La scrittura su Wikipedia come strumento didattico/Capitolo 4

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Capitolo 4 – Diario di bordo: incontri, scontri, naufragi e salvataggi

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Capitolo 4 – Diario di bordo: incontri, scontri, naufragi e salvataggi
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Capitolo 4 – Diario di bordo: incontri,
scontri, naufragi e salvataggi
1. Introduzione

In questo capitolo si descrivono due progetti didattici, realizzati nello stesso semestre di lezione. Si tratta di due iniziative molto diverse tra loro, che hanno fatto emergere alcune criticità, la cui illustrazione e la cui discussione possono essere di aiuto per altri docenti. Il primo progetto ha coinvolto un numero discreto di studenti e ha avuto una struttura complessa, che implicava lavori di gruppo, capacità di auto-organizzazione, confronto con diversi tipi di capacità redazionali. Il secondo progetto è, invece, stato pensato per un piccolissimo gruppo di studenti, con una struttura minimal. Nel corso delle due iniziative ho tenuto una traccia settimanale di ciò che succedeva e ho confrontato le mie impressioni con quelle degli studenti coinvolti, a cui, al termine del progetto, ho anche chiesto una relazione di auto-riflessione. Dopo un paio di settimane dalla chiusura del corso, ho, poi, provato a rivedere nuovamente, a mente fredda, le dinamiche che si sono sviluppate. Da queste tracce, sono emerse le osservazioni che trovate nelle prossime pagine.


PROGETTO 1: INCROCI PERICOLOSI


2. Collocazione del progetto all’interno del percorso didattico.
2.1. - Il progetto era inserito in un corso obbligatorio di una laurea magistrale. Il corso era collocato all’ultimo anno di una laurea di cinque anni, quindi era frequentato da studenti tendenzialmente maturi, quanto alla consapevolezza dei propri strumenti conoscitivi. Una buona parte degli studenti interessati, in questo momento del loro percorso, stava già redigendo una tesi di laurea o si stava

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preoccupando di trovare un relatore che potesse seguirli.

La partecipazione al progetto era configurata come un’attività integrativa rispetto al corso, su base volontaria.

L’attività attribuiva un punteggio addizionale, valutato da 0 a 4 punti, che si sommava al punteggio conseguito nelle prove di esame.


2.2. - Terminate le iscrizioni, abbiamo ricevuto l’adesione di 40 partecipanti, che, con un questionario di entrata, abbiamo mappato così:
  • età compresa tra 23 e 24 anni;
  • 30 studenti dichiaravano di non avere conoscenza dei meccanismi di funzionamento di Wikipedia;
  • una sola studentessa aveva effettuato in precedenza modifiche su Wikipedia;
  • competenze digitali, quotate su una scala da 1 a 5: nessuno ha dichiarato 1 o 5; il 12% ha dichiarato competenze basse (2/5); il 70% ha dichiarato competenze medie (3/5); il 17% ha dichiarato elevate (4/5);
  • competenze generali rispetto al progetto: ben 11 studenti ritenevano di avere competenze insufficienti rispetto a quanto richiesto.


2.3. - Quanto al tasso di partecipazione:
  • partecipanti al corso: circa 300 (dal numero di iscritti alla pagina Moodle del corso, che ha un meccanismo di cancellazione per inattività dopo 30 giorni);
  • utenti attivi nel semestre: circa 170 (dal numero di iscritti al canale Telegram del corso);
  • partecipanti al progetto Wikipedia: 40, ossia il 13% dei partecipanti al corso e il 23% degli utenti attivi.

Per inciso, il progetto Wikipedia non era l’unico percorso integrativo che veniva offerto nel corso: altri 25 studenti hanno scelto altre attività integrative (combattimenti dialettici, podcasting etc.). Non è possibile effettuare una comparazione tra la preferenza espressa per il progetto Wikipedia, rispetto agli altri progetti, perché gli altri progetti avevano un accesso limitato, quanto ai posti [p. 103 modifica] disponibili: non è, quindi, possibile stimare quanto gli studenti del corso abbiano preferito l’attività su Wikipedia, rispetto alle altre attività integrative proposte.


2.4. - Quanto alla qualità della trattazione della materia in generale su Wikipedia, si può dire che nel mio ambito disciplinare (diritto tributario), le voci di Wikipedia hanno mediamente una qualità molto bassa, in quanto soffrono di questi difetti:
  • collocazione dei materiali non predicibile: le informazioni si trovano disposte su voci che non riflettono la normale tassonomia della letteratura scientifica;
  • carenza delle informazioni istituzionali: molte voci non riportano gli istituti principali e le principali teorie;
  • scarso aggiornamento: la materia è in costante divenire e le voci su Wikipedia non sembrano essere aggiornate rispetto ai mutamenti delle fonti.


3. Preparazione della cattedra, dove alla prima riga scritta su Wikipedia assistiamo al primo epic fail
3.1. - Nei primi progetti didattici che ho realizzato su Wikipedia ho commesso ogni tipo di errore immaginabile.

Tra i più gravi, almeno nei primi semestri in cui ho iniziato ad usare Wikipedia nella didattica, posso elencare:

  • la mia assenza come utente di Wikipedia: cercavo di capire cosa succedeva agli studenti, ma non provavo io a contribuire (anche solo minimamente). Quindi, in realtà, non comprendevo molte delle dinamiche sottese all’esperimento, perché non ne avevo una percezione definita;
  • non avevo studiato le regole di funzionamento di Wikipedia e, quindi, non trasmettevo i giusti messaggi agli studenti, che ovviamente inciampavano in ogni tipo di errore;
  • non davo alcuna formalizzazione dei progetti sulla pagina di coordinamento università e, quindi, la comunità non comprendeva cosa fosse in atto, con il moltiplicarsi di frizioni inutili tra gli studenti e gli editor esterni. [p. 104 modifica]


3.2. - Nel semestre che si descrive in questo capitolo, ho deciso di passare ad un uso più consapevole dello strumento e, quindi, oltre a studiare con più attenzione i fondamenti e le regole di Wikipedia, ho creato un mio utente per compiere qualche piccola modifica (anche in materie diverse dal diritto) e comprendere direttamente le dinamiche sottese allo strumento.

Già la creazione dell’utente è stata istruttiva, perché ha concretizzato il primo epic fail.

Ho creato l’utenza e inserito come descrizione nella pagina utente la mia qualifica, come professore presso la mia università e avvocato. Mi sembrava opportuno chiarire che ho sia competenze teoriche che pratiche. Entrambe le qualifiche rispondono al vero, tra l’altro. Il nickname scelto era pomposo: “Prof Marello”.

Dopo appena un’ora, è arrivata la cancellazione della mia descrizione, con un template standard, che si usa in questi casi:

«ti segnalo che la tua pagina utente principale, non è uno spazio a tua libera e totale disposizione, né l’equivalente di un profilo di social network, ma una pagina di servizio che è destinata a contenere esclusivamente le informazioni relative alla tua attività su Wikipedia come utente wikipediano, vedi anche Pagina utente per i contenuti consentiti. In particolare, non può essere usata per contenere CV, tuo o di altri, o schede (auto)biografiche o come strumento di promozione di attività, aziende, eventi, siti, pagine di social network e simili, tuoi o di altri, né può essere usata come se fosse un blog o un forum o come pagina di prova per bozze di nuove voci. Per quest’ultimo scopo, puoi usare la pagina delle prove, oppure una tua sottopagina. I contributi non conformi che avevi inserito nella tua pagina utente sono stati rimossi come esplicitamente previsto nella cancellazione immediata. Grazie dell’attenzione e buon wikilavoro».

Il mio primo contributo su Wikipedia, la mia presentazione di una riga, era stato cancellato in tempi rapidissimi. Non un buon inizio.

Diligentemente, sono andato a rivedere le istruzioni della pagina utente, che hanno queste parole: [p. 105 modifica]

«si può anche aggiungere qualche informazione sui propri interessi e le proprie competenze o, eventualmente, foto e informazioni personali (purché non integrino un curriculum vitæ)»1.

Il confine tra competenze e c.v. è molto ambiguo. Ai miei occhi, le “competenze” fanno riferimento anche a quelle professioni che dimostrano che si pratica un certo argomento (quindi l’insegnare ed essere un avvocato) e, dopo aver cercato sulle pagine di altri utenti attivi, mi è sembrato che gli amministratori, in altre applicazioni della regola, avessero dimostrato sensibilità diverse e che avessero ammesso l’indicazione di dove si lavora (o almeno di quale fosse la propria professione) o di quale fosse il proprio percorso formativo2. Insomma, sulle prime, stentavo a comprendere non la decisione specifica (abbastanza irrilevante nel progetto didattico), ma la ragione che stava dietro a questa decisione.

In ogni caso, mi pareva poco costruttivo instaurare una discussione, prima ancora di entrare in Wikipedia, al che ho corretto con un più neutrale «Interessato a: diritto, tributi, didattica, wikipedia e formazione del sapere». Questa descrizione ha superato il vaglio ed è sopravvissuta sinora. A distanza di pochi giorni, ho cambiato anche il mio nickname, che ora è neutrale e non contiene alcun “Prof”.


3.3. - Questa vicenda iniziale consente due riflessioni.

La prima: può essere che ci siano utenti che, da una premessa egualitaria e magari con un velato anti-accademismo, non desiderano che si faccia pressione sulla competenza acquisita in ambito formativo, per non influenzare sulla base dell’autorità le discussioni future. In altre parole, può darsi che vi sia il desiderio di far ragionare sulla bontà dei singoli contributi, rifuggendo da ogni argomento ab auctoritate. Quindi, forse, avrebbe potuto sopravvivere [p. 106 modifica] la dizione per cui sono un avvocato, ma non quella di professore.

