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Novelle (Bandello, 1853, IV)/Indice

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Parte IV - Novella XXVIII
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NOVELLE DEL BANDELLO




INDICE


PARTE TERZA


Novella XXI. Uno schiavo, battuto dal padrone, ammazza la padrona con i figliuoli: e poi se stesso precipita da un’alta torre 
» 6
— XXII. Ambrogiuolo va per giacersi con la Rosina, ed è preso: ed altresì giace con lei quell’istessa notte 
» 10
— XXIII. Galeazzo Valle ama una donna, e la fa ritrarre: e quella del pittore s’innamora, e più non vuol vedere esso Galeazzo 
» 43
— XXIV. Una giovanetta, essendo suo fratello da uno sbirro assalito, ammazza esso sbirro, ed è dalla giustizia liberata 
» 18
— XXV. Giovanni Maria Visconti, secondo duca di Milano, fa interrare un parrocchiano vivo, che non voleva seppellire un suo popolano, se non era dalla moglie di quello pagato 
» 22
— XXVI. Il capitano Biagino Crivello ammazza nel monte di Brianza un prete, per aver il beneficio per un suo parente 
» 25
— XXVII. Una giovine innamorata, inebriando la sua vecchia, si ritrova col suo amante, e si godono insieme 
» 28
— XXVIII. Fra Michele da Carcano, predicando in Firenze, è beffato da un fanciullo con un pronto detto 
» 34
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Novella XXIX. Sotto specie di fare alcuni incantesimi, uno scolare di paura se ne muore, essendo in una sepoltura 
» 34
— XXX. Un prete castrato porta addosso i testicoli; ed una fanciulla glieli mangia, credendo che fossero fichi 
» 41
— XXXI. Un giovine milanese innamorato d’una cortigiana in Yinegia, s’avvelena, vergendosi da quella non essere amato 
» 43
— XXXII. Pronto ed arguto detto d’un buffone alla presenza del duca Galeazzo Sforza, contra i frati carmelitani 
» 46
— XXXIII. Un vecchio innamorato è cagione della morte sua e del proprio figliuolo per gelosia di una femina 
» 48
— XXXIV. Il signor Girolamo della Penna in Polonia chiede ostie per pigliar delle pillole; e per non l’intendere, a tutti i modi vogliono comunicarlo 
» 52
— XXXI. Un dottore cambia vestimenti col marito della sua innamorata, e si giace con lei da mezzogiorno 
» 56
— XXXVI. Il gran maestro di Francia argutamente riprende il re Lodovico XI d’un errore che faceva 
» 59
— XXXVII. Teodoro Zizino, sprezzato dalla sua innamorata, s’ammazza in Raglisi 
» 61
— XXXVIII. Il Perotto mantovano, essendo in Modena, è dalle donne per Giudeo beffato, per la sua poca ed abietta presenza 
» 67
— XXXIX. Don Giovanni Emanuel ammazza sette Mori; ed entra nel serraglio dei lioni, e ne esce salvo per amor di donna 
» 71
— XL. Antonio Caruleo fa rubare una bellissima cavalla, e alla fine resta beffato dal padrone della cavalla 
» 75
— Xl.I. Varii e bei motti con pronte risposte dati a tempo, esser bellissimi, e giovare spesse fiate 
» 78
— XLII. Un atto, ancor che incivile, può esser commendato, secondo il tempo, il luogo e il proposito a che si fa 
» 81

