re per avergli trattato contro, 67.

Petrucci Pandolfo, signore di Siena, si oppone alle domande dei veneziani e chiede aiuto a Firenze, 166; induce il Valentino all’impresa di Piombino, 214; minacciato rappresaglie per l’arresto del suo cancelliere ne ottiene il rilascio, 224; ricordato, 227; minacciato
dal re per i fatti di Arezzo, 228; cerca di accordarsi con Firenze e di pacificarla con Vitellozzo, ma le trattative falliscono, 229; nella lega contro il Valentino, 250; offerte della lega a Firenze per suo mezzo, 252; se ne va da Siena ma vi lascia suoi aderenti, 257; Luigi XII lo fa tornare a Siena — non mantiene la promessa di rendere Montepulciano, 260; aiuta Ascanio Sforza, 274-5: dopo la sua morte continua a preparare l’impresa contro Firenze, 277; ricordato, 283; fa arrestare e torturare il famiglio uccisore della Mannelli, 288.

Piagnoni, loro ritorno negli uffici dopo la morte del Savonarola, 166.

Piccinino Iacopo, licenziato da’ veneziani, 8; assale i senesi — ridotto agli estremi è salvato dalle galee di re Alfonso — mandato da re Alfonso contro i Malatesti, 9; si accorda co’ francesi e assale re Ferdinando, io; dopo la sconfitta del duca di Calabria ottiene di uscire dal regno e va a Milano a consumare le nozze con Drusiana figlia dello Sforza, 11 ; si riconcilia con re Ferdinando, va a Napoli, viene incarcerato e ucciso, 14; ricordato, 52.

Piccinino Niccolò, ricordato, 9, 14.

Piccolomini Francesco, v. Pio III.

Pico Giovanni della Mirandola, a Firenze a tempo di Lorenzo de’ Medici, 76; fra gli ascoltatori del Savonarola, 109.

Pieri Piero, dei dieci di balla contro Pisa, 107.

Piero da Bibbiena, v. Dovizi.

Piero d’Antonio di Taddeo, favo-