La seconda: può essere, invece, che in certe parti della cultura di Wikipedia sia ancora vivo il trauma della Essjay Controversy3, in cui un utente, con nickname Essjay, si era accreditato come un editor influente in materia religiosa, millantando di possedere diversi titoli accademici (B.A., M.A., Ph.D., J.C.D.) e di essere un docente in un’università privata statunitense. L’utente aveva guadagnato molti consensi come editor e aveva scalato la gerarchia wikipediana, divenendo prima amministratore e poi burocrate. La sua influenza e la sua storia erano state documentate anche sul New Yorker, in un articolo dedicato a Wikipedia. Dopo un poco di tempo, si scoprì che tutte le credenziali di Essjay erano completamente false4. Questo condusse ad una polemica sull’attendibilità complessiva di Wikipedia e sull’opacità dei profili degli editor.

Sulla scorta di questa ferita, forse, vi è ancora una certa diffidenza verso chi indica competenze specifiche e non generiche (per cui, probabilmente, se avessi scritto che sono un avvocato tributarista, neppure questa dizione sarebbe sopravvissuta).


3.4 - Nei progetti didattici avanzati, in genere, cerco di avvalermi di tutor.

Si tratta, normalmente, di studenti che hanno vissuto l’esperienza nel semestre precedente e che hanno accettato di trasmettere alla nuova classe quello che hanno imparato sul metodo di lavoro. Sono funzioni che non hanno un riconoscimento espresso.

I tutor, svolgendo questa funzione, riescono, però, ad apprendere dall’interno alcuni meccanismi della formazione e aumentano le loro soft skills di negoziazione ed organizzazione.

I tutor svolgono una funzione fondamentale per accorciare la distanza tra la cattedra e gli studenti, soprattutto in ambito universitario, dove l’ambiente può creare una certa difficoltà di comunicazione. Inoltre, hanno una certa conoscenza: (a) della materia, per avere sostenuto l’esame da poco; (b) del procedimento di [p. 107 modifica] lavoro e dei fini che si vorrebbero raggiungere.

Anche nel progetto che stiamo documentando, ho potuto fruire dell’ausilio di due eccellenti tutor, provenienti dal corso del semestre precedente: Valeria e Marco. Quindi, a scanso di equivoci: quando in questo diario si nomineranno i tutor, si tratta di tutor interni, non di tutor provenienti dal progetto Wikipedia (tutor esterni).

Entrambi i tutor erano consapevoli dell’intero flusso di lavoro e hanno collaborato lungo l’intero progetto, ma si sono “specializzati” in due funzioni lievemente differenti: Valeria ha seguito l’organizzazione interna del gruppo di lavoro e la fase di ricerca, mentre Marco ha curato i rapporti con l’esterno (Progetto Università etc.); entrambi hanno seguito la fase di redazione su Wikipedia.

I tutor partecipavano ai canali di comunicazione riservati agli studenti (da cui io ero assente).


4. Illustrazione del progetto al gruppo di lavoro, dove si definiscono le regole del gioco
4.1. - Raccolte le adesioni, durante il primo incontro ho discusso con la classe questi punti:

(A) la materia del progetto;

(B) l’obiettivo atteso;

(C) i tempi e le fasi del lavoro;

(D) la rubrica di valutazione.


4.2. - La materia del progetto.

Ho scelto autonomamente l’argomento, prima dell’inizio del corso, per ragioni di tempo: il nostro corso durava 10 settimane e mi è sembrato di non poter impiegare 1-2 settimane nel definire in maniera dibattuta con un gruppo ampio ed eterogeneo il nostro oggetto.

L’argomento scelto è stato: “l’abuso del diritto”.

Si tratta di:

  • un argomento istituzionale, contenuto nel manuale base che gli studenti debbono adoperare durante il corso. Il peso [p. 108 modifica]espositivo dell’argomento sul manuale è di 3 pagine su un totale di 568 pagine, quindi rappresenta meno dell’1% del programma;
  • un argomento che non ha un rilievo esclusivamente nazionale: lo stesso argomento si presenta in tutti gli ordinamenti tributari (possiamo parlare di un problema di abuso del diritto anche nell’ordinamento francese). Ho scelto questo taglio per evitare le possibili critiche di localismo e per consentire anche uno studio di tipo comparato;
  • un argomento che ricorre, in maniera spesso impropria, nel discorso pubblico sui media. Tutti hanno sentito, almeno una volta, di ipotetiche manovre elusive delle “grandi multinazionali” che, grazie ad artifici contrattuali e alla ricerca di giurisdizioni compiacenti, abbassano il loro carico impositivo. In questa prospettiva, ho scelto l’argomento per offrire agli studenti gli strumenti per una migliore comprensione del discorso pubblico extra-accademico e delle sue fallacie;
  • un argomento su cui la letteratura scientifica settoriale è molto ampia: in ambito nazionale vi sono diverse monografie e trattati generali sul tema, almeno un centinaio di articoli su riviste di classe A, un notevole numero di sentenze che si occupano del tema (non riesco a quantificare con precisione, ma potrebbero essere circa un migliaio di sentenze ripartite su almeno 15 anni);
  • un argomento già affrontato, in maniera abbastanza carente, su almeno due pagine di Wikipedia.


4.3. - L’obiettivo atteso.

Nel nostro caso ho chiarito che i prodotti didattici attesi erano tre:

(i) la redazione di un paper (che abbiamo denominato “working paper”), una relazione di circa una decina di cartelle sul tema assegnato al singolo gruppo di lavoro. Il working paper, nella nostra applicazione, doveva essere redatto secondo le regole di conoscenza classiche del settore disciplinare di riferimento, quindi con una grande attenzione alle fonti, all’evoluzione del pensiero (dottrina e giurisprudenza), alla ratio sottesa agli istituti, con un [p. 109 modifica] particolare premio alle ricostruzioni originali. Insomma, quello che gli studenti amano chiamare “una tesina”;

(ii) un contributo su Wikipedia. Non ho definito un obiettivo minimo di pagine da modificare o di caratteri da inserire: nel nostro caso, trattandosi di giuristi -e quindi per loro formazione tendenti verso la prolissità- non mi sono preoccupato di individuare un minimo di contributo. Non ho neppure specificato se si dovesse trattare dell’integrazione di una pagina esistente (o di più pagine) o della creazione di nuove pagine;

(iii) una breve relazione finale di riflessione sul percorso e di autovalutazione, sull’attività realizzata e sullo stato delle proprie competenze.


Mentre i contributi su Wikipedia e il working paper erano progettati come lavori di gruppo, per cui i diversi gruppi di studenti avrebbero dovuto presentare un prodotto unico, la relazione di autoriflessione era pensata come un lavoro individuale.


4.4. - I tempi e le fasi del lavoro.

Il progetto si articolava su 10 settimane, l’intera durata del corso.

Non ho definito la tempistica interna, lasciando che fossero gli studenti a stabilire i termini di consegna.

L’unico termine rigido che ho individuato è stata la pubblicazione dei contributi su Wikipedia per la fine della settimana 8, in modo da avere due settimane per analizzare le reazioni della comunità di editor di Wikipedia e per discutere eventuali modifiche da effettuare.

Ho illustrato agli studenti quelle che, a mio avviso, erano le macro-fasi in cui si poteva articolare il lavoro, chiarendo anche che erano liberi di auto-organizzarsi in maniera differente.

Queste le fasi del lavoro che ho suggerito:

1. ricerca delle fonti e dei materiali, a partire dai primi suggerimenti bibliografici offerti;

2. redazione del working paper;

3. comprensione delle regole di funzionamento di Wikipedia;

4. redazione contributo voce sulle sandbox; [p. 110 modifica]

5. pubblicazione della voce su Wikipedia;

6. riflessione sui risultati e analisi della persistenza del contributo offerto.

Quanto ai contatti tra la cattedra e gli studenti, ho precisato che avremmo avuto un incontro settimanale (in presenza) molto veloce, di venti minuti circa, dedicato alla risoluzione delle principali problematiche. A questo incontro settimanale avremmo affiancato alcuni incontri più estesi (a distanza), dedicati ai singoli gruppi di lavoro.


4.5. - La rubrica di valutazione.

Durante il primo incontro, ho anche esplicitato la rubrica di valutazione, che era così composta:

- 40% qualità del contributo su Wikipedia;

- 30% partecipazione attiva ai momenti di discussione collettiva del progetto;

- 15% qualità del working paper;

- 15% qualità della relazione finale di riflessione.


4.6. - Il kit di benvenuto.

Alla prima riunione del progetto, ho reso disponibile un kit di benvenuto composto da:

  • parte del manuale adottato dedicata all’argomento (il progetto è iniziato la seconda settimana del corso, in un momento in cui non tutti gli studenti avevano ancora a disposizione il manuale);
  • un elenco di una decina di articoli scientifici nazionali, su riviste facilmente accessibili tramite le banche dati di ateneo. Ho spiegato al gruppo di lavoro che queste erano referenze di partenza e che mi aspettavo da loro la costruzione di un repository di grande rilievo (ho dichiarato che mi aspettavo da loro “circa cinquecento fonti” caricate sul repository, ma si trattava di una semplice boutade5). [p. 111 modifica]
5. Avvio del progetto, dove partiamo brillantemente e finiamo in un pantano.
5.1. - Durante il primo incontro avevo spiegato che il gruppo di lavoro complessivo, di 40 studenti, avrebbe dovuto dividersi in gruppi più piccoli, per gestire meglio i diversi oggetti che si sarebbero ripartiti. Non ho dato indicazioni sulla composizione di questi gruppi più piccoli, lasciando il tutto all’auto-organizzazione.

Dopo il primo incontro, gli studenti hanno creato un autonomo canale di comunicazione (chat) e hanno iniziato un procedimento di auto-organizzazione.