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— XLIII. Don Anselmo e don Battista, credendosi giacer con una donna, sono scornati nella pubblica piazza di Como 
» 84
Novella XLIV. Beffa fatta da un asino al priore di Modena e ai frati, essendo egli entrato in chiesa la notte 
» 90
— XLV. Il duca Galeazzo Sforza fa suo consigliere il Cagnuola, conosciutolo giusto e saldo nei giudici 
» 94
— XLVI. Una Greca, veggendo un pescatore senza brache, si giace cun lui, tratta dal gran pendolone, che gli vide ondeggiare fra le gambe 
» 97
— XLVII. Uno diviene geloso della moglie, la quale s’innamora d’un trombetta, e con lui se ne fugge, e poi torna al marito 
» 102
— XLVIII. Facete e pronte parole di Roderigo Sivigliano, in diverse materie molto bene a proposito dette 
» 109
— XLIX. Un predicatore ammaestra un pazzo, che cpiando sarà richiesto gridi: pace, pace; e chiamato, grido che voleva metter il diavolo in inferno 
» 113
— L. Petriello segue per mare la l’ubatagli moglie: e con lei lieto e ricco a casa se ne ritorna, per cortesia del re di Tunisi 
» 115
— LI. Beffa fatta da una Bresciana al suo marito col mezzo d’un Tedesco, che le scuote il pelliccione, e non seppe usar la sua ventura 
» 118
— LII. Pandora, prima che si mariti e dopo, compiace a molti del suo corpo; e per gelosia d’un suo amante, che ha preso moglie, ammazza il proprio figliuolo 
» 123
— LIII. Tomasone Grasso, usuraio grandissimo, fa predicare contra gli usurai, per restar egli solo a prestar ad usura in Milano 
» 132
— LIV. Invitato il re d’Aragona a certe nozze, s’innamora della sposa, e la piglia per moglie il giorno delle nozze 
» 136
— LV. Infinita malvagità d’un dottore in beffarsi del demonio, come se non fosse inferno, nè paradiso 
» 141
— LVI. Un prete con una pronta risposta mitiga l’ira del suo vescovo che voleva imprigionarlo. 
» 148
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Novella LVII. Un dottore vecchio si marita, e la moglie con uno scolare si dà buon tempo, mentre il dottore attende a studiare 
» 149
— LVIII. Ritrovato in letto con una vedova un gentiluomo, quella sposa per moglie; e morto che fu, ella d’uno s’innamora; e da quello lasciata, si fa monaca 
» 157
— LIX. Il conte Filippo trova la moglie in adulterio, e quella fa morire insieme con l’adultero ed una cameriera 
» 161
— LX. Morte miserabile di due amanti, essendo lnr vietato di sposarsi da Enrico VIII re d’Inghilterra 
» 166
— LXI. Fra Filippo dell’ordine dei Minori, non potendo goder la sua innamorata, si castra, e le presenta il membro tagliato via 
» 172
— LXII. Delle molte mogli del re d’Inghilterra, e morte di due di quelle, con altri modi e varii accidenti intervenuti 
» 177
— LXIII. Debito castigo dato ad un canonico, che con mirabile invenzione aveva ingannato un suo vicino 
» 185
— LXIV. Il marito d’una buona donna, senza cagione, diviene geloso di lei, e a caso da quella è ammazzato: alla quale è mozzo il capo 
» 189
— LXV. Una scimia, essendo portata una donna a seppellire, si veste a modo della donna quando era inferma, e fa fuggire quelli di casa 
» 194
— LXVI. Un mercadante vuole ingannare un Fiorentino; ed egli resta l’ingannato, ed è dalla giustizia punito 
» 199
— LXVII. Il soldano dell’Egitto uso gran gratitudine verso Enrico, duca de’ Vandali, suo prigioniero 
» 203
— LXVIII. Messer Marco Antonio Gavazza in meno di due settimane casca in varii e strani accidenti; e fatto schiavo di Mori, vien liberato con sua buona fortuna 
» 208
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PARTE QUARTA