Nel nostro primo incontro, durante la settimana 1, mi hanno comunicato la suddivisione in 7 gruppi, di grandezza variabile compresa tra 4 e 7 studenti.

È emersa, da parte loro, la volontà di formare una “cabina di regia”, con un rappresentante per ogni gruppo e i tutor.

Per parte mia, ho precisato due punti:

  • ho espresso il desiderio che le fonti andassero depositate in full text in un repository condiviso (un drive condiviso), cui avessero accesso tutti i partecipanti; inoltre, che le fonti fossero catalogate in un file da cui risultassero i dati bibliografici ed i dati degli studenti che effettuavano il deposito nel repository (per cui se una certa fonte era stata trovata e depositata da Tizia, avrei voluto vedere questa correlazione);
  • ho invitato gli studenti a fissare un termine per la consegna del working paper.


5.2. - Durante la settimana 2, abbiamo avuto un primo incontro con la struttura di coordinamento (“cabina di regia”), ma l’incontro non è stato particolarmente produttivo dal punto di vista progettuale: è stato utile solo per prendere un contatto personale.

Sul lato cattedra, in una parte ancora invisibile agli studenti, un tutor ha creato la Dashboard del progetto6, in modo da avere il tracciamento delle metriche, ma non è ancora stato richiesto agli [p. 112 modifica] studenti di loggarsi.

Il tutor ha anche inserito il progetto nella tabella del Progetto Università7, tra gli insegnamenti attivi, con una descrizione del progetto e due badge che gli studenti potevano apporre sulla propria pagina utente e sulle pagine modificate (i badge non servono a un granché, ma, come gli sticker e le calamite da frigo, piacciono a molti)8.


5.3. - Nel corso della settimana 2, gli studenti hanno lavorato sulla ricerca delle fonti.

Al momento del controllo, al termine della settimana 2, le fonti trovate erano circa 200 (quindi una media di 5 fonti a testa).

Per parte mia, ho solo suggerito di incrementare la quota di fonti statunitensi, che dal primo report sembrava sottodimensionata, rispetto all’importanza dell’ordinamento.

Gli studenti hanno condiviso con me il drive del foglio fonti e della suddivisione in gruppi.

Sempre nel corso della settimana 2, gli studenti mi hanno fatto notare che non avevo dato una descrizione chiara delle specifiche del working paper.

Ho rimediato, indicando che queste sarebbero state le caratteristiche di ciascun working paper (uno per ogni gruppo):

  • tra 20.000 e 50.000 caratteri (spazi inclusi), esclusa la bibliografia;
  • almeno quaranta entrate bibliografiche per ogni paper, computando solo le fonti di livello scientifico (ed escludendo quindi le fonti istituzionali ed il web generalista).


5.4. - Dalla fine della settimana 2, è emersa una certa tensione sul catalogo delle fonti, ossia sul file condiviso che doveva contenere gli estremi dei documenti che gli studenti depositavano in esteso [p. 113 modifica]
nel repository.

Infatti, stava succedendo che:

  • alcuni studenti depositavano i file, ma non inserivano la descrizione nel catalogo fonti;
  • alcuni studenti facevano l’inverso, ossia annotavano sul catalogo fonti, ma non depositavano;
  • il catalogo fonti era totalmente disomogeneo, quanto alle informazioni inserite.

Per risolvere questo problema, ho bandito un posto da “bibliotecario/a”, con un punteggio addizionale di ulteriori 2 punti e con la funzione di ri-allineare catalogo e repository e di rendere omogeneo il catalogo, imponendo campi bibliografici obbligatori e monitorando l’adempimento. Il posto è stato assegnato ad una studentessa, che ha svolto bene il proprio compito e ha mantenuto integro sia il repository che il catalogo, sino al termine del progetto.


5.5. - Un problema, che sembrava paralizzare l’attività nelle settimane 2 e 3 era la ripartizione degli argomenti tra i gruppi. Avevamo individuato l’argomento generale (l’abuso del diritto), ma questo andava suddiviso in parti specifiche da assegnare ai gruppi (p.e. l’abuso del diritto in Francia, o i profili penali dell’abuso del diritto). Queste parti specifiche erano state auto-individuate dai gruppi.

Dal canale Telegram cui avevo accesso, vedevo emergere un desiderio condiviso: «dobbiamo trovare un modo democratico di distribuire gli argomenti tra i gruppi» scrivevano in molti, ma non vedevo nessun progresso sull’assegnazione. Sono rimasto ad osservare, senza intervenire.

La soluzione dell’assegnazione è arrivata abbastanza tardi, solo sul finire della settimana 3, tramite un dibattito molto acceso tra i portavoce dei gruppi.


5.6. - Sempre tra la settimana 2 e la settimana 3 è emersa una grande difficoltà nella gestione condivisa delle scadenze prossime. Da ciò che mi riferivano i tutor e da ciò che sentivo dai portavoce dei gruppi, i gruppi non riuscivano a condividere un programma [p. 114 modifica] di lavoro: “è come se fossimo finiti in un pantano”.
Nulla di particolarmente grave: stava emergendo la percezione che i tempi non fossero sufficientemente ben definiti e che la struttura organizzativa che si stavano dando, attraverso i gruppi ed il coordinamento dei gruppi, non stesse funzionando.

In questo caso, sono intervenuto con un’azione tesa a creare una struttura di coordinamento trasversale, che potesse rapportarsi con i gruppi di lavoro e monitorare l’organizzazione nel suo andamento complessivo.

Questo intervento ha avuto la forma di un bando: ho bandito posti organizzativi, con un riconoscimento di ulteriori due punti addizionali; abbiamo chiamato questa posizione “Ufficio del Project Manager”.

Il bando aveva queste caratteristiche:

  • indicava la funzione così: “L’Ufficio del Project Manager studierà le prossime fasi, definirà con i rappresentanti dei gruppi le scadenze, stilerà gli schemi dei processi di lavoro collettivo, offrirà soluzioni operative, monitorerà le fasi di avanzamento lavoro. L’Ufficio intercetterà i malfunzionamenti, proponendo soluzioni che ci consentano di rispettare i tempi di consegna”;
  • la candidatura avveniva così: “entro il ... inviami un brevissimo documento. Totale massimo 250 parole. In 100 parole: criticità attuali e come uscirne; in 150 parole: come credi di strutturare il procedimento nella seconda parte del lavoro, dal working paper a Wikipedia”.

Il termine di scadenza era fissato in modo da chiudere le candidature entro l’inizio della settimana 4.

Al bando hanno risposto due studenti, che sono stati assunti nell’Ufficio e che, con uno sforzo notevole, hanno organizzato il coordinamento tra i gruppi sino al termine del progetto.


6. Chiusura del working paper, dove restiamo in zone conosciute
6.1. - Risolti i primi intoppi organizzativi, la stesura dei paper da parte dei singoli gruppi è risultata abbastanza lineare. Si trattava di un’attività cui, almeno in parte, gli studenti erano già stati abituati [p. 115 modifica] nei precedenti anni di studio e, quindi, non ha generato grossi problemi.

In alcuni casi, vi sono state tensioni sulla ripartizione interna dei paragrafi da stendere, ma il tutto rientrava nelle normali discussioni in ogni lavoro di gruppo.

Tra la settimana 4 e l’inizio della settimana 5, ho tenuto alcuni incontri con i singoli gruppi (durata di ogni incontro tra i 30 minuti e i 45 minuti), in cui abbiamo discusso l’oggetto della relazione. In genere, gli studenti avevano una buona consapevolezza degli argomenti da trattare e una percezione abbastanza chiara degli obiettivi di questa fase del progetto.

Al termine di questa fase, sono stati presentati 10 paper: alcuni gruppi di lavoro si sono divisi in sotto-gruppi e hanno presentato più di un paper.


6.2. - Consegnati i working paper, li ho sottoposti al software anti-plagio messo a disposizione dalla mia università.

I risultati dell’antiplagio vanno sempre interpretati con cautela, per la presenza di molti falsi positivi.

Nella mia materia, p.e., se una studentessa riporta il testo di una disposizione o di una sentenza, questo testo facilmente viene segnalato come oggetto di plagio, mentre è solo citazione (corretta) di una fonte primaria. Oppure: se in un working paper vi è una citazione dottrinale testuale con tanto di virgolette e note, il software segnala un plagio.

Occorre quindi scorrere analiticamente i diversi passi evidenziati dal software per interpretarli, operazione che tendo a fare ogni qual volta il risultato sia intorno o superiore ad una soglia di attenzione (che nel mio caso fisso intorno al 45%: per esperienza, so che nel mio ambito disciplinare, sino a quel valore siamo nell’ambito di una larga percentuale di falsi positivi).

Qui si trova il risultato del software antiplagio dei 10 paper presentati. Il risultato è variegato: cinque relazioni erano sotto la soglia di attenzione. Ho controllato con attenzione le altre cinque e, scartando qualche peccato veniale, ho trovato dei problemi di rilievo solo in una relazione, dove il materiale copincollato era [p. 116 modifica] eccessivo (e, tra l’altro, di qualità scadente).

Ho condiviso i risultati dell’antiplagio sul canale Telegram della cabina di regia, segnalando genericamente che non avremmo potuto pubblicare testi malamente copiati da altre parti e che, per il passaggio su Wikipedia, mi aspettavo una qualche correzione per i casi con il punteggio antiplagio più elevato (ma non ho dato indicazioni specifiche).

7. Progettazione del passaggio a Wikipedia, dove cerchiamo di tracciare una mappa
7.1. - Mentre era ancora in corso la fase di redazione del paper, abbiamo iniziato a programmare diversi passaggi della conversione del paper in voce di Wikipedia.

Il primo passaggio è stata la creazione di una redazione, che monitorasse l’adeguamento allo stile Wikipedia.

L’intento era quello di fornire a tutti gli studenti una formazione minima sull’uso degli strumenti e sulle regole di funzionamento. Accanto a quest’opera di formazione diffusa, si voleva, però, costruire una struttura ristretta di studenti maggiormente formati, che potessero fungere da coordinamento redazionale interno, correggendo i principali errori dei compagni.

Abbiamo così bandito cinque posizioni per l’Ufficio di redazione Wikipedia, che scherzosamente abbiamo chiamato VUT “Venerabile Ufficio del Torquemada”.

La remunerazione in punti per queste figure specialistiche era variabile, dipendendo dal risultato.

Il bando è andato sostanzialmente deserto: una sola persona ha partecipato (ed è stata assunta).

Le ragioni del fallimento della proposta? Sulla base di un piccolo sondaggio che ho tenuto, gli studenti si sentivano già sufficientemente impegnati e la remunerazione era ritenuta eccessivamente aleatoria.

Mi sono allora rivolto a due gruppi più piccoli (otto persone in un caso, quattro nell’altro), che svolgevano altri progetti di didattica avanzata nell’ambito del corso. In un caso, il gruppo era [p. 117 modifica] composto da persone fortemente competitive che si dedicavano ad una serie di battaglie dialettiche (“Fight Club”), nell’altro si trattava di studenti che svolgevano, invece, attività che coinvolgevano capacità redazionali utili per pubblicare su riviste scientifiche. Ho proposto a questi due gruppi il bando e, in questo bacino, ho trovato i candidati per completare l’Ufficio.

Quindi, la nostra redazione aveva 1 persona che apparteneva al progetto (ed era quindi un editor) e 4 persone che non appartenevano al progetto (e quindi non partecipavano alla redazione dei paper e delle voci su Wikipedia). Il fatto che questi revisori fossero esterni e quindi non avessero partecipato alla redazione del working paper è stato figlio del caso, come ho descritto ora, ma è risultato funzionale, perché affrontavano gli scritti degli altri studenti con un occhio distaccato e con una giusta “ignoranza di partenza” del tema.


7.2. - Nel corso della settimana 4, mentre i gruppi di lavoro stavano redigendo i working paper, abbiamo iniziato a discutere con i tutor e con l’ufficio del Project Manager il flusso del lavoro successivo, per il passaggio a Wikipedia.

Abbiamo concordato su un procedimento, composto da fasi più rigide e fase più flessibili delineate per obiettivi, ed elaborato un documento che prevedeva queste fasi:

  • creazione utenti su Wikipedia;
  • analisi delle pagine obiettivo (pagine target), su cui intervenire;
  • progettazione dell’intervento sulle pagine target;
  • revisione interna;
  • pubblicazione.


7.3. - Per tutti gli studenti, abbiamo tenuto un incontro di formazione generica di un’ora su Wikipedia.

Ho illustrato in circa mezz’ora i cinque pilastri e le caratteristiche strutturali delle pagine: sezioni delle pagine, strumenti di cronologia, pagina di discussione. I tutor hanno dato indicazioni pratiche su come creare la pagina utente, le sandbox e su come [p. 118 modifica] adattare i risultati del working paper per renderli adeguati allo stile di Wikipedia.

Gli studenti hanno creato la loro utenza su Wikipedia; abbiamo chiesto loro di formare una tabella di associazione nickname / nome reale per poter avere una rapida ricognizione degli studenti.

Con i tutor, abbiamo effettuato un incontro di formazione per la nostra redazione (VUT). Abbiamo discusso delle basi epistemologiche di Wikipedia, delle principali regole redazionali e del Manuale di stile e abbiamo distribuito ai revisori un elenco di indicazioni di base.


7.4. - Abbiamo riscontrato qualche difficoltà di avvio: alcuni studenti non sono riusciti a creare la pagina utente (o la sandbox) o non sono riusciti ad incollare il badge. Abbiamo provato a rimediare, con materiali prodotti dagli studenti e fatti circolare sui canali di comunicazione9.

Ci siamo imbattuti nel primo richiamo da parte di un editor esterno. Una studentessa, per sbaglio, aveva cancellato la propria pagina discussione e, immediatamente, era arrivato il ripristino da parte di un solerte patroller con il messaggio standard che avvisava che la pagina delle discussioni non può essere cancellata10.

Il messaggio non era aggressivo, ma la studentessa è rimasta colpita ed è venuta a discutere del fatto con me: un’occasione per ragionare sui meccanismi di controllo diffuso.


7.5. - L’analisi delle pagine target, nella mia ricostruzione avrebbe [p. 119 modifica] dovuto portare ad agire su 3 voci, di cui una marginale.

L’analisi delle pagine target da parte degli studenti ha condotto ad un elenco molto più dettagliato di quello che avevo formulato io: l’elenco degli studenti conteneva 20 voci, di cui 16 sul progetto IT e 4 sul progetto EN. Di queste, a prima vista, 3 voci mi sembravano off-topic, mentre le altre sembravano coerenti.

Gli studenti hanno condiviso un indice complessivo dei working paper e hanno associato agli indici le pagine che avrebbero modificato/creato, in modo da fissare una relazione tra contenuto dei working paper e interventi su Wikipedia.

7.6. - Nell’incontro organizzativo della settimana 4, abbiamo provato a riflettere sul procedimento, partendo dal termine, ossia dalla fase di presentazione delle bozze. Ho lasciato agli studenti l’organizzazione del procedimento che portasse alla pubblicazione e alla revisione interna da parte del VUT.
8. Entriamo in Wikipedia, dove sale l’adrenalina
8.1. - Ci trovavamo in un momento cruciale del progetto: avevamo dieci paper e un’associazione tra paper e contenuti in Wikipedia.

Dovevamo affrontare ora l’operazione, apparentemente semplice, di modificare Wikipedia, in stile wikipediano, usando i contenuti dei paper.


8.2. - Non volendo intervenire direttamente sulle pagine pubblicate, si poneva il problema di come modificare in bozza le pagine.

Abbiamo scelto di ricopiare interamente le pagine in una sandbox (una per ogni pagina su cui intervenire), monitorando allo stesso tempo eventuali cambiamenti occorsi sulla pagina pubblicata. È stato reso disponibile su drive l’elenco delle sandbox di lavoro.

Questa scelta (monitoraggio degli eventuali cambiamenti sulla pagina pubblicata) non è risultata onerosa nel caso di specie, in quanto le pagine in osservazione sono editate poco di frequente. Sarebbe stato decisamente più problematico se le pagine fossero [p. 120 modifica] state ad alto tasso di modifica, perché si sarebbe dovuto allineare costantemente il contenuto della sandbox con quello della pagina pubblicata.

D’altra parte, non ci sembrava che ci fossero molte altre soluzioni: il template WIP (work in progress)11, che costituisce una sorta di segnaposto che invita gli altri editor a non modificare la voce, è consigliato per un utilizzo di poche ore, ed il template WIP-open12 ha una durata massima di cinque giorni.

8.3. - Gli studenti hanno riportato sulle sandbox le parti del working paper che ritenevano di poter utilizzare.

In un primo momento, la tendenza è stata quella di modificare ben poco il tenore letterale rispetto a quanto scritto in prospettiva accademica nel working paper.

Queste le maggiori criticità:

  • linguaggio involuto;
  • ampia citazione di fonti primarie (nel nostro caso soprattutto leggi e sentenze).

Per tentare di invertire il trend, ho corretto un paragrafo modello, tra quelli inseriti, indicando quelle che a mio avviso erano le maggiori criticità e le abbiamo discusse durante l’incontro settimanale.

8.4. - Una studentessa, molto volenterosa, aveva iniziato ad editare la pagina di discussione di una delle voci target, linkando ad una sandbox al momento in costruzione: l’intervento sembrava prematuro ed è stato cancellato dalla stessa studentessa. Ci siamo detti che avremmo atteso di avere un lavoro più maturo, per poterlo condividere con gli editor esterni.

Un’altra studentessa ha, per sbaglio, inserito la propria parte del working paper (ancora da sistemare) non nella sandbox di riferimento, ma direttamente sulla voce pubblicata. La voce pubblicata non era particolarmente rispondente ai canoni di Wikipedia [p. 121 modifica] nel suo complesso; allo stesso modo era inadeguato l’intervento della studentessa, perché il testo inserito era pieno di soggettivismi e quasi del tutto mancante di note13. Avrei potuto intervenire e cancellare o far cancellare, ma ho deciso di lasciare vivo l’intervento, per osservare cosa accadeva sia all’interno di Wikipedia che all’interno del gruppo di studenti. Purtroppo, non sono riuscito ad osservare nulla di interessante, perché dopo alcune ore la studentessa ha corretto il suo intervento, cancellando l’inserzione.

8.5. - Dall’analisi delle sandbox e delle rispettive cronologie, è emerso che, rispetto ai 40 partecipanti, solo una decina stavano operando modifiche attive nell’adattamento dei paper a Wikipedia.

Abbiamo richiamato ad una maggiore collaborazione, chiedendo anche una mappatura nominale delle persone che stavano seguendo le specifiche sezioni e pagine (mentre sinora la mappatura era per gruppo). Dalla richiesta, si sono attivati immediatamente un’altra decina di studenti: abbiamo potuto vedere il loro “risveglio” dall’attività della dashboard. Altri si sono attivati negli ultimi giorni della settimana, mentre 2 studenti non hanno partecipato alla fase di scrittura su Wikipedia: non ho indagato i motivi di questo abbandono (se per ostacoli digitali o per altri vincoli esterni).


8.6. - Al termine della settimana 7, sono stati caricati tutti i contributi sulle diverse sandbox di catalizzazione. La partecipazione e la collaborazione sono state buone, anche se una ventina di studenti sono risultati più attivi, soprattutto nella sistemazione dei lavori.