— Novella I. Simone Turchi ha nimistà con Geronimo Deodati lucchese. Seco si riconcilia, e poi con inaudita maniera lo ammazza; ed egli,, vivo è arso in Anversa 
» 218
— II. Uno si finge esser Baldoino conte di Fiandra e imperadore di Costantinopoli, che diciotto anni innanzi in Oriente era morto. Suscitò questo falso Baldoino gran rumori in Annonia, provincia che fu del vero Baldoino. Ma alla fine per un truffatore fu dalla contessa del paese fatto pubblicamente impiccare 
» 234
— III. Un cortigiano va a confessarsi: e dice che ha avuto volontà di ancidere un uomo, benché effetto nessuno non sia seguito. Il buon frate, che era ignorante, noi vuol assolvere, dicendo che voluntas pro facto reputatur, e che bisogna avere l’autorità del vescovo di Ferrara: su questo una beffa che al frate è fatta 
» 242
— IV. Crudeltà di Amida figliuolo di Muleasse re di Tunisi contra esso suo padre in privarlo del regno. e fargli accecare gli occhi 
» 248
— V. Arnolfo duca di Gheldria dal proprio figliuolo è privato del dominio, e posto in prigione: da poi, essendo restituito nel ducalo, priva il figliuolo dell’eredità; e da’ Gantesi esso ribaldo figliuolo è vituperosamente morto 
» 261
— VI. Lungo, fortunato e segreto amore di due amanti, che in grande gioia vissero congiunti insieme per nodo maritale. Scopertosi poi il caso loro, per malignità della duchessa di Borgogna, amendue miseramente se ne morirono 
» 265
— VII. Bella vendetta fatta da’ frati minori contro i mugnai di Parigi, che gli avevano sforzati a ballare 
» 290
— VIII. Accorto avvedimento di una fantesca a liberare la padrona e l’innamorato di quella dalla morte 
» 297
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Novella IX. Romilda duchessa del Friuli s’innamora di Cancano re de’ Bavari, che il marito ucciso le avea. Si accorda seco di dargli la citta, se la piglia per moglie. Il fine di lei è degno della sua sfrenata lussuria 
» 300
— X. Alfonso re di Spagna repudia la moglie, non potendo aver figliuoli, e sposa un’altra. Ma avanti le nozze, la prima moglie si trova gravida; onde Alfonso ripiglia la prima, e marita questa seconda nel proprio di lui fratello 
» 305
— XI. Francesco da Carrara, signore di Padova, si innamora di una sua cittadina, e la gode. La moglie di Francesco se ne avvede, e il dice al marito della innamorata del signore; e con lui accordata, amorosamente si godono 
» 308
— XII. Eccelino I da Romano, cognominato Balbo, rapisce una giovane promessa a un suo nipote: onde grandissimi incendii. morte di uomini, e rovine di molte castella ne seguirono 
» 314
— XIII. Cassano re della Tartaria, veggendo un manifesto miracolo, si converte con tutti i suoi alla fede cristiana 
» 318
— XIV. Bella astuzia del duca Galeazzo Sforza a ingannare uno de’suoi consiglieri, di cui godeva amorosamente la moglie 
» 322
— XV. Uno scolare, in un medesimo tempo, in un istesso letto, gode due sue innamorate; e l’una non si accorge dell’altra 
» 325
— XVI. Guglielmo duca di Aquitania, persecutore de’ cattolici, alla fine pentito de’suoi peccati abbandona il ducato, e incognitamente va peregrinando e facendo penitenza, e se ne muore santo 
» 330
— XVII. Castigo dato a Isabella Luna meretrice. per inobbedienza ai comandamenti del governatore di Roma 
» 341
— XVIII. Fece il Gonnella una brutta paura al marchese Niccolò di Ferrara, liberandolo dalla quartana; il quale con un’altra paura volendo beffare esso Gonnella, fu cagione della morte di quello 
» 344

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— XIX. Prodezza mirabile di una giovanetta in servar la patria centra i Turchi, dalla signoria di Venezia magnificamente rimeritata 
» 348
Novella XX. La origine della nobilissima casa di Savoia, che da stirpe imperiale discese 
» 351
— XXI Piacevole beffa fatta in Ferrara dal Gonnella a' frati minori, e il castigo che voleano dargli, e come si liberò dalle loro mani 
» 356
— XXII. La moglie di un gentiluomo amorosamente si da buon tempo con il compagno del marito, e di modo abbaglia esso marito, che non può credere mal di lei 
» 360
— XXIII. Subita astuzia di uno scolare in nascondersi, essendo con l’innamorata, e volendo il marito entrar in camera 
» 363
— XXIV. Il Gonnella fa una piacevole beffa al marchese Niccolo da Este. signor di Ferrara e suo padrone 
» 367
— XXV. Ridicola e vituperosa beffa fatta da un Bergamasco a Fracassa da Bergamo, che credendo profumarsi la barba e capelli di odorata composizione, s’impiastriccio di fetente sterco 
» 373
— XXVI. Ciò che facesse una ricca, nobile e forte bella gentildonna rimasa vedova: nò più si volendo rimaritare, nò potendo contenersi, con che astuzia provide a’ suoi bisogni 
» 378
— XXVII. Il Gonnella fa una Inula alla marchesa di Ferrara, e insiememente alla propria moglie: e volendo essa marchesa di lui vendicarsi, egli con subito argomento si libera 
» 386
— XXVIII. Un drappiere di Lione, per andare la notte a giacersi con una sposa, fece certi patti con un garzone di bottega, e lo fé’ coricarsi in letto appo la moglie. Il giovane, scordatosi i patti, tutta la notte amorosamente si prese piacere con la padrona, e ciò che poi avvenne 
» 392
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