La lettura delle diverse sandbox non è stata agevole, perché la mappatura delle diverse modifiche non era stata effettuata linearmente. Quindi, accedendo ad una pagina non era immediatamente chiaro se quella fosse la revisione di una pagina esistente, una proposta di creazione di una nuova pagina principale, oppure una proposta di creazione di una nuova pagina figlia (e, in questo caso, quale fosse la pagina madre). [p. 122 modifica]

Il coordinamento dei gruppi aveva creato un file contenente l’associazione tra nome utente e identità effettiva degli studenti. Con questo elenco alla mano, ho scorso i diversi contributi degli studenti, provando a valutare il loro apporto in termini di: estensione, precisione, adeguatezza del linguaggio allo standard wikipediano.

Ho condiviso con l’Ufficio del Project Manager una scaletta degli ultimi passi da compiere, perché si potessero organizzare con i gruppi14: l’attenzione era principalmente rivolta alla fase di comunicazione verso l’esterno del progetto.


8.7. - Al principio della settimana 8 è iniziata la peer review, da parte della nostra redazione (il VUT), che lasciava le proprie osservazioni sulle sandbox analizzate.

Questa operazione è avvenuta in maniera capillare, con richieste di revisioni che avvenivano man mano che venivano analizzate le pagine; allo stesso tempo, gli studenti che ricevevano le richieste di revisione iniziavano le modifiche, per cercare di rendersi adempienti. Come rimbalzo, alcuni studenti hanno cercato un contatto diretto con i revisori, senza passare per le pagine di discussione: sono stati gli stessi revisori a chiedere di non utilizzare canali diretti, perché la risposta individuale costava a loro troppo tempo.

Durante l’incontro di gruppo della settimana 8, c’è stato un dibattito molto accesso tra gruppi e VUT sulle revisioni effettuate, sul modo di correzione e sull’organizzazione complessiva (in alcuni casi le parti hanno trovato un compromesso, in altri casi sono restati sulle rispettive posizioni).

Alla fine della settimana 8, le pagine di modifica/integrazione sono giunte allo stato definitivo, sulle rispettive sandbox. [p. 123 modifica]

9. Pubblicazione e revisione, dove sbattiamo contro uno scoglio, per poi ripartire
9.1. - Al termine della settimana 8, la presentazione dell’intervento è stata completata: la descrizione è stata riportata sulla pagina del progetto, con una piccola introduzione di qualche riga e una descrizione analitica dell’intervento e delle pagine che si sarebbero modificate/create15.

Il progetto era complesso e prevedeva 11 integrazioni di pagine esistenti (2 sul progetto EN) e la creazione di 8 pagine nuove (7 sul progetto IT e 1 sul progetto EN).

Io non sono intervenuto con alcuna correzione sulle proposte di pubblicazione: sebbene potessero esserci dei dubbi, che ho esplicitato nelle successive fasi di discussione, in questa fase ho lasciato che l’esperimento prendesse il suo corso, che era quello di confrontarsi con editor esterni.

Abbiamo aperto il progetto alla revisione esterna16.


9.2. - Prima revisione: colpito ed affondato.

Ci siamo approcciati con trepidazione alla revisione esterna, che ha avuto esiti abbastanza diseguali.

Limitandoci qui a considerare le modifiche proposte al progetto IT:

  • delle 11 integrazioni su pagine esistenti, nelle prime ore abbiamo avuto solo la correzione di un intervento formale (una ripetizione) su una pagina di integrazione;
  • delle 7 nuove pagine proposte in bozza, solo due sono state pubblicate a distanza di qualche giorno, superando la prima revisione; invece, cinque pagine su sette hanno avuto un esito negativo: la bozza è stata ritenuta non adeguata per la pubblicazione. [p. 124 modifica]

Queste le motivazioni delle revisioni negative:

  • 2 pagine con questa motivazione: «La bozza è molto lontana dal formato richiesto per le voci di Wikipedia: segui il manuale di stile e Aiuto:Wikificare»;
  • 1 pagina con questa motivazione «Manca completamente l’incipit, voce non wikificata»;
  • 1 pagina con questa motivazione «WP:Localismo: La voce dà per scontato che si parli di “diritto italiano” ma questa non è “Wikipedia dell’Italia”»;
  • 1 pagina con una doppia motivazione: «A parte il titolo errato, il taglio è da articolo divulgativo e fuori contesto su Wikipedia» e «Questa voce o sezione sull’argomento diritto ha un’ottica geograficamente limitata. Motivo: La voce dà per scontato che si parli del “diritto italiano” ma questa non è “Wikipedia dell’Italia”».


9.3. - Tutte le revisioni negative sono state compiute dalla stessa persona, un admin di lungo corso, che dalle informazioni sulla pagina utente sembra un esperto in materia informatica; un utente che si dedica prevalentemente al patrolling e alle correzioni formali.

Questo revisore ha offerto l’esito della revisione in un arco temporale di circa 5 minuti per tutte le pagine considerate (primo intervento 23:54, ultimo intervento 23:59). È possibile che il revisore abbia prima letto le pagine attentamente (in un arco temporale più ampio), poi annotato i risultati e infine caricato i risultati nell’arco temporale indicato; è altresì possibile che, invece, abbia effettuato la revisione nell’arco indicato (5 minuti), il che significherebbe che non ha letto i testi, ma li ha scorsi “rotellandoli”. Entrambe le ipotesi sono attendibili, in quanto le indicazioni offerte dal revisore sono state formali e non materiali.


9.4. - La prima serie di reazioni degli studenti è stata quella di screditare le revisioni ricevute, discutendo anche la competenza giuridica specifica del revisore.
[p. 125 modifica]

Nel frattempo, ho chiesto a tutti gli studenti coinvolti di elaborare un’analisi dei problemi e una possibile strategia di risoluzione.

Abbiamo tenuto un incontro in presenza, molto dibattuto, nel quale abbiamo discusso diversi punti:

  • abbiamo convenuto che il meccanismo di revisione in relazione al template Bozza, almeno nel nostro caso, aveva prodotto alcuni giudizi troppo stringati e di difficile decifrazione;
  • abbiamo cercato di penetrare l’ambiguità della revisione in relazione al richiamo alla “wikificazione”17 e al rimando al manuale di stile. Il rimando stretto alla wikificazione sembrava suggerire la necessità solo di un veloce maquillage formale, mentre ad avviso di alcuni studenti (e a mio avviso) il problema delle voci rigettate era differente;
  • abbiamo convenuto che una delle pagine proposte non aveva una propria dignità autonoma, per cui abbiamo deciso di inserire il materiale corrispondente all’interno di una voce già esistente;
  • abbiamo riflettuto sul tempo di revisione e ne abbiamo dedotto che era “l’immagine complessiva” della pagina a non essere piaciuta al revisore;
  • abbiamo analizzato le due pagine sopravvissute, per comprendere quale aspetto differente avessero, e abbiamo convenuto di adottare questa strategia di correzione:
(1) titoli delle sezioni molto brevi;

(2) titoli delle sezioni incentrati sugli istituti (e non sulla loro storia o sulla collocazione sistematica):

(3) semplificazione del lessico e della sintassi;

(4) esposizione lineare delle regola di diritto;

(5) aumento delle note linkabili (almeno verso la bibliografia);

(6) correzione delle entrate bibliografiche.
9.5. - La discussione era terminata con un programma di revisione ampio, appena descritto.
[p. 126 modifica]

In realtà, a fronte dell’ampio dibattito in aula e delle diverse linee guida che ci eravamo dati, gli studenti hanno compiuto modifiche minimali, che non incidevano sul complesso sintattico, linguistico e di citazioni della voce18.

Dopo queste modifiche minimali, le quattro voci che avevamo deciso di mantenere sono state riproposte per la revisione a distanza di appena due giorni dalla prima bocciatura.

Probabilmente, in una logica di economia degli interventi (eravamo al termine del corso e in prossimità dell’inizio della sessione di esami), gli studenti hanno pensato che il bias fosse più nel revisore che nella voce.

Dal punto di vista metodologico, la linea di azione mi ha stupito negativamente, ma strategicamente la decisione degli studenti è stata efficace: a distanza di un giorno dalla riproposizione, due delle quattro voci riproposte sono state approvate: una voce senza alcuna indicazione e una voce è stata pubblicata, mantenendo l’avviso W (pagina da Wikificare). Le altre due voci sono state approvate, a distanza di una settimana, con qualche modifica formale e senza indicazioni di rettifica.


9.6. - Quanto al progetto EN, è stata proposta l’istituzione di una nuova pagina “Abuse of tax law in United States” e due integrazioni a pagine esistenti “Tax noncompliance” e “Tax avoidance”.
  • la pagina proposta in bozza è – al momento in cui si termina questo volume – ancora in bozza19;
  • entrambe le integrazioni sono state accettate nel complesso.

La prima integrazione ha visto solo la correzione di un refuso da parte di un editor20; la seconda integrazione21 la rimozione di un capoverso per una fonte non adeguata: «We don’t use laywer blogs as source». [p. 127 modifica]


9.7. - Durante la settimana 10, abbiamo continuato a monitorare le integrazioni alle pagine già esistenti, ma non vi sono state modifiche di rilievo da parte della comunità. Anche al momento della pubblicazione di questo volume – quindi circa a due mesi dalla pubblicazione – non ci sono state modifiche sostanziali al lavoro degli studenti.

Dopo la pubblicazione e la revisione esterna, solo 6 studenti sui 40 partecipanti hanno continuato a revisionare le pagine pubblicate, correggendo errori non rilevati dalla comunità di Wikipedia.

Nessuna studentessa è più intervenuta sulle voci dopo l’inizio della sessione di esami.


9.8. - Nella settimana 10 era anche prevista la compilazione di un questionario di uscita.

Questi alcuni degli elementi più rilevanti emersi dal questionario:

  • competenze digitali: rispetto al questionario di entrata, erano in calo coloro che dichiaravano competenze scarse: solo 8% (punteggio 2/5), il 54% ha dichiarato competenze medie (punteggio 3/5) e il 38% ha dichiarato competenze elevate (punteggio 4/5 o 5/5): quindi, dopo l’esperienza, è aumentata la consapevolezza di possedere competenze digitali adeguate;
  • la valutazione della qualità percepita delle voci in materia fiscale presenti su Wikipedia è stata variegata, con una tendenza verso una valutazione negativa. In una scala da 1 a 10 (dove 10 rappresentava una voce completa ed approfondita), circa il 45% ha dato un voto gravemente insufficiente (da 2 a 4); circa il 35% ha dato un voto di sufficienza (da 5 a 6); circa il 20% ha dato un voto buono (da 7 a 8), nessuno ha dato un voto ottimo (da 9 a 10);
  • dalla domanda in cui si chiedeva un’opinione su Wikipedia, dopo aver sperimentato il funzionamento della macchina, i commenti più ricorrenti esprimevano: (a) la percezione della complessità del funzionamento di Wikipedia “Una società [p. 128 modifica]

più complessa di quello che mi aspettavo”; “Molto tecnica e piena di formalità”; “Credo che Wikipedia sia più complessa di quanto possa sembrare a prima vista”; (b) un’insoddisfazione nei confronti del procedimento di revisione e un’insoddisfazione nei confronti dei metodi di attribuzione e gestione del potere: “Rivedrei la modalità con cui vengono applicate le regole e in generale con cui viene distribuito il potere”; “Un po’ carente nella “gerarchia” la quale pur non essendoci formalmente si manifesta in concreto”; “l’attuale procedimento di revisione lascia forse ancora troppa discrezionalità”; “Democratica in teoria, classista di fatto”; “Una democrazia più verticale che orizzontale, libera ma non così libera”; “Utile e funzionante, ma non mi convincono le modalità di revisione in pre-pubblicazione”; (c) la mancanza di accoglienza nei confronti dei nuovi utenti: “Un bel mondo da scoprire ma meno aperto di quanto mi aspettassi ai “nuovi arrivati””; “molto rigida nelle prescrizioni e non facilmente accessibile”.

10. Riflessione conclusiva sul progetto, dove si fa un poco di critica e di auto-critica
10.1. - Terminata l’attività, queste sono le osservazioni che emergono dall’esperienza didattica, in relazione alla progettazione:

(a) il progetto aveva l’obiettivo di far riflettere sui diversi modi della scrittura giuridica. Si voleva che gli studenti comparassero il genere letterario del paper accademico con quello di Wikipedia, quanto al lessico, alla sintassi e più in genere all’uso delle fonti. Da questo punto di vista, un difetto strutturale del progetto è il non avere contemplato un contenitore (anche solo un incontro-dibattito) in cui tirare le fila e provare una sintesi;

(b) la scansione proposta ha portato gli studenti a redigere prima il paper e poi a traslarlo in Wikipedia; probabilmente, sarebbe stato più funzionale provare l’inverso (prima scrivere su Wikipedia e poi redigere il paper);

(c) la comunicazione è stata ridondante: vi erano troppi canali sovrapposti (comunicazioni generali, tra me e i capogruppo, tra me [p. 129 modifica] e le strutture specialistiche) e non sempre le notizie venivano veicolate verso le persone che dovevano usarle;

(d) l’articolazione dei tempi non ha concesso alle modifiche dopo la revisione esterna il tempo che sarebbe stato necessario;

(e) c’è stato un eccesso di pressione sui tutor e sull’Ufficio del Project Manager, per cui alcuni studenti, dinanzi alle difficoltà tecniche, cercavano un conforto immediato, senza prima tentare di risolvere autonomamente.


10.2. - Altre osservazioni generali in relazione a questo progetto:

i. non ci si è convertiti facilmente tra i due registri stilistici: mentre il primo (paper accademico) era bene o male padroneggiato, il secondo era nuovo e, sebbene compreso in astratto, non è stato attuato in concreto22;

ii. il lessico adoperato dagli studenti è restato troppo complesso e non è quello solitamente usato in Wikipedia; ho inserito diversi campioni su Read-It23 e i risultati sono stati desolanti; in maniera per me sorprendente, l’analisi degli stessi brani sul working paper dava risultati un poco migliori. L’indice Gulpease24 delle nuove voci che gli studenti hanno scritto su Wikipedia si attesta intorno a 40;

iii. il difetto delle pagine che il revisore esterno aveva condensato in “Wikificare”, in realtà puntava all’eccessiva complessità della pagina, riflessa anche formalmente nei titoli delle sezioni;

iv. la diversità di accoglienza tra nuove pagine e integrazione di pagine esistenti non deriva da un diverso registro stilistico o logico degli studenti. Il diverso esito (per cui le bozze sono state giudicate più severamente) si può riportare solo al diverso grado di monitoraggio da parte della comunità. Le nuove pagine sono revisionate più attentamente; per converso, le integrazioni di pagine esistenti possono avere una qualità bassa e sopravvivere, per il minor controllo;
[p. 130 modifica]

v. gli studenti hanno mantenuto una certa tendenza ad usare fonti primarie, anche perché questa tendenza è incoraggiata dagli studi universitari;

vi. nel corso del progetto sono intervenuto in chiave propulsiva e mai in prospettiva di blocco o correzione, lasciando che eventuali errori o criticità fossero risolte dagli studenti o dalla comunità di Wikipedia; credo che questa linea di azione sia quella più coerente con il progetto e porti i migliori risultati didattici.


Riassunto del flusso di lavoro

Settimana 1 Fissazione degli obiettivi e dei metodi; auto-organizzazione in gruppi.
Settimana 2 Ricerca delle fonti e redazione del catalogo degli argomenti.

Definizione dei caratteri del working paper. Iscrizione del progetto tra i progetti universitari, creazione della dashboard.

Settimana 3 Lavoro sulle fonti e sul working paper. Bandi: posizioni organizzative e redazione Wikipedia.
Settimana 4 Lavoro sulle fonti e sul working paper. Elaborazione di un piano di lavoro per l’approdo su Wikipedia.
Settimana 5 Creazione degli utenti su Wikipedia, incontro di formazione per i componenti del comitato di redazione (VUT). Consegna del working paper.
Settimana 6 Creazione delle pagine utente, iscrizione al progetto e alla dashboard, incontro di formazione sui fondamenti di Wikipedia.

Individuazione delle pagine target.

Settimana 7 Scrittura sulle sandbox, adattamenti dei contenuti del working paper allo stile di Wikipedia. Si programma la fase di revisione e chiusura.
Settimana 8 Revisione interna; condivisione di un programma sugli ultimi adempimenti prima della revisione esterna.
[p. 131 modifica]
Settimana 9 Pubblicazione delle pagine in bozza, esito delle revisioni, programmazione degli interventi di integrazione. Pubblicazione delle integrazioni alle pagine esistenti.
Settimana 10 Monitoraggio delle modifiche, presentazione della relazione di autovalutazione.


Schema delle strutture e delle infrastrutture

Gruppi di lavoro Gli studenti (40), si sono organizzati in sette gruppi, compresi tra le 4 e le 7 persone.
Tutor 2 persone, studenti del precedente semestre.
Cabina di regia Gruppo costituito da 1 rappresentante per ogni gruppo + Project Manager + Redazione + Bibliotecaria: struttura per la discussione dell’andamento del progetto.
Ufficio del Project 2 persone, con compiti di raccordo e organizzaManager zione generale del flusso di lavoro.
Redazione (aka VUT) 5 persone, con compiti di revisione formale e adeguamento al manuale di stile.
Bibliotecaria 1 persona, con compiti di mantenimento in integrità del registro delle fonti e del repository
Spazi di condivisione. Drive condiviso, in cui erano collocate le diverse - cartelle contenenti i documenti organizzativi, le relazioni etc.

Gestito dagli studenti.

Canali di comunicazione (i) canale Telegram e relativa chat per tutti i partecipanti al progetto, con partecipazione anche della cattedra e dei tutor;
(ii) chat di tutti i partecipanti, senza la partecipazione della cattedra;
(iii) chat della Cabina di regia;
(iv) diverse chat autonome, dei singoli gruppi di lavoro.
[p. 132 modifica]
PROGETTO 2: WIKIGUERRILLA
11. Collocazione del progetto all’interno del percorso didattico
11.1. - A fianco del progetto ampio e strutturato descritto nei paragrafi precedenti, nello stesso semestre abbiamo condotto un progetto più leggero di scrittura su Wikipedia.


11.2. - Il progetto costituiva l’attività collaterale di un progetto principale, che non aveva nulla a che vedere con Wikipedia. Il bacino di studenti era lo stesso descritto sopra al § 2.1.

Anche questo progetto si svolgeva all’interno del semestre di lezione ed era articolato su 10 settimane.

I partecipanti, in questo caso, erano 4.

Si trattava di studenti con queste caratteristiche:

  • età compresa tra 22 e 25 anni;
  • competenze digitali: una studentessa dichiarava competenze digitali basse (3/10), le altre tre dichiaravano competenze digitali comprese tra 6/10 e 9/10:
  • competenze di ricerca su materiale cartaceo: una studentessa dichiarava competenze buone (7/10), le altre tre dichiaravano competenze sufficienti (6/10):
  • competenze di ricerca su banche dati: una studentessa dichiarava competenze digitali basse (3/10), le altre tre dichiaravano competenze digitali comprese tra 6/10 e 7/10;
  • tre studenti su quattro stavano già redigendo una tesi;
  • nessuno degli studenti aveva mai editato Wikipedia.

Trattandosi di un progetto collaterale ad una attività principale, non ho attribuito una rubrica di valutazione. Ho solo fatto sapere genericamente che l’attività su Wikipedia avrebbe influito per circa il 20% sulla valutazione complessiva.


11.3. - Per questo progetto non ho iscritto il progetto all’interno del Progetto Università.
[p. 133 modifica]

Ho creato, però, una Dashboard, per monitorare facilmente gli interventi degli studenti25.

In questo progetto non vi sono stati tutor, né interni, né esterni.


11.4. - Ho individuato unilateralmente l’oggetto del progetto: in questo caso, l’oggetto era ridotto ad una specifica voce bersaglio: “Commissione tributaria”.

Quindi, a differenza del precedente progetto, in cui si chiedeva agli studenti anche di individuare le voci in cui collocare il loro contributo, qui la pagina su cui avremmo effettuato le modifiche era univoca.

Questa l’analisi quantitativa della pagina target:

  • metriche a 90 gg.26: media 11 visite al giorno; in 90 gg. un editor e una modifica (l’unico editor ero stato io e l’unica modifica un edit minimal);
  • 11.783 bytes;
  • assenza di note;
  • 10.258 battute compresi i titoli di sezione e il sommario;
  • la pagina delle discussioni riportava: una discussione dell’anno 2013 sulla denominazione della pagina e due messaggi di bot che illustrano le modifiche effettuate.

Questa l’analisi qualitativa della pagina target:

  • è presente una parte storica, parziale, ma quasi sufficiente; nessuna fonte è citata;
  • la parte dedicata alle caratteristiche del giudice, che costituisce il cuore della voce per come redatta in questo momento, è compiuta riportando alcune parti di un testo legislativo (il d.lgs. 545/1992): si tratta di una semplice parafrasi legislativa, senza valore particolare;
  • rispetto all’impostazione di Wikipedia, è una voce che riporta solo fonti primarie. [p. 134 modifica]
12. Preparazione ed avvio
12.1. - Nella prima riunione, durante la settimana 1, ho chiesto agli studenti di creare un loro utente e una loro sandbox, senza fornire molte altre indicazioni. Mi sono limitato ad inviare loro il link alla guida del Progetto Università27.

Non ho offerto suggerimenti per la scansione dei tempi e delle fasi del lavoro.

Nel corso della settimana 2, abbiamo tenuto un incontro di persona in cui ho illustrato brevemente, in circa 15 minuti, la filosofia di Wikipedia e alcuni accorgimenti stilistici, invitando gli studenti ad approfondire da soli i principi su cui si regge Wikipedia.

Ho suggerito di effettuare alcuni edit minori su voci di proprio interesse (non concernenti la materia insegnata), per impratichirsi su Wikipedia.


12.2. - Nella settimana 3, gli studenti hanno effettuato i primi test su Wikipedia.

Ho monitorato gli interventi, tramite la dashboard, e ho verificato la persistenza delle loro modifiche per un paio di giorni successivi agli interventi.

Questi i risultati delle prime modifiche:

  • la studentessa D. ha modificato tre pagine, direttamente sulle voci pubblicate, e le sue modifiche sono sopravvissute; (842 caratteri aggiunti; voce più visualizzata nell’arco dei due giorni di monitoraggio: 1.940 visite);
  • la studentessa F. ha modificato due pagine, sempre sulle pagine pubblicate: ho notato che stava effettuando correzioni continue (come se fosse dinanzi ad un word processor e stesse facendo la revisione di un testo): le ho suggerito di usare prima la sandbox e poi passare in pubblicazione, quando il testo fosse finito. La studentessa ha seguito il consiglio e ha completato i due contributi su due voci correlate tra loro; i contributi non [p. 135 modifica]
    hanno generato problemi di sorta (1.387 caratteri; voce più visualizzata nell’arco dei due giorni di monitoraggio: 31 visite);
  • la studentessa I. ha modificato cinque pagine pubblicate e le sue modifiche sono sopravvissute, eccettuati due casi: (a) una voce, in cui ha inserito un contributo su un tema dibattuto e un editore successivo lo ha rimosso con un messaggio cortese «Annullata la modifica 123525792: plausibile, ma occorre citare una fonte a supporto» e (b) un altro caso nel quale un editor ha re-introdotto una nota che la studentessa aveva erroneamente cancellato nella propria modifica della pagina; (919 caratteri aggiunti; voce più visualizzata nell’arco dei due giorni di monitoraggio: 287 visite);
  • lo studente A. non ha compiuto le modifiche richieste.

Nell’incontro settimanale, ho ragionato con loro sull’esperienza delle studentesse F. e I. che ci ha permesso qualche considerazione di metodo su questi argomenti:

  • uso della sandbox;
  • rapporti con gli altri utenti;
  • uso delle discussioni;
  • uso della cronologia.


12.3. - Durante la settimana 4, abbiamo proseguito la linea di preparazione, ragionando sui meccanismi delle correzioni operate dagli altri utenti.

Gli studenti hanno continuato ad operare le modifiche di riscaldamento. Le modifiche sono state tutte accettate dalla comunità nella sostanza; tra gli errori più comuni, abbiamo notato la mancanza di note rispetto alle affermazioni inserite e l’inserzione di note nel testo di voci che non avevano il campo note.

Gli studenti hanno iniziato ad usare la sandbox di uno di loro, per editare le modifiche alla pagina target, Commissione tributaria.

13. Dalla silente realizzazione al disastro
13.1. - Poiché si trattava di un progetto collaterale, ho lasciato amplissimi margini di auto-organizzazione. Mi hanno riferito di [p. 136 modifica] essersi ripartiti alcuni oggetti, articolandosi in due coppie.

Dal punto di vista della materia, ho dato loro un consiglio, ossia di focalizzare l’attenzione su un certo oggetto (la riforma della Commissioni tributarie e le critiche all’attuale composizione).

Nelle settimane da 5 a 9, gli studenti hanno proceduto alla ricerca dei materiali e alla redazione della nuova versione della voce, sulla sandbox di una di loro.

Intorno alla metà della settimana 8, analizzando il loro lavoro sulla sandbox, ho fatto presente che le fonti e le citazioni erano insufficienti e che facevano prevalentemente riferimento al web generalista. A questa osservazione, non vi è stato alcun riscontro materiale: non sono state aggiunte nuove fonti di stampo scientifico.

Al termine della settimana 9, gli studenti hanno annunciato che il lavoro era completo e che erano pronti alla pubblicazione.

La pagina è stata pubblicata al principio della settimana 10.


13.2. - Il testo introdotto comportava un’integrazione della pagina target di circa 17.000 caratteri, con l’inserzione di 16 nuove note28.

Il testo veniva inserito con due addizioni successive: prima (alle 18:53) veniva inserito un paragrafo, copiandolo dalla sandbox di partenza, e, successivamente (alle 18:55), veniva inserito un secondo paragrafo, sempre copiandolo dalla sandbox su cui era stato scritto.

Alle 18:58, il testo veniva cancellato29.

Si badi che non si trattava del semplice ripristino di una versione precedente, ma proprio di una cancellazione, operazione che avviene in pochi limitati casi (tra cui quelli di violazione del copyright) e rende indisponibile il testo precedente.

La cancellazione era compiuta da un utente esperto, un admin di lungo corso, che è anche burocrate e steward. [p. 137 modifica]

Oltre alla cancellazione, veniva riportato l’avviso di violazione del copyright sulla pagina di discussione della studentessa che aveva operato la modifica30.


13.3. - È interessante la scansione dei tempi che ha portato alla cancellazione.

Tra la prima inserzione e la rimozione sono decorsi 5 minuti; tra la seconda inserzione e la rimozione, appena 3 minuti.

Considerato il contenuto tecnico dell’intervento proposto dagli studenti, il tempo appare ridotto per ritenere che il testo sia stato letto interamente dall’utente che ha compiuto la revisione.

È più probabile che, in alternativa: (a) il testo sia stato analizzato tramite un software antiplagio a disposizione dell’utente31; (b) l’utente abbia controllato inserendo su Google una qualche affermazione del testo presa a campione; (c) l’utente abbia comparato sommariamente qualche parte del testo con qualche fonte citata in nota.

Se si analizza il testo proposto dagli studenti, emerge che:

i. in prospettiva wikipediana, la decisione di cancellare era certamente fondata, quanto alla violazione del copyright32; non è rilevante che le parti maggiormente problematiche (perché copiate senza alcuna variazione) fossero adeguatamente citate in nota: in questo, il sistema di Wikipedia si differenzia dalla relazione/tesi universitaria. Nella relazione universitaria, il valore tutelato è la trasparenza dell’attribuzione dell’opinione: in alcuni settori è ammessa anche un’estesa citazione testuale, purché sia chiaramente attribuita la fonte. Nel sistema di Wikipedia, la citazione testuale deve essere ridotta al minimo, [p. 138 modifica]per i problemi di copyright che si sono illustrati sopra al cap. 2, § 5.4;

ii. a guardare con attenzione il documento, la seconda parte della voce, dove si trattavano le proposte di modifica del giudice, era solo apparentemente in violazione del copyright, in quanto riportava una fonte web33, che a propria volta non faceva che citare testualmente i documenti ufficiali delle commissioni ministeriali. La fonte citata dal web non era un autentico commento, ma solo il veicolo di una fonte primaria. Non ho approfondito questo profilo, ma mi sembra un possibile cortocircuito wikipediano: se quella che viene ritenuta una fonte secondaria si appropria del contenuto di una fonte primaria, riportandolo tale e quale, la fonte secondaria diviene una fonte utilizzabile su Wikipedia (mentre non lo sarebbe la fonte primaria), ma deve essere parafrasata34, per non incorrere nella violazione del copyright (e parafrasandola, in ambienti tecnici come quello giuridico, si rischia di scivolare nell’inesattezza);

iii. quando avvenga una cancellazione (e non un semplice ripristino di una versione precedente), è difficile per l’utente discutere l’operazione, in quanto il testo non è più disponibile: se non si ha una copia del testo da riportare su una sandbox, è difficile questionare la correttezza dell’operazione di cancellazione.
14. Riflessioni conclusive sul progetto
14.1. - Queste sono alcune riflessioni che si possono formulare su questo progetto:

i. l’esperimento comportava la riduzione al minimo della formazione, sia tecnica che epistemologica. Dal punto di vista tecnico, non vi sono stati problemi: gli studenti sono stati in grado di acquisire da soli le capacità di modifica su Wikipedia (con un minimo di feedback della cattedra). Quindi, da questa prospettiva, sembrerebbe eccessivo il timore di molti [p. 139 modifica] insegnanti, soprattutto di discipline sociali ed umanistiche, di trovare uno scalino tecnico all’entrata. Dal punto di vista epistemologico, invece, l’esperimento ha dimostrato che alcuni studenti, se lasciati soli dinanzi alla comprensione di Wikipedia, non ne comprendono le peculiarità. È probabile che, con una formazione più estesa, incentrata sul punto di vista neutrale e sull’uso delle fonti, non saremmo andati incontro ad una cancellazione.

ii. Lo stesso gruppo di studenti, nell’ambito dell’attività principale del loro seminario, ha redatto un breve articolo (su argomento completamente diverso), che è poi stato accettato su una rivista di fascia A, dopo una peer-review. Questo articolo non comportava problemi di plagio e aveva a supporto una ricca citazione di fonti bibliografiche di carattere scientifico. Quindi, gli studenti hanno avuto un atteggiamento completamente differente rispetto ai due compiti e hanno compiuto due percorsi diversi. Nel caso di Wikipedia, non hanno ritenuto necessario utilizzare fonti di livello scientifico, pensando che fosse sufficiente il riferimento al web generalista.

iii. È una banalità, ma merita ricordare che vale per Wikipedia quello che vale nel mondo della ricerca in generale: il plagio che viene scoperto è quello che riguarda le fonti più accessibili. O meglio, la probabilità di un plagio di essere rilevato è più elevata, se la fonte di partenza è tratta dal web o dalle banche dati aperte. Nel nostro caso, gli studenti non avevano agito con malizia, tanto che avevano riportato quasi tutte le fonti di riferimento: se non avessero usato dei virgolettati e avessero copiato da banche dati chiuse o da pubblicazioni cartacee, c’è da dubitare che sarebbe sorta una contestazione (almeno nell’immediato: una verifica di questo tipo richiede un utente specialista, che ha accesso alle fonti chiuse).

iv. Anche in questo caso, la mia politica di azione è stata di lasciar fare: avrei potuto fermare gli studenti prima della pubblicazione, ma ho privilegiato l’efficacia didattica. Facendo così, però, ho contribuito a inquinare pesantemente il sistema (v. sopra, intermezzo): me ne sono reso conto a posteriori e ho [p. 140 modifica] compreso che il caso di violazione del copyright (nel senso inteso da Wikipedia) è uno dei pochi nei quali è giustificato un intervento preventivo bloccante, anche per docenti che -come me- sono più propensi a osservare e a discutere che ad intervenire.


Riassunto del flusso di lavoro

Settimana 1 Individuazione dell’argomento; rimando alla Guida base per l’università. Gli studenti creano i propri utenti.
Settimana 2 Discussione della filosofia di Wikipedia (15 minuti); nessuna formazione tecnica, invito ad effettuare qualche edit minore su argomenti di proprio interesse, diversi dalla voce bersaglio.
Settimana 3 Edit “di riscaldamento” da parte degli studenti. Analisi dei primi edit effettuati, riflessioni sull’uso degli strumenti di base (cronologia, discussioni).
Settimana 4 Continuano gli edit di prova, riflessione sull’uso delle note e sui rapporti con gli altri editor e le loro correzioni.
Settimane 5-9 Ricerca dei materiali e redazione della bozza della voce sulla sandbox.
Settimana 10 Pubblicazione della voce, analisi delle revisioni.


Note

  1. https://it.wikipedia.org/wiki/Wikipedia:Pagina_utente
  2. P.e., scegliendo un utente a caso di quelli che hanno modificato voci in materia fiscale: «Sono laureato in Ingegneria a ..., dove ho vissuto (felicemente) per gli studi. Dopo, mi sono trasferito a ..., ancor più felicemente, dove ho seguito un master in questa grande città frenetica e ricca di attività e persone di ogni genere».
  3. Ben descritta in Lih (2009, 194).
  4. Cfr. https://it.wikipedia.org/wiki/Caso_Essjay
  5. Al termine del progetto, le fonti caricate in esteso sul repository erano circa 330.
  6. V. sopra, cap. 3, § 8.6.
  7. https://it.wikipedia.org/wiki/Progetto:Coordinamento/Universit%C3%A0
  8. Si trova tutto qui: https://it.wikipedia.org/wiki/Progetto:Coordinamento/Universit%C3%A0/UNITO/Diritto_Tributario. Il modello al quale ci siamo rifatti per l’organizzazione interna è il corso dell’Università di Pisa del prof. Tavosanis https://it.wikipedia.org/wiki/Progetto:Coordinamento/Universit%C3%A0/UNIPI/Laboratorio_di_scrittura
  9. Per esempio qui: https://www.youtube.com/watch?v=9yeQkQGRyqo
  10. «Questa pagina di discussione utente non è uno spazio privato dell’utente di cui si può disporre come si vuole, ma uno strumento di servizio utilizzato dalla comunità per comunicare con te. I messaggi in questa pagina non si possono cancellare, ma al massimo archiviare (spostare in una sottopagina). Tuttavia se non sei più un utente attivo e desideri vedere cancellata questa pagina, puoi richiedere la chiusura di questo account. In alternativa, se non vuoi chiudere l’account, ricorda che puoi comunque sempre chiedere un cambio di nome utente. NB. Ricordati di effettuare il login prima di procedere con queste richieste. Grazie! La tua pagina utente è qui. Questa pagina è destinata alle comunicazioni. Grazie per la comprensione».
  11. https://it.wikipedia.org/wiki/Template:WIP
  12. https://it.wikipedia.org/wiki/Template:WIP_open
  13. Lo si trova qui: https://it.wikipedia.org/w/index.php?title=Leveraged_yout&type=revision&diff=124088268&oldid=123936769
  14. La scaletta si trova qui: https://drive.google.com/file/d/1OjAfYl1PiZTRGw­XnxTErKW-nqTHkqRRf/view?usp=sharing
  15. Qui si trova l’esposizione delle modifiche proposte, nella descrizione che ne hanno dato gli studenti: https://it.wikipedia.org/w/index.php?title=Discussioni_progetto:Coordinamento/Universit%C3%A0/UNITO/Diritto_Tributario&oldid=124305494
  16. Quindi, per le pagine in bozza, abbiamo cliccato sul tasto con cui si chiede la revisione (mentre, per le modifiche di pagine esistenti, non abbiamo compiuto alcuna operazione particolare, se non la modifica sulla pagina già pubblicata).
  17. https://it.wikipedia.org/wiki/Aiuto:Wikificare
  18. Qui si trova un esempio di comparazione: a sinistra la voce che non ha passato la prima revisione e a destra la voce che ha superato la seconda revisione.
  19. https://en.wikipedia.org/wiki/Draft:Abuse_of_tax_law_in_United_States
  20. https://en.wikipedia.org/w/index.php?title=Tax_noncompliance&type=revision&diff=1058116016&oldid=1041707680
  21. https://en.wikipedia.org/w/index.php?title=Tax_avoidance&type=revi­sion&diff=1058267581&oldid=1052437368
  22. Sull’italiano di Wikipedia cfr. Tavosanis (2020).
  23. http://www.italianlp.it/demo/read-it/
  24. https://it.wikipedia.org/wiki/Indice_Gulpease
  25. Qui trovate la dashboard: https://outreachdashboard.wmflabs.org/courses/UniTO/Wikilla_ii_dt/home
  26. https://pageviews.toolforge.org/?project=it.wikipedia.org&platform=all-access&agent=user&redirects=0&start=2021-07-19&end=2021-10-17&pages=Commissione_tributaria
  27. https://it.wikipedia.org/wiki/Progetto:Coordinamento/Universit%C3%A0/Guida_essenziale
  28. L’integrazione degli studenti si ritrova qui.
  29. https://it.wikipedia.org/w/index.php?title=Commissione_tributaria&oldid=124625968; dalla cronologia della pagina si vede che il testo era stato inserito dalla studentessa alle 18:53 ed è stato rimosso alle 18:58.
  30. «Ho tolto il testo che avevi inserito perché diversi passaggi risultano copiati da altre fonti, cosa del tutto inaccettabile e vietata».
  31. Questa ipotesi non so quanto sia fondata, perché il tempo è talmente ridotto da non consentire neppure una risposta ai principali software antiplagio.
  32. Qui si ritrova il file dell’antiplagio: il risultato complessivo è sopra la mia soggettiva soglia di attenzione (52%) e vi sono alcune parti (quelle segnalate dall’antiplagio con i numeri di riferimento 2 e 3) che sono prese di peso dalla fonte di riferimento e che certamente risultato problematiche per Wikipedia.
  33. Contrassegnata dall’antiplagio con il numero di riferimento 1.
  34. https://it.wikipedia.org/wiki/Aiuto:Riformulare_un_testo